Un modello che “porta la formazione“ là dove c’è il bisogno: tiflowebhelp, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

Era marzo quando ho letto in lista uno scambio di idee, tra Antonio e Silvana, nel quale questi nostri due amici esperti tiflologi, si chiedevano se non fosse giunto il tempo di valutare la possibilità di utilizzare le potenzialità della comunicazione a distanza, per far arrivare, là dove c’era il bisogno, le informazioni necessarie per una corretta impostazione del lavoro didattico nell’educazione /istruzione di un ragazzo con disabilità visiva. “Intrigato” dalla cosa, ho contattato Silvana e Antonio e li ho invitati ad un confronto in audio conferenza ed in quella occasione abbiamo convenuto che la formazione a distanza, possibile tramite telefono, audio conferenza o skype poteva essere un importante strumento per fornire supporto psicopedagogico e didattico specifico ai docenti di quelle scuole che, lontane dai grossi centri , denunciavano notevoli difficoltà nella formazione dei loro docenti per una corretta impostazione del lavoro didattico per l’inclusione scolastica dei loro alunni con disabilità visiva.
Dalla rielaborazione in termini progettuali delle proposte emerse in quell’incontro, tenendo conto delle modeste attrezzature telematiche delle scuole, è nato “TIFLOWEBHELP”: un modello per la consulenza tiflopedagogica e tiflodidattica a distanza in “tempo reale”: al dirigente scolastico ed al singolo docente via telefono, ai consigli di classe e ai dipartimenti disciplinari o altri gruppi di docenti utilizzando una “sala virtuale” accessibile con il telefono, fino ad arrivare ad intervento audio/video a distanza per una consulenza “in” diretta durante una lezione presenti l’allievo, il docente per il sostegno e/o l’insegnante titolare della classe, utilizzando skype.
Presentato al MIUR, per una sua sperimentazione su 30 scuole di tutti gli ordini di tre regioni diverse ubicate in zone lontane dai capoluoghi di provincia, è stato finanziato e sarà avviato i primi di dicembre: ai dirigenti scolastici , ai docenti ed al personale ATA delle 30 scuole scelte tra i paesi di montagna del cuneese, dei monti della Barbagia e della Basilicata che hanno tra i loro alunni ragazzi con disabilità visiva, verranno offerti , tra dicembre e giugno, un corso in FADi sulle principali tematiche tiflopedagogiche e tiflodidattiche e, per ogni loro alunno con disabilità visiva, 15 ore di consulenza di esperti tiflologi.
In questo modo l’I.Ri.Fo.R., istituto di ricerca e formazione riconosciuto dal MIUR, quale ente di riferimento per la formazione del personale della scuola sulle tematiche relative all’inclusione dei disabili visivi, vuole sperimentare questo modello, finalizzato, non certo a sostituire le abituali iniziative di formazione e consulenza, bensì a dare un contributo per facilitare la preparazione di quei docenti che per problemi logistici hanno difficoltà a raggiungere i “luoghi” della formazione e, a loro volta, sono raggiungibili con difficoltà da consulenti esperti. Così, riprendendo il detto “se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto”, se il docente non può “andare alla formazione”, ”..con TIFLOWEBHELP la formazione va dal docente.
Ulteriore vantaggio di questo modello è dato dal fatto che la formazione e la consulenza possono essere fruite nel momento in cui se ne presenta la necessità ed, inoltre, l’I.Ri.Fo.R. avendo avuto la disponibilità a collaborare al progetto dei migliori tiflologi, presenti sull’intero territorio nazionale, garantisce interventi di qualità.
Il previsto monitoraggio in itinere e la valutazione finale verificheranno poi, sia l’efficacia che l’efficienza del modello nel suo insieme, e consentiranno all’istituto di via del Tritone “di tarare” la quantità e la congruità dei tempi degli interventi.

Luciano Paschetta

Anziani: Gli anziani con disabilità visiva e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Premessa
L’aspettativa di vita italiana è particolarmente alta. L’Italia è un popolo longevo ed è il terzo paese dopo la Svizzera e Singapore con 82/83 anni di aspettativa di vita per gli uomini e 85 per le donne.
Sulla Terra complessivamente si vive oggi circa 6 anni in più rispetto al 1990.
I nonni italiani sono circa 11 milioni: 7 milioni hanno più di 65 anni e il 50% degli anziani è composto da persone attive che trasferiscono alle loro famiglie circa 82 milioni di euro coprendo in tal modo quasi il 20% del fabbisogno familiare. Questa situazione di notevole longevità, certamente utile da un punto di vista complessivo conduce, purtroppo, all’aumento generalizzato delle persone anziane affette da disabilità e, in particolare da disabilità visiva.

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Da molto tempo l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sta operando con efficacia a favore dei disabili visivi anziani, considerando con vivo interesse la differenza sostanziale esistente fra gli anziani divenuti ciechi o ipovedenti in età avanzata e coloro che hanno acquisito la disabilità in tenera età.
Già nel 1970 l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti costituì un piano d’azione verso la formazione di Commissioni Nazionali, l’attivazione del volontariato attraverso l’Unione Nazionale del Volontariato pro ciechi (UNIVOC), la “Carta dei Servizi” in cui venne indicata l’attività utile e necessaria per valorizzare l’esperienza della persona anziana sia all’interno delle situazioni della vita comunitaria,che nella quotidianità. Nel 1991 venne formulata la prima scheda operativa sulle problematiche degli anziani approvata dalla Commissione Nazionale Anziani in un apposito Seminario. Tale scheda intendeva offrire ed offre tuttora l’apertura di nuovi orizzonti per il futuro degli anziani con contributi di carattere funzionale. La problematica dei ciechi anziani si arricchisce ogni giorno di nuove riflessioni e nuove osservazioni in un’ottica di costante autocritica perché, comunque sia, rimane sempre un problema emergente e deve essere affrontato con leale spirito di servizio rispettando prioritariamente la dignità della persona.
Il documento è di grande interesse in quanto offre un preciso orientamento per la formazione degli operatori sociali in genere e di quelli che, in particolare, si dedicano alle problematiche degli anziani all’interno della nostra associazione. Tale scheda, infatti, precisa le modalità necessarie per lo svolgimento del compito di assistenza e di tutela nelle differenti realtà socio sanitarie riferite alle persone anziane con disabilità visiva.
Va inoltre menzionata l’attività svolta dal servizio civile volontario per promuovere un’azione quotidiana di supporto agli anziani che vivono in solitudine favorendone l’integrazione e l’emancipazione all’interno della comunità.
Di notevole utilità ancora è stato ed è tuttora il “Libro Parlato”, il “Centro di Ricerca Scientifica ed Informatica” e l’Irifor, nonché la promozione di seminari provinciali , regionali e nazionali sulle tematiche prioritarie delle persone anziane con disabilità visiva. Il primo seminario ebbe luogo nel 2001 ed altri ne seguirono a livello regionale e provinciale focalizzando le priorità derivanti dalla disabilità visiva, nonché facendo emergere tematiche connesse con la situazione di vita della popolazione anziana assistita dalla nostra Associazione, quali: la sessualità, l’autonomia, le modalità legislative e pratiche per l’acquisizione di un inserimento personale sempre più avanzato e qualificante.
Il nostro intento è stato ed è tuttora rivolto a favorire agli anziani ciechi e ipovedenti una longevità attiva e soprattutto inserita all’interno dell’attuale contesto sociale. Per questo il nostro impegno è rivolto alla promozione di soggiorni intergenerazionali nel nostro Centro Studi e Vacanze “Giuseppe Fucà” da molti anni attivo a Tirrenia, in Toscana, sul mar ligure. Tali soggiorni consentono il reciproco confronto tra generazioni diverse che pertanto condividono in modo differente le medesime difficoltà. Un particolare impegno viene svolto ancora per l’insegnamento informatico e l’utilizzo delle nuove tecnologie, attraverso l’apprendimento di base per l’uso del computer, per il disbrigo della posta elettronica, la composizione di testi e la conseguente possibilità di partecipazione a liste di discussione, all’uso di Skype, ecc.
Inoltre di notevole utilità si sta rivelando l’utilizzo di sale virtuali telefoniche che consentono e favoriscono la discussione su numerose tematiche e combattono efficacemente l’isolamento e la solitudine, le piaghe peggiori per la persona anziana con disabilità visiva.
Va menzionato infine l’impegno che stiamo ponendo nel diffondere la conoscenza reale della situazione concreta del disabile visivo in genere e dell’anziano in particolare all’interno delle strutture ospedaliere e nell’ambito della vita urbana per facilitare l’utilizzo dei servizi statali e comunali già in essere.
Siamo certamente ancora lontani dalla realizzazione di una autosufficienza generalizzata e soddisfacente per tutti i nostri anziani ciechi e ipovedenti che rappresentano, in questo momento, il 70% degli iscritti alla nostra associazione. La strada che abbiamo intrapreso è ancora irta di particolari difficoltà anche se la normativa statale che siamo riusciti a promuovere, qualora fosse integralmente applicata, sarebbe più che adeguata. Sappiamo bensì che la battaglia per l’affrancamento socio culturale che richiede la disabilità visiva ci costringe a seguire un percorso in salita, un percorso che non ci stancheremo di continuare conformemente a quanto già previsto e ampliamente discusso in seno all’European Blind Union ed ora chiarito e sostenuto dalla recente conferenza Visal di Bratislava.
La realizzazione di incontri intergenerazionali vuole seguire tra l’altro le indicazioni della promozione internazionale che intende favorire il confronto tra giovani e anziani e già nel passato ha partecipato attivamente ad un seminario dal titolo “Vedere il futuro” sottolineando l’utilità di una costruttiva partecipazione alle attività politiche sociali. In tal senso abbiamo svolto numerosi incontri in trasmissioni web-radio ponendo attenzione allo sviluppo e al confronto delle attività intergenerazionali: incontri online su servizi per gli anziani o “gli anziani e le loro esigenze” in trasmissioni “Parla con l’Unione”.
Perciò la scheda operativa sulle problematiche degli anziani già citata intende aprire orizzonti per il futuro utilizzando contributi e confronti intergenerazionali organici e costruttivi.
Un’altra attività integrativa è rappresentata dai tornei intergenerazionali di showdown che si stanno sviluppando sempre più allo scopo di favorire ed incentivare la pratica sportiva dei non vedenti e degli ipovedenti, e per migliorarne il benessere psico-fisico, continuando la lotta per l’abbattimento delle barriere culturali, creando nuove occasioni di aggregazione e socializzazione.
L’attività complessiva che viene svolta dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in Italia trova spesso eco nel nostro Giornale online e sugli organi di stampa, sviluppando in tal modo il concetto irrinunciabile di una proficua inclusione sociale.
Il cammino è ancora lungo, ma non ci stancheremo mai di promuovere il nostro affrancamento sociale e diffondere una conoscenza reale dei nostri limiti, ma anche delle nostre possibilità. Tutto questo lavoro continua pertanto in Italia con l’impegno della Commissiona Nazionale Anziani e delle numerose commissioni provinciali e regionali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedentiper consentirci di essere a pieno titolo “comunità in cammino”.

Crediamo nel progresso culturale complessivo e confidiamo in un futuro migliore.

Cesare barca

Commissione nazionale Anziani responsabile per il triveneto.
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Cani per disabili equiparati ai cani per non vedenti, di Sandro Mandini

Autore: Sandro Mandini

Lo stabilisce una legge regionale da me presentata e approvata il 17 luglio 2014 dall’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna.

È la prima volta che un provvedimento del genere vede la luce in Italia e si tratta di un importante passo in un percorso di civiltà per la piena integrazione delle persone con disabilità.
Perché? Per molte ragioni a iniziare dal fatto che questi animali riescono ad agire su più piani: da quello psicologico al supporto reale e concreto in azioni quotidiane che per le persone disabili possono rappresentare difficoltà pressoché insormontabili.
Come? Provate a immaginare situazioni quotidiane: un cane che svuota la lavatrice, che aiuta a stendere la biancheria, che apre un cassetto per estrarre un telefono cellulare che suona e poi lo rimette a posto, che spinge una sedia a rotelle e che è in grado di dare l’allarme se la persona a cui è affiancato si trova in difficoltà.
Ecco, un animale che assiste un disabile è in grado di fare tutto questo e anche molto altro.
E adesso? Con questa legge i cani che supportano persone portatrici di handicap non si fermeranno più davanti al divieto “noi aspettiamo fuori” e avranno diritto a essere sempre di fianco ai disabili in qualsiasi contesto sociale, al bar come in un negozio, al ristorante come al cinema e su tutti i mezzi di trasporto pubblico.
Questa nuova legge ora deve fare da apripista in altre Regioni, ma soprattutto diventare una legge azionale.

Sandro Mandini
Consigliere regionale e Vice presidente Assemblea Legislativa
Regione Emilia Romagna

“Sabina Santilli, presentazione dell’autobiografia a Luco: il racconto di una vita straordinaria”, di Idia Pelliccia

Autore: Idia Pelliccia

Sabina Santilli (1917-1999), fondatrice della Lega del Filo D’Oro; cieca e sorda dall’infanzia, eroica rivendicatrice dei diritti e delle possibilità dei cieco-sordi.
Luco dei Marsi, 7 Ottobre 2014. La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Luco dei Marsi, con il patrocinio del Comune e in collaborazione con Lega del Filo D’Oro e Lions Club Avezzano, organizza sabato 25 ottobre alle 17, presso la sala conferenze della SOMS, la presentazione dell’autobiografia di Sabina Santilli “Un faro nella notte”. Sabina Santilli (1917-1999), fondatrice della Lega del Filo D’Oro; cieca e sorda dall’infanzia, eroica rivendicatrice dei diritti e delle possibilità dei cieco-sordi. Figlia di contadini a San Benedetto dei Marsi, a 7 anni diventa sorda e cieca a causa di una meningite e tale resta per tutta la vita: una vita straordinariamente ricca di viaggi e di corrispondenza, di attività associative e di iniziative pubbliche, di piccole invenzioni e suggerimenti per facilitare la comunicazione e il lavoro ai cieco-sordi.
L’esistenza di Sabina ha segnato, con la forza del suo esempio e l’originalità delle sue opere, la strada del riscatto della condizione dei cieco-sordi italiani. Essi, grazie a Sabina, sono diventati soggetti in un rapporto sociale che finalmente ha potuto aver coscienza della loro dignità di uomini e dei loro diritti di cittadini.  Molto di ciò che in Italia si è fatto per i cieco-sordi si deve alla Santilli o, quantomeno, agli stimoli che essa ha saputo imprimere in una società spaventata e disinformata.
Programma della presentazione del libro:

– Saluto delle autorità

– Loda Santilli (sorella di Sabina), autrice del libro “Un faro nella notte”

– Rossano Bartoli, Segretario Generale della Lega del Filo D’Oro

– Prof. Argante Ciocci: “Sabina Santilli: la persona e le opere”

– Prof. Mario Raglione: “Luco dei Marsi e la realtà dei giovani volontari nel mondo dei cieco-sordi”

– Dibattito

– Aperitivo

(Notizia tratta da TERREMARSICANE.IT)

Anziani: L’artrosi- terapia e prevenzione, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Credo si sia tutti concordi quando si afferma che l’esperienza insegna e l’amico Gianni Laiolo, fisioterapista  particolarmente attento, provvisto di un corredo pluriennale acquisito nel corso della propria attività, ha accettato di essere tra noi nella nostra sala virtuale dell’Unione 98 90 50 per farci conoscere questo “nemico insidioso”, per indicarci come prevenire i suoi attacchi e come combatterlo, qualora ci abbia colpito.

Gianni saprà insegnarci a riconoscere i sintomi, ci indicherà possibili rimedi e si soffermerà sulla possibilità di prevenire un disturbo tanto fastidioso e spesso debilitante.

Si tratterà quindi di un incontro di particolare interesse che, ripeto, avrà luogo lunedì 13 ottobre alle ore 18, naturalmente utilizzando come sempre i numeri per entrare nel sistema talkyoo e componendo successivamente il numero della sala 98 90 50 e il numero del pin che verrà consegnato a tutti coloro che, non essendone ancora in possesso, vorranno telefonare al sottoscritto, all’amico Pino Servidio o a Nunziante Esposito, due persone che ci coadiuvano con particolare dedizione nella gestione della sala.

Sono certo che saremo in molti ad accogliere i suggerimenti e le strategie che ci suggerirà Gianni Laiolo, perché l’artrosi, checché se ne dica, è purtroppo una patologia estremamente diffusa.

Venite a conoscere il nemico per sfuggire alle sue insidie o per combattere i suoi effetti talora tanto fastidiosi.

A lunedì, dunque, alle ore 18, nella sala nazionale dell’unione.

Io vi aspetto e non sarò il solo ad accogliervi, a rinsaldare la nostra conoscenza e, perché no, la nostra amicizia.

Cesare

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Per chi desiderasse avere il pin di ingresso alla sala, si può rivolgere a:

– Cesare Barca tel. 045 83 00 282 cell.329 20 50 972, email: cesarebarca@alice.it
– Pino Servidio tel. 335 80 82 002, email: giuseppe.servidio1@alice.it
– Nunziante Esposito tel. 349 67 23 351, email: nunziante.esposito@alice.it

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(ndr)
Successivamente può essere richiesta la registrazione di questo incontro alle persone indicate sopra. Inoltre, sarà messa a disposizione di tutti i lettori di Uiciechi.it.

Nunziante Esposito
Docente IRIFOR (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione)
dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
http://www.uiciechi.it/osi/
Sito personale: http://www.nunzianteesposito.info
Skype: nunziante
msn: nunziante50@hotmail.com
gsm: 349 67 23 351

L’Unione incontra il Call&Call Holding S.p.A. in Parlamento, di Emanuele Ceccarelli

Autore: Emanuele Ceccarelli

Lo scorso 17 settembre, alle ore 12,00, presso la Camera dei Deputati, alla presenza dell’Onorevole Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro, e dell’Onorevole Giovanni Battafarano si è svolto un primo incontro conoscitivo tra il Presidente Nazionale Mario Barbuto, gli avvocati Paolo Colombo e Giuseppe Terranova, il Segretario Generale dottore Alessandro Locati, il dottore Emanuele Ceccarelli per l’Unione, ed il Presidente Umberto Costamagna col suo staff tecnico per Call&Call Holding S.p.A., tra le più grandi Aziende di call center dal ricco portafoglio clienti (ad es. l’Eni). L’esigenza è stata quella di verificare se possano esserci le condizioni per stipulare un protocollo di inserimento lavorativo di operatori telefonici non vedenti nel settore privato. Negli obiettivi dell’Unione c’è la volontà di aprirsi a nuovi mercati del lavoro, con lo sguardo però sempre vigile sulla riforma della Legge N. 113/1985. Nel corso della riunione si è comunicata al dottor Costamagna la necessità di un maggior raccordo tra le varie tipologie di servizi resi dalla Società e le aspettative professionali degli operatori non vedenti di settore, dando la disponibilità ad un secondo appuntamento, previa valutazione di parte sulla fattibilità normativa, amministrativa e soprattutto tecnica di tale protocollo.

L’evoluzione del sostegno scolastico nell’inclusione dei disabili visivi vent’anni dopo l’entrata in vigore della legge 104, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

Il raffronto dei dati di una ricerca dell’U.I.C.I. sull’integrazione scolastica riferita all’a.s. 1991/1992, con quelli della recente “indagine sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva“, realizzata dall’I.Ri.Fo.R. su dati dell’a.s. 2011/2012, fa emergere quale sia stata l’”evoluzione” del sostegno scolastico in questi vent’anni.
Come ricorderete, nel 1991 il modello di inclusione era ancora in fieri (la legge 104 è del 1992 ): e l’unica legge che allora dava indicazioni sulle modalità di integrazione degli alunni nella scuola di tutti era la 517 del 1977 con le diverse circolari applicative , solo nel 1987, la sentenza della C.C. n. 215, aveva introdotto un importante elemento di novità: il riconoscimento, per tutti i disabili, del diritto di iscrizione alle scuole superiori “normali”. Sottolineiamo che i disabili visivi, da sempre, avevano frequentato, senza sostegno in classe, le superiori presso i normali istituti scolastici.
Dalla prima ricerca risulta evidente come, nel 1991, l’assegnazione del sostegno venisse vista in modo globale (scuola+casa”: e come, al di là della diversità di appartenenza giuridica del personale di sostegno presente in classe ( Ministero o EELL), in aula vi fosse sempre una sola figura di sostegno : la presenza dell’assistente in classe unitamente al docente di sostegno verrà prevista solo dalla legge 104.
Data l’elevata presenza di allievi con minorazioni aggiuntive di varia tipologia e gravità, (erano il 38% nel campione nel 1991 e sono diventati il 43,2% in quello del 2011), per rendere più omogeneo i dati di riferimento e più significativo il raffronto tra i due momenti, così da poterne comprendere meglio l’evoluzione, riportiamo nelle due tabelle che seguono solo i dati che si riferiscono agli allievi con la sola disabilità visiva.
La tabella 1 riassume le percentuali di presenza dell’insegnante di sostegno nelle classi dove è presente una lunno con la soladisabilità visiva, nei vari ordini di scuola nell’a.s. 2011/2012 e nell’a.s. 1991/1992.
TABELLA 1:Alla classe è assegnato un docente di sostegno?

Ordine scuola INF. PRIMAR. * Sec. Di I grado Sec. II grado Risposta 2012 2012 1992 1992 2012 1992 Sì (Y) 83,24% 88,59 87,01 89,61% 84,75 85,86% 59,23 NO (N) 16,76% 11,41% 12,99% 10,39% 15,25% 14,14% 40,77%
*Nella ricerca del 1992 il dato era stato rilevato in modo aggregato tra la scuola per l’infanzia e la scuola elementare.

Dall’esame di questa tabella si evince come nel 2012, solo nella scuola per l’infanzia/primaria vi sia stata una flessione di poco più dell’1% nella percentuale di presenze degli insegnanti di sostegno, rispetto al 1992, mentre troviamo un aumento di circa cinque punti percentuale nella secondaria di primo grado e un incremento di ben il 26,63% nella secondaria di secondo grado.

Volendo astenerci da ogni commento, ci limitiamo, rispetto al dato decisamente elevato dell’incremento della presenza del sostegno nella secondaria di secondo grado, ad osservare che esso si può spiegare in un solo modo: il modello di inclusione adottato nel 1991, a pochi anni dalla sentenza 215, era ancora fortemente influenzato dalle modalità di inclusione attuate prima della sentenza, dove la frequenza da parte dei disabili visivi della scuola superiore avveniva senza docente di sostegno. Viceversa il dato del 2012 dimostra come si sia è esteso anche ai disabili visivi il modello di inclusione che , a partire dall’entrata in vigore della legge 104, fa delle figure di sostegno , i “garanti” del successo del processo di inclusione.

Dopo la 104, come è noto, oltre il docente di sostegno , a volte, troviamo in classe al suo fianco anche un assistente alla comunicazione messo a disposizione dagli EELL. (sbagliate se pensate che la cosa riguardi solo i disabili visivi con altre disabilità), purtroppo non è così: la tabella 2, riferita agli alunni con la sola disabilità visiva presenti nelle scuole nell’a.s. 2011/12, lo dimostra.
TABELLA 2: Alla classe è assegnato un assistente alla comunicazione?
Ordine scuola Inf Primaria S. I gr S. II gr Risposta 2012 2012 2012 2012 Sì (Y) 32,83 36,93 31,87 30,97 NO (N) 67,17 63,07 68,13 69,03
Nel 1991 queste figure in affiancamento al sostegno non c’erano , mentre oggi esse sono presenti in aula unitamente al docente di sostegno in oltre il 34% delle classi dove vi è un alunno con la sola disabilità visiva.

Purtroppo nella ricerca del 1991 non era stato rilevato il dato delle ore medie settimanali di sostegno in classe in modo disaggregato per ordine di scuola, né rispetto alla presenza o meno di disabilità aggiuntive. Possiamo fare il raffronto soltanto tra i dati riferiti all’intero campione delle due ricerche.
I dati che seguono sono comunque un importante indicatore per comprendere come si è venuto evolvendo, in senso quantitativo, il modello di inclusione dei disabili visivi in questi ultimi vent’anni.
Dal confronto dei dati delle due ricerche , veniamo quindi a conoscere , come sia evoluto il sostegno: si è passati dalla presenza di una figura di sostegno prevalentemente in classe , ma anche a casa (abbiamo già detto che nella prima ricerca il dato è considerato globalmente) per 15 ore medie nel 86% dei casi, alle 17,7 ore medie settimanali del docente di sostegno nel 92% dei casi nel 2012, alle quali vanno aggiunte in oltre il 41% delle situazioni, altre 10 ore dell’assistente (il numero di ore medie settimanali di presenza dell’assistente in classe, è indipendente dalla presenza o meno di una disabilità aggiuntiva dell’allievo); a queste ore di presenza di un sostegno a scuola vanno poi sommate, per il 54% dei ragazzi, 8,5 ore di presenza a casa di un assistente.

Abbiamo poi elaborato questi dati per capire quale sia stato l’incremento medio percentuale delle ore settimanali della presenza in classe e a domicilio di figure di sostegno avvenuto tra il 1991/92 ed il 2011/12.
Mentre nell’ a.s. 1991/92, per ogni 100 allievi inseriti nella scuola, venivano erogate 1.290 ore di sostegno medie settimanali, DOPO vent’anni le ore settimanali di sostegno erogate per lo stesso numero di allievi sono mediamente 2.510 alla settimana (1.630 per il docente di sostegno, 420 per l’assistente in classe e 460 per quello a casa) , con un aumento in percentuale delle ore settimanali di sostegno di oltre il 94%.

Non si può certo dire che in questi venti anni, almeno per quanto riguarda l’inclusione scolastica dei disabili visivi, si sia tagliato sul sostegno, ci resta da verificare se ciò abbia giovato alla qualità dell’inclusione, la ricerca dell’I.Ri.Fo.R. ci potrà fornire delle risposte più oggettive, ma a sentire le famiglie dei nostri ragazzi sembrerebbe di no.

Alla luce di questi dati (non impressioni) un dubbio ci sembra legittimo: se, per migliorare l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva, sia la strada giusta continuare a chiedere l’incremento delle ore di sostegno.

Luciano Paschetta (l.paschetta@libero.it)

Per l’A.S.D. Liguria Calcio non Vedenti, medaglia d’argento alla ‘Cup For Central European Cities’, da SANREMONEWS.IT

Autore: SANREMONEWS.IT

La formazione ligure è stata battuta in finale dallo Zvezda Moskovskaya oblast (Russia), squadra con in rosa ben cinque giocatori della nazionale russa.
10 Settembre 2014. Secondo posto per l’A.s.d. Liguria Calcio Non Vedenti alla “Cup for Central European Cities” che si è tenuta dal 5 al 7 settembre a Praga. La formazione ligure è stata battuta in finale dallo Zvezda Moskovskaya oblast (Russia), squadra con in rosa ben cinque giocatori della nazionale russa. Ottima prestazione quella dell’A.s.d. Liguria Calcio Non Vedenti che ha preso parte alla seconda edizione del torneo internazionale organizzato dal Bsc Prague e che ha visto la partecipazione di ben 8 squadre provenienti da tutta Europa: oltre alla formazione ligure infatti, hanno preso parte al torneo Avoy MU Brno (Czech Republic), Cécifoot Bruxelles (Belgium), Sprint Wroclaw (Poland), BFI Dublin (Republic of Ireland), LÁSS Budapest (Hungary), Zvezda Moskovskaya oblast (Russia) e BSC Prague (Czech Republic). Prima nel girone di qualificazione che l’ha vista nella prima partita giocare contro il Làss Budapest, vincendo 2 – 0 con due reti di Sebastiano Gravina; nel secondo incontro con l’Avoy Brno, ha prevalso per 1 – 0, grazie ad un goal di Fabrizio D’Alessandro. Nonostante la sconfitta contro il team polacco, nella terza partita, per 2 – 1, la squadra ligure è riuscita comunque a raggiungere la semifinale in testa alla classifica, vincendola ai rigori, proprio contro i padroni di casa: il Bsc Prague. Il confronto in finale con lo Zvezda Moskovskaya oblast, di Mosca, ha visto prevalere però la squadra russa per 3 – 0, e ha visto sfumare ogni possibilità di vittoria per l’A.s.d. Liguria Calcio Non Vedenti che, però, ha portato a casa un risultato di tutto rispetto, imponendo , ancora una volta, il proprio gioco e la propria esperienza in materia di calcio non vedenti, anche in campo internazionale. L’alto livello di preparazione tecnica della squadra russa è stato difficile da affrontare, ma la consapevolezza di aver perso il titolo contro una squadra così preparata, e di essere arrivati dietro solo ad essa, conferisce maggior valore alla medaglia d’argento portata a casa. Da sottolineare il goal n° 300 segnato da Fabrizio D’Alessandro, nella partita contro l’Avoy Brno, a coronamento di una carriera sportiva che l’ha visto siglare la prima rete su azione nel 1995 e che ancora oggi lo inserisce di diritto tra i migliori giocatori a livello internazionale: “Lo dedico alla squadra, che in tutti questi anni ha preso parte a questo mio percorso sportivo, e auguro ai miei compagni di ampliare il loro score e ai giovani di iniziare al più presto il loro conteggio reti”.

(fonte: SANREMONEWS.IT)

Il Parlamento europeo “assume” tirocinanti con disabilità, da “Redattore Sociale”

Autore: Redattore Sociale

ROMA. C’è tempo fino al 1 5 ottobre per sottoporre la propria candidatura per i tirocini retribuiti presso il Parlamento europeo: l’opportunità è valida per cittadini europei con disabilità, che abbiano compiuto 18 anni all’inizio del tirocinio, conoscano una lingua straniera e non abbiano già usufruito di un impiego retribuito a carico dell’Unione europea per più di quattro settimane.

I tirocini, che si svolgeranno presso le sedi di Bruxelles e Lussemburgo, inizieranno il 1 marzo e si concluderanno il 31 luglio. I candidati devono essere in possesso di un diploma universitario o di un istituto equivalente, ma sono sufficienti anche qualifiche inferiori al livello universitario.

Per maggiori informazioni e per candidarsi, visitare la sezione dedicata ai tirocini sul sito del Parlamento europeo, alla voce “Programma di tirocini per persone con disabilità”.

(Fonte: Redattore Sociale del 09-09-2014)

Accessibilità dei siti Internet? Pur lavorando bene, non si è immuni da delusioni

Accessibilità dei siti Internet? Pur lavorando bene, non si è immuni da delusioni!

 

Quando sei in poltrona ad oziare come capita d’estate e ti metti a pensare, c’è sempre qualche cosa che, più delle altre, ti salta alla mente. Non sempre capita di ricordare cose belle, ma sovente, sono le delusioni ad affiorare alla mente.

 

Da anni, ormai, mi occupo come componente della Commissione OSI di accessibilità dei siti Internet e capita spesso che, mentalmente, ti fai il resoconto di tutto quello che in bene o in male è stato fatto: ti viene il rammarico quando ti ricordi di cose non fatte o che si potevano fare meglio, ti dispiace un poco per quelle che sono andate proprio male e, soprattutto, affiora anche qualche delusione per cose che sei certo di aver fatto molto bene.

 

Proprio una di queste delusioni, sovente, mi affiora alla mente e mi fa ricordare una delle cose più belle vissute, anche se ha procurato una grossa delusione non solo a me, ma soprattutto alla protagonista della storia.

 

Durante le festività natalizie del 2005, un freddo abbastanza intenso e raro dalle mie parti, mi costringeva a stare in casa e, tanto per non cambiare, ero al computer su Internet, alla ricerca di siti di informazioni, software e tutte quelle cose di cui sono appassionato. Ad un certo punto mi sono imbattuto in un sito che, tra le tante cose, metteva molto in risalto l’accessibilità.

 

Che dirvi? Ebbi subito la sensazione di aver avuto un invito a misurare quanto fosse veramente accessibile quel sito. Tra l’altro si trattava del sito del comune di Piegaro (PG) che, come tutti i siti delle P.A. era soggetto a rispettare la legge 4/2004, detta anche “Legge Stanca”, approvata all’unanimità proprio l’anno prima.

 

Feci un giro molto accurato e mi resi conto subito di essere incappato in un sito fatto veramente bene, anche se c’erano ancora problemi di usabilità e qualche residuo problema di accessibilità.

 

Siccome non mi faccio mai i fatti miei, soprattutto quando si tratta di accessibilità dichiarata e non fornita completamente, mi feci subito quelli di Silvia Bocci.

 

Si, questo è il nome della ragazza che aveva costruito quel sito fatto bene e che meritava qualche intervento della Commissione OSI per renderlo completamente accessibile.

 

Entrato nella sezione dove era possibile lasciare un messaggio al Webmaster, feci prima i complimenti a Silvia, ma assieme ai complimenti, feci presente che c’era ancora qualche cosa che non andava e che doveva essere rimosso o modificato.

 

Il tempo di uscire dal sito, avendo lasciato anche il recapito telefonico, ebbi una telefonata. Con mio grande stupore, mi resi conto che era proprio il webmaster del sito, Silvia Bocci, una ragazza molto preoccupata per i miei rilievi e che mi chiedeva spiegazioni.

 

La dovetti prima tranquillizzare e poi le indicai come doveva mettersi in contatto con la Commissione OSI per richiedere un test accurato del sito.

 

Dopo qualche giorno iniziò il rapporto di collaborazione, durato alcuni mesi tra lei, Massimiliano Martines, ipovedente della Commissione OSI, e me, portandoci alla realizzazione di un sito completamente accessibile in ogni sua parte, cosa mai verificatasi prima.

 

Il merito nostro? Semplicemente indicare i problemi incontrati con le tecnologie assistive usate.

 

I restanti meriti sono suoi, una persona soprattutto molto attenta ai problemi dei disabili e tecnicamente molto preparata.

 

Dopo la breve collaborazione, il sito fu reso completamente accessibile in ogni sua parte ed il comune organizzò un convegno per un evento che per noi era unico e straordinariamente bello.

 

Ora vi starete chiedendo dove sta la delusione, dopo una cosa finita così bene. Semplice: Dopo circa tre anni, il sindaco di allora, cosa assurda, ha affidato il sito ad una ditta che lo ha reso inaccessibile in poco più di un mese.

 

Era tanto l’entusiasmo che mi pervadeva in quei giorni che scrissi e pubblicai sul sito http://www.uiciechi.it/osi/ la relazione che riporto fedelmente sotto, relazione che poi ho dovuto purtroppo sostituire con quella attualmente presente alla pagina http://www.uiciechi.it/osi/02LavoriGruppoOSI/wanno2006/d061031Test.html

 

Quando dopo qualche tempo mi resi conto che il sito non rispettava tutti i requisiti di accessibilità, chiamai Silvia per chiederle spiegazioni, ma la delusione fu doppia: Silvia non lavorava più nell’amministrazione ed avevano affidato il sito ad una ditta che dell’accessibilità, molto probabilmente a giudicare dai risultati prodotti in poco tempo, non ne aveva mai sentito parlare.

 

Credetemi, io che ho seguito molto da vicino con quanta cura Silvia si dedicava al suo sito, mi sono lamentato con il sindaco e con la giunta Comunale, ma è stato tutto inutile: ormai quello che la Commissione OSI indicava come simbolo di accessibilità realizzata, lo avevamo perso.

 

Ecco la relazione finale di accessibilità del sito del comune di Piegaro (PG) che pubblicai a suo tempo con tanta enfasi, per dare risalto ad un evento eccezionale:

 

Il test è stato eseguito il 31 ottobre 2006

 

Dopo circa cinque anni di attività, è la prima volta che riusciamo ad ottenere da una pubblica amministrazione un sito completamente accessibile, funzionale e usabile da tutti, senza che il webmaster abbia dovuto necessariamente rinunciare alla grafica, cosa che molti pensano, e in un tempo molto ristretto.

 

Per la realizzazione di questo sito, la Commissione OSI si può solo congratulare con il sindaco del comune di Piegaro (PG), Prof. Andrea Caporali e tutta la sua giunta, per aver riposto la fiducia in una dipendente del comune che si è rivelata un webmaster d’eccezione.

Questa ragazza poco più che trentenne, quando ha contattato la Commissione OSI, si è capito subito che era veramente sua intenzione costruire un sito accessibile.

 

Silvia Bocci, questo è il suo nome, ha voluto e saputo adoperarsi per fare veramente l’accessibilità, mettendo nel lavoro eseguito impegno, passione e, soprattutto, competenza.

Per noi è stato abbastanza semplice indicare i problemi e vederli quasi subito risolti.

Alla fine dei test, ne sono stati necessari tre, il sito risulta navigabile ed usabile in tutte le sue parti con qualsiasi browser e, con Lynx, un browser testuale, è stato possibile usare addirittura il libro degli ospiti, come fa chiunque.

 

Quando un disabile visivo, non vedente o ipovedente che sia, accede alle pagine di questo sito, non trova nessun problema e sente sicuramente meno la sua disabilità.

Il sito non solo è completamente accessibile in conformità alla normativa italiana sull’accessibilità del web, legge 4/2004 detta anche legge Stanca, ma va anche oltre, poiché il webmaster ha voluto eliminare qualsiasi inconveniente che potesse causare problemi ai disabili.

 

Ci fa piacere che questo risultato l’abbia conseguito questa ragazza che, pur non essendo un professionista del settore, ha potuto dimostrare che mettendo umiltà, passione ed impegno, uniti ad una sensibilità verso i problemi dei disabili, si può costruire un sito completamente accessibile.

Speriamo che la sensibilità di Silvia Bocci non rimanga una rara eccezione e che, essendo questo uno schiaffo morale alla indifferenza di tanti, molti webmaster vorranno prendere esempio da lei.

 

La commissione OSI (Osservatorio Siti Internet)

commissioneosi@uiciechi.it

 


A consuntivo di tutto quello che è accaduto, posso solo dire che è meglio non pensarci, anche se è bastata l’insensibilità di un Sindaco e della sua Giunta per buttare all’aria il lavoro pulito ed accurato di un Webmaster che non è solo tecnicamente preparato, ma ha anche l’accessibilità nella testa, come dovrebbero averla tutti quei professionisti che costruiscono i siti e ci rendono talvolta impossibile la navigazione web.

 

Tanto per far capire cosa intendo dire, ecco cosa accade, nonostante ci sono delle leggi in vigore: ecco un esempio molto attuale di chi l’accessibilità la ritiene un “optional”:

 

Questo è l’indirizzo delle nuove linee guida sulla riforma scolastica: http://issuu.com/passodopopasso/docs/la_buona_scuola__rapporto__3_settem/87?e=0/9165022

 

Rendetevi conto da soli cosa hanno combinato!

 

Eppure si tratta del sito con il quale vengono fornite tutte le indicazioni sulla riforma scolastica e mi chiedo: dove sta l’accessibilità? Come faranno i docenti disabili visivi a leggere le pagine della riforma? Se le fanno leggere da un occhio amico?

 

Non so più cosa pensare: ma credo che c’è da riflettere parecchio!

 

Nunziante Esposito.

 

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