Il Servizio Civile protagonista alla XXIII Edizione del Premio Louis Braille, di Pierfrancesco Greco

La kermesse, organizzata dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e condotta dalla bellissima Elisa Isoardi, si è svolta, nella serata dello scorso 3 dicembre, a Roma, nell’imponente cornice dell’Auditorium della Conciliazione. «L’attività dei volontari è una missione che serve ai nostri Cuori, facendoci superare i nostri limiti», ha affermato nel corso della manifestazione Annamaria Palummo, coordinatrice della Commissione Uici per il Servizio Civile e i soci. L’evento sarà trasmesso il prossimo 27 dicembre, in seconda serata, su Rai 1. Poche cose nell’esperienza della vita riescono a scaldare il cuore, colmandolo con la piacevole sensazione della soddisfazione, della compiutezza, della gioia interiore: una di queste cose è senz’altro l’impegno nel dar forma a ciò in cui si crede. Impegno che, quando viene tradotto nel servizio agli altri, diventa ragione di vita; una ragione di vita, la quale, allorché essa trova ispirazione nella dimensione del volontariato, si trasfigura in missione.
Ecco, il volontariato è una missione, che ha trovato la sua istituzionalizzazione, attraverso apposite leggi dello Stato, nella fantastica realtà del Servizio Civile Nazionale, diventato Universale con il Decreto Legislativo n. 40 del 2017. Una realtà che vive grazie all’impegno di tante ragazze e tanti ragazzi, innamorati della vita e disponibili a rendere più bella la vita di tutti; un Servizio che chiama, come si legge sul sito predisposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a «impegnarsi in un progetto finalizzato alla difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica Italiana, con azioni concrete per le comunità e per il territorio. È un impegno per gli altri, è una partecipazione di responsabilità, è un’occasione per crescere confrontandosi, è un modo per conoscere (…), per capire e condividere, è una crescita professionale, è uno strumento di pace e di integrazione, è una forma di aiuto a chi vive in disagio o ha minori opportunità, è un atto di amore e di solidarietà verso gli altri, è una occasione di confronto con altre culture, è una risorsa per il Paese, è una esperienza utile per avvicinarsi al mondo del lavoro».
Una risorsa, quella del Servizio Civile Universale, che quest’anno è stata protagonista alla XXIII Edizione del Premio Louis Braille, svoltasi, nella serata dello scorso 3 dicembre, a Roma, nell’imponente cornice dell’Auditorium della Conciliazione, a due passi da piazza San Pietro. «Con il Premio Braille – ha sottolineato il Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Mario Barbuto – la nostra Associazione intende mantenere vivo il dialogo con i cittadini e con le istituzioni, a ogni livello, per evidenziare le principali criticità che coinvolgono le persone con disabilità visiva. Questo evento, quindi, è un’occasione d’incontro, di riflessione e anche di festa, da condividere con tutti, col pubblico presente in teatro e con quello che si avvarrà della trasmissione televisiva offerta a noi da Rai 1; trasmissione che consentirà a tantissime famiglie di vedere e ascoltare le emozioni che hanno preso vita in quest’edizione del Premio».
Un’Edizione che non è fuori luogo definire speciale: condotta dalla bravissima Elisa Isoardi, splendida nel calcare l’impegnativo proscenio in uno scintillante abito da sera, la manifestazione, oltre a registrare la partecipazione d’illustri artisti, quali, Michele Placido, Biagio Izzo, Cristiano de Andrè, Peppino di Capri, Annalisa Minetti, Simona Molinari, Violante Placido, Paolo Ruffini, Paolo Migone, Giovanni Caccamo, Piero Mazzocchetti, Miriam Candurro, Annabelle Belmondo, Roberta Morise, Sarah Jane Morris e Tony Remy, è stata impreziosita dai tre momenti dedicati alle premiazioni, destinate per il 2018 a protagonisti d’assoluta eccezione, come Andrea Camilleri, la Banca d’Italia e Dalila Addario, Volontaria del Servizio Civile; una vincitrice, quest’ultima, che, come evidenziato da Elisa Isoardi, ha recato sul palcoscenico dell’Auditorium capitolino, accompagnata da altri volontari, dal Presidente Mario Barbuto e dai dirigenti Nazionali dell’Uici, «un onore particolare». Un onore traboccante senso civico e altruismo, spiegato alla conduttrice e alla vasta platea da Annamaria Palummo, Consigliere Nazionale dell’Uici e coordinatrice della Commissione per il Servizio Civile e i soci, salita sulla ribalta per raccontare una missione alta: «questo riconoscimento – ha asserito la dott.ssa Palummo – rende onore a tutti i ragazzi che portano avanti questa missione del Servizio Civile. Seppur istituzionalizzato, esso, infatti, ha i crismi dell’afflato empatico, della compenetrazione, della condivisione emotiva in cui sboccia lo slancio missionario, avente dentro i valori che noi vogliamo rappresentare con questo premio. Valori aulici, incommensurabili, quali la solidarietà, la propensione all’aiuto e, soprattutto, l’impegno quotidiano verso le persone come noi, le quali, pur avendo la minorazione sensoriale, trovano la bellezza della vita grazie a loro, ai nostri volontari. Perciò credo che quella di stasera sia l’espressione massima della riconoscenza per l’opera che le nostre ragazze e i nostri ragazzi profondono ogni giorno: l’espressione massima della riconoscenza per il modus operandi con cui tante ragazze e tanti ragazzi rendono concreta quotidianamente la loro disponibilità a servire lo Stato attraverso il servizio che prestano a noi. Sì, la loro è veramente una missione: una missione che serve ai nostri Cuori, facendoci superare i nostri limiti». Quei cuori che hanno palpitato d’emozione nel sentire queste parole, a cui hanno fatto seguito quelle in cui si articola la motivazione dell’assegnazione del Premio Braille 2018 a un rappresentante del Servizio Civile, lette dalla scrittrice e giornalista Rai Vittoriana Abate: «Ai volontari del Servizio Civile Universale: care ragazze e cari ragazzi, a voi, che con la vostra presenza e con il vostro aiuto rendete più semplici le nostre giornate; a voi che sapete costruire legami d’amicizia ben oltre i doveri del Servizio». Dolce e significativa, in particolare, è la ragione che ha indotto l’Uici ad assegnare il prestigioso riconoscimento proprio a Dalila Addario, la quale, come ha spiegato la conduttrice Isoardi, pur in gravidanza, non ha voluto mancare al soggiorno estivo per i pluridisabili: «Un esempio, questo, della sensibilità – ha affermato il Presidente Nazionale Mario Barbuto – che connota i nostri volontari. Quei volontari che Dalila, in quest’occasione, rappresenta splendidamente». Uno splendore che, dopo la consegna del premio, effettuata dalla modella francese Annabelle Belmondo, nipote del grandissimo Jean Paul, si è promanato anche nelle parole di Dalila, per la quale «il Servizio Civile prestato nell’Uici è volontariato, ma è anche sfida, è rivincita, è crescita personale: ecco perché voglio invitare tutti i ragazzi a prendere parte a questa bellissima e indimenticabile avventura, soprattutto in seno all’Uici, ove impegno, bontà d’animo e voglia di mettersi in gioco rendono ogni istante importante, per noi e per tutti».
Un momento di toccante bellezza, incastonato in una serata ove arte e solidarietà hanno trovato impeccabile fusione, tra musica, risate, commozione e poesia, come quella regalata dal maestro Andrea Camilleri nel video registrato qualche giorno fa presso la sua casa romana, ove ha ricevuto il Premio Braille alla carriera dalle mani del presidente Barbuto: visibilmente commosso, il grande scrittore siciliano ha ringraziato l’Uici per questo riconoscimento, che lo fa «sentire parte di una grande famiglia», indugiando a lungo, nella sua riflessione, sulla sua sopraggiunta condizione di non vedente, da cui egli sta traendo nuove risorse interiori, nuova forza mentale, nuova vena ispirativa, grazie a cui, certamente, saprà regalare altre storie, altri intrecci, altri personaggi «fantastici, eppure tanto vivi e reali», come sta scritto nella motivazione del premio, alla nostra quotidianità. Quella quotidianità che per molti ciechi ha riservato e riserverà nuove prospettive professionali, grazie anche ad aziende e istituzioni come la Banca d’Italia, terzo soggetto premiato durante la serata, quale riconoscimento alla sua politica di promozione lavorativa dei non vedenti, sulla cui scorta è possibile valicare le già acquisite funzioni proprie dei centralinisti. Insomma, sono stati refoli verbali e artistici di straordinaria intensità umana, morale e artistica, quelli che lo scorso 3 dicembre hanno attinto la formale e monumentale eleganza dell’Auditorium della Conciliazione; momenti unici, rispetto ai quali le parole fanno fatica a veicolare il valore in essi insito; attimi che solo la poesia può aiutare a disegnare… Attimi di vera emozione tersa carpiti a una sera da altre diversa.

A Massa Marittima la prima stagione teatrale totalmente accessibile anche a persone con disabilità

Il sindaco Giuntini: “L’accesso all’arte ed alla cultura è un diritto di tutti”

Nel cartellone gli spettacoli di Giuseppe Cederna, Paolo Sassanelli, Ivano Marescotti e il duo Cattaneo e Rossato di Radio Capital

Il progetto si chiama “Teatro on air” prenderà il via il 9 febbraio 2019 e consiste in una stagione teatrale pensata per essere condivisa con le persone che non possono andare a teatro: non vedenti, disabili, malati e anziani. In programma spettacoli che rinunciano alla scenografia ai costumi, alle azioni e si affida solo alla parola con un cartellone composto interamente da spettacoli di lettura con la voce come unica e grande protagonista. Gli spettacoli andranno in scena in una location particolare come l’ex Convento delle Clarisse a Massa Marittima (Gr) e il pubblico potrà essere presente in sala ma potrà seguire da tutta Italia gli spettacoli anche online in diretta, gratuitamente, tramite la web radio dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna e con il quale condividere nello stesso istante le suggestioni e le emozioni della parola letta. Il progetto, realizzato dall’Associazione Liber Pater con la Cooperativa sociale Arcobaleno e il sostegno del Comune di Massa Marittima, è frutto della collaborazione tra l’Unione Italiana ciechi e ipovedenti e la Lega Italiana Lotta alla distrofia muscolare, l’Anmil ( Associazione Nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi) e il Favo ( Federazione Italiana delle associazioni di volontariato in oncologia), e vede la partecipazione e il coinvolgimento di grandi nomi del panorama teatrale nazionale. Il cartellone si snoderà tra il 9 febbraio al 4 maggio 2019, e ancora in via di definizione ma qualche data è già stata confermata. Come il giorno di apertura il 9 febbraio con il prestigioso nome dell’attore Giuseppe Cederna che porterà in scena “Odisseo il migrante”, il 9 marzo Paolo Sassanelli reciterà il “Grande inquisitore di Dostoevskij, Ivano Marescotti il 30 marzo sarà sul palco con “L’uomo nell’astuccio di Cechov mentre il 4 maggio “Parole note live” con Giancarlo Cattaneo e Maurizio Rossato di Radio Capital. “Il teatro è un luogo che stimola le persone ad aggregarsi serenamente, a ridere insieme, a commuoversi insieme, a sognare insieme – spiega l’autore e regista Massimiliano Gracili ideatore della rassegna – e sostenere il progetto “Teatro on air” significa permettere a molte persone lontane, sparse per l’Italia e che normalmente non hanno accesso ai teatri, di poter fruire e godere gratuitamente degli spettacoli in cartellone grazie ad internet. In più significa contribuire allo sviluppo culturale di un territorio e compiere un atto di generosità a favore della collettività, dei giovani e delle persone meno fortunate”. “Il progetto “Teatro on Air” è davvero molto bello – sottolinea il sindaco Marcello Giuntini -, rappresenta la sintesi della collaborazione di tante importanti realtà impegnate nel sociale e nella diffusione della cultura, e vede la partecipazione di attori importanti a disposizione di un pubblico che troppo spesso è tagliato fuori dal circuito teatrale. L’accesso all’arte ed alla cultura è un diritto di tutti e per questo – conclude Giuntini – è necessario impegnarci a ridurre le barriere ed i limiti che in tanti con grande difficoltà sono costretti ad affrontare”.
Nei prossimi giorni per chi vuole sostenere il progetto prenderà il via una campagna di crowdfunding sulla piattaforma www.retedeldono.it Per informazioni sito web: www.teatro-on-air.com

Fabrizio Lucarini tel. 3407612178

Il premio “Turismi accessibili” diventa internazionale

Si aprono le iscrizioni anche a chi risiede fuori dei confini italiani. Pur restando concentrato sul turismo accessibile in Italia, infatti, possono partecipare professionisti, aziende ed enti italiani e no. Le opere in concorso devono, comunque, essere realizzate in lingua italiana.

È online il bando relativo alla quarta edizione del premio “TURISMI ACCESSIBILI – Giornalisti, Comunicatori e Pubblicitari superano le barriere” bandito dalla onlus Diritti Diretti (www.dirittidiretti.it) che progetta, insegna e comunica il turismo accessibile dal 2008.
Fino al 14 maggio 2019, infatti, si può partecipare gratuitamente al concorso ideato da Simona Petaccia (Giornalista e Presidente Diritti Diretti) per far conoscere le buone pratiche sull’accessibilità raccontate da giornalisti, pubblicitari e comunicatori attraverso articoli, servizi radio-televisivi, spot pubblicitari, video e campagne di comunicazione su chi ha prodotto sviluppo socio-economico unendo l’accessibilità ai concetti di appeal, innovazione, bellezza e/o sostenibilità.
Poi, come per le edizioni precedenti, l’invito alla partecipazione è indirizzato anche alle realtà pubbliche e private (enti, aziende, istituzioni culturali, associazioni ecc.) che hanno affidato iniziative d’informazione e di comunicazione sull’accessibilità a tali professionisti.
Da quest’anno, però, il premio offre una novità perché apre le sue porte anche a chi risiede fuori dei confini italiani. Pur restando concentrato sul turismo accessibile in Italia, infatti, possono partecipare professionisti, aziende ed enti italiani e no. Le opere in concorso devono, comunque, essere realizzate in lingua italiana.
«Il nostro premio – ha dichiarato Simona Petaccia – riconosce la bravura di chi ha già realizzato l’accessibilità nelle varie tipologie di turismo: culturale, enogastronomico, sportivo, congressuale, balneare, montano, termale, scolastico, religioso ecc.».
«Per questo – ha continuato la Presidente – è un piacere constatare che il pubblico aumenta di anno in anno (721 voti nel 2016, 1.347 voti nel 2017 e 1.775 nel 2018) mostrando ai nostri referenti (imprenditori del turismo, cittadini, turisti, media e amministratori pubblici) come la progettazione inclusiva non sia un’operazione costosa e aumenti il numero di visitatori favorendo sviluppo economico, turistico, culturale e sociale».
«TURISMI ACCESSIBILI – conclude Petaccia – è un premio autofinanziato da Diritti Diretti, ma è stato una soddisfazione il riscontrare come siamo riusciti a far appassionare le persone al tema dell’accessibilità universale e a ricevere una buona risposta da parte delle istituzioni. L’edizione precedente ha, infatti, ottenuto il patrocinio di: Parlamento europeo, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, MiBAC – Ministero dei beni e delle attività culturali e Regione Abruzzo. In più, quale suo premio di rappresentanza, il Presidente della Repubblica Italiana ha voluto destinare una medaglia alla relativa cerimonia di consegna dei riconoscimenti. Quest’anno cercheremo di risvegliare lo stesso interesse e, magari, superarlo».
Sono previsti due riconoscimenti:
PREMIO DEL PUBBLICO – L’opera più votata riceve Euro 1.000,00 (Mille);
PREMIO DEGLI ESPERTI – L’opera scelta dalla onlus Diritti Diretti riceve una targa.

PAGINA FACEBOOK: @TurismiAccessibili.
SITO WEB: www.turismipertutti.it.
CONTATTI: 800 910 580 – info@dirittidiretti.it.

Napoli – 6 dicembre 2018: Resoconto sull’incontro annuale dell’unità territoriale di coordinamento, a cura di Silvana Piscopo

Quest’anno, come, in parte nell’anno precedente, abbiamo scelto, di concerto con il centro di consulenza tiflodidattica di Napoli, il presidente della Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” di Monza, il professor Pietro Piscitelli e la Commissione Istruzione e Formazione provinciale di Napoli, coordinata dalla prof.ssa Silvana Piscopo, di dedicare gran parte della giornata alle esperienze dirette di operatori della scuola, dello sport, di giovani impegnati in attività sportive.
Dopo la registrazione dei partecipanti, il presidente della sezione provinciale di Napoli, dott. Mario Mirabile ha aperto i lavori con un saluto caloroso verso tutti i presenti, ma anche con il rammarico di non riscontrare la partecipazione della direzione generale scolastica che, pur sollecitata ad intervenire, ha disertato il campo e, più in generale, non facilita quel confronto costruttivo che da tempo l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, propone in tutte le iniziative a carattere formativo e culturale.

Si entra nel vivo dei lavoro con l’intervento del professor Pietro Piscitelli al quale è stato affidato l’onere di fare il punto sulle varie opportunità che l’Unione mette a disposizione nel campo dei servizi per l’inclusione scolastica: l’ascolto si fa attento quando vengono spiegate le funzioni dei vari enti collegati come la Biblioteca per i Ciechi, la Federazione, l’Irifor, il coordinamento di questi ed altri enti collegati che hanno dato vita al Network per l’inclusione scolastica (Nis) che si caratterizza per la possibilità di servizi specifici e diffusi su buona parte del territorio nazionale; il professor Piscitelli, presidente della Biblioteca “Regina Margherita”, continuando la propria esposizione, si sofferma sulle funzioni dei Centri di Consulenza Tiflodidattica, presìdi indispensabili per tutte le scuole, evidenziando come talvolta le diffidenze di dirigenti poco informati, rendano difficile il lavoro che i consulenti svolgono nel corso delle loro prestazioni specifiche, riconosce la necessità di un incremento da ridefinire nelle regioni più grandi come la Campania perché la sola Napoli e provincia assiste 180 ragazzi ciechi ed ipovedenti con un unico centro ed una sola funzionaria; continua la sua comunicazione presentando la recente realizzazione del Protocollo di intesa tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, l’Irifor, la Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi: un passo importante che apre nuovi orizzonti per la formazione e l’educazione degli studenti, segna una tappa fondamentale nel riconoscimento dell’Uici che, attraverso gli enti collegati, potrà svolgere un ruolo significativo nella formazione e nell’aggiornamento del personale docente e degli operatori educativi; conclude la relazione esprimendo disappunto per l’assenza di dirigenti dell’amministrazione scolastica.

Prende la parola Silvana Piscopo, coordinatrice della Commissione istruzione di Napoli che, partendo dalle esperienze maturate in questi3 anni da consigliera dell’associazione con l’incarico di coordinatrice della Commissione istruzione, ha avuto modo di contribuire alla stesura di molti piani educativi individuali su richiesta di scuole frequentate da bambini e ragazzi ciechi; ha evidenziato le forti disomogeneità tra scuole e l’incidenza delle variabili di contesto: spesso gli alunni vantano un profitto positivo, ma difettano di consapevolezza del proprio sé, rinunciano alla socialità per paura del giudizio collettivo, per il timore di mostrare le proprie lacune nello svolgere attività di normale gestione personale, come il sapersi vestire con cura, il saper mangiare in autonomia, il sapersi gestire nei movimenti; è dunque indispensabile sviluppare da parte delle scuole e da parte dell’Unione un paziente rapporto con le famiglie per aiutarle a comprendere che i risultati scolastici vanno strettamente connessi alla crescita personale di cui lo sviluppo dell’indipendenza, dell’autonomia di pensiero e di azioni costituiscono gli ingredienti basilari; perché un ragazzo possa aprirsi agli altri, ha bisogno di autostimarsi e lo potrà fare più concretamente e correttamente se gli adulti docenti, operatori della comunicazione, genitori, si predispongano ad un cambio di paradigma: partendo, cioè, da tutto ciò che il bambino o ragazzo è capace di fare, invece di impaurirlo per ciò che non è ancora in grado di dimostrare; creare ansia di prestazione produce insicurezza e, spesso, solitudine: dunque dovremmo organizzare il lavoro di apprendimento e di crescita avvalendoci di figure professionali differenziate ma in grado di convergere sugli obiettivi educativi e formativi. Dobbiamo chiedere gli educatori alla comunicazione e l’autonomia, purché competente in campo tiflologico, dobbiamo diffondere la prassi della formazione integrata con attività ludiche, sportive, creative, perché la persona cieca o ipovedente, come tutti, ha diritto di stare al mondo come entità sociale e personalità onnilaterale.

Prende la parola la dott.ssa Nicoletta Pisanò, tiflologa che lavora come assistente alla comunicazione con Gaetano e Paola: ci racconta dei problemi relazionali di Paola, la quale ha voluto che la sua educatrice Nicoletta, leggesse all’assemblea la sua testimonianza: la lettera ci descrive lo spaesamento della ragazzina quando manca l’insegnante di sostegno, perché né le maestre curricolari, né i compagni, si relazionano a lei come persona ci racconta dei suoi risultati lodevoli nel profitto, ma, al tempo stesso, del suo disagio nel trovarsi da sola quando gli altri svolgono attività ludiche integrative e ci fa capire come ancora siamo lontani, in troppe scuole, da una cultura inclusiva.

Segue in successione, l’intervento della prof.ssa Silvana Palmieri, docente di sostegno presso la Scuola Media viale delle Acacie di Napoli: una scuola che da molti anni è frequentata da ragazzi ciechi ed ipovedenti e che vanta una tradizione di buone pratiche integrative ed oggi, inclusive; attualmente abbiamo 3 ragazzi non vedenti che partecipano a pieno regime a tutte le attività extra curriculari: c’è Sharon che ha composto insieme con tutti i compagni una guida di un importante sito museale di Napoli, costruendo la riproduzione in formato braille e figure tattili; c’è Giovanni, il quale, pur manifestando riluttanza nell’adattamento alle regole scolastiche, ha trovato forte motivazione attraverso la preparazione delle attrezzature per lo showdown, si è aperto ai compagni, che, a loro volta, si riferiscono a lui nelle relative partite; una bella testimonianza di lavoro scolastico e, soprattutto di esperienza umana.

Dopo una breve pausa, utile a socializzare impressioni e creare una sana empatìa tra le persone presenti, oltre che gustare un po’ di pasticceria napoletana, i lavori riprendono con l’intervento della dott.ssa Nadia Massimiano, psicologa coordinatrice del progetto “Stessa strada per crescere insieme” per le regioni Campania e Calabria, finanziato dall’Irifor a sostegno della genitorialità.
La dott.ssa Massimiano, come da programma concordato, si è concentrata sul ruolo della famiglia nel processo di sviluppo multilaterale del bambino con disabilità visiva totale e-o parziale; ha evidenziato la legittimità delle ansie, delle paure, dei desideri di compensazione: sentimenti che, però, quando diventano troppo invasivi, possono compromettere l’equilibrio dei ragazzi; occorre, perciò, fare rete tra genitori per lo scambio di esperienze, lavorare per ridurre i conflitti tra scuola e famiglia, continuare a promuovere momenti di socializzazione tra ragazzi attraverso campi estivi in cui apprendano ciò che serve alla propria autonomia in casa e fuori.

Segue l’intervento della docente Gilda Sportelli, consigliera della sezione provinciale di Napoli:
l’intervento a lei affidato è rivolto alle azioni da promuovere per i nostri bambini e ragazzi ciechi con ulteriori disabilità; la prof.ssa Sportelli ci presenta le sue esperienze attraverso il lavoro di docente di sostegno di bambini affetti da sindrome di autismo, ma ci espone anche gli ostacoli che ha incontrato come insegnante non vedente nello svolgimento dei propri compiti, quando subentrano le crisi patologiche di questi ragazzi a lei affidati; ci parla, altresì, dell’esperienza fatta al centro di pluridisabilità funzionante all’istituto Martuscelli di Napoli e di quanto grave sia stato perdere quel presidio in un territorio in cui la rete di servizi coordinati è fragilissima e poco efficace; invita i presenti a consultarla sia per proporre attività, sia per eventuali problematiche scolastiche.

A seguire c’è un tandem costituito da Rocco Deicco, componente della Commissione istruzione e presidente dell’associazione sportiva Noived (non ed ipovedenti) e Salvatore Urso, giovane studente universitario che si è qualificato nelle paralimpiadi europee come vice campione di nuoto. Rocco Deicco, che ha collaborato a creare le attrezzature per lo showdown nella scuola di viale delle Acacie, di cui si è già descritta l’esperienza, chiede a tutti i docenti, operatori scolastici, genitori, di impegnarsi a promuovere e far promuovere attività sportive collettive alle quali facilitare e stimolare la partecipazione attiva di bambini e ragazzi non ed ipovedenti;
Salvatore Urso, vice campione paralimpico europeo di nuoto e matricola all’Università Federico II, facoltà di lettere moderne, si rivolge con gioiosa provocazione raccontandoci di una notte in cui con i suoi amici di scuola e non, andando a cercare dove divertirsi, è approdato a Roma da dove ha telefonato ai genitori inconsapevoli della sua bravata; ci ha detto che studiare e fare sport si può quando trovi genitori, amici, allenatori che hanno fiducia in te, ma occorre che prima tu stesso devi imparare a farti valere, a saper dare, saper prendere; Salvatore ci ha fatto divertire con le sue interlocuzioni con il pubblico, ma ci ha dato anche una bella lezione di fiducia nei giovani.

Infine, su sollecitazione del professor Piscitelli, hanno preso la parola la responsabile del Centro di Consulenza tiflodidattico di Napoli, (dott.ssa Carmela Nevano che ha fornito dettagli sulle specificità dei servizi offerti e ringraziato i presenti per la partecipazione coinvolta, la docente di sostegno Concetta Rauso di Caserta che ha portato i saluti della sezione Uici casertana, il dottor Nacca, coordinatore dei genitori della sezione di Caserta, da tempo impegnato a realizzare attività rivolte ai genitori e ai ragazzi ciechi ed ipovedenti.

Prima della conclusione ci ha portato il saluto del sindaco di Portici e dell’intero consiglio comunale, l’assessore alla cultura che, non solo ha ringraziato per le tante esperienze a confronto che ha potuto conoscere, ma si è impegnata ad attivare tutte le procedure utili a creare occasioni di cultura inclusiva per i ragazzi con disabilità visiva e pluridisabilità.

Con i ringraziamenti del presidente Mario Mirabile a tutti gli intervenuti, l’auspicio di ritrovarci in tante altre occasioni formative come questa appena conclusa.
Con il saluto e gli auguri per le prossime festività il prof. Piscitelli ha chiuso una bella e ricca giornata di lavoro che, speriamo, possa contribuire a far avanzare in positivo il processo di inclusione scolastica ed integrazione sociale di tutti i nostri studenti.

Sport – I risultati del week-end: nuoto e showdown

Domenica 16 dicembre si è svolto a Brescia il “9° Meeting Internazionale di Brescia” di nuoto paralimpico.
La nostra socia Martina Rabbolini ha riportato tre successi, nella categoria S11 (non vedenti), nelle seguenti gare:
– 100 rana – 1.37,06
– 400 stile – 5.55,00
– 200 misti – 3.14,55
Si è disputata a Silvi Marina (TE), dal 14 al 16 dicembre, la prima tappa del Campionato di serie C di Showdown che ha visto il nostro socio Ivan Barazzetta piazzarsi al terzo posto.

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Istruzione- Abolizione dell’Istituto “Chiamata per competenze” meglio conosciuto come “Chiamata diretta dei dirigenti scolastici”, di Marco Condidorio

Cari lettori, giovedì 29 novembre siamo stati convocati in settima commissione Istruzione pubblica e beni culturali presso il Senato della Repubblica dove è stato presentato il disegno di legge 763, quale proposta di modifica della legge 107 ai fini dell’abolizione dell’istituto della chiamata diretta, così definito da buona parte dei sindacati e dagli stessi docenti che, nella chiamata per “competenze”, sin dall’entrata in vigore della legge 107/2015 hanno visto un aumento di poteri da parte del dirigente scolastico.
Quale è stata la posizione delle associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità del nostro Paese?
Lo vediamo più avanti, andiamo con ordine.

Disegno di legge 763 annullamento degli ambiti territoriali della scuola e la chiamata diretta dei dirigenti scolastici dei docenti.
Cosa sono gli ambiti?
Con questa espressione si è inteso suddividere il territorio italiano, dal punto di vista della struttura scolastica, in 369 “ambiti” territoriali, definiti anche “albi”.
Di fatto è una suddivisione in aree geografiche sulla carta, ove potevamo trovare due o più scuole all’interno di un’area geografica più o meno estesa, dove sono collocati gli istituti scolastici e a cui sono assegnati i docenti cosiddetti dell’autonomia.
L’obiettivo del disegno di legge 763 è quello di:
ripristinare quello che è stato il fallimento di questi due Istituti:
gli ambiti e la chiamata diretta.
del fallimento dei due istituti richiamati si è palesato, di fatto, nell’accordo sottoscritto il 26 giugno 2018 tra il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca ed i sindacati di categoria, con cui è stata abolita dal contratto collettivo nazionale integrativo la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici per i docenti titolari di ambito.
D’altro canto però è necessario, perché ciò sia esecutivo, procedere con la cancellazione degli istituti della chiamata diretta e degli ambiti territoriali della normativa di rango primario. Per le ragioni, di cui sopra, il DS 763 stabilisce, ai sensi dell’articolo 1, comma 68, della legge n. 107 del 2015, che la ripartizione dell’organico dell’autonomia avvenga non già <> ma sulle singole istituzioni scolastiche, con la possibilità dell’assegnazione ad una o più scuola, entro il limite di due comuni confinanti.
Il personale docente acquisisce, di norma, la piena titolarità nell’istituto, con orario pieno a diciotto ore nella scuola superiore di primo e di secondo grado, a ventiquattro ore nella scuola primaria e a venticinque ore nella scuola dell’infanzia, fino all’esaurimento delle assegnazioni medesime.
L’abolizione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali, come fortemente richiesto dalla stragrande maggioranza dei docenti nei giorni in cui il Governo imponeva la riforma della << Buona scuola>>, si inserisce all’interno di tale solco, frutto della condivisione, del confronto e del dialogo con chi vive quotidianamente il mondo della scuola.
Invito il lettore a rileggere l’articolo 25 della legge 30 marzo 2001, col quale il Preside, che diventava Dirigente Scolastico, assumeva di fatto un ruolo già innovativo a cui lo stesso disegno di legge 763 vorrebbe ricondurre la natura dello stesso, snaturata appunto con l’entrata in vigore della legge 107/2015 con l’istituzione della chiamata per competenze.

E dunque, cosa ci facevamo noi delle associazioni in settima commissione istruzione e cultura del Senato la mattina del 29 novembre?
Siamo stati chiamati a rappresentare la voce delle associazioni, dunque quella degli alunni e studenti in condizioni di disabilità e di quella delle loro famiglie che, nella chiamata per competenze ci hanno visto da subito un, se pur piccolissimo barlume di speranza, che consentisse loro di poter affermare due principi di fondo:
le competenze del docente sul sostegno didattico e, due, la continuità didattica.
Infatti, il sottoscritto era lì in rappresentanza della FAND mentre Tillo Nocera per la FISH, accompagnati entrambi dai rispettivi presidenti nazionali di FAND, Franco Bettoni e Vincenzo Falabella per FISH.
Qual è il ruolo dell’inclusione scolastica in tutto ciò?
Certo non quello di sostenere il diritto del docente, ma quello degli alunni e degli studenti, in primo luogo quello di ribadire il diritto allo studio per tutti gli alunni e studenti in condizioni di disabilità.
Vorrei tranquillizzare il lettore circa la difesa della tutela dei lavoratori non vedenti, che svolgano la professione docente, perché spesso i diritti degli alunni e degli studenti sembrano sovrapporsi a quelli dei docenti e viceversa.
Ma, poiché questa presidenza nazionale UICI è molto attenta ad entrambe le fasce degli aventi diritto, il sottoscritto, che condivide pienamente tale attenzione, sta lavorando al fine d’ottenere che il disegno di legge 763 contempli, ribadendone tutto il vigore, le norme vigenti in materia di tutela dei diritti dei lavoratori in condizione di disabilità.
Ritengo opportuno infatti che, sia utile richiamare la normativa vigente in materia di tutela e reclutamento del personale docente afferente le categorie protette tra cui la legge 104/92, la 120/91, la 68/99 per citarne alcune.
Vediamo ora in poche battute come verrà modificato il testo della 107/2015 riguardo a quanto detto sin qui, con alcuni passaggi proposti in forma interrogativa del sottoscritto.
Fermo restando la forma discorsiva del testo, lo stesso è frutto di una lettura condivisa con le rispettive organizzazioni quali FAND e FISH su cui il parere unanime è quello di non fare una opposizione palese, ma neppure di pieno assenso per le ragioni di cui vi ho rappresentato sopra.

Vediamo come sarà l’articolo uno:
L’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, si propongono le seguenti modificazioni:
a) I commi 18, 71, 79, 80, 81 e 82 sono abrogati; il comma 66 è sostituito dal seguente: <<66. A decorrere dall’anno scolastico 2019/2020 i ruoli del personale docente sono regionali, suddivisi in sezioni separate per gradi di istruzione, classi di concorso e tipologia di posto>>;
b) al comma 68 il primo periodo è sostituito dal seguente: << a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020, con decreto del dirigente scolastico regionale, organico dell’autonomia è ripartito tra le istituzioni scolastiche statali, con la possibilità dell’assegnazione ad una oppure, in via eccezionale in assenza della disponibilità di cattedre con orario pieno, a più istituzioni scolastiche, purché all’interno di comuni contermini, fino ad un massimo di due. Il personale docente viene assegnato ad una o più classi acquisendo la piena titolarità nell’istituto, con orario pieno a diciotto ore nella scuola superiore di primo e di secondo grado, a ventiquattro ore nella scuola primaria e venticinque ore nella scuola dell’infanzia, fino all’esaurimento delle assegnazioni stesse>>;
b) il comma 70 è costituito dal seguente:
<<70. Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado possono definire accordi di rete per la realizzazione comune di progetti o di iniziative didattiche, educative, sportive e culturali, con esclusione, in ogni caso, dell’utilizzo di personale docente e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario.>>;
b) dopo il comma 73 sono inseriti i seguenti:
<<73-bis. Il personale docente titolare su ambito territoriale alla data del 31 agosto 2019 assume la titolarità presso una delle istituzioni scolastiche in cui ha prestato servizio negli ultimi tre anni scolastici. Al personale docente che alla medesima data non si trova a prestare servizio in istituzione scolastica appartenente all’ambito di titolarità è assegnata all’ufficio la titolarità presso una delle istituzioni scolastiche del predetto ambito. Dall’anno scolastico 2019/2020 il personale docente è assegnato alle istituzioni scolastiche secondo i criteri di cui al comma 68. 73-ter. Il personale docente già titolare su cattedra alla data di entrata in vigore della presente disposizione non può essere assegnato, salvo esplicita richiesta, ai posti di potenziamento.>>;
c) il comma 74 è costituito dal seguente:
<<74. Le reti di scuole sono definite assicurando il rispetto dell’organico dell’autonomia e nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.>>;
Al comma 109, lettera a), il terzo periodo è sostituito dal seguente: <>.
cosa si intende con la scrittura del comma 70?
Cosa sono gli accordi di rete?
Forse una ipotesi degli accordi di programma previsti, ma mai realizzati, della legge 104/92?
Al fine, per maggior chiarezza, riporto il comma 79 della L. 107/2015 che verrà abrogato:
“79. A decorrere dall’anno scolastico 2016/2017, per la copertura dei posti dell’istituzione scolastica, il dirigente scolastico propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento, prioritariamente sui posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili, al fine di garantire il regolare avvio delle lezioni, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti medesimi e della precedenza nell’assegnazione della sede
ai sensi degli articoli 21 e 33, comma 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Il dirigente scolastico puo’ utilizzare i docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati, purche’ posseggano titoli di studio validi per l’insegnamento della disciplina e percorsi formativi e competenze professionali coerenti con gli insegnamenti da impartire e purche’ non siano disponibili nell’ambito territoriale docenti abilitati in quelle classi di
concorso.

Su questo potremo ritornare in un successivo articolo che avrà per tema l’entrata in vigore del disegno di legge 763, di sicura approvazione vista la sua coerenza con il contratto di Governo, a cui ovviamente le associazioni si adegueranno per coerenza con i temi afferenti i diritti dei lavoratori in condizioni di disabilità, nella ferma convinzione che, le modifiche interessino anche la normativa in materia di tutela dei lavoratori in condizioni di disabilità che rivestano i ruoli di dirigenti scolastici piuttosto che di insegnanti o docenti.

“Istruzione, formazione e lavoro”: Un’idea che diventa progetto, un progetto che si trasforma in azione, di Marilena Chiacchiari

Il giorno 30 novembre ultimo scorso ho partecipato al convegno dal titolo: “ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO UN APPROCCIO INTEGRATO PER VINCERE LA SFIDA DELL’OCCUPAZIONE PER LE PERSONE CON DISABILITÀ VISIVA”; convegno svoltosi presso l’istituto dei ciechi di Milano in via vivaio 7.
Il convegno si è contraddistinto, rispetto ad iniziative analoghe alle quali ho partecipato negli anni, per elevato e diversificato numero di tematiche trattate, per l’elevato spessore delle relazioni e dei workshops prodotti, nonché l’elevata professionalità e le acclarate competenze del moderatore/conduttore del convegno stesso, il Dott. Franco Lisi, direttore scientifico dell’istituzione che ha ospitato l’evento.
Come annunciato dal titolo e come spiegato e dichiarato da alcuni relatori, questo convegno è stato organizzato e celebrato quale atto conclusivo di un percorso formativo concepito ed attuato dall’istituto dei ciechi di Milano in collaborazione con la regione Lombardia e la struttura regionale lombarda dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, altri enti locali ed altri partners; un percorso formativo dipanatosi in un triennio, dal 2016 al 2018, denominato “Lombardia plus”.
Sono stati dunque presentati i risultati ottenuti in tre anni di attività, non perché gli stessi costituiscano la tappa finale e conclusiva di un progetto, bensì perché tali risultati possano rappresentare un patrimonio di conoscenze e di approccio a future edizioni di “Lombardia plus”; edizioni future peraltro già annunciate ufficialmente dai dirigenti politici e dai funzionari che per conto della regione Lombardia hanno presenziato alla manifestazione.
Originalità di contributi proposti durante la giornata di lavori, perché originale è stato l’approccio degli ideatori di questo progetto ad ampio respiro nel quale sono state utilizzate competenze diverse per formare l’individuo, cieco e/od ipovedente considerato in tutta la sua complessità di persona con un proprio carattere, attitudini specifiche psicologiche ed umane, indipendenza ed autonomia personale, mobilità ed orientamento dentro e fuori la sede lavorativa presso la quale quasi tutti gli allievi hanno trovato collocamento o comunque hanno svolto stages formativi.
Citando dall’invito: “Tanti relatori e molte tematiche trattate, concorreranno alla composizione di un parterre ricco e denso di contenuti nella consapevolezza e nella convinzione che, mai come oggi, ragionare di inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità, implica la convergenza di svariate competenze e abilità sviluppate nelle diverse fasi della vita dell’individuo.
Si apriranno finestre sull’importanza dell’istruzione di base, della formazione professionale mirata, dell’autonomia e indipendenza, della normativa, ma soprattutto, vi sarà la partecipazione di importanti aziende che si sono contraddistinte come virtuose e altre aziende che intendono conoscere per comprendere.”
E ancora: ma soprattutto la possibilità, “per persone con disabilità visiva, di sostenere colloqui con aziende che si sono rese disponibili a iniziare un percorso di inserimento”dell’allievo cieco ed ipovedente, in fase di formazione, si sono curati minuziosamente persino aspetti personali quali: la capacità d’interazione con gli altri e soprattutto con il team aziendale del quale il futuro lavoratore cieco ed ipovedente farà parte; autostima e capacità di adattamento ad un mondo del lavoro e a mansioni operative in continua evoluzione, in continuo mutamento.
Ampio spazio è stato altresì riservato alla tecnologia assistiva, all’accessibilità delle piattaforme informatiche con la convinzione, giusta a parer mio, che maggiore accessibilità significa maggiore e migliore produttività e organizzazione del lavoro.
Diverse aziende quali Banca d’Italia, Inps, Banca Unicredit, DHL ed altre hanno portato la loro testimonianza; hanno illustrato come l’innesto di risorse umane con disabilità visiva nel loro ciclo produttivo ha comportato certamente cambiamenti nell’organizzazione del lavoro; ma tali cambiamenti hanno anche portato benefici innegabili dei quali sia i lavoratori che l’azienda hanno potuto giovarsi. infine, nel pomeriggio, si sono svolti workshops monotematici di approfondimento, nei quali la concretezza è stata la parola d’ordine, l’imperativo al quale obbedire: dei workshops proposti credo vadano sottolineati e segnalati quello relativo all’istruzione, nonché quello nel quale sono stati simulati colloqui di lavoro e compilazione di curricula vitae che i candidati presentano agli uffici per la gestione delle risorse umane e alle agenzie esterne alle aziende che si occupano di selezione del personale.
Convegno dunque condotto dal Dott. Lisi con competenza e professionalità: ogni relazione è stata introdotta e alla fine commentata dal moderatore cogliendone gli aspetti più salienti e qualificanti; un convegno nel quale è stata bandita la retorica a favore di una concretezza convincente e costruttiva.
Un’esperienza, a mio giudizio, di altissimo valore formativo ed informativo. desidero ringraziare per l’organizzazione di questo evento i dirigenti dell’istituto dei ciechi di Milano: dal Dott. Lisi al commissario Rodolfo Masto, nonché tutto il team che ha contribuito in maniera determinante all’eccellente riuscita sia del progetto che del convegno stesso; desidero altresì ringraziare la dirigenza UICI Lombarda ed in primo luogo il presidente del consiglio regionale UICI, Nicola Stilla che ha sostenuto con convinzione e tenacia la realizzazione del progetto Lombardia plus e del convegno conclusivo.

Quarto appuntamento con Cinema senza Barriere®: “The Children Act – Il verdetto”

Mercoledì 12 dicembre, ore 19.30, Anteo Palazzo del Cinema di Milano
“The Children Act – Il verdetto”, tratto dall’omonimo romanzo di Ian McEwan, quarto appuntamento con Cinema senza Barriere®.

Mercoledì 12 dicembre, all’Anteo Palazzo del Cinema (sala Rubino), ore 19.30, torna l’appuntamento mensile con Cinema senza Barriere®, la rassegna cinematografica ideata da A.I.A.C.E Milano che consente la visione ai disabili sensoriali (ciechi, ipovedenti e sordi) assieme al normale pubblico, in un’ottica di integrazione e condivisione.

In programma “The Children Act – Il verdetto”, film diretto da Richard Eyre e sceneggiato dallo scrittore Ian McEwan, tratto dal suo omonimo romanzo.
Il titolo richiama il Codice dei minori del 1989, che nel Regno Unito rivoluzionò la legislazione in materia di diritto dei minori, ponendo il benessere del bambino al di sopra di qualunque altra istanza nei casi giudiziari dibattuti nella sezione famiglia.
Nel film Fiona Maye, interpretata da Emma Thompson, è un’eminente giudice di Londra che, con saggezza e compassione, presiede numerosi e delicati casi di diritto familiare. A causa del suo lavoro, ha pagato un caro prezzo personale e il suo matrimonio con il professore americano Jack è oramai giunto alla fine. Mentre affronta le difficoltà del suo privato, Fiona si ritrova a dover seguire il caso di Adam, un brillante ragazzo che rifiuta di sottoporsi alla trasfusione di sangue che salverà la sua vita. A tre mesi dal suo diciottesimo compleanno, Adam è per la legge ancora un bambino. Dovrebbe Fiona costringerlo a vivere? Per capirlo, Fiona gli fa visita in ospedale ignorando come l’incontro sarà per entrambi foriero di nuove forti emozioni.
Il progetto Cinema senza Barriere®, ideato nel 2005 da A.I.A.C.E Milano per la direzione di Eva Schwarzwald e Romano Fattorossi, ha lo scopo di promuovere concretamente il diritto di chiunque di andare al cinema, non udenti e non vedenti inclusi, godendo appieno di uno spettacolo nella stessa sala con persone normodotate.

Nato grazie alla collaborazione con ENS (Ente Nazionale Sordi Onlus di Milano) e UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), Cinema senza Barriere® è sostenuto da Fondazione Cariplo e dal mese di ottobre dai fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.
A.I.A.C.E Milano con Cinema senza Barriere® promuove l’utilizzo dei loghi che indicano l’accessibilità alle proiezioni per persone con disabilità della vista e dell’udito.

Il calendario completo delle proiezioni sarà disponibile su www.mostrainvideo.com
Le cuffie si possono ritirare all’ingresso della sala di proiezione.
Biglietti: € 6 intero; € 4,50 cad. per la persona non vedente/udente e accompagnatore
www.spaziocinema.info // 02 6597732

Euforia di Valeria Golino, ore 19.30, Anteo Palazzo del Cinema di Milano (Sala Rubino)
Si ringrazia 01 Distribution per la cortese collaborazione.
Cinema senza Barriere® by A.I.A.C.E. Milano
info@mostrainvideo.com // www.mostrainvideo.com // 02 462094

App per tutti: Accessibilità ed inclusività nel mondo dello sviluppo di app per dispositivi mobili, di Sandra Minichini

Lo scorso giovedì 6 Dicembre, presso la IOS Developer Academy, la Commissione Ausili e Nuove Tecnologie della sezione Uici di Napoli, incontra circa 250 allievi della suddetta Accademia.
La IOS Developer Academy è un fiore all’occhiello che Napoli vanta e che ogni anno accoglie centinaia di giovanissimi ingegneri, i quali, concentrano gli studi sul tema dell’accessibilità per i disabili sensoriali realizzando App che puntano ad un grande obiettivo: l’autonomia.
L’Apple Academy, da qualche anno, collabora con la Commissione Ausili e Nuove Tecnologie della sezione Uici di Napoli, i quali membri, mettono a disposizione le proprie competenze non solo in materia di accessibilità ma anche per ciò che attiene alla disabilità visiva; così, sulla scorta di esperienze e problematiche reali che la Commissione Uici fornisce e con la collaborazione tra i validissimi tecnici della Commissione e i giovani ingegneri dell’Accademia, vengono realizzate App all’avanguardia per l’autonomia, la mobilità, l’intrattenimento, ecc. dei minorati della vista.
Ad inaugurare il sodalizio tra la Commissione e la Developer Academy, c’è Cromnia, l’App realizzata oltre un anno fa per la distinzione dei colori.
Cromnia, l’archetipo che ha dato l’input alla realizzazione dei successivi lavori, ha riscosso un successo di gran lunga superiore alle aspettative, testimoniando, così, non soltanto che si era individuata la giusta strada da percorrere, cioè quella verso il raggiungimento della tanto agognata autonomia dei video lesi ma, testimoniando, altresì, la bravura e le spiccate competenze degli sviluppatori dell’Academy unite ad una grande voglia di realizzare qualcosa di nuovo ma, soprattutto di utile per ciechi ed ipovedenti.
All’incontro tenutosi, testimone di Cromnia, c’era l’Ingegnere Luigi Fornaro, capo team del gruppo degli sviluppatori dell’App; l’Ingegnere, durante il suo intervento, ha illustrato i punti di forza di Cromnia e l’importanza che questa riveste nella quotidianità delle persone con deficit visivo. L’Ingegnere Luigi Fornaro, grazie alle sue specifiche competenze, è un valido supporto per la Commissione e per l’Academy.
All’incontro, hanno preso parte, il Direttore della IOS Developer Academy, Giorgio Ventre; il mentor, Prof. Stefano Perna; il Coordinatore della Commissione Ausili e Nuove Tecnologie della sezione Uici di Napoli, Giuseppe Fornaro; il Referente della Commissione, Nunziante Esposito; il Consigliere Regionale, Luigi Cirillo; il Presidente del CIP (Comitato Italiano
Paralimpico) della Regione Campania, Carmine Mellone; il Presidente della sezione Uici di Napoli, Mario Mirabile; il Vicepresidente della sezione Uici di Napoli, Enrico Mosca.
Non potevano mancare gli sviluppatori dei team che quest’anno hanno realizzato le tre ultime App, tanto diverse tra loro ma, ognuna, con una propria e specifica utilità: QRecord, Dusk e Audiograph.
I membri della Commissione, in particolar modo il Coordinatore della Commissione, Giuseppe Fornaro e il Referente, Nunziante Esposito, hanno seguito, “step by step”, gli sviluppatori durante l’intera fase delle operazioni necessarie per la realizzazione del prodotto; durante il “work in progress”, si sono realizzati numerosi test e, protagonisti di questi, sono sfati i Soci dell’Uici.
Nel 2019 vedremo la realizzazione di nuove App; probabilmente, una particolare attenzione sarà rivolta verso un’applicazione per la matematica, in quanto, lo studio di questa è ancora considerato un neo per molti ciechi.
Il meeting si è svolto prevalentemente in lingua inglese, considerando la folta platea multi-etnica, con traduzione in italiano.
Un seminario “easy”, senza troppi giri di parole che ha tenuto fede all’impronta del tutto Americana: concretezza e praticità, sullo sfondo un mega salone dallo stile moderno ed essenziale, con poltrone multi-color e televisori di ultimissima generazione…ad animare tutto ciò, una platea di centinaia di giovani ed intraprendenti sviluppatori, la cui determinazione era tanto tangibile da far ben sperare in un futuro migliore…!
I rappresentanti dell’Uici e della IOS Developer Academy si dichiarano orgogliosi della collaborazione intrapresa promettendo la realizzazione, nel 2019, di nuovi progetti rivolti a migliorare la vita dei disabili visivi.

Commissione Nazionale UICI Ausili e Nuove Tecnologie
Coordinatore Nunziante Esposito
Referente Giuseppe Fornaro