Proposte per la definizione degli orientamenti programmatici del XXIII congresso dell’UICI in tema di Cani guida, elaborate nel convegno “Quali idee? Su quali gambe?(Napoli,15-16 novembre 2014), promosso dal movimento Uicirinnovamento.
Hanno partecipato alla stesura di questo documento: Ciro Arnone, Irene Balbo, Vincenzo La Francesca, Roberta Mancini, Andrea Prantoni e Graziella Zuccarato.
Il presente è il terzo dei tre documenti che affrontano il tema dell’Autonomia e della Vita indipendente (nei primi due, usciti nei giorni scorsi, si sono trattati i temi dell’Accessibilità e Tecnologia e della Mobilità).
Cani guida
- Riteniamo importante che l’Unione si faccia promotrice di incontri tra le scuole di addestramento attualmente presenti in Italia, e tra queste e i fruitori di cani –guida. Ciò sarebbe fondamentale sia per uno scambio di competenze tra le scuole stesse, sia perché darebbe la possibilità agli utenti di segnalare difficoltà e criticità in cui si imbattono quotidianamente. In un tale contesto potrebbe essere anche utile un incontro tra le scuole italiane e quelle presenti in altri paesi europei e non solo, per confrontare la nostra con realtà diverse, traendone spunti utili ad un miglioramento della situazione italiana.
- Attualmente i dati sul numero dei richiedenti cani guida, sulla reale consistenza delle liste d’attesa nelle scuole, sul numero e sulle motivazioni delle riconsegne di cani già assegnati, sugli addestramenti non portati a termine ecc., sono approssimativi, chiediamo che l’UICI spinga le scuole ad una maggior trasparenza in tal senso, trasparenza indispensabile nei confronti dei richiedenti un nuovo cane guida e delle istituzioni che contribuiscono economicamente alle scuole stesse.
- Non di rado accade che i cani guida vengano consegnati a persone non in grado di gestirli autonomamente o di muoversi con essi, chiediamo che l’UICI, sempre nell’ottica di una maggior collaborazione con le scuole, spinga affinchè la valutazione dei richiedenti sia più accurata e affinchè essi siano convocati alla scuola ogni tanto, per controlli campione, controlli però non a cadenza prestabilita, ma che vengano richiesti con pochi giorni d’anticipo, anche se l’ideale, attualmente però reso impossibile dalla situazione economica delle scuole stesse, sarebbe che i controlli avvenissero presso il domicilio della persona a cui il cane è stato assegnato.
- Si propone di valutare in quali modi sia possibile la formazione di nuovi addestratori di cani guida, comunque riconosciuti, in modo da ampliare le possibilità di addestramento sul territorio e nello stesso tempo di impedire a chiunque di fregiarsi del titolo di addestratore di cane guida;
- Che l’Unione studi insieme alle scuole e ai fruitori un simbolo univoco che renda riconoscibile il cane come cane guida per ciechi. Tale logo potrebbe anche scaturire da un concorso lanciato tra tutte le scuole italiane, in modo da diffondere la cultura del cane guida tra i ragazzi in maniera capillare e positiva.
- Auspichiamo il proseguimento da parte dell’UICI delle attività intraprese per la diffusione della legge che tutela i cani guida e i ciechi da essi accompagnati, anche attraverso nuove forme di pubblicità, sfruttando i moderni mezzi di comunicazione;
- Pensiamo che un altro compito dell’Unione, da svolgersi anche sul territorio, sia quello di organizzare incontri informativi rivolti a coloro che vogliano, per la prima volta, avvicinarsi al mondo dei cani guida. Si ritiene questo necessario per evidenziare, oltre all’aiuto che quotidianamente il cane può dare, l’impegno e i doveri che ciascun cieco ha nei confronti del proprio animale e dei luoghi e delle persone che con esso frequenta.
- Le carrozze dei nuovi treni, pur così tecnologici e ad alta velocità, risultano di fatto più scomode e strette. Questo diventa un enorme problema quando si viaggia accompagnati da un cane guida, si chiede che la sede centrale prenda contatti con le compagnie ferroviarie proponendo loro, qualora all’atto dell’assistenza un cieco dichiari di essere accompagnato da un cane guida, che, a parità di prezzo, gli venga assegnato un posto nella carrozza di prima classe in cui è possibile sistemare l’animale comodamente, senza arrecare disturbo agli altri viaggiatori.
- I costi per l’addestramento di un cane guida risultano difficilmente quantificabili, ma comunque elevati. Tali costi sono o a carico di privati o delle regioni in cui si trovano le scuole di addestramento riconosciute. Si chiede che l’UICI spinga affinchè venga inserito il cane guida tra gli ausili necessari alla mobilità e all’autonomia, nel nomenclatore tariffario,
- La legge ad oggi prevede un rimborso, all’atto della dichiarazione dei redditi, di 516 euro forfettarie per le persone accompagnate da cane guida, ma solo qualora il cieco non sia a carico della famiglia. Riteniamo tale normativa discriminatoria nei confronti delle persone prive di reddito che si vedono di fatto negato un vantaggio riservato ad individui nella loro medesima condizione.
- Le spese veterinarie per un cane guida si possono rivelare in alcune circostanze molto elevate. Un cane guida, proprio per il ruolo importante che ha, deve essere curato correttamente e gli vanno prestate le giuste attenzioni. Per questo chiediamo che si prenda in considerazione l’ipotesi di richiedere la rivalutazione della cifra forfettaria di 516 euro oggi prevista e rimasta invariata da 15 anni.
Siamo consapevoli di non aver esaurito nemmeno parzialmente la tematica a noi assegnata, pur avendo scritto più di quanto ci eravamo prefissati. Non vogliamo che questo sia un libro dei sogni, ma speriamo che da qui possano scaturire idee ed iniziative volte al miglioramento della qualità di vita di tutti i ciechi italiani.