Lettura accessibile e libri tattili: così la Federazione ha celebrato la Giornata del Braille al Palaexpo di Roma, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Si è chiamata “Punti di vista. Progetti di accessibilità all’arte e alla lettura”, la tavola rotonda proposta a Roma, dalle ore 10 alle ore 13.30, in occasione della Giornata Nazionale del Braille, 21 febbraio, da parte del Laboratorio d’Arte del Palazzo delle Esposizioni e della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, nell’ambito della mostra multisensoriale “Sensi Unici”, che resterà aperta fino al prossimo 26 febbraio.
L’incontro è stato voluto fortemente da Mario Barbuto, Presidente Nazionale dell’UICI e Rodolfo Masto Presidente della Federazione Pro Ciechi, per riflettere sui percorsi sensoriali, sull’arte e sul libro tattile illustrato, preziosi strumenti utili a “guardare” la realtà con mani e occhi “nuovi”.
Si è trattato di un opportuno momento di confronto tra centinaia di editori, medici, tiflologi (gli operatori specializzati nel campo dell’educazione inclusiva e dell’integrazione sociale di persone non vedenti e/o ipovedenti), per discutere di accessibilità all’arte ed alla cultura e, soprattutto, di opere tattili, da intendere appunto come “sussidi” preziosi di mediazione, inclusione e integrazione, per annullare ogni barriera fisica, linguistica e culturale.
L’iniziativa è stata rivolta agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, ai loro genitori e a tutto il personale scolastico, per sedimentare nella coscienza dei partecipanti una nuova cultura dell’inclusione e della disabilità, vista non più come un limite e un ostacolo, ma come un valore aggiunto e una preziosa risorsa per la crescita della società.
Grande è stato il successo di pubblico e le opere tattili realizzate durante la manifestazione verranno donate, andando ad arricchire A spasso con le dita, mostra itinerante della Federazione Pro Ciechi.
Alla tavola rotonda del 21 Febbraio, presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, hanno partecipato – con il coordinamento di Della Passarelli, responsabile di Sinnos edizioni – Manuela Orrù, pediatra, Francesca Piccardi del Centro di Consulenza Tiflodidattica di Assisi-Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, Enza Crivelli, pedagogista clinica esperta di autismo, Antonella Veracchi e Michela Tonelli del Laboratorio d’Arte del Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Punti di vista: Un incontro per celebrare la X Giornata del Braille, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

L’accessibilità all’arte e alla lettura? Dipende: dai «Punti di vista”. Questo è il titolo della tavola rotonda, in programma a Roma martedì 21 febbraio al Palazzo delle Esposizioni (ore 10-13.30).
Trattasi dell’ultimo dei tre “seminari formativi” organizzati dal Laboratorio del Palazzo delle Esposizioni romano e dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, nell’ambito della mostra di libri e opere tattili «Sensi unici» esposta nella sede capitolina di via Milano 13 dal 12 novembre scorso, fino al prossimo 26 febbraio.
La scelta della data del 21 Febbraio non è certo casuale. Essa, infatti, coincide con la celebrazione della Decima Giornata Nazionale del Braille. E proprio in occasione di tale importante ricorrenza simbolica, su precisa indicazione del Presidente Nazionale dell’UICI Mario Barbuto e del Presidente della Federazione Pro Ciechi Rodolfo Masto, il Laboratorio d’arte del Palaexpo ha così deciso di voler cortesemente dedicare un opportuno momento di confronto tra editori, medici, tiflologi (ovvero gli operatori specializzati nel campo dell’educazione inclusiva e dell’integrazione sociale di persone non vedenti e/o ipovedenti) per riflettere sui percorsi sensoriali, l’arte e il “libro tattile illustrato” appunto come strumenti preziosi di mediazione, inclusione e integrazione, per immaginare e imparare a “guardare” la realtà con mani ed occhi “nuovi” e per annullare ogni barriera fisica, linguistica e culturale.
L’incontro rappresenta una nuova tappa del progetto speciale «Punti di vista», avviato nel 2014 con le visite plurisensoriali alla mostra su Frida Kahlo e con le acquisizioni di libri italiani e stranieri per la nuova sezione “accessibilità” dello Scaffale d’arte di Palazzo delle Esposizioni, poi proseguito, appunto, con la sopraccitata mostra multisensoriale della Pro Ciechi «Sensi unici» e i progetti pilota “Un palazzo tutto mio!» e «Fuori centro», dedicati rispettivamente ai malati pediatrici oncologici e agli adolescenti psichiatrici.
La mostra Sensi Unici, in questi mesi di esposizione, attraverso acquisizioni bibliografiche, percorsi sensoriali, seminari e laboratori “per tutti”, ha riscosso grande successo di pubblico ed ha inteso costruire una cultura partecipata e condivisa, fatta non di progetti esclusivi, ma inclusivi, perché sinonimo di diversità è ricchezza.
Tutte le tavole tattili e le opere commissionate e realizzate durante l’intero svolgimento di “Sensi Unici”, verranno poi donate, andando ad arricchire la mostra itinerante della Federazione Pro Ciechi “A spasso con le dita”
Alla tavola rotonda del 21 Febbraio «Punti di vista», coordinata da Della Passarelli, responsabile della Sinnos edizioni, interverranno la pediatra Manuela Orrù («L’importanza del libro illustrato nella fascia 0-6 anni»); Francesca Piccardi, del Centro di Consulenza Tiflodidattica di Assisi -Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi Onlus («Il libro tattile illustrato. Storie, esperienze e percorsi»); Enza Crivelli, pedagogista clinica esperta di autismo («Comunicazione visiva e autismo»); e infine Antonella Veracchi e Michela Tonelli, del Laboratorio d’arte del Palazzo delle Esposizioni – attivo da 17 anni con i suoi Servizi educativi – che parleranno di «Punti di vista. Progetti di accessibilità all’arte e alla lettura».
Vi attendiamo numerosi.

Un’equipe “tiflopsicopedagogica” a supporto degli alunni con disabilità sensoriali, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Con il presente contributo, vorrei entrare nel merito della recentissima polemica “scoppiata” tra la Sen. Enza Blundo e l’Associazione degli insegnanti di sostegno “AsIS”, la Consulta Nazionale Docenti Sostegno e l’Unione docenti di sostegno in via di estinzione, a proposito della presentazione nei giorni scorsi da parte della Senatrice “pentastellata” aquilana di una proposta di legge volta a formalizzare la figura del “Pedagogista professionale”, inserendola nelle scuole di ogni ordine e grado.
A detta delle Associazioni dei docenti per il sostegno, se tale PDL fosse approvata, una devastante “bufera” si abbatterebbe sui 137 mila insegnanti specializzati italiani.
Il Disegno di Legge a firma della senatrice M5S prevede all’art. 8 che dall’a.s. 2019/2020 il Ministero dell’Istruzione “darà vita a un piano straordinario di immissioni in ruolo al fine di garantire in TUTTI gli Ambiti Territoriali la presenza di ALMENO un “pedagogista grafologo con multicompetenza” per ciascuna istituzione scolastica”.
Secondo gli insegnanti di sostegno, il pacchetto di proposte avanzato dalla Senatrice Blundo costituisce una vera è propria “bomba ad orologeria”, pronta ad esplodere in un settore già di per sé molto “lacunoso”.
Occorre rispetto per il sentire di ognuno, ma ritengo di non condividere le perplessità ed i facili “allarmismi” dei docenti per il sostegno, pronunciandomi al contrario a favore della proposta della Sen. aquilana del Movimento 5 Stelle. Anzi, approfitto dell’occasione per permettermi di rammentare a lei ed a tutte le altre forze politiche presenti al Senato che, a Palazzo Madama, è stata ultimamente depositata pure una PDL finalizzata al recepimento del Disegno di Legge C2656 varato dalla Camera nel Giugno del 2016, istitutivo delle figure dell’Educatore socio pedagogico e del Pedagogista, al quale il Network per l’Inclusione Scolastica (NIS) dell’UICI ha proposto recentemente un emendamento mirante all’istituzionalizzazione dei due “profili” dell’Educatore alla comunicazione per gli alunni disabili sensoriali e del “Tiflopedagogista” od “Esperto in scienze tiflologiche”.
Pertanto, l’appello che rivolgiamo accoratamente in questa sede alla Senatrice “pentastellata” Enza Blundo e naturalmente pure agli altri partiti è che la condivisibile proposta di “incardinare” la figura del “pedagogista professionale” nel sistema formativo ed educativo italiano, venga giustamente estesa anche ai sopraccitati “educatore alla comunicazione” ed all’”esperto in scienze tiflologiche”.
Mi preme sottolineare che, con tale nostra richiesta, non vogliamo assolutamente creare ulteriore confusione nel già “caotico e frastagliato modello inclusivo italiano, contrapponendo e sovrapponendo nuove figure professionali agli insegnanti specializzati attualmente in servizio. Il nostro principale scopo è, al contrario, fare un po’ di ordine nel settore del sostegno e di renderlo più omogeneo ed uniforme, facendo uscire fuori dal limbo della precarietà di ruolo, di funzione ed economica, operatori quali appunto il “pedagogista professionale e, soprattutto, gli “assistenti alla comunicazione” (ex art 13 comma 3 della legge 104 del 1992) ed i “Tiflologi”, che già da tempo lavorano a favore del processo di inclusione scolastica degli alunni/studenti con disabilità, ma senza un effettivo “riconoscimento giuridico”. Per queste due “figure” professionali, tra l’altro, si sta finalmente pensando pure ad una “specifica” formazione universitaria, attraverso appositi Master di I° e II° livello.
Immagino già le “levate di scudi” ed i commenti “inferociti” degli insegnanti per il sostegno di ruolo, dopo la lettura di questo mio articolo. Essi grideranno certamente allo scandalo, paventando per loro scenari “apocalittici” e prospettando il rischio della perdita dei loro posti di lavoro e la possibilità dello scoppio di un’autolesionistica “guerra tra poveri” in quanto, se “inquadrati” nel sistema scolastico italiano, il Pedagogista professionale, l’Educatore alla comunicazione e l’Esperto in scienze tiflologiche dovranno contendersi con loro gli esigui posti dell’organico di sostegno delle scuole.
A tali loro preventivabili preoccupazioni e scontate reazioni allarmate, mi basterà replicare che la medesima Senatrice Enza Blundo ha rassicurato che l’eventuale immissione  in ruolo del pedagogista professionale non è assolutamente finalizzata alla copertura dei posti di sostegno già esistenti.
Al riguardo voglio aggiungere, informando di ciò anche la Senatrice aquilana, che pure l’”istituzionalizzazione” da parte del MIUR delle due figure dell’educatore alla comunicazione e del tiflopedagogista, proposto dal NIS dell’UICI, non cozzerebbe affatto con le attività attualmente svolte dai docenti specializzati nelle singole Istituzioni scolastiche.
Essi, infatti, insieme ovviamente al pedagogista professionale ed allo psicologo comporrebbero una “equipe tiflopsicopedagogica” molto qualificata di “supervisori”, con il compito di coordinare e supportare (e certamente non di sostituire o contrastare) la progettazione degli interventi metodologici dei docenti per il sostegno che, pertanto, risulterebbero in tal modo valorizzati e rafforzati nella loro “specificità” didattico-educativa.
Al Pedagogista professionale, all’Educatore alla comunicazione ed al Tiflologo, insomma, non competerebbero né l’insegnamento disciplinare, né la verifica degli apprendimenti dell’alunno con disabilità, ma il dovere di supportare i docenti curricolari e e per il sostegno, il Consiglio di Classe e l’intero contesto, suggerendo metodologie e indicazioni didattiche ed educative appropriate, oltreché fornendo gli strumenti volti a rendere efficaci ed “inclusivi” gli insegnamenti, sia pur nei limiti consentiti dalla disabilità dell’alunno.
Le ragioni delle attuali carenze del sistema del sostegno italiano non derivano certo dalla proposta della Senatrice Enza Blundo o da quella del NIS dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di riconoscere finalmente ed ufficialmente i profili dell’”educatore alla comunicazione” e del ”Tiflologo”, ma vanno ricercate senza dubbio altrove.
Da quarant’anni siamo ormai a fianco delle famiglie nel seguire l’evoluzione dell’inclusione scolastica e da loro ci arrivano queste forti richieste: maggiore specializzazione dei docenti di sostegno in servizio, formazione specifica iniziale dei futuri insegnanti per il sostegno, no alla delega al docente di sostegno, grazie ad un aggiornamento continuo ed obbligatorio di tutto il personale scolastico sulle tematiche della Pedagogia speciale e della Didattica inclusiva, e maggiore continuità del sostegno stesso. È dal cercare di comprendere le cause di questi punti di debolezza del processo e di dar loro una concreta risposta che sono arrivate in questi giorni di dibattito parlamentare le nostre proposte “sostenibili” di modifica al “neonato” schema di Decreto sull’inclusione del Governo, concordate tra l’altro con la FAND e la FISH.
Le odierne criticità del sostegno italiano hanno piuttosto un carattere endemico (quest’anno la mancanza di cattedre si è avvicinata al 50%), con almeno 100mila alunni con disabilità costretti a cambiare il docente specializzato a causa degli “irrisori” posti in organico di diritto e dell’atavica assenza di un serio e “lungimirante” piano di stabilizzazione e di assunzione da parte del Ministero dell’Istruzione, che non ne vuole proprio sapere di investire e programmare in modo strutturale nel settore dell’inclusione scolastica.
Mi sembrerebbe veramente strano che i docenti di sostegno non fossero consapevoli di tali reali problematiche del nostro sistema inclusivo. Se fosse così, mi verrebbe da dire che c’è indubbiamente una vera e propria frattura tra chi opera professionalmente nel mondo della scuola e chi invece ne usufruisce come utente. Una frattura che va assolutamente ricomposta.
La professione del docente è infatti prioritariamente una “mission” educativa, che non deve essere animata solo dalla legittima difesa del proprio posto di lavoro, ma anche e soprattutto dalla tutela del superiore benessere e del “sacrosanto” diritto allo studio di tutti e di ciascuno.

Criteri di valutazione dei servizi tiflodidattici, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Il Network per l’Inclusione Scolastica (NIS) è fortemente consapevole dell’importanza che il procedimento di valutazione deve ricoprire ormai per l’erogazione di servizi di qualità e di “eccellenza” anche da parte delle varie Istituzioni pro ciechi.
Pertanto, come avviene già da tempo per tutte le Pubbliche Amministrazioni, che vi dedicano risorse ed elaborano strategie, la valutazione deve diventare anche per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e per i suoi Enti collegati, di cui il NIS è espressione e sintesi, un’attività centrale ed “istituzionale” per testare la qualità di tutti i servizi di loro competenza.
Si tratta di una “svolta” gestionale della nostra Unione, voluta a tutti i costi dal Presidente Nazionale Mario Barbuto ed in linea con le più moderne ed illuminate teorie del “Total Quality Management”.
A tal proposito, al fine di rilevare eventuali criticità e punti di forza nella fornitura dei servizi da parte degli Istituti dei ciechi e dei Centri di Consulenza Tiflodidattica (CCT) della Federazione Pro Ciechi e della Biblioteca “Regina Margherita”, a supporto dell’inclusione degli alunni/studenti italiani con disabilità visiva, il NIS individua i seguenti criteri di valutazione:

Elementi del servizio nella dimensione della qualità:
A) Presenza e distribuzione degli Istituti dei ciechi e dei Centri di Consulenza Tiflodidattica (CCT) nel territorio.
B) Risorse umane a disposizione dei Centri e degli Istituti: Presenza di operatori specializzati e di altro personale (specialmente per soggetti in situazione di pluridisabilità).
C) Metodologie e strategie di lavoro utilizzate dagli operatori degli Istituti e dei Centri.
D) Numero degli utenti dei Centri e degli Istituti.
E) Tipologia di minorazione visiva dell’utenza, anche con disabilità complesse.
F) Fasce d’età e genere degli utenti dei Centri e degli Istituti.
G) Stesura da parte degli Istituti e dei Centri di una Carta dei servizi.
H) Tipologia dei servizi erogati (Consulenza tiflopedagogica e tiflodidattica, Trascrizione in Braille, large-print ed in formato digitale di libri di testo, testi universitari ed altro genere di libri, Produzione di materiale e sussidi tiflodidattici, Riabilitazione di pluridisabili, altri servizi).
I) Tempi di consegna, dal momento della richiesta, del materiale tiflodidattico e di trascrizione dei libri in Braille, large-print ed in formato digitale da parte dei Centri e degli Istituti.
J) Realizzazione del progetto di inclusione/globale di vita da parte degli Istituti e dei Centri e tipologia di figure di riferimento e/o supporto dell’utente, deputate alla sua redazione e presa in carico.
K) Stesura di un Programma di Orientamento scolastico e professionale dell’utente e tipologia di figure professionali incaricate alla sua elaborazione.
L) Rapporti degli Istituti e dei Centri con le famiglie.
M) Rapporti interistituzionali dei Centri e degli Istituti con gli Enti Locali, con le ASL, con le scuole, con altre Istituzioni pro ciechi e con altre Associazioni di e per disabili.
N) Rapporti con i Centri Territoriali di Supporto (CTS).
O) Frequenza degli incontri tra gli operatori dei Centri e degli Istituti, le famiglie, la scuola ed altre figure di supporto per gli utenti.

Elementi del servizio nella dimensione quantitativa (strutturale, materica, ecc):
A) Ubicazione dei Centri e degli Istituti, mezzi di trasporto pubblici e privati con cui essi vengono raggiunti dagli utenti, dagli operatori e da altre eventuali figure professionali e frequenza con cui tali mezzi di trasporto sono fruibili.
B) Accessibilità degli spazi e degli ambienti ed eliminazione delle barriere architettoniche e percettive.
C) Risorse strumentali disponibili: Laboratori polifunzionali, Biblioteca, Spazi ad uso polivalente, Attrezzature multimediali, Materiale Tiflodidattico, Softwares specifici per le aree disciplinari e per le disabilità plurime, Ausili informatici e tecnologie assistive, Altro materiale e strumenti presenti nei centri e negli Istituti.
D) Livello di qualità ed efficienza del materiale tiflodidattico e delle apparecchiature tifloinformatiche.
E) Mezzi e strumenti di comunicazione tra gli Istituti ed i Centri con le famiglie, gli utenti, la scuola e le altre figure di supporto (E-mail, SMS, Skipe, telefono o cellulare).
F) Risorse finanziarie disponibili.
G) Valutazione dei servizi dei Centri e degli Istituti e dei risultati dell’utenza, tipologia di operatori deputati alla sua effettuazione e strumenti di verifica impiegati (uso di modelli di “customer satisfaction”).

Sulla base di tali criteri di valutazione, sarà cura del NIS predisporre e somministrare ai nostri Istituti e Centri un’apposita “scheda di rilevazione” della qualità dei loro servizi.
Il nostro auspicio è che tali criteri di valutazione possano essere recepiti dal MIUR in questi giorni di confronto parlamentare sui “livelli essenziali delle prestazioni” (art 3) e sugli “indicatori di qualità” (art 4) del neonato Decreto 378, allo scopo di garantire un sempre più proficuo, efficace ed uniforme processo d’inclusione scolastica ai bambini/ragazzi ciechi e/o ipovedenti del nostro Paese.

La Giornata della disabilità per “suggellare” l’attualità del Braille, di Gianluca Rapisarda

Lo scorso 3 Dicembre si è celebrata la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità 2016. La Giornata è un appuntamento che è stato istituito nel 1981, in occasione dell’Anno Internazionale delle Persone Disabili, con lo scopo di promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e allontanare ogni forma di discriminazione e violenza.
La giornata del 3 Dicembre ha costituito senza dubbio per tutti i movimenti italiani di e per i disabili un’opportunità importante per organizzare convegni e riflettere sullo stato dell’arte della qualità dei nostri diritti, ma anche un’occasione per praticare la cultura dell’inclusione, attraverso iniziative concrete.
A tal proposito, la Federazione Nazionale Delle Istituzioni Pro Ciechi ha inaugurato lo scorso 12 Novembre in Roma, presso lo Spazio Fontana del Palazzo delle Esposizioni di via Milano 13, la mostra multisensoriale “Sensi Unici”. Unitamente alla mostra, infatti, saranno organizzati e realizzati anche attività didattiche rivolte alle scuole e alle famiglie, laboratori aperti sul tema della scrittura braille e sui libri tattili, nonché due eventi speciali, di cui il primo proprio in occasione della recentissima Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Tale evento è consistito in un laboratorio gratuito per grandi e piccini, con inizio alle ore 16,00 e chiusura alle 18,00. Abbiamo ottenuto un grande successo, con più di 50 prenotazioni, tra bambini, ragazzi, genitori ed adulti disabili visivi e pure “normovedenti”.
Il nostro obiettivo è stato quello di sensibilizzare tutta la cittadinanza sull’importanza, sull’utilità e, soprattutto, sull’attualità del sistema Braille.
Infatti, nonostante i molteplici benefici recati ai minorati della vista dal sistema di lettura e scrittura Braille, ideato da uno di loro, appositamente per loro, purtroppo ancora molti manifestano una forte ostilità nei suoi confronti. Da molti genitori di ragazzi con disabilità visiva, ad esempio, il braille è considerato emarginante e stigmatizzante. In qualche modo, l’apprendimento del braille è identificato con il riconoscimento definitivo della cecità del figlio: occorre rispetto per il sentire di ognuno, ma noi abbiamo l’obbligo di far sapere che nel contesto sociale attuale, l’analfabetismo crea enormi difficoltà. L’autentica emarginazione deriva dall’impossibilità di risolvere problemi, non già dagli strumenti con i quali i problemi si risolvono.
Consapevoli di ciò, il motivo principale che ci ha ispirato nell’organizzazione del laboratorio di cui sopra sta nel fatto che molte volte abbiamo sentito dire che il Braille è ormai superato e che non serve più. Lo dicono anche troppi insegnanti per il sostegno che, particolare tutt’altro che trascurabile, non solo non conoscono adeguatamente il Braille che dovrebbero insegnare agli alunni affidati alle loro cure, ma che non di rado rifiutano anche di impararlo, relegando i malcapitati bambini alla condizione di analfabeti strumentali.
A tali criticità, la Federazione Nazionale Delle Istituzioni Pro Ciechi ha sempre cercato e cerca costantemente di ovviare, promuovendo in giro per l’Italia innumerevoli e molteplici laboratori ludico-didattici sui libri tattili illustrati ed, ovviamente, sul metodo Braille, da destinare a tutti i pubblici di ogni età ed abilità.
In tal senso, per la ricorrenza della Giornata della disabilità, la mostra “Sensi Unici” del Palazzo delle Esposizioni di Roma è diventata lo spunto per tutta una serie di attività laboratoriali pensate per consentire ai visitatori di tutte le età ed abilità di giocare e di interagire tra loro, grazie al Braille. Si è trattato di attività funzionali all’esperienza mostra, organizzate sotto forma di laboratori ludico- creativi, in cui i materiali e la libertà interpretativa nell’uso del Braille hanno creato interessanti momenti di confronto tra bambini, ragazzi, genitori ed insegnanti non vedenti, ipovedenti e vedenti: un luogo innanzitutto di divertimento, di esperienza e di condivisione dei valori.
Lo spazio LABORATORIO come luogo d’incontro educativo e di formazione, a quindi avuto come unico protagonista il linguaggio tattile.
Tutti i partecipanti sono stati introdotti al mondo dell’illustrazione multisensoriale e al linguaggio braille attraverso un’esposizione teorica e la creazione di piccoli progetti artistici guidati dagli operatori della Federazione Pro Ciechi Stefano Alfano e Pietro Vecchiarelli.
Insomma, a chi ci dice superficialmente che il metodo Braille è obsoleto e che è uno “stigma”, noi della Pro ciechi rispondiamo con i fatti ed in modo concreto, con i nostri laboratori, dimostrando invece come esso sia capace di abbattere ogni barriera linguistica, culturale e di abilità e, soprattutto, di rappresentare ancora un “modernissimo” e fondamentale “strumento” d’inclusione.

Tiflopedia: L’ultima “invenzione” a supporto dell’inclusione dei disabili visivi, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Dal 13 dicembre al 15 dicembre p.v., in occasione dell’evento mostra “Facciamoci vedere” in programma presso l’Istituto dei ciechi di Milano, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi presenterà la prima “enciclopedia multimediale” delle scienze tiflologiche, denominata simbolicamente “Tiflopedia”.
Si tratta di un progetto ambizioso e lungimirante, voluto fortemente da Mario Barbuto, Presidente Nazionale dell’UICI (che è anche Consigliere Nazionale della Pro Ciechi) e da Rodolfo Masto, Presidente della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi.
Il progetto Tiflopedia, di cui lo scrivente ha l’onore di essere il Responsabile, è il “futuro” della tiflologia e dell’inclusione degli alunni/studenti con disabilità visiva, ma più in generale di tutto ciò che gravita nell’universo della minorazione visiva, come confermato dalla stessa scelta non casuale del suo nome, derivante dall’abbinamento dell’aggettivo Tiflo (dal greco Tiflos = cieco) e dal suffisso pedia (dal greco paideia = formazione, ricerca).
Infatti, in tema di integrazione scolastica in Italia possiamo contare su una delle migliori leggi a livello europeo. Peccato però che troppo spesso poi non si riesca ad applicare le norme in maniera davvero compiuta. Questo fa sì che in realtà non ci sia una vera integrazione, con conseguenti difficoltà da parte dei nostri ragazzi non vedenti ed ipovedenti a raggiungere apprezzabili livelli di inclusione. In questo senso dunque un ruolo fondamentale può svolgerlo proprio la tiflologia che ha bisogno però di rinnovarsi e innovarsi, così come accaduto ad esempio alla pedagogia che ha fatto passi da gigante nella definizione di nuovi sistemi di formazione.
C’è innanzitutto la necessità urgente di un riordino della figura del tiflologo da un punto di vista delle caratteristiche professionali e soprattutto l’impellenza di un suo riconoscimento giuridico. A tal proposito, su proposta del Presidente dell’UICI Mario Barbuto, all’inizio di quest’anno, è stato costituito il Network per l’Inclusione Scolastica (NIS), con il compito di elaborare il percorso formativo ed il profilo professionale dell’”assistente alla comunicazione” per i disabili sensoriali e dell’”esperto in scienze tiflologiche”.
Tuttavia, la definizione di nuove regole e figure professionali è un passo importante, ma di certo non sufficiente a garantire una sempre migliore formazione dei nostri ragazzi. L’altro tassello fondamentale è infatti quello dell’innovazione, come già accennato. Dobbiamo renderci tutti conto che la tiflologia, così come la già citata pedagogia, è una scienza in evoluzione, nell’ambito della quale bisogna essere disposti a introdurre delle novità. Non dovremmo essere dei semplici custodi delle conoscenze acquisite. Al riguardo, non posso che pensare al di cui sopra progetto “Tiflopedia”.
Oggi, infatti, oltre il 30% delle informazioni vengono acquisite e reperite sul web. E poiché tale inarrestabile trand sta riguardando ormai anche la Tiflologia, per evitare confusione e mettere un po’ d’ordine in quella galassia sconfinata di notizie che è diventata Internet, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro ciechi s’è appunto inventata, sul modello di Wikipedia, Tiflopedia.
Abbiamo la convinzione che Tiflopedia, dopo una giusta e doverosa fase di rodaggio e con le opportune risorse finanziarie che stiamo già cercando a livello europeo potrà senz’altro rappresentare la più adeguata e moderna risposta multimediale a tale consolidato stato di cose.
Grazie all’impegno costante ed all’inesauribile abnegazione del tiflologo della Federazione Giancarlo Abba e del suo tifloinformatico Lucio Zito, oggi Tiflopedia è un sito certificato, pienamente accessibile a tutte le tecnologie assistive e già raggiungibile agli indirizzi web tiflopedia.org, tiflopedia.it, tiflopedia.eu. Ma soprattutto essa costituisce un vero e proprio deposito on line in continua espansione di informazioni, immagini, notizie e filmati sulle più disparate tematiche tiflologiche.
Questa “enciclopedia” multimediale, che è unica nel suo genere in Italia e forse in Europa, può essere ormai scaricabile come app pure su smartphone e tablet (Tiflopedia App).
Naturalmente, Tiflopedia ha lo scopo di mantenere vivo ed approfondire il dibattito sulla Tiflodidattica, sulla Tiflopedagogia, sulla Tifloinformatica, con una particolare attenzione anche sul tema della pluridisabilità.
Nel solco della sua tradizionale e quasi secolare attività al servizio del processo educativo e d’integrazione scolastica dei minorati della vista, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro ciechi, tramite Tiflopedia, vuole garantire un valido e prezioso aiuto e supporto sul web per i genitori, gli educatori e tutti gli operatori socio sanitari che a vario titolo intervengono nel percorso di vita dei disabili visivi, senza tuttavia volersi sostituire agli interventi di laboratorio e di consulenza che vanno invece necessariamente condotti direttamente nel contesto di vita, di studio e delle relazioni familiari e sociali di chi non vede.
Attualmente Tiflopedia si presenta come una piattaforma informatica costituita da quattro “macroaree”, dedicate rispettivamente :
– alle Istituzioni della Federazione Nazionale pro ciechi, alla loro storia ed ai loro servizi;
– ai materiali per l’operatività (materiale tiflodidattico, materiale tiflotecnico e tifloinformatico per la mobilità e l’orientamento e per l’autonomia personale);
– ai principali articoli di Tiflologia;
– ad un archivio multimediale, chiamato “Tiflovision”, comprensivo di i video, fotografie e filmati “tiflologici” e non, richiesti alle Istituzioni federate, ma aperto ovviamente anche al contributo di tutte le Sedi Regionali e delle Sezioni Provinciali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Infine, vorrei spendere ancora qualche breve considerazione sulla sopraccitata Tiflopedia App. Essa mette a disposizione in modo semplice ed immediato alcuni specifici contenuti del portale Tiflopedia.
Con due o tre tap (tocchi sullo schermo) si potrà accedere ad esempio all’elenco degli strumenti tiflologici e degli ausili tiflodidattici e tiflotecnici con relativa scheda illustrativa, oppure l’indice dei contenuti multimediali di Tiflovision, o ancora l’indice degli articoli di tiflologia o, infine, il servizio di geo localizzazione per scoprire il Centro di consulenza o l’Istituzione pro ciechi più vicini.
La App sarà disponibile al download sia dalla piattaforma Google play che da quella Apple store gratuitamente ed avrà uno splash screen a tema con il portale. Sarà garantita la accessibilità alle tecnologie assistive.
Per i giorni della manifestazione “Facciamoci vedere”, saremo in grado di presentare una versione Beta della APP per la sola piattaforma Android. La renderemo scaricabile dal portale Tiflopedia e offrirà ai visitatori la maggior parte dei contenuti promessi.
Vi aspettiamo dunque numerosi per far rinascere insieme la Tiflologia in Italia.

Per ulteriori informazioni, si prega di contattare l’indirizzo direttorescientifico@irifor.eu

La Giornata della disabilità per “suggellare” l’attualità del Braille, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Lo scorso 3 Dicembre si è celebrata la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità 2016. La Giornata è un appuntamento che è stato istituito nel 1981, in occasione dell’Anno Internazionale delle Persone Disabili, con lo scopo di promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e allontanare ogni forma di discriminazione e violenza.
La giornata del 3 Dicembre ha costituito senza dubbio per tutti i movimenti italiani di e per i disabili un’opportunità importante per organizzare convegni e riflettere sullo stato dell’arte della qualità dei nostri diritti, ma anche un’occasione per praticare la cultura dell’inclusione, attraverso iniziative concrete.
A tal proposito, la Federazione Nazionale Delle Istituzioni Pro Ciechi ha inaugurato lo scorso 12 Novembre in Roma, presso lo Spazio Fontana del Palazzo delle Esposizioni di via Milano 13, la mostra multisensoriale “Sensi Unici”. Unitamente alla mostra, infatti, saranno organizzati e realizzati anche attività didattiche rivolte alle scuole e alle famiglie, laboratori aperti sul tema della scrittura braille e sui libri tattili, nonché due eventi speciali, di cui il primo proprio in occasione della recentissima Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Tale evento è consistito in un laboratorio gratuito per grandi e piccini, con inizio alle ore 16,00 e chiusura alle 18,00. Abbiamo ottenuto un grande successo, con più di 50 prenotazioni, tra bambini, ragazzi, genitori ed adulti disabili visivi e pure “normovedenti”.
Il nostro obiettivo è stato quello di sensibilizzare tutta la cittadinanza sull’importanza, sull’utilità e, soprattutto, sull’attualità del sistema Braille.
Infatti, nonostante i molteplici benefici recati ai minorati della vista dal sistema di lettura e scrittura Braille, ideato da uno di loro, appositamente per loro, purtroppo ancora molti manifestano una forte ostilità nei suoi confronti. Da molti genitori di ragazzi con disabilità visiva, ad esempio, il braille è considerato emarginante e stigmatizzante. In qualche modo, l’apprendimento del braille è identificato con il riconoscimento definitivo della cecità del figlio: occorre rispetto per il sentire di ognuno, ma noi abbiamo l’obbligo di far sapere che nel contesto sociale attuale, l’analfabetismo crea enormi difficoltà. L’autentica emarginazione deriva dall’impossibilità di risolvere problemi, non già dagli strumenti con i quali i problemi si risolvono.
Consapevoli di ciò, il motivo principale che ci ha ispirato nell’organizzazione del laboratorio di cui sopra sta nel fatto che molte volte abbiamo sentito dire che il Braille è ormai superato e che non serve più. Lo dicono anche troppi insegnanti per il sostegno che, particolare tutt’altro che trascurabile, non solo non conoscono adeguatamente il Braille che dovrebbero insegnare agli alunni affidati alle loro cure, ma che non di rado rifiutano anche di impararlo, relegando i malcapitati bambini alla condizione di analfabeti strumentali.
A tali criticità, la Federazione Nazionale Delle Istituzioni Pro Ciechi ha sempre cercato e cerca costantemente di ovviare, promuovendo in giro per l’Italia innumerevoli e molteplici laboratori ludico-didattici sui libri tattili illustrati ed, ovviamente, sul metodo Braille, da destinare a tutti i pubblici di ogni età ed abilità.
In tal senso, per la ricorrenza della Giornata della disabilità, la mostra “Sensi Unici” del Palazzo delle Esposizioni di Roma è diventata lo spunto per tutta una serie di attività laboratoriali pensate per consentire ai visitatori di tutte le età ed abilità di giocare e di interagire tra loro, grazie al Braille. Si è trattato di attività funzionali all’esperienza mostra, organizzate sotto forma di laboratori ludico- creativi, in cui i materiali e la libertà interpretativa nell’uso del Braille hanno creato interessanti momenti di confronto tra bambini, ragazzi, genitori ed insegnanti non vedenti, ipovedenti e vedenti: un luogo innanzitutto di divertimento, di esperienza e di condivisione dei valori.
Lo spazio LABORATORIO come luogo d’incontro educativo e di formazione, a quindi avuto come unico protagonista il linguaggio tattile.
Tutti i partecipanti sono stati introdotti al mondo dell’illustrazione multisensoriale e al linguaggio braille attraverso un’esposizione teorica e la creazione di piccoli progetti artistici guidati dagli operatori della Federazione Pro Ciechi Stefano Alfano e Pietro Vecchiarelli.
Insomma, a chi ci dice superficialmente che il metodo Braille è obsoleto e che è uno “stigma”, noi della Pro ciechi rispondiamo con i fatti ed in modo concreto, con i nostri laboratori, dimostrando invece come esso sia capace di abbattere ogni barriera linguistica, culturale e di abilità e, soprattutto, di rappresentare ancora un “modernissimo” e fondamentale “strumento” d’inclusione.

Sintesi dei lavori del CDA on line della Federazione del 21 Settembre 2016, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Come da avviso n. 778 del 13settembre, il giorno 21settembre 2016 alle ore 17,00 si è riunito, in modalità online, il Consiglio di Amministrazione della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi ONLUS.
Alle ore 17,16 il Presidente verifica il numero legale. Sono presenti il Vicepresidente Hubert Perfler, i consiglieri Michele Borra, Claudio Cassinelli e Gianluca Rapisarda, mentre risultano assenti giustificati i consiglieri Mario Barbuto e Raffaele Ciambrone rappresentante del MIUR.
Verbalizza i lavori il Segretario Generale Arch. Innocenzo Fenici.
Il Presidente apre la seduta cedendo la parola al Vicepresidente Hubert Perfler che ringrazia tutti per le condoglianze ricevute per la scomparsa del prof. Silvano Pagura.
Seguono alcune brevi comunicazioni.
Il Presidente informa che nel mese di Dicembre la mostra “A Spasso con le dita” sarà ospitata nella città di Brescia, in occasione di una manifestazione promossa dall’Associazione di volontariato Bambini in Braille, che ha accettato il nostro preventivo di spesa di € 5.000,00.
Il Presidente ricorda che il giorno 12.11.2016 presso Palazzo delle Esposizioni a Roma “spazio Fontana” inizierà la mostra “Sensi Unici” interessante manifestazione espositiva dei pannelli e libri tattili della Federazione, con lo svolgimento anche di diversi laboratori didattici.
Il Presidente rende noto che sono giunte in Federazione le sponsorizzazioni del Concorso “Tocca a Te” 2017 e che, quindi, si procederà subito all’organizzazione dell’evento, con la stampa dei loghi e del programma.
Il Presidente informa, inoltre, che la Federazione ha ricevuto le linee guida del Network relative all’integrazione scolastica, che verranno distribuite ai Consiglieri per le opportune osservazioni.
Il Presidente comunica che, sempre nell’ambito del NIS, il consigliere Rapisarda ha inviato le schede conoscitive per la raccolta dati ai Centri di consulenza tiflodidattica.
Il Presidente notizia che il Dipendente Vincenzo La Francesca ha accettato un incarico con una ditta esterna per 10 ore settimanali a completamento del contratto part time di 30 ore che ha con la Federazione. A seguito di un approfondimento con il consulente del lavoro Dott. Barone il C.d.A. prende atto che il dipendente in oggetto ha la facoltà di espletare altro incarico.
Il Presidente passa la parola all’Arch. Innocenzo Fenici che riferisce sull’argomento Fondo Est, dopo gli opportuni approfondimenti effettuati presso il consulente del Lavoro e presso il Presidente dei Sindaci revisori Dott. Silano. Si giunge alla conclusione che l’adesione al Fondo Est da parte della Federazione è obbligatoria dal 1 marzo 2011 con relativo versamento della quota annuale al fondo o, in alternativa, è possibile versare in busta paga,ad ogni dipendente,un elemento distinto della retribuzione pari a € 16,00.
In quanto atto obbligatorio, agli stessi dipendenti, dovrà essere versata la quota relativa agli anni dal 2011 al 2015 non ancora percepiti. Il totale da erogare risulta essere di € 18.234,50.
Il Consiglio di Amministrazione prende atto e autorizza il Segretario Generale a regolarizzare la posizione.
Il Presidente passa ai punti dell’o.d.g.

1) Ratifica eventuali deliberazioni assunte dal Presidente in via d’urgenza;
Non risultano deliberazioni da ratificare assunte dal Presidente in via d’urgenza.
Predisposizione relazione programmatica 2017;
Il Presidente presenta la relazione programmatica 2017.
Il Consiglio di Amministrazione prende atto della relazione presentata.

Definitiva approvazione del bilancio preventivo 2017 alla luce delle indicazioni formulate dal Collegio dei Sindaci Revisori;
Il Presidente comunica che ha avuto un incontro con i Sindaci revisori dei conti, i quali hanno deciso che nei prossimi documenti di programmazione economica, vengano tolti i costi e ricavi dalla voce “Centro polifunzionale”; dovranno invece essere inseriti dopo la chiusura dell’anno finanziario 2016. Il C.d.A. prende atto dell’osservazione dei Sindaci revisori e approva all’unanimità la variazione delle voci.

Predisposizione relazione programmatica 2017;
Il Presidente presenta la relazione programmatica 2017.Il Consiglio di Amministrazione prende atto.

Conferimento incarico al Signor Michele Claudio Cassinelli per la ridefinizione delle linee guida relative al progetto “Centro Polifunzionale sperimentale di alta specializzazione” Legge 28 dicembre 2005, n. 278;
Il Presidente cede la parola al Consigliere Claudio Cassinelli che brevemente offre un resoconto delle visite effettuate insieme alla Dottoressa Ester Delpino e all’Architetto Innocenzo Fenici, presso i centri nazionali specializzati nella riabilitazione dei soggetti pluridisabili.
In pratica, dalle visite e dalle consultazioni illustrate dal Consigliere Cassinelli emerge l’esigenza di una revisione delle “Linee Guida” e dello studio architettonico di fattibilità del Centro polifunzionale rivolta alle seguenti finalità:
1) riconversione della funzione residenziale da sanitaria-assistenziale a ospitalità temporanea in piccoli nuclei per singoli disabili accompagnati da uno o più famigliari, provenienti dal territorio nazionale: ospitalità destinata al solo periodo necessario per brevi cicli di valutazione e impostazione di programmi personalizzati;
2) la funzione residenziale dovrà essere anche disponibile per l’ospitalità di operatori provenienti da istituti ed enti del territorio che effettuino presso il nuovo Centro tirocini formativi e di aggiornamento tecnico-professionale;
3) ampliamento dell’area destinata alla ricerca, alla formazione e all’aggiornamento al fine di consentire la realizzazione di programmi e progetti rivolti al miglioramento della qualità dei servizi in un rapporto di rete, supporto e sviluppo delle situazioni esistenti a livello territoriale;
4) lo studio architettonico di fattibilità deve comunque prevedere la più ampia possibile flessibilità di destinazione degli ambienti in modo che la struttura possa corrispondere ad esigenze mutevoli nel tempo in rapporto alle necessità degli utenti e dell’evoluzione delle ricerche e delle conoscenze.
Il CDA, dopo ampia discussione, approva all’unanimità la deliberazione 29 del 21 Settembre 2016.
5) Varie ed eventuali
Il Presidente rende noto che, il 13-14- 15 dicembre 2016, si terrà all’Istituto Dei Ciechi di Milano la manifestazione “Facciamoci vedere”, alla quale è prevista la partecipazione della Federazione.

Alle ore 18.15 non avendo altri argomenti all’ordine del giorno il Presidente dichiara chiusa la seduta.

Una proposta “sostenibile” per migliorare l’inclusione, di Gianluca Rapisarda

La preparazione iniziale degli insegnanti curricolari ed un ruolo “definitivo” del docente per il sostegno.
Di recente, tanti sono gli incontri ed i seminari organizzati dalle associazioni di e per persone con disabilità per riflettere, discutere ed avanzare proposte in merito all’ormai (si spera) imminente riforma dell’inclusione scolastica.
Personalmente, ho la convinzione che la riflessione sull’attuale “sistema” del sostegno non può che essere animata dalla certezza da tutti condivisa di non doversi “trincerare” nella tutela ad ogni costo dell’esistente o in rimpianti del passato ma che, al contrario, bisogna guardare avanti con “realismo” per garantire il migliore futuro possibile all’inclusione scolastica degli alunni/studenti disabili italiani.
E per raggiungere tale obiettivo, a mio avviso, non servono riforme “rivoluzionarie od opere “faraoniche”, quanto piuttosto una proposta “sostenibile” per l’inclusione, compatibile con le profonde trasformazioni in atto, ma che sia di qualità e, soprattutto rispondente alla necessità di dover provvedere con urgenza e quanto prima possibile ad un adeguato supporto ai nostri ragazzi, alle loro famiglie ed alle scuole da essi frequentate.
Fortemente persuaso di ciò, la proposta per l’inclusione, che di seguito riporto, è il frutto non tanto di mere “elucubrazioni” mentali, ma della mia esperienza concreta a stretto contatto con la faticosa quotidianità didattica degli allievi con disabilità. Essa si basa sui seguenti tre pilastri portanti:
una preparazione iniziale sulle diverse tematiche della disabilità da parte dei docenti curricolari ed un percorso formativo universitario specifico dei futuri insegnanti per il sostegno, che permetta loro l’accesso ad un ruolo “definitivo”,
una riorganizzazione dell’intero “contesto” dell’inclusione, con la creazione di “centri di servizio” specializzati,
La formazione ed il riconoscimento di specifiche “figure” per il supporto e l’inclusione scolastica dei disabili.
E’ pleonastico sottolineare che una delle più pressanti e cogenti richieste delle famiglie dei nostri ragazzi è l’indifferibile ed inderogabile esigenza di una maggiore specializzazione dei docenti titolari e per il sostegno, di una loro maggiore continuità e della cessazione del perverso meccanismo della delega all’insegnante di sostegno dell’alunno con disabilità.
Oggi, infatti, a causa dell’inadeguatezza professionale dei docenti curricolari della scuola di ogni ordine e grado nella presa in carico degli alunni/studenti disabili, dovuta alla mancanza del possesso di specifiche competenze didattico-pedagogiche, tecnico-metodologiche, di comunicazione e di relazione, assistiamo sovente e desolatamente alla “pericolosa” china della loro delega del ragazzo con disabilità al solo docente per il sostegno, con il suo conseguente isolamento dal resto della classe e lo svolgimento delle sue attività didattiche esclusivamente nelle tristemente note “aule del sostegno”.
Come se non bastasse, a tali elementi di grave criticità, si aggiunge spesso la scarsa preparazione dei docenti di sostegno, risultato di una loro formazione che, dall’iniziale carattere “polivalente” dei “corsi biennali” della fine degli anni Ottanta ed inizio Novanta del secolo scorso, oggi, prima con le SIS ed ora con i corsi di perfezionamento, è diventata indifferenziata, troppo generica, incapace di dare risposte idonee ed efficaci ai bisogni educativi particolari e specifici delle singole disabilità
Per non parlare della “precarietà ed ambiguità del ruolo e della funzione dei docenti italiani per il sostegno. Essi hanno l’obbligo di restare sul sostegno per cinque anni, ma non nella stessa scuola e non entrano a far parte dell’organico di diritto, restando nel limbo del cosiddetto “organico provinciale”.
Inoltre, relativamente alla loro funzione, persino loro non sanno bene se il loro compito sia quello di docenti della didattica disciplinare o di docenti a supporto dell’insegnante titolare della disciplina nella progettazione ed attuazione di percorsi formativi inclusivi.
Al riguardo, io ritengo che tali “ambiguità” possano essere superate, come suggerito dalla recente proposta di legge 2444 presentata dalla FISH e dalla FAND, solo adoperandosi con tutte le forze nel migliorare la qualità del livello di inclusione scolastica dei nostri ragazzi. E questo significativo traguardo, a detta della FISH e della FAND, ed io sono totalmente d’accordo con la loro proposta, può essere perseguito attraverso una preparazione iniziale di base di tutti i futuri docenti curricolari sulle specifiche problematiche riferibili alla disabilità, da garantire già all’Università con la frequenza di appositi moduli disciplinari in Pedagogia speciale e Didattica inclusiva, che rilascino almeno 30 CFU. Ma, soprattutto, ancora più ragguardevole sarebbe l’attivazione di uno specifico percorso formativo universitario per i futuri docenti per il sostegno, con la possibilità di accedere ad un ruolo ed ad una “carriera” definita e di permanere all’interno della medesima scuola per almeno cinque anni.
Questa separazione dei ruoli e delle carriere dei docenti curricolari e per il sostegno non determinerebbe una deriva verso la “medicalizzazione” e “sanitarizzazione” del percorso formativo degli insegnanti di sostegno, come denunciato di recente da qualche detrattore della proposta di legge di cui sopra, al contrario, secondo me, rafforzerebbe e qualificherebbe ulteriormente le loro competenze pedagogiche e didattiche, rendendoli finalmente “progettisti ed attuatori” di modelli veramente inclusivi, capaci di supportare il collega titolare ed il C.D.C. e di contribuire all’elaborazione di un PTOF veramente “accogliente” per tutti.
D’altra parte, non considero utile dal punto di vista pedagogico e didattico il sistema della “cattedra mista” proposto dalla legge 107, in quanto tale modalità organizzativa, a mio modesto avviso, risulterebbe poco praticabile ed efficace per quei ragazzi disabili che abbisognano di un rapporto uno a uno con il loro docente e per quelli per i quali, il PEI, il terapista e la famiglia valutano inopportuno lavorare con più insegnanti curricolari di riferimento. Ma, in particolar modo, ritengo quella della “cattedra mista” una soluzione didattica sbagliata, perché più centrata sulle esigenze di “gratificazione” professionale dell’insegnante che sugli effettivi bisogni formativi specifici degli alunni/studenti con disabilità, che, con siffatto modello scolastico, rischierebbero di non avere né un sostegno, né insegnamenti disciplinari idonei e sufficienti.
Per quanto concerne la preparazione e l’aggiornamento dei circa 750000 docenti italiani in servizio (curricolari e per il sostegno) sulle diverse problematiche della disabilità, invece, le recentissime risorse della “Carta del prof” e del “Piano Triennale di Formazione obbligatoria”, che ha tra le sue priorità tematiche anche l’inclusione scolastica, potrebbero costituire e sicuramente costituiranno un’altra “arma vincente” a disposizione del sistema educativo di istruzione per implementare e fornire agli insegnanti che già lavorano una formazione più adeguata sulla disabilità.
Formazione specifica obbligatoria sulle diverse tematiche della disabilità, che io reputo debba essere estesa a tutto il personale della scuola in servizio, ivi compresi i Dirigenti scolastici, gli assistenti tecnico-amministrativi ed i collaboratori scolastici.

2) La riorganizzazione del “contesto” dell’inclusione scolastica.
Nell’ambito della prossima Legge delega sul sostegno, un ineludibile aspetto da attenzionare è l’improcrastinabile impellenza di dover rafforzare e “riorganizzare” il contesto dell’inclusione scolastica.
Infatti, la sola assegnazione dell’insegnante di sostegno all’alunno/studente con disabilità non è sufficiente a garantire il loro successo scolastico e formativo, se non affiancata da un contesto veramente “inclusivo”.
La nomina del docente per il sostegno, seppur rappresentando un “sacrosanto” diritto assolutamente esigibile dai nostri ragazzi e dalle loro famiglie, da sola rischia di essere quasi inutile e di ripetere le “distorsioni” e gli sbagli dell’attuale modello dell’inclusione scolastica, che hanno finito per provocare i “deprecabili” fenomeni della “deresponsabilizzazione” dei docenti curricolari rispetto ai suoi alunni con disabilità e la sopraccitata “delega” al solo collega di sostegno dei loro insegnamenti e delle loro valutazioni.
Come egregiamente scritto da Luciano Paschetta in un suo recente articolo pubblicato sulle pagine del giornale Superando.it, intitolato “Dal docente di sostegno al sostegno del contesto”, anch’io concordo nell’affermare che soltanto in un “contesto” scolastico veramente inclusivo ed accogliente, dove il PAI sia parte integrante della progettazione, della didattica e della valutazione delle Istituzioni scolastiche italiane e, dunque, anche dei loro Piani Triennali dell’Offerta Formativa, si potranno realisticamente garantire per tutti e per ciascuno quelle condizioni di “pari opportunità” nel raggiungimento del massimo “possibile” dei traguardi d’istruzione, tanto decantate da tutta la più recente normativa italiana sull’autonomia scolastica.
Da questo punto di vista, dovrà essere particolare cura del MIUR mettere tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado nelle “reali” condizioni di “sfruttare” al meglio tutti gli strumenti che l’autonomia (fino alla recentissima e criticatissima Buona Scuola) loro consente per implementare e migliorare la qualità del processo di inclusione scolastica dei disabili, creando strutture organizzative flessibili e più confacenti alle effettive esigenze formative dei diversi alunni ed utilizzando in modo “funzionale” l’organico “potenziato” per la progettazione e realizzazione di percorsi personalizzati ed individualizzati, di insegnamenti aggiuntivi ed opzionali, per classi aperte e parallele, per gruppi omogenei ed eterogenei e di attività didattiche laboratoriali e curricolari ed extracurricolari integrative.
Insomma, io credo che solo un “contesto” così strutturato possa favorire e promuovere, accanto all’indispensabile presenza del docente per il sostegno, una didattica finalmente “inclusiva” e “for all”.
Tuttavia, “riorganizzare” il contesto del sostegno significa pure creare dei “centri di servizio” specializzati, dei luoghi cioè dove è possibile fornire adeguata, efficace ed efficiente consulenza specifica agli allievi con disabilità, ai loro genitori, ai loro docenti curricolari e di sostegno e, più in generale all’intero contesto scolastico.
Restando ancorato alla realtà che seguo più da vicino, da disabile visivo ed anche da Consigliere nazionale della Federazione delle Istituzioni Pro Ciechi, devo dire che noi non siamo rimasti a “guardare” e fermi con le mani in mano e che, a proposito della necessità di istituire dei centri “specializzati” in favore dei nostri ragazzi, sin dal 1997, grazie alla legge 284, in stretta sinergia con la Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita”, abbiamo creato ben 17 “Centri di Consulenza Tiflodidattica” (CCT), distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Ciononostante, l’intenso e prezioso lavoro del Network per l’Inclusione Scolastica (NIS), fortemente voluto all’inizio di quest’anno dal Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) Mario Barbuto, ha evidenziato come tali CCT siano ancora poco collegati tra di loro e forniscano un servizio di consulenza difforme e disomogeneo.
Di qui, la necessità di ottimizzare le loro risorse e competenze, creando appunto il sopramenzionato NIS, con il difficile ma “improrogabile” compito di definire le Linee guida dei servizi dei nostri CCT, gli “indicatori di qualità” dell’inclusione scolastica degli studenti ciechi ed ipovedenti ed i criteri di valutazione dei servizi erogati dai nostri Centri di Consulenza Tiflodidattica.
Un altro “mast” del Network per l’Inclusione Scolastica” dell’UICI è anche quello di cercare di “omogeneizzare” le singole potenzialità dei nostri CCT con tutte le realtà pro ciechi, per dare vita ad un un unico “sistema”, che noi abbiamo ipotizzato strutturato a più livelli di competenze e territoriali (comprendente a livello regionale ed interregionale oltre che i Centri di Consulenza Tiflodidattica, anche gli ex Istituti dei ciechi ed ovviamente, in ambito nazionale, l’I.Ri.Fo.R., la Biblioteca “Regina Margherita”, il Centro di Produzione del materiale didattico della Federazione ed il Centro Nazionale del Libro Parlato dell’UICI).
Naturalmente, questa nostra “rete di servizi” a più livelli, che io auspico realizzarsi quanto prima pure per le altre disabilità, non potrà e dovrà rimanere “isolata” dal resto dei “centri di servizio territoriali a supporto dell’inclusione scolastica, già esistenti ed istituiti dal MIUR e, diciamo così, non propriamente riconducibili alle Istituzioni pro ciechi.
Operare separatamente sarebbe da parte nostra un “sesquipedale” errore e, consentitemi un pizzico di ironia, anche una clamorosa “svista”.
Consapevoli di ciò e ben lungi da atteggiamenti di “splendido” isolamento”, è nostra ferma intenzione “fare “squadra” con tutte le altre Associazioni di e per disabili, affinché insieme si pretenda dal MIUR la realizzazione all’interno dei CTS, CTI e CTR, così come è già avvenuto per l’autismo, di appositi “sportelli” competenti per le singole disabilità. E ciò, perché tali strutture del sostegno periferiche del MIUR stentano ancora a “decollare”, rappresentando a tutt’oggi soltanto delle “potenzialità” costose ed inefficaci del processo d’inclusione scolastica dei nostri ragazzi.

3) Il riconoscimento di “figure” specifiche a supporto dell’inclusione scolastica.
Di recente, l’ultimo, ma non per questo meno rilevante, impegno del NIS dell’UICI sta riguardando la definizione del percorso formativo e del profilo di “figure specifiche” per l’organizzazione del sostegno al processo di inclusione dei disabili visivi, argomento che coinvolge tra l’altro, come spiegherò tra poco, pure gli alunni non udenti e disabili sensoriali in generale.
Mi riferisco al “pedagogista esperto in scienze tiflologiche” ed all’”educatore (od assistente) alla comunicazione”, previsto dall’art 13 comma 3 della legge 104 del 1992 e la cui definizione è stabilita dalla 107 del 2015.
Infatti, la maggiore facilità dell’assegnazione del docente per il sostegno, ed il fatto che la nomina dell’assistente alla comunicazione, ex art 13 comma c della 104, dipenda dagli EE.LL. (pertanto più incerta), ha fatto quasi del tutto dimenticare l’esistenza di tale figura.
Per tale motivo, l’assistente alla comunicazione non si è mai imposto come operatore “necessario” per il supporto all’inclusione scolastica dei ragazzi disabili sensoriali, restando sempre confinato ai margini di tale processo, e costretto ad una costante precarietà di ruolo e di formazione.
Certi dell’urgenza di dover ovviare a questa grave criticità, noi del NIS dell’UICI stiamo profondendo ogni nostra energia nel tentare di “riesumare” tale “figura” professionale, definendone il profilo ed il percorso formativo. Così, abbiamo individuato l’”educatore alla comunicazione per i disabili sensoriali come la figura di I° livello del sostegno degli alunni/studenti con disabilità sensoriale.
Il titolo di “educatore alla comunicazione” viene rilasciato a tutti coloro che, in possesso di qualsiasi Laurea triennale, decidano di frequentare un Master universitario di I° livello di 1500 ore, che rilasci loro 60 CFU.
L’”educatore alla comunicazione” possiede una formazione di tipo tecnico-strumentale ed ha una conoscenza di base della Pedagogia speciale e della Didattica inclusiva. L’I.Ri.Fo.R. sta lavorando alacremente con lo IUSVE (Istituto Universitario Salesiano di Venezia) per l’attivazione (in Convenzione) di un corso formativo per “educatori alla comunicazione per i disabili sensoriali”, di qualità e veramente spendibile nel mondo del lavoro.
Parallelamente alla definizione del profilo e del percorso formativo dell’”educatore alla comunicazione”, invochiamo l’aiuto di tutte le associazioni di e per disabili per fare “pressione” sul MIUR, perché il riconoscimento di questa figura professionale diventi finalmente realtà.
Occorre inoltre sollecitare la Conferenza Stato-Regioni, perché le Regioni istituzionalizzino una volta per tutte il profilo dell’”educatore/assistente alla comunicazione e, conseguentemente, obblighino le cooperative che gestiscono il servizio di assistenza scolastica e postscolastica ad assumere tali operatori come “figure” necessarie al processo di inclusione dei disabili sensoriali.
Successivamente, sarà premura dell’I.Ri.Fo.R. proporre agli Educatori alla comunicazione, in possesso pure di una Laurea in Scienze della Formazione, Scienze dell’educazione ed in Pedagogia, agli Educatori specializzati, ed ai docenti curricolari e di sostegno la frequenza di un Master universitario di II° livello di 1500 ore per il conseguimento del titolo di Pedagogista esperto in scienze tiflologiche.
Tale Master universitario rilascia 60 CFU e fornisce una formazione più specifica di quello di I° livello in “educatore alla comunicazione”.
Infatti, l’”esperto in scienze tiflologiche” ha il compito di progettare, realizzare e monitorare l’intero progetto di vita del disabile visivo e, quindi, è la figura di II° livello del suo processo di inclusione scolastica. Un primo modello formativo di tale figura è stato già tracciato dall’I.Ri.Fo.R., che, grazie all’interessamento di Marco Condidorio, Coordinatore della Commissione Istruzione dell’UICI, ha attivato in Convenzione con l’Umimol di Campobasso il riuscito Master in Typhlology Skilled Educator.
Io ritengo che queste due tipologie di “educatori” dovrebbero poter operare, oltre che a scuola ed a casa dei nostri ragazzi, ovviamente anche nei nostri CCT e nei “centri di servizio” specializzati nelle singole disabilità (da me tanto auspicati) e nei CTS, CTI e CTR, garantendo un concreto ed adeguato supporto al sistema scolastico.
In conclusione, a mio parere, solo se il MIUR prenderà seriamente in considerazione nella prossima legge delega sull’inclusione scolastica l’istituzione di un ruolo “definitivo del docente per il sostegno, la riorganizzazione e la ristrutturazione del contesto scolastico, anche con la creazione per ogni tipo di disabilità di “centri di servizio” specializzati e la formazione ed il riconoscimento di figure specifiche “necessarie” al sostegno, potrà garantire il pieno successo scolastico e formativo degli alunni/studenti con disabilità del nostro Paese.

Sintesi dei lavori del CDA della Federazione del 21 Luglio 2016, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Come da avvisi n. 633 del 30 giugno e n. 648 del 6 luglio 2016, il giorno 21luglio 2016 alle ore 14, si è riunito, presso gli uffici della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi Onlus con sede in Via Giuseppe Mirri, 2 – Roma, il Consiglio di Amministrazione della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi ONLUS.
Alle ore 14,30 risultano presenti il Presidente Rodolfo Masto, il Vicepresidente HubertPerfler e i consiglieri Pier Michele Borra e Gianluca Rapisarda mentre è presente in collegamento skype il Consigliere Claudio Cassinelli. Il Consigliere Mario Barbuto ha comunicato che arriverà in ritardo. Risulta infine assente giustificato il Consigliere Raffaele Ciambrone, rappresentante del MIUR.
Il Presidente dichiara aperta e valida la seduta.
Verbalizza i lavori il Segretario Generale Arch. Innocenzo Fenici.

Approvazione del verbale della seduta del 7 giugno 2016;
Il Presidente chiede che nel verbale del 7 giugno 2016 il termine “manifestato” venga sostituito dalle parole “preso atto”. Il C.d.A. accogliendo la sostituzione delle parole, all’unanimità approva il verbale della seduta del 7 giugno 2016.
Ratifica eventuali deliberazioni assunte dal Presidente in via d’urgenza;
Il Presidente sottopone al Consiglio di Amministrazione la Deliberazione n. 1 del 28.06.2016.
IlC.d.A. approva all’unanimità.
Comunicazioni del Presidente;
Il Presidente comunica che, ad oggi, non risultano pervenuti i contributi statali ordinari previsti dal Decreto del 29 dicembre 2005 (G.U. 30/12/2005) Ministero dell’Interno.
Il Presidente rende noto che, nel trascorrere degli anni, il contributo si è ridotto da € 350.000,00 a € 298.125. Considerando che gli altri enti hanno visto, negli anni riconfermarsi il contributo originario, il Presidente informa che con nota del 7 luglio 2016 prot. 650/2106 ha inoltrato richiesta al Ministero dell’Interno per il ripristino del contributo originario come previsto dalla legge n. 311 del 30.12.2004 (legge finanziaria 2005).
Inoltre il Presidente riferisce che, con nota del 7 luglio 2016 prot. 651 /2016, è stata inviata al Ministero dell’Interno la relazione sullo stato di avanzamento del progetto del Centro Polifunzionale per Pluriminorati.
Il Presidente prosegue informando circa il secondo contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali previsto dalla Legge 284/97 e dal Decreto 29 dicembre 2015. Il Presidente comunica che tale contributo era originariamente di € 1.032.914,00, mentre per l’anno in corso si prevede la cifra di € 854.415,00 a seguito dell’accordo stipulato il 10 febbraio 2012 con il Ministero del Lavoro, relativo al recupero delle somme percepite in eccesso nel corso degli anni 2005, 2006, 2007 e 2008. Tale contributo dovrebbe entrare nelle casse della Federazione entro Settembre 2016.
Il presidente comunica di aver ricevuto di recente un’altra nota riguardante l’elezione del Sig. Luigi IURLO in qualità di Presidente dell’Istituto di Rutigliano (BA) denominato Centro Provinciale Educativo Riabilitativo per Videolesi “Gino Messeni Localzo”. Allo stesso Sig. Iurlo, il Presidente riferisce di aver inviato gli auguri per un proficuo lavoro.
Il Presidente informa che l’Istituto Rittmeyer per i ciechi di Trieste ha recentemente inviato una nota, con la quale si aggiorna sullo stato di avanzamento del progetto europeo comunicando le prossime date degli incontri per il prosieguo delleattività intraprese. Il Presidente comunica che la Federazione, quale Ente facente parte del network, si farà parte diligente con le Istituzioni per la diffusione delle attività.
Il Presidente notizia che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha inviato una nota nella quale comunica che la dott.ssa Elisabetta Borgia sarà presente come membro della commissione esaminatrice del concorso “Tocca a te”per l’anno 2017.
Predisposizione del Bilancio di previsione 2017;
Il Presidente, dopo breve esposizione, consegna al Presidente dei sindaci revisori dei Conti il bilancio di previsione 2017 per l’esame e l’approvazione collegiale prima dell’approvazione del C.d.A. e dell’Assemblea federale prevista per il 12 ottobre 2016.
La Delibera viene approvata all’unanimità.

Predisposizione relazione programmatica 2017;
Il Presidente comunica che il punto 5 dell’O.d.G. è stato rinviato.

Analisi della situazione economico-patrimoniale della Federazione;
Il Presidente evidenzia che la Federazione è in linea con il bilancio di previsione nonostante non siano ancora stati erogati i contributi previsti dalla legge.
Il Presidente informa il C.d.A. ed i Sindaci Revisori che il conto corrente postale in essere presso le Poste Italiane viene utilizzato esclusivamente per la vendita di prodotti tiflodidattici, così come richiesto dalle scuole e dagli utenti.
7)Restrizione dell’ipoteca iscritta in occasione della concessione del mutuo alla sola proprietà di Via Gregorio VII;
Il Presidente illustra l’operazione da effettuare, in accordo con il Ministero degli Interni,riguardante la restrizione dell’ipoteca accesa sull’immobile di via Alberto Pollio 10 che verrà totalmente estinta. La cifra da restituire alla Banca è pari ad € 1.107.000,00. La stima degli immobili di via Gregorio VII risulta essere di € 1.350.000,00 e la Banca Popolare Commercio e Industria – gruppo UBI Banca concede un mutuo solo per il 70% del valore della stima quindi per € 945.000,00; pertanto, per poter iscrivere l’ipoteca alla sola proprietà di via Gregorio VII occorre restituire alla Banca la cifra di circa € 160.000,00.
Il Presidente chiede al Consiglio il mandato a procedere sottolineando i vantaggi che si otterranno estinguendo l’ipoteca all’immobile di via Alberto Pollio. Il Consigliere Cassinelli si congratula con il Presidente Masto per il duplice vantaggio dell’operazione che garantisce sia il Ministero dell’Interno che la Federazione.
Il C.d.A. approva all’unanimità la deliberazione.
Convocazione prossima Assemblea che si terrà a Roma mercoledì 12 ottobre p.v.;
Il Presidente invita il Collegio dei Sindaci revisori dei Conti e i membri del Comitato,istituito dalla legge n. 278/2005 a partecipare all’assemblea straordinaria. Prosegue leggendo l’ordine del giorno previsto per l’Assemblea della Federazione che si terrà in Roma presso il nuovo Centro di via Pollio 10 in data 12 Ottobre2016 che per completezza si riporta interamente:
approvazione dell’assemblea,
approvazione bilancio preventivo 2017,
presentazione del progetto preliminare del Centro Polifunzionale di Alta specializzazione con visita all’intero immobile,
aggiornamento sull’attività del Network,
ricognizione dei progetti più significativi da parte della Federazione.
Il Presidente invita inoltre i Consiglieri a preparare una relazione da presentare all’Assemblea sulle attività e sui progetti che seguono direttamente in qualità di responsabili.

Eventuali comunicazioni dei Consiglieri delegati ai singoli progetti;
Il Presidente passa la parola al Consigliere Claudio Cassinelli che descrive le attività svolte insieme all’architetto Innocenzo Fenici e alla Dottoressa Ester Delpino presso gli Istituti e i Centri Nazionali che si occupano da anni di soggetti pluridisabili. La finalità di tali visite è quella di documentarsi sulle attività svolte da questi Centri Specializzati. Tali dati serviranno come base per elaborare il progetto preliminare del nuovo Centro di via Pollio 10, così come descritto dalla legge 278/2005. Nello specifico, il Consigliere Cassinelli ricorda che sono stati visitati i seguenti Centri:
a) il Centro Regionale S. Alessio di Roma,
b) L’ Istituto Davide Chiossone di Genova,
c) IL Centro Cooperativa Luce e Lavoro di Verona d) La Fondazione Hollman di Padova,
e) La Lega del Filo d’oro di Osimo
f) L’Istituto Serafico di Assisi.

Il Presidente cede la parola al ProfessorAvvocato Giangiacomo Ruggeri che informa il Consiglio sugli aspetti legati alla nuova legge sui lavori pubblici attraverso una relazione circostanziata sull’argomento in oggetto.
Successivamente, il Presidente cede la parola al Consigliere Borra che relaziona circa l’andamento del progetto “network dell’inclusione Scolastica”. Il Consigliere Borra afferma che il NIS ha completato le linee guida dei servizi a supporto dell’inclusione degli alunni/studenti disabili visivi e che esse saranno presto inviate ufficialmente ai tre Presidenti delle Istituzioni coinvolte.
Il gruppo di lavoro ha approfondito tutti gli aspetti legati all’inclusione scolastica,compresi quelli riguardanti la formazione degli insegnanti e del personale che supporta i ragazzi con disabilità visiva. Inoltre si sta completando la raccolta dei dati, ma si è già riscontrato che quasi tutti i Centri di Consulenza Tiflodidattica sono sconosciuti al MIUR.
Il Consigliere Borra conclude, sostenendo che l’integrazione e la riabilitazione dei minorati della vista sono azioni complementari che si integrano e si completano. È auspicabile che si realizzi al più presto un vademecum dei nostri servizi per indirizzare e informare i vari Enti coinvolti e da coinvolgere.
Il Presidente si congratula con il Consigliere Borra per il lavoro.
Subito dopo, interviene il Consigliere Cassinelli, che ricorda ai presenti del prossimo convegno che si terrà a Genova il 18 Novembre 2016 il quale permetterà agli operatori sanitari di acquisire dei crediti formativi validi per la loro professione.
In seguito, il Presidente cede la parola al consigliere Rapisarda, il quale informa sull’andamento dei vari progetti da lui seguiti quali:
a) la pubblicazione di due libri tattili in compartecipazione con l’istituto “Giuseppe Garibaldi” di Reggio Emilia,
b) la pubblicazione di due titoli “Io tu e le mani” “Il cielo in tasca” entrambi vincitori del Concorso “tocca a te” anno 2015;
c) La realizzazione di un bookshop nel nostro sito www.prociechi.it per rendere accessibili i libri tattili per l’infanzia pubblicati dalla Federazione,
d) la realizzazione del quarto premio “Tocca a te“ 2017che sarà ospitato dall’Istituto Serafico di Assisi tra il 16 e il 18 giugno 2017.
Infine il consigliereRapisarda sta seguendo l’organizzazione della mostra “Sensi Unici” prevista nello Spazio Fontana del Palazzo delle Esposizioni che si svolgerà tra il 12 novembre 2016, giorno dell’inaugurazione, e il 19 marzo 2017.
Il Presidente Rodolfo Masto cede la parola al vicepresidente Hubert Perfler, il quale aggiorna il Consiglio circa la formazione e l’elaborazione di progetti nazionali ed europei.
Il vicepresidente Perfler specifica che occorre fare la verifica delle Istituzioni interessate al progetto e che sia indispensabile farlo front line invece che on line. La collaborazione con più soggetti in Europa è determinante per accedere aicontributi in maniera cospicua. Il Consigliere Perfler sostiene che sia indifferibile costituire una struttura all’interno di ogni istituto che si occupi del progetto a tempo pieno.
Alle ore 16,50 entra in Consiglio il Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Mario Barbuto.
Il Presidente Masto riassume i punti discussi nella seduta odierna, e successivamente cede la parola al Consigliere Barbuto , il quale informa che nella seduta dell’ultimo Consiglio dell’Irifor è stato nominato Direttore Scientifico Gianluca Rapisarda.
Il C.d.A. tutto si congratula con il Consigliere Rapisarda per il prestigioso incarico.

10) Deliberazioni di carattere amministrativo e organizzativo;
Il Presidente propone una deliberazione di carattere amministrativo ed organizzativo, riguardante la gestione diretta del conto corrente postale al legale rappresentante dell’Ente nella persona del presidente Rodolfo Masto.
Il C.d.A. approva all’unanimità la deliberazione n. 27 del 21.07.2016.

Varie ed eventuali.
Non ci sono argomenti da trattare.

Ordine del giorno suppletivo:
Incarico di assistenza e consulenza in ambito amministrativo allo Studio Associato Giovannucci.
Il Presidente informa dell’intenzione del Sig. Marco Giovannucci di non voler continuare la collaborazione relativa al contratto di consulenza amministrativa contabile e fiscale.
Al riguardo, considerato che la commercialista Dottoressa Giuseppina Piccolo collabora da tempo con la Federazione, offrendo in particolare specifica consulenza per l’apposizione del visto di conformità relativa alla dichiarazione Iva (imposta sul valore aggiunto), il Presidente propone di sottoscrivere un contratto di consulenza alla Dott.ssa Piccolo, rispettando gli importi già stabiliti nel contratto del precedente professionista.
Il Consiglio di Amministrazione approva all’unanimità.
Non essendoci altri argomenti all’ordine del giorno, il Presidente dichiara chiusa la seduta alle ore 17,15.