La Commissione Ausili e Nuove Tecnologie della sezione UICI di Napoli, in collaborazione con la “Developer Academy” presenteranno, il prossimo 6 Luglio, l’applicativo Cromnia.
L’App è stata realizzata da un gruppo di giovani ingegneri della Developer Academy di Napoli che hanno pensato di creare un applicativo che discrimini i colori ed accessibile ai disabili della vista allo scopo di migliorare la loro autonomia. Cromnia sarà presentata nei locali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della sezione provinciale di Napoli, dove saranno presenti docenti della Developer Academy, il gruppo di sviluppatori della Developer Academy di Napoli che hanno creato l’applicativo, rappresentanti del gruppo OSI e della Commissione Nazionale Ausili e Nuove Tecnologie dell’UICI. Vi aspettiamo numerosi giovedì 6 Luglio alle ore 16,00 presso la sede UICI sita in Via San Giuseppe dei Nudi, 80, Napoli.
Per info.: 3346048850
Dai voce ai colori con Cromnia. L’app sviluppata per migliorare l’autonomia delle persone con disabilità visive. Cromnia nasce per risolvere quelle esigenze fondamentali che spesso sono date per scontate dai normoabili. Cromnia, attraverso l’utilizzo della fotocamera, è in grado di:
Rilevare colore primario e secondario di oggetti o capi d’abbigliamento.
Rilevare la presenza di trame (righe, rombi, pois, ecc.) e disegni su oggetto o capi di abbigliamento.
Valutare gli abbinamenti dei colori riconosciuti e suggerire un buon abbinamento di colori.
Rilevare il livello di luminosità dell’ambiente.
Utilizzando la modalità ‘mirino’ è possibile riconoscere i colori in tempo reale.
Cromnia è completamente accessibile, è stata sviluppata con particolare attenzione all’usabilità delle persone non vedenti ed è pertanto stata testata, grazie all’aiuto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, da molteplici utenti con diverse tipologie di disabilità visiva.
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Sondaggio tecnologie e lavoro
La commissione “Ausili e Tecnologie”, di concerto con la commissione “Lavoro”, la commissione “Nuove Attività Lavorative”, la commissione “Autonomia e Vita Indipendente” e la commissione “Istruzione” promuovono un sondaggio fra tutti i lavoratori ipovedenti e non vedenti con l’obiettivo di raccogliere dati ed indicazioni sulle tecnologie assistive maggiormente utilizzate e diffuse presso i datori di lavoro che impiegano personale con disabilità visive.
Il termine ultimo per la compilazione del sondaggio è il 30 settembre p.v..
Si confida nell’attiva partecipazione di tutti i lavoratori con minorazione visiva in modo da rilevare dati utili a individuare situazioni problematiche sul posto di lavoro ancora oggi non affrontate o non del tutto risolte.
Per partecipare al sondaggio basta andare al seguente link: https://goo.gl/0KLfvi
Per qualsiasi difficoltà nella compilazione contattate la commissione ausili e tecnologie scrivendo all’indirizzo ausilietecnologie@uiciechi.it
Rilevatore della glicemia: un problema per i ciechi diabetici, di Massimo Vita
Chi è affetto da diabete conosce le difficoltà che noi ciechi abbiamo nel misurarci la glicemia.
I vari misuratori parlanti sono tutti di difficile utilizzo e, a mio avviso non accessibili come si vuole far credere. Pungersi il dito per provocare la fuoriuscita del sangue, posare la lancetta pungidito, prendere l’apparecchio nel quale va inserita una lancetta sulla quale si deve posare il dito nella speranza che ci sia il sangue e che vada nel posto giusto è decisamente una tortura.
Tutto questo da farsi nei luoghi di lavoro, di studio o in mobilità comporta problemi di vario genere e non ultimi, problemi di igienici.
Oggi la tecnologia ci viene in aiuto e ci propone un apparecchio utilissimo.
Il rilevatore Freestyle Libre, ci permette di misuraci la glicemia quando vogliamo e leggerci i risultati in modo autonomo o con uno smartphone o con il computer.
Il dispositivo si compone di una macchinetta che legge i valori e di un cip che si applica con semplicità sul braccio.
La macchinetta lettore, può essere sostituita da uno smartphone. Non si può usare l’iphone.
Il problema di questo apparecchio è il costo.
Ogni sensore da applicare sul braccio costa 45 euro più iva e dura 15 giorni.
Alcune regioni iniziano a riconoscerlo ai diabetici cronici insulino dipendenti e ai ciechi.
una di queste regioni è la Toscana.
L’apparecchio va prescritto da un Diabetologo di struttura pubblica. La regione Toscana autorizza la prescrizione con provvedimento . 13639 del 16/12/2016 .
Potete verificar il tutto sul sito:
https://www.freestylelibre.it/libre/?ov=rimborsoToscana&gclid=CNjanpSeqNMCFVW7GwodQOEK7g#
Massimo Vita
EasyDom, Casa domotizzata. Visita per verificare se può essere utile ad un disabile visivo, di Nunziante Esposito
Nel mese di Marzo 2017 è stata programmata una visita ad una casa domotizzata per verificarne quale utilità possa apportare alla vita quotidiana di ciechi ed Ipovedenti.
Anche se in modo non proprio simile, mi è sembrato di rivivere la visita che la Commissione OSI fece alla casa del futuro della Microsoft nella sua sede a Redmond in USA.
Non sono novità eccezionali, perché tutti veniamo a conoscenza giorno per giorno dei progressi che le nuove tecnologie stanno avendo in tutti i campi, ma trovare tutto concentrato in un solo posto, programmato appositamente per poterne venire a conoscenza in modo pratico, è sembrato doveroso valutare i progressi della tecnica nelle cose quotidiane, ma anche e soprattutto per verificare una realizzazione con comandi vocali.
Entrati nella casa domotizzata e precisamente nel salone, dopo i convenevoli di rito, ci siamo accomodati ed è iniziata la spiegazione di quello che è stato realizzato e la dimostrazione pratica di quello che si può fare tramite un device mobile, precisamente un Windows phone, utilizzando la guida vocale Cortana, e con un computer con Windows 10 e sempre con l’utilizzo della stessa guida vocale.
Premesse:
1. Cortana è presente nel sistema operativo Windows a partire dalla versione 8.1, ma nell’ambiente dei disabili visivi non è usata molto in quanto non riesce ancora a gestire in modo completo tutto il sistema operativo e le applicazioni comunemente usate dai disabili visivi. Però, abbiamo potuto apprezzarne l’utilizzo con i comandi vocali nella gestione della casa smart EasyDom, sia da un dispositivo Windows Phone, sia tramite un computer.
2. E’ da considerare che Windows Phone non si sa se sarà mantenuto sul mercato da Microsoft, quindi, è importante verificare se il sistema è gestibile dai device mobili con sistema operativo Android e iOS, due sistemi operativi che hanno già al loro interno uno screen-reader.
3. E’ sicuro che, avere la possibilità di comandare tutti i dispositivi di una casa dalla console di un computer o tramite un device mobile, quale uno smartphone o un tablet, mediante la voce come consentito da Cortana, Siri o Google Now, ci semplifica non poco l’utilizzo dei dispositivi e degli elettrodomestici di una casa.
4. Anche se giorno per giorno ne sono immessi sul mercato sempre di più, tranne alcuni tipi di televisore che hanno un sistema operativo Android, di elettrodomestici smart ce ne sono veramente pochi.
5. Da diversi anni c’è la possibilità di poter gestire da remoto e tramite un telefono l’antifurto di casa e, tramite questo impianto, l’attivazione e la disattivazione di alcune delle utenze di casa. Per esempio, farsi accendere il riscaldamento piuttosto che il forno o altra utenza, ma non è la stessa cosa.
6. Di dispositivi che si possono comandare tramite App apposite ce ne sono già in giro, ma anche in questo caso non è la stessa cosa.
Ciò premesso, vediamo da vicino lo stato dell’arte attuale e per la smart home che abbiamo visitato.
Componenti per la realizzazione:
1. Un computer che contiene il programma di gestione dei dispositivi della smart home.
2. Tutti i fili dell’impianto tradizionale vengono sostituiti con un solo cavetto con tre fili.
3. Per ogni elemento dell’impianto, prese, interruttori, eccetera, serve un circuito di interfaccia.
Il computer è, con il suo programma di gestione della smart home, il cervello che consente di effettuare le impostazioni e di dare i comandi. Il tutto in funzione delle esigenze che si hanno, con comandi diretti o con la programmazione predisposta.
Le interfacce dell’impianto, ognuna per ogni dispositivo, servono a collegare i dispositivi con il cavetto a tre fili che collega tutti gli elementi dell’impianto.
Il cavetto con tre fili che, praticamente, collega l’output/input del computer con tutte le interfacce, serve per fornire i comandi da parte del computer ai dispositivi o per inviare i segnali dai dispositivi al computer. In pratica una sorta di bus di dati.
Il sistema è fatto in modo che, tramite l’interfaccia da web, tramite device mobile o tramite computer, si può programmare qualsiasi scenario, prevedendo di attivare o disattivare qualsiasi utenza o dispositivo installato.
Tanto per far capire meglio cosa si può fare, ecco due esempi per tutti:
Esempio 1:
se sto uscendo, attiverò lo scenario Uscita che prevede di chiudere tutte le tapparelle, di chiudere l’elettrovalvola del gas e quella dell’acqua, di inserire l’allarme dopo due minuti dopo che sono uscito, di accendere e poi spegnere tutte le luci dopo un minuto che sono uscito, di spegnere l’impianto multimediale e di spegnere le eventuali altre utenze.
Esempio 2:
Se ritorno a casa, prima di entrare, attiverò lo scenario Entrata che prevede di alzare le tapparelle se è giorno, accendere le luci se è già buio, aprire le elettrovalvole del gas e dell’acqua, accende l’impianto multimediale con la musica che mi piace, oppure il televisore sul programma preferito, attivazione del riscaldamento se non è stato già attivato e in base alla temperatura rilevata, eccetera.
E’ chiaro che quelli indicati sono degli scenari semplici di esempio.
Infatti, avendo la possibilità di effettuare tutti gli scenari che mi servono, ne posso programmare quanti ne voglio, con tutte le combinazioni di azioni che mi servono, per tutti i momenti e le necessità della giornata. Inoltre, con un solo comando dato a voce e tramite un device mobile, faccio fare all’impianto quello che mi serve.
Per concludere, si programmano gli scenari e si scelgono all’occorrenza, in base alle necessità di quello che ci serve in quel momento. Tutto ciò si fa dal tablet o il computer di casa, piuttosto che da uno smartphone in casa o da remoto e tramite una connessione web.
Nota bene: è da precisare che se per una qualsiasi ragione non dovesse funzionare l’impianto smart, tutto funziona normalmente con i comandi locali, quindi, funziona ugualmente come se la casa non fosse stata domotizzata.
Considerazioni.
Al di là che si possono creare e si può usufruire degli scenari preimpostati dall’utente, è da considerare che, potendo fornire comandi a tutti i dispositivi che abbiamo in una casa, quando questi dispositivi saranno tutti smart, quindi, con la possibilità di programmarli e dare loro dei comandi complessi e non solo accensione/spegnimento come quelli che attualmente non sono smart, avremo anche noi disabili della vista, un vantaggio non indifferente, soprattutto se sarà possibile comandare l’impianto con qualsiasi smartphone, perché qualsiasi dispositivo può essere comandato a voce.
Attualmente, sono pochi i dispositivi smart che si riesce a comandare con comandi complessi in una casa, quindi, questo tipo di impianto può sembrare poco utile. Però, se consideriamo che gli elettrodomestici smart stanno cominciando ad apparire sul mercato, per esempio, abbiamo già alcuni tipi di televisori, qualche lavatrice, qualche forno ed altri piccoli elettrodomestici, e, considerando che ci sono antifurti già gestibili, come per le caldaie e i condizionatori, qualche pensiero si può fare.
La ragione è semplice. Una volta montato un impianto di questo tipo, con una interfaccia per ogni elemento dell’impianto, quando sarà il momento che si potrà usufruire degli elettrodomestici smart, li potremo usare in modo semplice, con la possibilità di poterli programmare e comandare anche a voce, sia in casa, sia da remoto, con la possibilità di usarli completamente attraverso l’impianto smart.
Da quello che ci hanno spiegato i tecnici che hanno creato questo tipo di impianto che si gestisce con Windows 10 e Cortana, tutto a voce, un impianto di questo tipo non costa molto. Il costo complessivo, dipende dalla grandezza della casa e dagli elementi da gestire. Per una casa non molto grande, tale costo per rifare l’impianto si aggira intorno ai 5000 euro.
E’ ovvio che se si ristruttura casa e si deve rifare l’impianto, la convenienza è quella di farsi fare un impianto domotizzato.
Di seguito, quanto concordato a fine incontro.
Alla fine della visita, avendo valutato positivamente un impianto del genere, abbiamo preso accordi per avviare una collaborazione tra l’Unione e la società che ha costruito questo prototipo di casa domotizata.
La società che ha preparato il prototipo:
1. Fornisce un ambiente da testare tramite web, con le credenziali di accesso, per poter testare il software che consente di programmare un impianto tipo.
2. Metterà a disposizione le App per ambiente di programmazione iOS e Android per device mobili.
3. consentirà di installare un ambiente software su un computer da noi fornito per poter fare le prove di accessibilità del software di gestione dei componenti.
4. Ci fornirà l’assistenza adatta affinché possiamo effettuare i test, impegnandosi altresì a rendere accessibile quello che non dovesse esserlo.
L’Unione, una volta che sarà tutto accessibile, si impegna a dare la massima visibilità a questo impianto, dandone informazione attraverso tutti i canali informativi dell’associazione a tutti i disabili visivi italiani.
Nunziante Esposito
nunziante.esposito@uiciechi.it
“1,2 switch – Il primo videogioco accessibile della Nintendo”, di Salvatore Davì
A poco meno di due settimane dal lancio sul mercato italiano, la nuova console Nintendo switch porta con sé buone sorprese per i giocatori affetti da disabilità visiva. Non è ancora dato sapere se ciò sia avvenuto con finalità espressamente inclusive, ma ciò che è certo è che l’utilizzo del gioco 1, 2 swtich in funzione sulla console risulta essere accessibile a tutti i giocatori proprio perché non richiede l’utilizzo della vista, ma concentrazione, abilità manuale e grande attenzione uditiva. Il gioco si compone infatti di 28 mini giochi al suo interno, di cui ben 22 risultano essere già stati testati e utilizzati da giocatori non vendenti di tutto il mondo con ottimi risultati, riuscendo a battere molto spesso anche i giocatori normodotati. Una buona notizia insomma, anche per i genitori di bambini e ragazzi non vedenti che potranno regalare un videogioco ai propri figli che sia accessibile e condivisibile con i propri amici e compagni.
FONTI
http://www.nintendolife.com/news/2017/03/video_blind_players_hail_1-2-switchs_accessibility_and_inclusivity
http://kotaku.com/wife-and-blind-husband-get-to-enjoy-gaming-together-tha-1792992727
Sintesi dei lavori della Commissione Nazionale Ausili e Tecnologie
La Commissione Nazionale Ausili e Tecnologie continua il suo proficuo lavoro; infatti, durante
l’ultimo incontro i membri della Commissione hanno gettato le basi per quelli che saranno i futuri
impegni.
Alla collaborazione sempre attiva con l’Electrolux, si passerà a testare nuovi prodotti, bastoni,
stampante 3D, telecamere; ma la Commissione esplicita il desiderio di nuovi progetti, come ad
esempio, redigere un documento che possa fungere da linea guida nella realizzazione di
elettrodomestici utilizzabili da parte dei non vedenti; elettrodomestici non equipaggiati con sintesi
vocale od altra soluzione alternativa di gestione, ad esempio via app iOS od Android; e ancora,
creare uno spazio web che funga da raccoglitore di notizie circa la diffusione di tecnologie atte
all’utilizzo di dispositivi elettronici da parte dei non vedenti; poi, si è pensato alla realizzazione di un
questionario/sondaggio fra i non vedenti italiani lavorativamente attivi per verificare le condizioni di
lavoro nelle quali operano, ad esempio, l’accessibilità degli strumenti utilizzati; un questionario/
sondaggio che possa fungere da contenitore di informazioni e documentazione utile ad enti ed
aziende che debbano orientarsi nell’approntare postazioni di lavoro per non vedenti ed ipovedenti.
La Commissione considera tra i suoi obbiettivi principali poter migliorare l’accessibilità di
apparecchiature ed altri ausili di lavoro, nonché di elettrodomestici e ausili di uso comune per i
disabili visivi, e pertanto farà presente la problematica dell’inaccessibilità a tutte le aziende leader
nei vari settori, comunicando a queste ultime la propria disponibilità a fornire una collaborazione
fattiva e gratuita al fine di rendere i dispositivi accessibili.
A presto, per nuovi aggiornamenti!
Commissione Nazionale Ausili e Tecnologie
OR CAM: test del dispositivo, di Nunziante Esposito
Oggetto: Incontro con LEON PAULL per fare un test pratico di utilizzo di OR CAM. giovedì 16 Febbraio 2017.
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Alla data indicata in oggetto, alle ore 14.30, con la disponibilità di Patrizia dell’ufficio Internazionale che faceva da interprete, ho incontrato Mister Leon Paull che mi ha dato la possibilità di fare un test di Or Cam, un dispositivo che consente di leggere, riconoscere oggetti e di riconoscere le persone, attraverso una telecamera.
Dopo un saluto e le presentazioni di rito, ci siamo accomodati nella saletta predisposta per questo incontro in via Borgognona.
Abbiamo iniziato cominciando a verificare di quali componenti hardware era composto questo ausilio, infatti, Mr. Leon mi ha spiegato come erano fatti e di cosa si trattava. I componenti erano due ed ho potuto constatare che il dispositivo è composto da una unità centrale di una grandezza poco più grande di un pacchetto di sigarette, collegato con un cavetto ad una telecamera ed un altoparlante in miniatura. La telecamera ed il piccolo altoparlante sono montati su un piccolo supporto di una decina di centimetri che viene fissato alla stecca di un paio di occhiali comuni.
L’unità centrale di comando dell’ausilio, presenta 4tasti di comando ed un tasto per accendere e spegnere il dispositivo. Se il dispositivo non viene spento, dopo qualche minuto si spegne da solo, ovviamente per risparmiare la batteria che, a dire il vero, dura già abbastanza.
Apprese le posizioni dei tasti, Mr. Leon ha provveduto a farmi constatare come si monta il dispositivo su un paio di occhiali, forniti per l’occasione, visto che non porto occhiali.
Sulla stecca degli occhiali è stato posizionato un piccolo alloggio, nel quale poi ho potuto incastrare il supporto con telecamera e altoparlante. Questa operazione necessita di apprendimento, ma non presenta difficoltà ad eseguirla, per cui si può facilmente inserire e togliere il dispositivo dall’alloggio e, quindi, dagli occhiali.
Nel mio caso, non portando abitualmente gli occhiali ed usandone un paio composto dalla sola montatura, credo si possa pensare anche di mettere in tasca o in borsa il dispositivo completo di occhiali.
Una volta acceso il dispositivo, si attende qualche minuto per avere la reale disponibilità dell’ausilio. Infatti, una volta che il dispositivo è pronto all’uso, la sintesi vocale ce ne da informazione e si possono usare le funzionalità previste al momento.
Or Cam prevede di utilizzare tre funzioni:
1. Riconoscimento testi (OCR).
2. Riconoscimento volti.
3. Riconoscimento oggetti.
Di seguito sono riportate le modalità di funzionamento del dispositivo in base ai test eseguiti, tranne la gestione dei menu che, come per tutti gli ausili, prevede un minimo di apprendimento, con una accurata lettura del manuale d’uso.
Riconoscimento testi (OCR).
Quella che, per me, è la prima e la più importante funzionalità di questo ausilio, il riconoscimento dei testi, è completamente autonoma, nel senso che non ha nessuna necessità di apprendimento e funziona molto bene con due tipologie di comando, uno più semplice dell’altro. Questi comandi sono descritti di seguito.
Il primo si esegue con il pulsante che serve a confermare qualsiasi azione o per avviare qualsiasi funzione, posto sul lato dell’unità centrale.
Premendo questo tasto dopo aver guardato verso una rivista sulla scrivania, dopo alcuni secondi e dopo aver scattato una foto, la sintesi del dispositivo inizia a leggere il testo riconosciuto in un battibaleno. Se il testo è su una rivista ben contrastata e non troppo colorata, la lettura è eccellente.
In presenza di testo su una rivista molto colorata o in ambiente dove la luce non è sufficiente, qualche difetto nella lettura si nota ma non è una cosa grave, a meno che non si tratti di testi scientifici.
Il secondo comando che è eccezionale dal punto di vista esecutivo, consiste nell’indicare con un dito cosa si vuole leggere e si guarda dove indica il dito. Per esempio, Se si indica con un indice una rivista sulla scrivania e si guarda il dito, togliendo dalla visualizzazione della telecamera il dito, il dispositivo riconosce il testo e comincia a leggerlo.
La stessa cosa avviene se si indica, per esempio, una scritta vicino al muro, piuttosto che un manifesto, oppure una targa applicata ad una porta di un ufficio, anche se lo si fa relativamente da lontano, quindi, senza toccare quello che si vuole leggere, il dispositivo non appena si toglie il dito, legge senza problemi e quasi senza errori.
Ovviamente, come qualsiasi OCR, in presenza di testo non ben contrastato, su supporto deteriorato o in ambiente scarsamente illuminato, fa i suoi errori, fino a non leggere nel caso di luce insufficiente. In questo ultimo caso, la sintesi informa del problema.
La prova di lettura di una rivista l’ho fatta con una rivista poggiata sulla scrivania e con la stessa rivista reggendola in mano come fa normalmente un vedente.
La prova a leggere un foglio di carta con una comunicazione attaccato al muro e le targhe indicative degli uffici attaccate alle porte l’ho fatta nel corridoio degli uffici in sede centrale dove eravamo. Ovviamente, era Patrizia ad indicarmi dove erano i testi da leggere.
Riconoscimento volti.
Il dispositivo era già stato precedentemente addestrato a riconoscere il volto di Mr. Leon, per cui ogni volta che dirigevo lo sguardo verso di lui, la sintesi mi recitava il suo nome. Per verificare se era semplice memorizzare un altro volto ed indicare un’altra persona che avrei inquadrato con la telecamera, ho fatto la prova a memorizzare il volto di Patrizia. Ho premuto il pulsante per avviare il riconoscimento del volto dopo aver guardato verso Patrizia che mi ha aiutato indicandomi a voce dove si trovava, il dispositivo mi ha chiesto se volevo memorizzare il volto. Ho confermato premendo il pulsante solito, quello utilizzato anche per la lettura. Effettuato il riconoscimento, la sintesi mi ha chiesto il nome della persona ed io ho risposto a voce Patrizia. Dopo una manciata di secondi, la sintesi mi ha informato che il volto di Patrizia era stato memorizzato. Da quel momento ogni volta che guardavo verso patrizia, si ascoltava il suo nome con la mia voce, quindi, la registrazione eseguita in precedenza.
Il riconoscimento l’ho eseguito su indicazioni di Mr. Leon, ma è normale e non presenta difficoltà insormontabili, ma ci dice solo che per poter usare il dispositivo, si deve fare un minimo di addestramento, soprattutto per un cieco assoluto. Inoltre, un cieco assoluto non riesce ad usare con molta autonomia questa funzione e, come spiegato sopra, deve essere aiutato a dirigere lo sguardo verso la persona di cui deve memorizzare il volto.
Quello che è positivo, per riconoscere le persone precedentemente memorizzate, non si ha alcun bisogno di andare a cercare la funzione nel menu di gestione. Infatti, ho fatto la prova a leggere la rivista e mentre la sintesi stava leggendo, ho provato a guardare verso Patrizia ed immediatamente mi ha detto il suo nome.
Comunque, se per un ipovedente può essere relativamente semplice Per il riconoscimento di un volto, per un cieco assoluto, anche se l’archivio dei volti dei suoi conoscenti se lo facesse memorizzare da un vedente, è molto difficile inquadrare un volto, soprattutto se si è in movimento, a meno che non si abbia perso la vista da adulto e che si conservi l’abitudine a guardare verso chi sta parlando.
In ogni caso è difficile inquadrare un volto con una precisione tale da essere riconosciuto.
Siccome mentre stavamo poi discutendo, abituato come sono a guardare nella direzione di chi sta parlando, per me è diventato fastidioso sentire continuamente Leon, Patrizia, per cui ho lamentato questo problema, Mr. Leon mi ha detto che era possibile impostare ogni quanto tempo si desiderava avere il feed-back quando riconosceva un volto.
Nota bene: mentre si facevano queste considerazioni, con patrizia che ci faceva da interprete, ho avuto modo di constatare che dopo 3 minuti di stand-by il dispositivo annunciava che dopo pochi secondi si sarebbe spento, per cui dovendo fare altre prove lo riprendevo premendo di nuovo il tasto di accensione.
Questi avvisi avvenuti due o tre volte durante le pause, mentre facevo domande o mentre Mr. Leon mi spiegava qualche funzionalità, mi ha indotto a verificare la consistenza della carica della batteria che in partenza era al 60 per 100 circa.
Eravamo a lavorare più o meno in modo continuo da più di un’ora ed avevamo ancora più del 40 per 100 di carica. Altra cosa constatata, toccando spesso l’unità centrale, mi sono reso conto che emanava un calore appena percepibile, indice di poco consumo e ottima dissipazione.
Da tener presente che la carica della batteria, Mr. Leon l’ha verificata con un comando apposito da menu, cosa molto normale perché si devono apprendere i comandi come con qualsiasi altro ausilio.
Con la verifica eseguita, mi sono reso conto che la batteria non si scarica molto velocemente, anzi, il consumo di energia lo ritengo abbastanza contenuto
Riconoscimento oggetti.
Questa terza funzionalità di questo ausilio, come per i volti, comporta un’azione preliminare prima di essere usata. Infatti, gli oggetti devono essere prima riconosciuti, dopodiché, non appena vengono inquadrati dalla telecamera, ne viene pronunciato il nome che gli abbiamo dato nella procedura di riconoscimento.
Riconoscere un oggetto è un po’ più complesso del riconoscimento di un volto, perché si devono eseguire tre operazioni di riconoscimento sequenziali, ma secondo me dal punto di vista operativo, risulta più facile farlo, anche per un cieco assoluto.
Premuto il comando per avviare il riconoscimento, il solito tasto premuto per alcuni secondi, la sintesi vocale indica di porre l’oggetto alla distanza di un braccio e di indicarlo.
Tenendo l’oggetto in mano, basta protendere il braccio e con l’altra mano, indicarlo con un dito.
Mentre lo si guarda, non appena si toglie il dito, il dispositivo scatta una foto.
La sintesi indica di avvicinare l’oggetto ed indicarlo. Si ritrae il braccio e si indica con un dito.
Non appena si toglie il dito dall’oggetto che si sta guardando, viene scattata la seconda foto.
La sintesi indica di posizionare l’oggetto con un’altra prospettiva e di indicarlo.
Con l’oggetto ancora in mano, basta girarsi verso sinistra o verso destra ed indicarlo con un dito.
Non appena si toglie il dito, viene scattata la terza foto e la sintesi, dopo qualche secondo, indica di attendere.
Dopo un’attesa di una manciata di secondi, la sintesi chiede di dare un nome all’oggetto. Basta pronunciare il nome e confermare con il solito tasto di comando.
Si attendono alcuni secondi e la sintesi ci avvisa che l’oggetto è stato riconosciuto con successo.
Contrariamente, ed abbiamo fatto le prove, se non si rispetta la procedura indicata dalla sintesi, viene prodotto un messaggio di errore di mancato riconoscimento dell’oggetto.
Avendo riconosciuto un oggetto comunissimo, un pezzo di formaggio parmigiano, di quelli che si acquistano al supermercato, ed avendogli dato il nome di Parmigiano, ogni volta che indicavo con un dito e toglievo il dito, ovviamente guardando nella direzione del dito, ascoltavo il nome che io stesso avevo registrato per quell’oggetto.
Considerazioni:
fin dall’inizio di questi test che ho avuto la possibilità di fare, Mr. Leon mi ha spiegato che questo ausilio è molto più importante ed utile per un ipovedente, ma lo è molto meno per un cieco assoluto.
Immediatamente non mi rendevo conto di una tale dichiarazione. Infatti, fra me e me, mi domandavo la ragione per la quale Mr. Leon metteva le mani avanti.
Alla fine ho capito che, essendo un cieco assoluto, non voleva deludere le mie aspettative, ecco il perché di quella dichiarazione molto onesta.
Man mano che provavo, mi sono reso conto sempre di più che diceva il vero e che ero io a non aver capito subito che senza un minimo di residuo visivo, non è semplice usare tutte le funzionalità dell’ausilio.
Dopo aver eseguito i test ed a mente fredda, devo dire con molta franchezza che le funzioni implementate in questo ausilio sono eccezionali, sia per la precisione con la quale effettuano il riconoscimento di volti ed oggetti, ovviamente dopo l’addestramento, sia per la lettura che in situazione di luce sufficiente, è di una precisione unica.
Di contro, se non si ha un minimo di residuo visivo, fosse anche quel minimo che ti fa rilevare la presenza di una targa di una strada contro il muro, che ti consente di rilevare un manifesto affisso, una tabella di una fermata del bus, eccetera, sarà difficile indicare con un dito e farsi leggere il testo presente nella direzione del dito.
Per la lettura da fermi, e parlo seduti ad una scrivania come l’ho provato io, anche un cieco assoluto riesce a farsi leggere una rivista, leggere qualche targa se si sa dove è posizionata ed ha un riferimento per individuarla, leggere il testo su uno schermo ed altre tipologie di testo, per le quali anche per un cieco assoluto si possono avere riferimenti certi.
In un luogo che non si conosce, un cieco assoluto non può leggere, a meno che non ci sia qualcuno che gli indica dove sta il testo da leggere, come ha fatto patrizia che mi ha indicato, per tutte le cose che ho letto, quando siamo usciti dalla stanza per fare delle prove diverse dalla lettura e riconoscimento da fermi.
Infatti, quando siamo usciti dalla stanza e ci siamo incamminati nel corridoio a via Borgognona, Patrizia mi indicava dov’era del testo da leggere, come le targhe indicatrici degli uffici e di chi li occupa.
Probabilmente qualcuno potrà anche essere scettico come lo ero io prima di provare il funzionamento di questo ausilio, e non credere che non abbia difetti, o almeno una pecca.
Al di la che solo un uso intensivo dell’ausilio può far rilevare eventuali difetti e che con i test eseguiti non ne ho rilevato, una pecca non da poco è sicuramente il prezzo, che non è poco, anche considerando che è un ausilio che lavora molto bene.
Forse una qualsivoglia giustifica può essere i cento tecnici molto specializzati che ci lavorano e, ancora di più, la considerazione che il nostro è un mercato di nicchia, ma non sarebbe male se fosse venduto ad un prezzo più accessibile.
Personalmente questa ultima considerazione l’ho espressa a Mr. Leon, ma mi ha risposto che il prezzo non è alto, considerando che gli sviluppatori sono sempre al lavoro e che stanno cercando di implementare altre funzioni che aggiorneranno in seguito.
Termino riportandovi una considerazione che ho fatto pensando a voce alta al momento che ho terminato il test:
“Se avessi avuto un ausilio del genere nel momento che ho lasciato il mio lavoro di capotecnico industriale, quando avevo un residuo visivo poco più di un decimo, avrei potuto lavorare almeno per altri 6 o 7 anni”.
Da quello che mi ha spiegato Mr. Leon, questo dispositivo completamente vocalizzato in italiano, sarà messo in commercio in Italia a partire pressappoco dal mese di Giugno prossimo e già stanno facendo gli accordi commerciali con le ditte che rivendono gli ausili.
Spero di aver fornito le indicazioni necessarie per valutare bene quello che ho testato. Inoltre, essendo una spesa non da poco, voglio sperare che, come Unione, si possa fare in modo che un ausilio così importante per gli Ipovedenti ed in parte anche per i Non Vedenti, si possa far inserire totalmente o parzialmente nel nomenclatore tariffario.
Nunziante Esposito
Responsabile Nazionale Ausili e Tecnologie
nunziante.esposito@uiciechi.it
Telegram inaccessibile ai non vedenti. Aiutaci firmando la petizione
In questi mesi abbiamo ricevuto da parte dei nostri utenti un numero di segnalazioni elevato riguardo l’app Telegram, che risulta purtroppo completamente inaccessibile alle persone con disabilità visiva, su qualsiasi piattaforma: iOS, Android, Windows, mac, web.
Abbiamo provato, invano, a contattare gli sviluppatori, e la situazione non è cambiata, nonostante un messaggio su twitter che nel 2015 prometteva un maggior supporto all’accessibilità, perciò come team abbiamo pensato di effettuare una petizione a livello mondiale, per cercare di sensibilizzarli il più possibile.
Poiché la petizione è in lingua inglese, qui sotto trovate la corrispettiva traduzione in italiano, seguita poi dal link per firmare la petizione.
Testo della petizione in italiano
Telegram dovrebbe essere accessibile a non vedenti e ipovedenti
Telegram è una delle app più utilizzate e diffuse per quel che concerne la messaggistica e il social network in generale. è completamente gratuita ed open source, e, secondo i suoi sviluppatori, tutta la propria implementazione è focalizzata sulla privacy e sulla massima sicurezza.
Oltre che dalle singole persone, Telegram è utilizzata da siti web, riviste online, agenzie di stato ed organizzazioni che desiderano raggiungere i propri utenti con rapidità e con il minimo sforzo inviando notifiche, link o messaggi ai loro smartphone, tablet o pc.
Telegram è disponibile per iOs, Android e per i principali sistemi operativi desktop; può essere utilizzata anche direttamente da un browser, in modo da garantire l’accesso al servizio da qualsiasi dispositivo moderno…
a meno che non ci si ritrovi affetti da disabilità e si utilizzino tecnologie assistive!
Infatti, mentre i concorrenti di Telegram quali Whatsapp, Facebook Messenger o Skype hanno sviluppato/sviluppano le loro app tenendo in gran considerazione l’accessibilità per non vedenti e ipovedenti, gli sviluppatori di Telegram hanno compiuto un ottimo lavoro nel riuscire a creare un’app inaccessibile per tutte le piattaforme.
Prendiamo a titolo di esempio le app per iOs o Android: risulta semplicemente impossibile usare queste app per una persona non vedente o ipovedente, in quanto gli elementi che compongono l’interfaccia non possono essere letti ad alta voce dagli screen reader, un tipo di tecnologia assistiva molto particolare che consente alle persone non vedenti di servirsi di smartphone o pc.
Nel corso del tempo, molte persone affette da disabilità visiva hanno contattato in vano i programmatori di Telegram, chiedendo di risolvere i problemi inerenti l’accessibilità, di modo da poter servirsene come i loro coetanei normodotati.
Purtroppo, ad oggi nulla è stato fatto in tal senso, e le app rimangono completamente inservibili.
Per questo motivo Noi, lo staff di NvApple (principale fonte di informazione per gli utenti italiani non vedenti e ipovedenti sui prodotti Apple) ha deciso di lanciare questa petizione.
Vogliamo fermare quella che a nostro avviso si configura come una vera discriminazione, considerato il notevole impatto sociale di quest’app.
Forse, se un gran numero di persone firmerà questa petizione gli sviluppatori di Telegram potrebbero cambiare il loro punto di vista in merito all’accessibilità dei loro prodotti, lavorando per permettere anche alle persone affette da disabilità visiva di servirsi delle loro app: in fondo, l’accessibilità deve essere vista come un diritto, non come un favore.
Firmare la petizione
Firmare la petizione è un’operazione molto semplice. Basterà cliccare sul link qui in basso, inserendo il proprio Nome, Cognome, Email e selezionando lo stato di appartenenza.
Firma la petizione digitando questo link https://www.change.org/p/telegram-should-be-accessible-for-visually-impaired
Se possibile, diffondete questa petizione, fatela conoscere ai vostri amici. Ovviamente non promettiamo la luna, ma se non tentiamo non otterremo nulla.
Redazione nvapple
Nasce il primo smartwatch con display braille, di Salvatore Davì
Lo sviluppatore Sud Coreano Dot ha prodotto il primo smartwatch Braille al mondo, e le sue caratteristiche sono proprio quello che ci si aspetterebbe da un dispositivo del 21° secolo.
Il Dot visualizza le informazioni utilizzando 4 celle Braille dinamiche attive, come le comuni barre e display braille, e consente ai suoi utenti di selezionare la velocità di lettura dello schermo.
Il Dot si connette allo smartphone via Bluetooth (come qualsiasi altro SmartWatch) e può ricevere qualsiasi testo da qualsiasi applicazione o servizio (si pensi a Messenger, le indicazioni da Google Maps, ecc).
Gli utenti possono anche inviare SMS utilizzando i pulsanti sul lato a mò di dattilo braille. Il Dot supporta anche la open API, il che significa che chiunque potrà sviluppare o adattare le applicazioni per esso.
Sono diversi i dispositivi digitali per i non vedenti sviluppati negli ultimi anni, ma la stragrande maggioranza di loro sfrutta il suono. Questo può creare problemi a noi noti, escludere del tutto l’udito tramite cuffie ci priva delle inforamzioni sonore sull’ambiente circostante. Inoltre, al momento, i dispositivi di lettura Braille digitali esistenti sono per lo più ingombranti e costosi – solo il 5% delle persone non vedenti ne possiede uno.
Lo SmartWatch Dot è stato in sviluppo per 3 anni, e l’azienda potrà finalmente iniziare a creare i suoi dispositivi grazie al supporto di circa 140.000 sostenitori (tra cui, tra gli altri, vi è anche Stevie Wonder).
Il progetto è quello di immettere sul mercato 100.000 orologi nel 2017, a partire da marzo, e ulteriori 40.000 l’anno prossimo.
Il prezzo, circa 300 euro per singolo orologio.
Autore: Salvatore Davì
Fonte: https://dotincorp.com/
La stampante Braille Open Source
Al contrario dei più costosi modelli commerciali, sicuramente più affidabili e veloci, la nostra stampante vuole essere uno strumento “entry-level”, cioè dal costo contenuto anche se con prestazioni inferiori. La stampante è in grado di operare con fogli di formato A4 a grammatura maggiorata (150 gr/mq) invece dei costosi fogli a modulo continuo. Questo può rivelarsi un vantaggio ad esempio in ambito scolastico, per la preparazione veloce di appunti da parte degli insegnanti.
Il progetto è open source sia dal punto di vista hardware che da quello del software, nel senso che verranno pubblicati integralmente il software di gestione, gli schemi di collegamento della parte elettronica e le istruzioni per il montaggio della meccanica, corredate di fotografie illustrative e filmati.
Dal punto di vista hardware il progetto è basato sulla diffusissima scheda Arduino Uno e da uno shield dedicato, per il controllo dei motori e la gestione dei sensori.
Gli attuatori sono due motori stepper per la movimentazione del foglio e un servomotore in miniatura per l’azionamento della testina di stampa.
Molte delle componenti meccaniche sono state disegnate dagli studenti e realizzate mediante stampa 3D in PLA (acido polilattico), un polimero derivato da amidi di origine vegetale, quindi non tossico e biodegradabile.
Tutte gli altri componenti meccanici sono facilmente reperibili in qualsiasi brico o ferramenta.
Il firmware, cioè il software di controllo caricato sulla scheda Arduino, è in grado di riconoscere comandi inviati da un software dal PC tramite cavo USB, oppure via Bluetooth per l’utilizzo con dispositivi mobili.
La nostra stampante è stata selezionata per partecipare alla MAKER FAIRE ROME, la fiera dell’innovazione tecnologica che si è svolta a Roma dal 14 al 16 ottobre 2016, ottenendo un notevole riscontro da parte dei visitatori. Abbiamo ricevuto anche l’ambito riconoscimento “Maker of Merit 2016”, riservato ai progetti ritenuti più innovativi e con un maggior impatto sociale.
La nostra stampante è stata anche ospite alla manifestazione “Facciamoci vedere” organizzata dall’Unione italiana Ciechi e Ipovedenti, che si è tenuta a Milano dal 13 al 15 dicembre 2016.
Come verranno utilizzati i fondi
Pensiamo di utilizzare i fondi raccolti per:
– Sviluppare la parte software del progetto, anche con la creazione di una app Android per il controllo da tablet e smartphone
– Migliorare la parte meccanica, disegnando e creando nuovi componenti
– Completare e pubblicare le istruzioni per la realizzazione della nostra stampante
– Organizzare un incontro di presentazione del progetto
– Costruire la stampante per i sostenitori che la avranno scelta come ricompensa.
Chi c’è dietro al progetto
Siamo un Istituto di Istruzione Superiore di Acqui Terme, in provincia di Alessandria. Il nostro è un corso di studi articolato sull’elettronica e l’automazione. Da molti anni incentiviamo, soprattutto per gli studenti del quinto anno, lo sviluppo di progetti che coinvolgono molte discipline del corso di studio. In alcuni casi i progetti sviluppati riguardano tematiche sociali o ambientali.
Per informazioni: https://www.eppela.com