Si sono disputati domenica 3 settembre, a Padova, la gara dei fuori campo e l’all star game di baseball per ciechi.
L’all star game è andato alla formazione Ovest che ha vinto con il punteggio di 5 a 3.
Prima della partita degli All Stars si è svolta la gara dei Fuori campo che è stata vinta dal giocatore dei Thunder’s Five Milano Ivan Nesossi.
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Sport – Bxc: Hr Derby & All-Star Game 2017
Domenica 3 settembre, a partire dalle 14:00, si svolgeranno a Padova le gare dei fuori campo e l’all star game di baseball per ciechi.
Faranno parte della formazione Ovest i nostri soci:
Matteo COMI (Lampi Milano)
Giuseppe Allegretta (Lampi Milano)
Bara Mbacke Dieng (Lampi Milano)
Ivan NESOSSI (Thunder’s 5 Milano)
I milanesi Ivan Nesossi e Bara Mbacke Dieng prenderanno parte anche alla gara dei fuori campo.
Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano
tel/fax: +390276004839
Email: info@gsdnonvedentimilano.org
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Beni culturali – “Una domenica al museo”: 3 settembre 2017
Torna l’appuntamento tanto atteso, “Una Domenica al Museo” presso il Polo Tattile Multimediale della Stamperia Regionale Braille di Catania, sito in Via Etnea, 602.
L’iniziativa, organizzata dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, si svolge in tutta Italia la prima domenica di ogni mese.
Il museo aprirà le porte ai visitatori Domenica 3 Settembre dalle 19.00 alle 24.00 offrendo un viaggio sensoriale affascinante per una notte “tutta da toccare”. I visitatori, non vedenti e vedenti, potranno attraverso il tatto, conoscere e scoprire i capolavori artistici e monumentali dell’Europa e del Mediterraneo, grazie alle riproduzioni esposte.
All’interno del museo si potranno sperimentare, conoscere e “toccare con mano” forme e volumi di numerosi capolavori artistici. Dai plastici architettonici come il Teatro Massimo “Bellini” al Palazzo degli Elefanti di Catania, dal Colosseo alla Torre Eiffel, dalla Moschea Blu di Istanbul alle piramidi d’Egitto e poi dalle opere pittoriche in rilievo come la “Creazione di Adamo” di Michelangelo alla “Medusa” di Caravaggio, realizzate secondo il metodo di scomposizione in piani “Ottico-Tattili” e alle sculture, il tutto realizzato interamente dalla Stamperia Regionale Braille di Catania, la quale da più di trent’anni contribuisce all’integrazione scolastica, sociale e lavorativa dei non vedenti ed ipovedenti della Sicilia.
Grazie agli indicatori sonori e tattili i disabili potranno visitare il museo in piena autonomia, eliminando ogni tipo di barriera architettonica, sino a giungere al “Giardino sensoriale”, un’oasi verde all’interno del Polo Tattile Multimediale, arricchita con piante ed essenze tipiche del Mediterraneo dove il vedente, bendato, potrà provare una realtà “al buio” sconosciuta stimolando nuove percezioni olfattive, tattili e sonore.
Emozione unica e originale è il “Bar al buio”, il primo permanente in Italia, che permetterà agli ospiti vedenti di gustare un caffè o una bevanda e toccare i quadri in bassorilievo totalmente al buio, immergendosi in una realtà a loro sconosciuta, il tutto accompagnati dai non vedenti, nel ruolo di guide e banconisti.
Nell’ultimo tratto del percorso lo showroom “Frammenti di luce” offrirà ai visitatori la possibilità di provare e conoscere gli ausili per non vedenti e ipovedenti come libri, sussidi didattici, ausili per l’autonomia personale e domestica, giochi di società e strumentazioni informatiche.
Il costo del biglietto è di € 2,50.
La biglietteria chiuderà alle ore 23:00.
L’ingresso è gratuito per i disabili e i loro accompagnatori, e per i bambini under 10.
Un’esperienza da vivere tutta ad “occhi chiusi”, in un luogo dove vedenti e non, possono sperimentare e conoscere il mondo dell’arte dove è “vietato non toccare”.
Link evento: https://www.facebook.com/events/1892921654367434
Modena – Un’App per valorizzare il patrimonio artistico‐culturale dell’Italia
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Modena progetta una guida accessibile per il tour virtuale del progetto nazionale “Borghi – Viaggio Italiano”
Prosegue con successo la collaborazione tra L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Modena “Mariangela Lugli”, e la Regione Emilia Romagna, per la promozione di iniziative finalizzate a rendere accessibile anche alle persone non vedenti ed ipovedenti il prezioso patrimonio artistico e culturale del nostro Paese.
Dopo la creazione dello schermo interattivo touch screen presentato nel 2015 all’interno dell’evento internazionale EXPO, ora le 18 Regioni promotrici del progetto interregionale Borghi – Viaggio Italiano, coordinate dall’Emilia Romagna, hanno realizzato un nuovo prodotto digitale per rendere accessibili tutte le informazioni finalizzate alla conoscenza del grande patrimonio culturale italiano.
IL PROGETTO
“Borghi–Viaggio Italiano” è la nuova azione interregionale che mette in rete eccellenze architettoniche, paesaggistiche, urbanistiche che il mondo intero ci invidia, e che punta alla tutela del patrimonio storico–ambientale diffuso in 800 borghi e località italiane legate a illustri personaggi della cultura nazionale: i Borghi d’Italia, i Borghi Storici Marinari, i Borghi delle terre Malatestiane e del Montefeltro, le Località dei Paesaggi d’Autore. Un aspetto importante da sottolineare è che di questi 800 borghi fanno parte anche alcuni Comuni colpiti dal recente sisma in centro Italia, ai quali sarà presto dedicato un evento specifico nell’ambito del progetto. “Borghi–Viaggio Italiano” è un’iniziativa realizzata nell’ambito dei progetti interregionali di sviluppo turistico, che vede la Regione Emilia Romagna come capofila, ed è condivisa con altre 17 Regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte, Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna, Sicilia.
Il progetto nazionale “Borghi–Viaggio Italiano, che è stato presentato in Regione dall’Assessore al Turismo e Commercio dell’Emilia‐Romagna Andrea Corsini , vede l’apporto tecnico dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Modena “Mariangela Lugli” che, grazie alla progettazione di un’applicazione accessibile per dispositivi Apple (IPhone e Ipad), rende fruibile a tutti gli utenti visitatori, anche disabili visivi e ipovedenti ‐ le mappe virtuali dell’intero percorso artistico‐culturale offerto dall’iniziativa nazionale. L’app “Borghi Viaggio Italiano Audioguida” è disponibile e scaricabile gratuitamente dall’Apple Store dal mese di luglio 2017: https://appsto.re/it/DWHPkb.i.
LA MOSTRA “AI CONFINI DELLA MERAVIGLIA”
Per l’occasione, sabato 6 maggio a Roma, presso il Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, insieme all’Assessore al Turismo e Commercio dell’Emilia‐Romagna Andrea Corsini, agli Assessori al turismo delle regioni interessate e al Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Modena “Mariangela Lugli” Ivan Galiotto, ha inaugurato la mostra “Ai confini della meraviglia”, un affascinante percorso espositivo fatto di esperienze autentiche, prodotti enogastronomici, tradizioni e qualità del vivere delle Regioni aderenti all’iniziativa “Borghi ‐ Viaggio Italiano”: 1000 destinazioni, simbolo dell’Italia più autentica, che sono state le protagoniste per tutto il mese di maggio con eventi, spettacoli, ed incontri che hanno richiamato migliaia di persone.
IL “PASSABORGO”
Il Viaggio tra i borghi italiano continua ancora e per tutto il mese di settembre , con l’iniziativa “Passaborgo”, e l’invito a visitare 200 borghi distribuiti in tutta Italia, che offrono convenzioni speciali per i turisti.
Le informazioni su ognuno di questi borghi potranno essere scaricate dalla APP realizzata dall’Unione Italiana Ciechi e non vedenti di Modena.
Per informazioni sul progetto “Borghi‐ Viaggio Italiano”: http://www.viaggio-italiano.it
Alberto Sabatini
Ufficio Stampa
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Sezione Territoriale di Modena “Mariangela Lugli”
Via Don Lorenzo Milani, 54 – 41122 Modena
Tel. 348/4278314 Fax 059/260759
E-mail: uicmo@uiciechi.it
Nuovo anno, ma vecchi problemi di inclusione scolastica, di Gianluca Rapisarda
Nei miei ultimi giorni di ferie estive, in vista dell’imminente inizio del nuovo anno scolastico, mi è capitato di riflettere spesso su cosa dovranno attendersi dall’a.s. 2017-18 gli alunni con disabilità e le loro famiglie, anche alla luce della “neonata” delega sul sostegno della Buona Scuola.
Tali riflessioni “vacanziere”, effettuate in un’amena località abbarbicata sull’Etna, per la loro serietà ed importanza, mi hanno riportato dall’alto del vulcano più imponente d’Europa con i piedi per terra, riproiettandomi immediatamente alla “montagna” (tanto per rimanere in tema) di cose che l’UICI, i suoi Enti collegati ed il nostro NIS dovranno fare già da oggi per garantire un sempre più proficuo processo di inclusione agli alunni/studenti ciechi ed ipovedenti italiani.
Infatti, sebbene la nostra normativa inclusiva oggi sia unanimemente riconosciuta come una delle più avveniristiche e all’avanguardia nel mondo, non si può non rilevare che l’attuale nostro modello di inclusione presenti diverse criticità “strutturali” che, se come sembra saranno affrontate dal Miur anche stavolta con i soliti miopi interventi “tampone”, rimarranno tali anche per l’anno scolastico che inizia ufficialmente l’1 settembre p.v.
A parere di chi scrive, anche quest’anno, l’emergenza assoluta è rappresentata dal non più “eccezionale” e dallo spropositato numero di docenti in deroga, a cui il Ministero dell’Istruzione ricorre ormai da tempo in modo continuativo, anche più volte nel corso di uno stesso anno scolastico, per coprire le tantissime cattedre di sostegno rimaste vacanti.
Al riguardo, i numeri prodotti relativamente all’a.s. 2016-17 sono preoccupanti ed emblematici: se oltre 2 milioni e mezzo di alunni (il 33% dell’intera popolazione scolastica) si sono trovati con almeno un insegnante nuovo in classe, è andata ancora peggio agli alunni con disabilità, perché almeno 100.000 di loro (il 43% dei 233.000 alunni con disabilità presenti nelle classi di ogni ordine di scuola) hanno cambiato il docente di sostegno.
In tal senso la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha stimato lo scorso anno che quasi il 40% dei posti siano coperti tuttora da docenti precari (47.000 su un totale di 120.000).
Questa situazione preoccupante ha determinato di fatto l’impossibilità di assicurare agli alunni/studenti con disabilità quella continuità didattica che risulta essere un fattore determinante per favorirne il successo scolastico. Tale problema, secondo lo scrivente, non cambierà affatto neppure durante l’anno scolastico 2017-18, perché, in base ai dati recentemente forniti dal Miur, ad esempio in Sicilia, ben 4.872 cattedre di sostegno sono già state assegnate in deroga e ne sono rimaste libere oltre un migliaio.
Le cose non vanno meglio neanche nelle altre Regioni italiane, se si pensa che, solo a Milano, vi sono ancora da affidare più di 1.400 posti e, in Abruzzo, le “vacanze” sul sostegno sono 1.741, mentre in Liguria sono 603.
Tale valzer di cattedre si abbatte ciclicamente come uno tsunami sul sostegno (ed anche quest’anno, sfortunatamente, non farà eccezione), perché il Miur, ad aprile di ogni anno, quando cioè deve essere conteggiato l’organico di diritto (il numero dei docenti necessari per l’anno successivo), preferisce sottostimarlo e calcolarlo in difetto rispetto alle esigenze effettive, al solo fine di risparmiare, evitando dunque di aumentare le immissioni di insegnanti di ruolo.
Conseguenza di questa condotta non del tutto ineccepibile del Ministero è che, quando ogni anno ad agosto si fanno i conti reali, i nodi vengono al pettine e i vari Uffici Scolastici Regionali (USR) si trovano costretti ad integrare l’organico di diritto con quello “di fatto”, coprendo le migliaia di esuberi e di posti liberi, prima con le assegnazioni provvisorie (incarichi annuali attribuiti ad insegnanti titolari che chiedono il riavvicinamento) e poi, con la deroga a supplenti con contratto a tempo determinato che, cosa ancor più grave, di sovente, non sono neanche specializzati.
Ciò è dovuto al fatto che, di fronte alla penuria di insegnanti di sostegno di ruolo a causa dei concorsi al “contagocce” e delle loro relative tantissime non ammissioni di questi ultimi decenni, al quasi avvenuto svuotamento delle GAE (Graduatorie ad esaurimento) ed alla scarsa disponibilità di assegnazioni provvisorie, di recente, si sono susseguite decisioni ministeriali discutibili, che hanno finito con il mandare letteralmente in tilt il sistema scolastico territoriale.
In proposito, si ricordi la Nota Ministeriale Protocollo n. 24306 del 1° settembre 2016, che recitava testualmente: «In caso di esaurimento degli elenchi degli insegnanti di sostegno compresi nelle graduatorie ad esaurimento, i posti eventualmente residuati sono assegnati dai dirigenti scolastici delle scuole in cui esistono le disponibilità, utilizzando gli elenchi tratti dalle graduatorie di circolo e d’istituto, di prima, seconda e terza fascia». L’auspicio è che il Miur, ad anno scolastico ufficialmente ormai avviato, non riproponga nei prossimi giorni questa stessa sciagurata circolare perché essa, nel corso del passato a.s., ha causato soltanto danni, facendo sì che, in assenza di docenti di ruolo, con le GAE praticamente esaurite e con un numero irrisorio di posti assegnati alle assegnazioni provvisorie, migliaia di cattedre di sostegno siano state perciò affidate ad insegnanti senza alcun tipo di specializzazione, costringendo in tal modo le famiglie di persone con disabilità a ricorrere sempre più spesso ai giudici per dare un’istruzione adeguata ai loro figli (8,2% per la scuola primaria e 5,1% per quella secondaria di primo grado, di cui al Sud rispettivamente il 12,4% e il 9,1%).
Ad esasperare ulteriormente gli animi dei genitori dei ragazzi con disabilità ci ha pensato pure il Contratto collettivo Nazionale sulla mobilità annuale dello scorso 21 giugno, sulla base del quale, in Sicilia, ad esempio, quasi tutte le Province non hanno avuto per l’a.s. 2017-18 molti posti destinati alle assegnazioni provvisorie e quindi chi sta provando a rientrare sul sostegno in questi giorni su quelle Province, non ce l’ha fatta, o comunque, non ci riuscirà così facilmente. Ma il vero paradosso è che quei posti rimasti vacanti sul sostegno in Sicilia (ancora un migliaio, come sopra riferito) come in tante altre Regioni, e non solo del Mezzogiorno, potranno essere coperti nel corso di questo nuovo anno scolastico non da docenti titolari, ma da laureati neppure abilitati, con le semplici lettere di “messa a disposizione”. Insomma, l’esperienza di questi ultimi 40 anni sembra non aver insegnato al Miur che precarietà e scarso investimento sulla formazione degli operatori non giovano ai nostri ragazzi e che, soprattutto, il ricorso ormai quasi sistematico ad una quantità pletorica di insegnanti per il sostegno in deroga, non abilitati e specializzati non è garanzia di qualità dell’inclusione scolastica.
Infine, si rammenti che le nuove modalità di formazione specifica universitaria dei docenti specializzati e del loro arruolamento, previste dai Decreti attuativi della Buona Scuola nn. 59 e 66 del 2017, entreranno a pieno regime non prima di due anni. Quest’ultimo non irrilevante aggravante, ovviamente, ci rende ancora più preoccupati e non ci fa ben sperare per il presente e l’immediato futuro “inclusivo” delle studentesse e degli studenti con disabilità del nostro Paese.
A questo punto, stando così le cose e nonostante le recenti rassicurazioni del Ministro Valeria Fedeli, temo proprio che i drammatici numeri sopra riportati e l’atavica assenza di una “policy” a lungo termine del Miur (con la previsione di un Piano di formazione obbligatoria e specifica sulla Didattica inclusiva di tutto il personale scolastico e di assunzione strutturale dei docenti specializzati, con il loro mancato transito nell’organico di diritto, con il loro non avvenuto vincolo almeno al segmento formativo dell’alunno con disabilità e con l’assenza di un sostegno “diffuso” all’allievo con disabilità anche da parte del contesto territoriale, come confermato dall’inspiegabile cancellazione dei Centri territoriali di Supporto nel neonato Decreto attuativo della Buona Scuola sul sostegno) non potranno garantire agli alunni/studenti con disabilità, neppure durante l’anno scolastico 2017-18, un processo di inclusione davvero di qualità.
Camogli, 7-10 settembre: IV edizione del Festival della Comunicazione
Si avvicinano le date della quarta edizione del Festival della Comunicazione (www.festivalcomunicazione.it) che si terrà a Camogli da giovedì 7 a domenica 10 settembre.
La manifestazione è ideata e diretta da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer ed è organizzata dal Comune di Camogli e da FRAME.
Quattro giornate con oltre un centinaio di appuntamenti tra incontri – visibili anche in streaming sul sito del festival – laboratori, spettacoli, mostre ed escursioni, tutti gratuiti.
Più di 130 gli ospiti provenienti dal mondo della comunicazione, della storia, della filosofia, della semiologia, della letteratura,
della scienza, del diritto, dello spettacolo, dell’arte, della moda, dello sport, delle istituzioni, delle imprese e dell’economia, che rifletteranno sul tema di quest’anno, le Connessioni.
Delos
di Annalisa Fattori e Paola Nobile
via San Simpliciano 6, 20121 Milano
Tel 02.8052151 – Fax 02.8052386
delos@delosrp.it – www.delosrp.it
Bolzano – Plaus: Festa del Gusto e di sensibilizzazione sul tema della disabilità visiva
Plaus Aktiv e l’Unione Ciechi e Ipovedenti ONLUS – Alto Adige, organizzano un evento festivo di sensibilizzazione il quale si svolgerà il 13 agosto in occasione della festa denominata “Genussfest’l Plaus”.
Presso il Municipio si potranno degustare vini delle nostre terre in una situazione di buio totale. Una nuova proposta quest’anno è rivolta ai bambini: loro potranno, sempre al buio e in forma gioconda, esplorare degli oggetti attraverso il tatto.
Gli ospiti avranno la possibilità di entrare nel locale oscurato muniti di un bastone bianco, e di recarsi al banco dove verranno accolti dai collaboratori non vedenti. Ci sarà uno scambio dei ruoli: persone cieche o ipovedenti, cioè le persone che di solito vengono servite, diventano baristi e servono gli ospiti vedenti. A causa della mancanza totale di luce un normale recarsi al bar diventa un’avventura durante la quale non si vede, ma non si viene visto neanche dagli altri. Si potrà entrare in un dialogo reciproco, potranno essere eliminate le paure e le barriere invisibili che spesso si ergono all’interno dei rapporti umani.
Iniziative di questo genere vengono proposte per dare alla popolazione l’opportunità di conoscere ed avvicinarsi alla disabilità sensoriale visiva. Si tratta di iniziative molto importanti per migliorare sempre di più l’inclusione dei minorati della vista nel mondo comune. All’interno dei locali totalmente al buio saranno sempre presenti delle persone non vedenti e il tutto si svolgerà con la massima sicurezza.
Un ringraziamento va agli organizzatori del “Genussfest’l Plaus”, i quali hanno mostrato grande sensibilità, pensando oltre a musica e ottimo mangiare, di coinvolgere l’Unione Ciechi e Ipovedenti e dare la possibilità di sensibilizzare sul tema della minorazione visiva.
info: dott. Valter Calò – Presidente UICI Alto Adige
tel.: 373-7206206, e-mail: presidente@unioneciechi.bz.it
web: www.unioneciechi.bz.it
Audiodescrizione spettacoli – Plautus festival 2017- L’avaro – 9 agosto 2017
MERCOLEDI’ 9 Agosto – L’AVARO da Tito Maccio Plauto con Edoardo Siravo e Stefania Masala, Martino D’Amico, Lucio Ciotola Gabriella Casali, Enzo D’Arco, Francesco Maccarinelli
Inizio rappresentazioni ore 21.30
Durata dello spettacolo: circa 1 ora e 20 minuti, atto unico
E’ la vivacità drammatica, unita all’essenzialità dello svolgimento, a caratterizzare l’Aulularia, vale a dire la commedia della pentola d’oro: dominante è la figura dell’avaro, interpretato da Edoardo Siravo,
certamente uno dei personaggi più riusciti di Plauto e più imitati nei tratti caricaturali, preso a modello, tra gli altri, da Shakespeare e Moliere.
Con la sua maniacale ossessione l’avaro dà vita a tutta la vicenda, mentre la beffa ordita dal servo alla fine si ricompone e lo stesso protagonista, rinsavito dalla sua funesta “malattia”, congeda gli spettatori con un invito ad essere generosi e a non scherzare mai con l’avarizia.
La commedia, diretta da Nando Sessa, è sostenuta da ritmi incalzanti, con il gusto per il “botta e risposta”, per battute sapide e frizzanti che rendono più divertenti i sottintesi dei dialoghi.
Alla stimolante “sensualità” lessicale plautina, al gusto per i doppi sensi, i giochi di parole e gli equivoci, cerca di intonarsi la traduzione e l’adattamento di Michele Di Martino, con una significativa e singolare scelta di frasi e parole dell’originale latino, recitate dagli attori e scandite in metrica nelle parti cantate: sarà pure questo latine loqui, parlare in lingua latina, un modo per rivivere, ancora oggi, la grandezza del mondo classico, per risalire il fiume dei segni che ci arriva dalla civiltà di cui siamo eredi diretti.
Vi ricordiamo che l’ingresso è gratuito per spettatori non vedenti e ipo vedenti e ridotto (€ 10,00) per gli accompagnatori.
In ogni caso le prenotazioni sono già aperte: potete scriverci al seguente indirizzo mail:
info@centrodiegofabbri.it.
Se lo desiderate, possiamo inoltre organizzare anche visite guidate alla città di Sarsina e al suo celebre museo archeologico nazionale.
N.B. Il servizio audiodescrittivo verrà fornito solo in caso di prenotazioni.
Plautus Festival di Sarsina (Fc): – -Domenica 6 Agosto – THOMAS MORE di William Shakespeare
Con Giampiero Pizzol e Andrea Soffiantini Inizio rappresentazioni ore 21.30
Trama
L’opera è tratta dal testo manoscritto di Shakespeare, Munday, Chettle, Dekker, Heywood scritto intorno al 1595-1600 a poco più di qualche decina di anni prima della morte di More, avvenuta nel 1535 con l’accusa di alto tradimento per essersi rifiutato di firmare
l’Atto di Supremazia di Enrico VIII. Il dramma è stato messo in scena integralmente per la prima ed unica volta solo nel 2005 dalla Royal Shakespeare Company e tradotto e pubblicato in Italia nel 2014 da Lindau.
Un grande uomo davanti a cui sorgono naturali, ieri come oggi, grandi domande: è possibile rischiare la vita per un ideale? C’è un punto in cui giustizia e misericordia s’incontrano? Una società giusta è niente più che uno scherzo, un’utopia? E’ possibile vivere la fede con un sano umorismo? Il cancelliere inglese conquista il popolo, i nobili e, perfino, William Shakespeare, attraverso il suo impegno di filosofo e primo ministro, ma anche attraverso il suo arguto e fantasioso pensiero che lo porta a muoversi sulla scena politica unendo alla fede uno spiccato senso dell’umorismo.
Vi ricordiamo che l’ingresso è gratuito per spettatori non vedenti e ipo vedenti e ridotto (€ 10,00) per gli accompagnatori.
In ogni caso le prenotazioni sono già aperte: potete scriverci al seguente indirizzo mail: info@centrodiegofabbri.it.
Se lo desiderate, possiamo inoltre organizzare anche visite guidate alla città di Sarsina e al suo celebre museo archeologico nazionale.
N.B. Il servizio audiodescrittivo verrà fornito solo in caso di prenotazioni.
40 anni fa veniva approvata la Legge 517, architrave dell’inclusione, di Gianluca Rapisarda
A 40 anni dalla sua emanazione, la Legge n. 517 del 4 Agosto 1977, costituisce ancora la «pietra miliare», il caposaldo dell’attuale modello di inclusione scolastica del nostro Paese. Infatti, all’articolo 2 ed all’articolo 7 di quella norma, in riferimento all’inclusione nella scuola primaria ed in quella secondaria inferiore degli alunni disabili, si prevede l’introduzione di un «docente di sostegno» in possesso di un apposito titolo di specializzazione, con il compito di supportare il Consiglio di classe nella progettazione di una «didattica inclusiva». La figura del docente di sostegno, pertanto, diventa centrale ai fini dell’integrazione scolastica degli alunni-studenti con disabilità, ma ancora soltanto all’interno della scuola elementare e media. Qualche anno dopo, e precisamente nel 1987, la sentenza n. 215 della Corte Costituzionale riconoscerà il pieno diritto allo studio degli allievi disabili, aprendo di fatto a tutti loro anche le porte della scuola secondaria superiore. E tuttavia, in quegli anni, abbiamo assistito soltanto ad un inserimento «selvaggio» degli alunni con disabilità nella scuola «di tutti», senza lo sviluppo di una seria riflessione pedagogica e didattica sulle modalità di una loro più adeguata ed efficace inclusione. Noi abbiamo accettato con grande gioia e con soddisfazione questo passaggio dalla scuola speciale alla scuola «comune», ma quando ciò è avvenuto, tale trasferimento è stato fatto con eccessiva disinvoltura, con la superficialità che contraddistingue molte iniziative italiane e in particolare della scuola. Naturalmente non vorrei ingenerare equivoci, non sto tessendo le lodi del tempo dell’educazione «speciale», sto soltanto dicendo che abbiamo operato questo passaggio senza preoccuparci della necessità di dare a questi ragazzi quei supporti necessari e specifici che conseguono alla loro disabilità. Pertanto, è accaduto che, malgrado la Legge 104 del 1992, e tutta la successiva normativa sull’autonomia scolastica, l’organizzazione della scuola è restata «incastrata» ed inchiodata in un contesto nel quale, a tutt’oggi, nella programmazione ordinaria destinata agli allievi con disabilità, non trovano posto – o lo trovano solo saltuariamente attività di orientamento e all’autonomia personale, di avviamento allo sport, di orientamento professionale, di insegnamento del Braille e della Lis, dell’uso delle tecnologie «assistive» ecc… In pratica, il docente per il sostegno si è da sempre trovato a dover gestire da solo l’alunno-studente con disabilità. A ciò si aggiunga che il 40% degli attuali docenti di sostegno sono «precari privi di un’adeguata preparazione» e che i nuovi «corsi polivalenti di specializzazione» degli anni 80 e 90 dei docenti di sostegno (fino agli odierni Tfa) sono diventati ormai troppo «generalisti» e generici, con scarsissima attenzione alle specificità delle singole disabilità. Tale grave stato di cose ha causato la realizzazione di un modello di inclusione che, snaturando i suoi originali ed iniziali principi pedagogici e didattici, è divenuto sempre più «assistenziale» ed inefficiente, provocando gli attuali «punti deboli» del sistema e cioè: la carente ed insufficiente formazione specifica degli insegnanti specializzati, la totale impreparazione dei docenti curricolari, del personale Ata e di tutto il «contesto» scolastico nei confronti degli allievi disabili e, soprattutto, l’ormai consolidata e «perversa» delega al solo docente per il sostegno dell’alunno-studente con disabilità, con la conseguente ed inevitabile emarginazione e «ghettizzazione» di quest’ultimo nelle famigerate «aule di sostegno». L’esperienza di questi quarant’anni ci ha insegnato che non serve assumere «a contratto determinato» un esercito di docenti specializzati «supplenti» ed «in deroga» (spesso poco preparati e competenti sulle singole disabilità) ed aumentare il numero di ore di sostegno per garantire la qualità del processo di inclusione dei nostri ragazzi con disabilità. Per assicurare il pieno successo scolastico degli alunni-studenti con disabilità, occorrerebbe invece promuovere finalmente un’adeguata e specifica azione formativa di massa di tutto il personale scolastico e non solo dei docenti specializzati sulla Didattica inclusiva e sulla Pedagogia speciale ed una «vera» ed efficace continuità didattica, che passi però da un Piano serio e strutturale di assunzione dei docenti di sostegno e dal loro definitivo transito nell’organico di diritto (disposizioni ancora colpevolmente non adottate neppure dalla recente Delega sull’inclusione entrata in vigore lo scorso 31 maggio). Ma soprattutto, è indispensabile realizzare contesti «flessibili», dotati di strumenti, ambienti e materiali «accessibili» e capaci di progettare ed attivare iniziative per classi «aperte e parallele», per gruppi omogenei ed eterogenei ed insegnamenti personalizzati ed individualizzati, attenti veramente alle «differenze individuali» ed ai bisogni educativi di tutti e di ciascun alunno. A parere di chi scrive, il più grande difetto del nostro sistema inclusivo è che, in Italia, abbiamo leggi innovative e tra le più avanzate nel mondo in questo settore, ma quasi mai si traducono in «buone prassi», non sortendo alcuna ricaduta concreta sul diritto allo studio degli alunni-studenti disabili. Non basta scrivere bellissime leggi, da tutti invidiate, da molti copiate e che ci fanno vincere prestigiosi riconoscimenti internazionali, se poi il nostro Ministero dell’istruzione è privo di una visione strategica, di una vera e propria «policy» sull’inclusione scolastica e non è in grado di programmare a medio e lungo termine. Adeguiamo ed applichiamo una volta per tutte la nostra normativa «inclusiva» alla luce dei moderni principi dell’approccio «bio-psico-sociale» alla disabilità dell’Icf del 2000 e della nuova prospettiva culturale delineata dall’art 24 della Convenzione Onu del 2006 che considera il diritto all’istruzione un diritto umano «insopprimibile» di ogni persona, a prescindere dalla sua limitazione funzionale. Solo così, riusciremo a rendere definitivamente la scuola italiana davvero inclusiva e «for all» ed a modificare i presupposti dell’intera nostra organizzazione scolastica, ritrovando e riaffermando lo spirito originale dell’autentica cultura dell’inclusione sancito dalla legge 517-77.