Anziani: Conosciamoci- incontro con il Presidente, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

E’ risaputo, particolarmente da noi, quanto sia utile entrare in contatto gli uni con gli altri, quale efficacia possa assumere realizzare, per quanto possibile, il concetto di “comunità”.

Talora si sostiene, forse un tantino semplicisticamente, che la tecnologia informatica assopisca il bisogno  di avere contatti personali, ma non è esattamente così. Infatti, a ben pensarci, la facilità  di comunicare velocemente  ci apre molte possibilità legate alla diffusione delle idee  e, volendo, introduce il presupposto di un’amicizia che in molti casi viene poi perfezionata con l’incontro fisico.

Il telefono e, in particolare, la sala telefonica virtuale voluta dalla commissione nazionale anziani dell’Unione rappresenta, quindi, grazie alla sua concezione tecnologica, la possibilità di venire a contatto almeno vocalmente e ciò sappiamo bene che vuol dire molto, anzi moltissimo: non consentirà di conoscere le caratteristiche fisiche dell’interlocutore, ma fa chiarezza sulla preparazione culturale, sul temperamento, sul carattere personale e quant’altro.

Questo, per annunciarvi che, proprio per conoscerci e parlarci dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti sarà con noi il Presidente nazionale Mario Barbuto.

Alle ore diciassette e trenta di venerdì prossimo   25 luglio, avremo la possibilità non solo di ascoltare il suo saluto, ma anche di dialogare tranquillamente con lui e di esprimere i bisogni che riteniamo prioritari per il nostro avanzamento comunitario o, più esattamente, associativo.

Credo che l’avvenimento rivesta una particolare importanza, perché non è facile poter avere l’occasione di dialogare con il nostro presidente nazionale, superando ogni difficoltà burocratica e aprirsi con lui con spontanea cordialità.

Non perdiamo questa occasione, un altro passo in avanti per vivere insieme lo spirito di accoglienza e di amicizia che dovrebbe sempre distinguere la nostra associazione.

Vi aspettiamo numerosi per vivere insieme un momento di simpatia.
Ripeto: venerdì 25 alle ore 17,30 nella sala 989050.

Per informazioni e per conoscere il pin, rivolgetevi come sempre al sottoscritto, a Nunziante Esposito e a Giuseppe Servidio. Ecco i recapiti:

– Cesare Barca: Tel. 045 83  00 282 – E-mail: cesarebarca@alice.it
– Nunziante Esposito: Tel.: 349 67 23 351 – E-mail: nunziante.esposito@uiciechi.it
– Giuseppe Servidio: Tel: 335 80 82 002 – E-mail: giuseppe.servidio1@alice.it

Cesare Barca

Anziani: L’amicizia è vita, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Da molti anni l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti favorisce e divulga la possibilità di godere di soggiorni marini presso il proprio Centro Le Torri di Tirrenia e presta particolare attenzione ai periodi dedicati alle persone anziane.
Muovendosi sulla scia di questa consuetudine la Commissione nazionale anziani ha da tempo proposto e organizzato due soggiorni estivi, nel mese di Giugno (denominato primo sole) e in settembre (ultimo sole o, meglio ancora, sole settembrino) . I due soggiorni sono sempre stati vissuti favorevolmente da tante persone più o meno anziane che ritrovavano presso il nostro Centro vacanze la gioia della loro autonomia e la possibilità di incontrare amici conosciuti spesso durante la loro gioventù.

Da molti anni l’Unione mi affida il compito di coordinare questi soggiorni, una attività che cerco di svolgere con particolare impegno perché vivo e quindi comprendo la bellezza, ma anche la difficoltà di trascorrere serenamente l’età avanzata.

In particolare mi impegno nell’organizzare incontri e giochi utili perché tutti possano conoscersi ed esprimere la loro esperienza, la loro voglia di partecipare attivamente a tornei di scopone scientifico, di shodown, di incontri canori e di “raccontarsi” ritrovando, in tal modo, la gioia della coesione, la stupefacente utilità dell’interscambio delle proprie conoscenze e la forza della inclusione sociale che vince lo sconforto della solitudine e incrementa la “voglia di vivere”, di riproporsi comunitariamente.
Accade spesso, e quest’anno in particolare, che la presenza di persone più giovani trovino, nelle proposte di animazione, un evidente richiamo alla loro partecipazione e favoriscano così il processo intergenerazionale che scaturisce in modo diretto, del tutto informale, ma non per questo meno utile e concreto.
Anche nel soggiorno dedicato al “primo sole” abbiamo potuto organizzare un avvincente concerto corale che ha catturato tutti i presenti infondendo entusiasmo e palpitante soddisfazione. Ancora, grazie all’interessamento amichevole di Andrea Bocelli che desidero pubblicamente ringraziare, due giovani pianisti, il duo Dolly, hanno tenuto un concerto di grande interesse artistico eseguendo composizioni trascritte a quattro mani particolarmente celebri e talora impegnative sul piano tecnico ed espressivo. Anche questa serata è stata frequentata e seguita da tutti con estremo interesse.
Una gita all’Oasi di Massaciuccoli dove si è vissuto un pomeriggio immersi nella bellezza di un territorio destinato alla protezione e alla riproduzione degli uccelli in genere e in particolare di quelli più rari ha visto la partecipazione di oltre quaranta persone.
Sì, perché se è vero che il nostro Centro di Tirrenia comporta la stupenda possibilità di essere autonomi ho sempre provveduto ad organizzare uscite culturalmente utili e divertenti ottenendo l’aiuto di tanti accompagnatori in parte offerti dall’Olympic Beach hotel e in parte godendo dell’attenzione di amici del luogo: proprio così, perché la nostra presenza va sempre più coniugata con l’esterno diffondendo in tal modo un’attenzione e una conoscenza reale della nostra disabilità.
I soggiorni anziani di Tirrenia, perciò, posso assicurare che generano inclusione socialmente utile e diffondono una conoscenza svuotata di pregiudizi circa la nostra situazione personale e collettiva.
Anche il soggiorno di settembre avrà un programma che terrà conto, come nel precedente, di offrire a tutti i soggiornanti, più o meno anziani, nuove possibilità di godere di quindici giorni ricchi di mare, di sole e di libertà e consentirà, come in altre occasioni è accaduto, di costruire nuove amicizie, nuove emozioni e rinnoverà il desiderio di vivere comunitariamente.
Ancora non possiamo tacere della grande utilità che sta confermando la validità della nostra intuizione nel promuovere corsi di informatica svolti con la notoria competenza da Nunziante Esposito che offrono a molti l’opportunità di accrescere la loro autonomia, la loro personale autostima e contribuiscono notevolmente a combattere la solitudine e l’isolamento, i nemici peggiori per tutti e ancor più per le persone avanti negli anni.
É questo un progetto che sta coronando le nostre attese per cui continuerà la sua realizzazione fino al momento in cui vi sarà qualcuno che vorrà, anche attraverso l’utilizzo dei mezzi informatici, accrescere la propria libertà personale e comunitaria.
Ai benefici del mare, di un servizio alberghiero particolarmente attento e professionale, alla gioiosa possibilità di poter godere di una spiaggia tutta per noi, una spiaggia ben sorvegliata e dotata di servizi particolarmente moderni, è stato dunque conferito al soggiorno un valore aggiunto di notevole importanza, un servizio che sta già producendo i suoi frutti.
Tutto questo lo facciamo senza nasconderci, senza creare isolamento dal contesto sociale in cui veniamo a trovarci, anzi, nel limite del possibile comunichiamo l’attività dell’Unione anche attraverso la stampa locale rendendo pubbliche le nostre migliori iniziative culturali.

I nostri soggiorni, dunque, sono una pagina aperta che viene proposta alla comunità toscana perché possa comprendere che, aldilà della nostra disabilità visiva, noi siamo uomini e donne che credono fermamente nei valori supremi delle pari opportunità soggettive e comunitarie e sul sentiero tracciato da questa convinzione profondamente radicata intendono percorrere l’avventura di ogni loro giornata.

Cesare Barca

La Carta dei diritti degli anziani, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Incontro nella sala virtuale telefonica 989050 “Parla, un amico ti ascolta”
Commissione nazionale anziani dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Conversazione con l’Avvocato Paolo Colombo
Coordinatore Cesare Barca

Quando si tocca il tema degli anziani ho notato che più di qualcuno alza le orecchie e drizza il pelo, quasi indispettito di essere considerato vecchio o, per dir meglio, “diversamente giovane”, visto che oggi il termine, introdotto quasi per scherzo, ha preso piede per creare quel pizzico di pepe utile per non sentirsi messo in un angolo.
Già, è proprio per questo, per tornare a riprendere il nostro ruolo prezioso che l’esistenza ci regala che tutti insieme rifletteremo sui diritti degli anziani, sulle loro capacità di essere utili a se stessi e molto spesso agli altri.
Sì, amici miei, perché la vecchiaia, chiamiamola senza timore alcuno con il suo nome, è una conquista, il coronamento progressivo di una vita vissuta per sapersi molto spesso donare più che ricevere: la vecchiaia è un’arte e va vissuta come tale e come tale amata, divulgata e offerta.
Già, voi direte, offerta a chi? Ad un governo che vorrebbe rottamarci?”.  Ad una società globale volta soltanto al consumismo?”. Già, è proprio la situazione difficile e quantomeno disarmonica che stiamo vivendo, è proprio questo il momento, almeno credo, di parlare dei nostri diritti, di affermare la nostra dignità di uomini e donne che rappresentano la maggior quantità della popolazione e che ancora continua ad esprimere la propria capacità di essere attiva in settori socialmente determinanti.
Non siamo noi anziani che sottraiamo alcunché ai giovani, sono piuttosto i giovani che logicamente hanno ancora, più che nel passato, bisogno di noi, della nostra attività e della nostra esperienza acquisita anno dopo anno nella costruzione della nostra vita e di quella della comunità in cui viviamo.
Qui mi fermo perché le mie considerazioni potrebbero essere ritenute eccessive ed è proprio per questo, miei cari, che venerdì 23 maggio alle ore 18 l’Avvocato Paolo Colombo, responsabile del Centro giuridico di documentazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, membro della Direzione nazionale, ricco di un’ampia e dimostrata esperienza nel settore sociale e giuridico, sarà con noi nella nostra sala virtuale per trattare il tema che personalmente mi sta molto a cuore, tema che sono certo interesserà anche voi tutti, anziani e non, perché ricordatevi, cari giovanotti, che l’anzianità è una conquista che si acquisisce strada facendo, come dice la canzone e molto spesso la strada da percorrere è dura.
Venite dunque tutti: gli anziani per verificare la possibilità di reclamare almeno alcuni dei loro diritti fondamentali e coloro che, un poco più giovani vogliono conoscere anticipatamente quale sarà e come sarà la loro età avanzata.
Il “circolo anziani”, la nostra sala virtuale telefonica “parla, un amico ti ascolta”, si apre per tutti.
Non perdete questa bella occasione di conoscere, almeno in parte, il contenuto della “carta dei diritti degli anziani” che ormai sta purtroppo invecchiando nell’inerzia o quasi, avendo già compiuto diciannove anni  da quando è stata firmata dal Presidente della Repubblica.
Noi vi aspettiamo e saremo lieti di conoscervi.
Chi avesse bisogno dei dati utili per entrare nella nostra sala  potrà come sempre rivolgersi al sottoscritto, all’amico Nunziante Esposito e all’attento collaboratore Pino Servidio per avere tutte le indicazioni fornendo, logicamente, il proprio nome, cognome e numero telefonico che intende usare per essere presente.
Sarà con noi anche il nuovo Vicepresidente Nazionale, nonché incaricato proprio per le problematiche degli anziani, il Cav. Luigi Gelmini.
Non perdetevi questa occasione, perché sarà la premessa di un lungo itinerario che vi inviterò a percorrere insieme in autunno.
Grazie per la vostra attenzione: noi ce la mettiamo tutta perché vogliamo far sentire la nostra presenza non solo attiva, ma spesso determinante in questa società tanto disorientata e provata.
A risentirci. E ricordate che abbiamo bisogno di voi, di voi tutti.
Cesare Barca
tel.045 83 00 282
e-mail: cesarebarca@alice.it

“Vivi Napoli e poi… sogna!”, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Amici miei,
è bello sognare, non è vero? é bello davvero soprattutto quando i sogni sono radiosi e lusinghieri, ma è forse più bello vivere un sogno ad occhi aperti, almeno per sessanta minuti, cogliendo i tesori nascosti di Napoli e della sua cultura, della sua storia, della sua palpitante presenza.
Non è facile, lo so, insabbiati come siamo dalle continue notizie negative, dalla confusione più o meno prodotta ad hoc per consentire all’intrallazzo, alle convivenze inique, alla diffamazione di coprire tutto ciò che Napoli da sempre custodisce con la sua creatività e con il suo ottimismo.
Si tratta di uno stato d’animo decisamente unico quello che Napoli offre a chi sa andare oltre con la mente e con il cuore.
Ebbene noi ci proviamo ad offrire questa stupenda possibilità rivitalizzante, ci proviamo venerdì prossimo, il giorno 4 alle ore diciotto  spalancando la nostra sala virtuale per godere della proposta poetica, linguistica e musicale di Maria Desposito e di Nunziante Esposito. Qualcuno penserà: “sono parenti!”? No, sono napoletani e come tanti napoletani sono impastati di gioia di vivere, di attenzione all’arte, alle innovazioni, ad un bisogno reale di abbracci luminosi.
Con loro visiteremo Napoli, la sua lingua, la sua poesia e, infine, la sua capacità di infondere ottimismo e gioia di vivere.

Vi aspetto numerosi  perché Napoli ha un sorriso per tutti.
“vivi Napoli e poi….. sogna!”.
Chi avesse bisogno di indicazioni per entrare nella sala virtuale può rivolgersi a me, a Nunziante e a Pino Servidio.
Cesare Barca

Proroga prenotazione Soggiorno di settembre “Ultimo Sole” a Tirrenia, non solo anziani

Autore: Tommaso Daniele

Essendo ancora disponibili dei posti,  è stata prorogata ai primi di settembre la data per la prenotazione del prossimo soggiorno marino che avrà luogo dal 9 al 23 Settembre presso il Centro Studi Le Torri "G. Fucà".
Ribadiamo periodo, tariffe e condizioni:
Da Domenica 9  settembre (giorno di arrivo) a Domenica 23 Settembre (giorno di partenza).
L'importo del soggiorno pro capite a pacchetto valido sia per l'anziano non vedente che per il suo accompagnatore, si articola nei seguenti importi:
 
Camera singola (Torre Piccola)  Euro 750.00;
Camera doppia (Torre Piccola ) Euro 650.00;
Camera doppia (Torre Grande) Euro 850.00;
Camera Tripla (Torre Grande) Euro 750.00;

Ai suddetti importi, vanno aggiunti Euro7.50 come tassa di soggiorno richiesta e dovuta al comune di Pisa, inoltre poiché  le tariffe sono già scontate non sono cumulabili ulteriori sconti, compreso lo sconto soci Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Il pacchetto comprende:
Trattamento di pensione completa con acqua e vino della casa dal pranzo del giorno di arrivo alla colazione del giorno di partenza;
Servizio Spiaggia;
Cocktail di benvenuto;
Animazione curata da Cesare Barca con la nota dedizione e simpatia;
Ginnastica in spiaggia;
Accesso alla piscina;

Il pacchetto non comprende:
Transfert
Escursioni
Uso del tavolo Showdown
Parrucchiera
Estetista
Infermiera
Eventuali Corsi di nuoto
Alfabetizzazione informatica, corso tenuto da Nunziante Esposito al costo a persona di circa Euro 50 e assoggettato all'iscrizione da  comunicarsi all'atto della prenotazione.
Quest'ultimi corsi potranno essere attivati in presenza di un numero minimo di partecipanti.

Le camere saranno consegnate entro le ore 14.00 del giorno di arrivo e dovranno essere liberate entro le ore 10.00 del giorno di partenza.

La commissione nazionale anziani, invita e si augura vivamente che le sezioni e i coordinatori anziani, diffondano e promuovano il soggiorno che non ha solo finalità ludiche ma anche terapeutiche e di socializzazione per gli anziani che sempre più, oggi, soffrono la solitudine.
L'apertura anche ai " non ancora anziani " rientra nello spirito dell'anno internazionale  dedicato all'invecchiamento attivo e alla solidarietà tra generazioni.
Le prenotazioni vanno fatte direttamente al Centro al numero telefonico:050 32270 fax 050 37485
e-mail : tirrenia@uiciechi.it .
La prenotazione  dovrà essere successivamente perfezionata con invio della caparra confirmatoria di Euro 70,00.

Il Presidente Nazionale
prof. Tommaso Daniele

Presentazione progetto “Parla! un amico ti ascolta”

Autore: Tommaso Daniele

Dal prossimo fine settembre partirà l'iniziativa "Parla! Un amico ti ascolta" ideata e firmata dalla Commissione Nazionale Anziani,  rivolta a coloro che non vogliano trascorrere momenti di noia e solitudine.
Attraverso il sistema di audio conferenze Talkyoo, sarà possibile tramite una semplice chiamata telefonica trovare a ore e giorni prestabiliti, un amico che  per un'ora circa presidierà una stanza virtuale e risponderà alle chiamate. 
Il sistema di audio conferenza " Talkyoo", permette la contemporanea connessione di più persone.
La griglia con orari, giorni e "amico" in ascolto, sarà aggiornata ad  ogni variazione e comunicata alle sezioni provinciali, e ai coordinatori anziani di riferimento, ai quali chiediamo la fattiva collaborazione nella diffusione dell'iniziativa.
L'accesso alla stanza virtuale avviene chiamando uno dei numeri telefonici riportati più sotto e, a richiesta della voce registrata, digitare il codice di accesso. Prossimamente sarà nostra cura comunicare la data precisa di inizio.

* * * * *

PROCEDURA TALKYOO

Il codice della sala virtuale  è il seguente: 834910#
Ogni partecipante chiama il numero di telefono più conveniente (tra quelli elencati sotto), in base alla tariffa telefonica prevista dal  proprio operatore telefonico. Attenzione, se avete un contratto flat chiedete prima al vostro operatore se l´uso del servizio audioconferenze sia incluso.
Dopo avere chiamato uno dei numeri (indipendentemente da chi chiama quale numero) tutti inseriscono lo stesso codice (uguale anche chi chiama dall´estero). La conferenza inizia.
Può usare questa sala quando e quanto vuole, per tutte le conferenze che organizzerà, indipendentemente dal numero dei partecipanti (fino a 100)
Numeri di telefono  da chiamare:       
Città
Numeri Italia
Roma
06 888 12 000  
Milano
02 872 12 000
Bari
080 940 1111   
Bologna
051 070 1111   
Cagliari
070 776 1111   
Catania
095 829 1111   
Enna
0935 184 1111  
Firenze
055 469 1111   
Genova
010 853 1111  
Modena
059 834 1111
Napoli
081 1988 1111  
Palermo
091 860 1111   
Perugia
075 945 1111
Torino
011 034 1111   
Trieste
040 975 1111   
Venezia (Mestre)
041 882 1111

La chiamata causa solo i costi della chiamata nella rete fissa, nessun´ altro costo nascosto, tutto gratuito.
I costi della chiamata sono regolati dal  contratto sottoscritto con il gestore della rete telefonica, ad esempio con un contratto tipo " flat",  ovvero dove si paga un fisso e si telefona dove e quanto si vuole, i costi sono ridottissimi, mentre se il contratto è a consumo, i costi dipendono dalla durata e dal prefisso  del  numero a cui ci si collega.
 Lo stesso vale per i telefoni cellulari.
 Si consiglia di prendere preventive informazioni presso i gestori della  propria rete telefonica.
 Confidando che non dobbiate fruire del servizio, perché la vostra vita è piena di impegni e non avete modo di annoiarvi durante la giornata, la commissione nazionale anziani augura  a tutti di invecchiare con  consapevole serenità e in buona salute, in modo da poter anche dare una mano agli altri,  poiché, nel caso qualcuno di buona volontà, molto simpatico, brillante conversatore, paziente ascoltatore, volesse dare la propria disponibilità ad entrare a far parte del gruppo di  "Parla! Un amico ti ascolta", non ci opporremmo di certo.
 Per maggiori info contattare  il componente della Commissione Nazionale Anziani incaricato di seguire  l'avvio del progetto, Alberto Stagni.

Il Presidente Nazionale
prof. Tommaso Daniele

Anziani: 2012 Anno Europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale

Autore: Rodolfo Cattani

Evoluzione Demografica e Coesione Sociale

Una delle sfide più significative del ventunesimo secolo in Europa è promuovere una società per tutte le età, in cui ogni persona sia messa in condizione di partecipare attivamente e di avere uguali diritti e opportunità in tutte le fasi della vita, senza riguardo alla condizione e posizione sociale, al genere, alla razza o appartenenza etnica, alla religione o alle convinzioni personali, all'età, alla disabilità e all'orientamento sessuale.
Uno dei fenomeni più eclatanti dell'attuale contesto sociale è indubbiamente il trend demografico verso una società che invecchia e la conseguente necessità di riequilibrare gran parte della struttura stessa della nostra società, non solo a livello dell'unione Europea, ma anche in rapporto alla situazione demografica globale, che presenta differenze rilevanti.
L'"Anno Europeo dell'Invecchiamento attivo e della Solidarietà intergenerazionale", proclamato dall'Unione Europea per il 2012, intende coagulare tutte le forze attive e propulsive attorno a un progetto ambizioso che si propone di costruire un'Unione Europea per tutti e per tutte le età entro il 2020.

Gli Obbiettivi

 

Gli obbiettivi più importanti dell'iniziativa sono:
– promuovere l'invecchiamento attivo nel mondo del lavoro;
– prolungare la partecipazione alla vita sociale;
– promuovere una vita sana e autonoma per tutti;
– rafforzare la solidarietà  tra le generazioni.

Sotto la pressione della persistente crisi economica e sociale, che si aggiunge all'invecchiamento della popolazione, i decisori politici nazionali ed europei, così come le altre parti interessate, devono trovare soluzioni innovative per evitare che questo fondamentale parametro sfugga al controllo. Per comprendere la portata del fenomeno basta tener presente che il numero degli ultrasessantacinquenni è destinato a passare da 85 milioni nel 2008 a 151 milioni nel 2060 e quello degli ultraottantenni da 22 a 61 milioni nello stesso periodo.

 

Soluzioni Sostenibili

In realtà, è nell'interesse di tutti promuovere l'invecchiamento attivo e in buona salute e trovare soluzioni sostenibili per tutte le generazioni, il che, peraltro, è compito dei pubblici amministratori a tutti i livelli.

Di là dagli slogan, ciò si può ottenere regolando i processi legislativi e orientando i programmi di finanziamento. Tutte le istituzioni coinvolte dovrebbero adottare una strategia europea coerente in grado di attuare gli obbiettivi prefissati dalla strategia Europa 2020 per realizzare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Questa nuova strategia dovrebbe produrre delle sinergie tra i programmi politici e quelli di finanziamento dell'UE e di altre aree economiche interessate a puntare sull'Euro.
Una società  sicura, capace di mediare e controllare le tensioni tra i suoi componenti può realizzare un network europeo volto a promuovere un ambiente adatto ai bisogni di tutte le fasce d'età e un patto istituzionale trasversale per sostenere gli attori locali, regionali e nazionali che intendono promuovere l'invecchiamento attivo e la solidarietà intergenerazionale.

 

Impegno e coinvolgimento.

 

I presupposti della coesione sociale delle generazioni sono un sistema di protezione adeguato, giusto e sostenibile e un ambiente inclusivo e senza barriere.
E' fin troppo evidente che un programma di tale portata richiede da un lato un forte impegno istituzionale e dall'altro il coinvolgimento della società civile, cioè dei cittadini e delle loro organizzazioni rappresentative. Ben consapevoli di  ciò, diverse organizzazioni europee hanno formato una coalizione informale per garantire che l'iniziativa non sia velleitaria e puramente mediatica. A tal fine è stato redatto il "Manifesto dell'Unione Europea per tutte le età entro il 2020", in cui sono enunciati gli obbiettivi da conseguire e le modalità  per farlo.

Le organizzazioni partner concordano che la realizzazione di una società per tutte le età richiede che i responsabili politici e le altre parti coinvolte lavorino di concerto per dar vita a forme di organizzazione sociale tali da garantire un futuro equo e sostenibile per tutte le generazioni. In tal senso, l'attuale cambiamento demografico può rivelarsi un'importante opportunità per promuovere la solidarietà tra  le generazioni e la partecipazione attiva delle stesse.

Il Percorso

A tal fine bisogna garantire:
– un atteggiamento positivo nei confronti dell'invecchiamento, riconoscendo a tutte le generazioni la propria identità e il proprio ruolo sociale;
– un mercato del lavoro inclusivo che consenta un'equa retribuzione ai lavoratori giovani e maturi, comprese le persone disabili o svantaggiate; che sostenga l'apprendimento intergenerazionale e permetta ai lavoratori di rimanere in salute e di conciliare lavoro e vita privata;
– infrastrutture accessibili che favoriscano l'autonomia delle persone e la loro durevole   partecipazione alla vita sociale, stimolando gli scambi intergenerazionali;
– l'accesso alla formazione continua e l'apprendimento intergenerazionale a qualsiasi età;
– beni e servizi su misura per le esigenze di tutti;
– una politica che faciliti a tutti la fruizione delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione;
– possibilità di far valere le proprie esigenze nei processi decisionali e della ricerca degli strumenti più appropriati;
– l'opportunità di partecipare ad attività di volontariato, culturali, sportive e ricreative, mantenendo o creando le proprie relazioni, acquisendo nuove conoscenze, prendendosi cura della propria realizzazione personale e del proprio benessere;
– sistemi di sicurezza sociale basati sulla solidarietà intra- e intergenerazionale per prevenire e combattere la povertà, assicurare agli anziani un reddito adeguato, sistemi pensionistici sostenibili per la generazione attuale e quelle future e garantire l'accesso a servizi sociali e sanitari di qualità nell'arco dell'intera vita;
– condizioni e opportunità per crescere e invecchiare in buona salute fisica e mentale, prevenendo le malattie, incentivando l'attività fisica, l'educazione alla salute e al benessere, nonché un'azione diretta sui determinanti dell'invecchiamento in salute.

      Un contesto problematico

Purtroppo, questo "Anno Europeo" si celebra in un contesto politico, economico e sociale di gravissima crisi che minaccia di sconvolgere dalle fondamenta la struttura stessa della società che avrebbe dovuto essere la punta più avanzata delle nuova economia di mercato foriera di benessere, sviluppo e pari opportunità per tutti.
La realtà quotidiana di mezzo miliardo di cittadini europei contrasta drammaticamente con gli slogan mediatici altisonanti e a dir poco utopistici di questa, come di altre simili iniziative. Nella maggior parte degli stati membri dell'UE la sicurezza sociale per molti anziani, soprattutto quelli non autosufficienti, è ormai un ricordo del passato, le pensioni sono insufficienti a garantire una vita dignitosa o addirittura inesistenti per le nuove generazioni.  La disoccupazione dilaga, la povertà è in aumento, il tessuto produttivo non riesce più a creare ricchezza se non per una ristretta cerchia di superprivilegiati. La classe politica non riesce a dare risposte efficaci e l'innovazione è affidata al caso più che alla ricerca.
L'opinione pubblica, già tiepida nei confronti dell'Unione Europea, è sempre meno convinta della sua utilità,  attanagliata com'è dall'asprezza della crisi economica, politica ed etica. Ci vuole molto ottimismo per credere al messaggio che giunge da una dimensione quasi aliena, priva di concreti riscontri nella vita dei suoi destinatari.

Tuttavia la società civile non si arrende e si batte per coglie il buono dell'iniziativa, per non lasciar cadere l'ideale che è stato ed è la forza che ha finora impedito la disgregazione dell'Unione, quella che Jeremy Rifkin ha definito magnificamente "Il sogno Europeo". Siamo tutti chiamati a difenderlo e a farlo vivere per il bene nostro e delle generazioni future.

 

Anziani: La gioia di vivere e di invecchiare.

Autore: Cesare Barca

Si è soliti  dire  che la vita è un dono e  come tale deve essere accolto e coltivato. É un'affermazione sinceramente sentita e condivisa o non si tratta piuttosto di un principio appreso come tale, ma lontano dall'essere percepito e vissuto come necessità assoluta?
Non si tratta di una domanda peregrina e tanto meno retorica dal momento che è facile constatare come le politiche sociali dei numerosi stati europei non tengano in alcun conto questo assioma, ma tentino soltanto di provvedere, spesso in modo dissennato,  alle situazioni del presente senza tener conto del passato e tanto meno del futuro di questa nostra società  in costante cammino verso nuovi orizzonti e realizzazioni sempre più avanzate.
Così la vecchiaia finisce per perdere il suo vero significato e la sua reale importanza e si trasforma in un "peso sociale", un carico gravoso che ostacola l'indiscutibile  necessità di spazi e attenzione  che richiede l'età giovanile. Si ritiene pertanto che la giovane età sia un dono reale e che la vecchiaia sia soltanto l'odiata conclusione di un tempo già consumato.
Perciò si tralascia di far memoria di un passato anche recente, magari ricco di attività fruttuose e determinanti per costruire il futuro di chi viene avanti con la naturale foga della giovinezza.
Si sostiene ancora, sospinti dal timore di un futuro tutt'altro che consolidato, che i vecchi non lascino posto alle nuove risorse umane, in pratica ai loro figli e ai loro nipoti. E tutto questo va a confluire in un torrente insabbiato  e paludoso di affermazioni, di assunti economici e di disposizioni di legge che non solo impediscono la realizzazione di una vecchiaia attiva, ma ancor più impediscono quelle nuove aperture indispensabile perché i giovani possano effettivamente superare gli ostacoli creati dalla rincorsa all'improvvisazione.
<Eppure di anziani particolarmente avveduti ed attivi ve ne sono molti, in tutti i settori socialmente rilevanti, dal presidente della repubblica all'ultima nonnina che sostiene la propria famiglia sempre più aperta ai propri figli e ai propri nipoti.
 E non si creda che questo non si verifichi anche nell'ambito della disabilità, anzi! Certo la categoria dei disabili in genere e di quelli visivi in particolare vive situazioni estremamente diversificate, difficilmente catalogabili in un'unica fascia omogenea. Del resto le condizioni sociali individuali sono logicamente differenti risentendo delle diverse condizioni di vita della incessante variabilità di disposizioni legislative che tentano in modo disomogeneo di tamponare le falle sociali sempre più evidenti.
Tuttavia nella pratica quotidiana credo si possano distinguere, forse estremizzando, due condizioni per certi aspetti contrapposte in cui vivono le persone anziane. Persone che, come ben sappiamo, quando sono costrette ad assommare  le normali conseguenze dell'età avanzata ad eventuali ulteriori disabilità, si vedono impegnate  a raddoppiare il loro sforzo per affrontare dignitosamente e costruttivamente la loro giornata.
Vogliamo qualche esempio? Eccone alcuni soltanto che sono di mia diretta conoscenza:

Alfredo, 81 anni. Divenuto cieco gradualmente. Da sempre impegnato nella diffusione, controllo di prodotti editoriali, sposato con figli e già nonno, non solo aiuta la moglie in cattiva salute, ma si prodiga in lavori di manutenzione, accudisce al proprio orticello, pratica la cyclette per un'ora al giorno e frequenta assiduamente amici e conoscenti con i quali scambia esperienze e condivide giochi di gruppo.
Olando, perfetto conoscitore della lingua inglese, impegna molto tempo nella lettura e provvede a tutte le necessità familiari avendo la consorte costretta a letto offrendo altresì la propria collaborazione a riviste socialmente impegnate.
Luigino, 67 anni, completamente cieco, segue con amore un campo perfettamente coltivato lasciatogli dal nonno.
Umberto 80 anni, che avendo perduto completamene la vista per una grave maculopatia, segue la sorella affetta da alzheimer, cura l'orto di famiglia, effettua lunghe passeggiate quotidiane con il proprio cane guida, dipinge quadri interessanti che rappresentano, tra l'altro, il linguaggio dei fiori.
Marisa75 anni,che oltre a curare la propria abitazione, seguire assiduamente il libro parlato, amministra egregiamente le proprie giornate mantenendo frequenti relazioni sociali.
E qui mi fermo per non tediare, ma potrei  continuare per intere paginecon una elencazione che ci dimostra quanto si debba considerare più che mai attiva e produttiva la vita di tanti disabili anziani. Ma come potrebbero continuare a distribuire le loro risorse e il loro impegno costante se venisse a mancare l'indennità di accompagnamento, indispensabile per superare le loro reali difficoltà quotidiane?  Come potrebbero esprimere la loro vita spesa con chiara utilità personale e sociale se non potessero avere il necessario sostegno economico? In effetti molti di noi si ritroverebbero in situazioni assolutamente non affrontabili perché, lo sappiamo bene, che per vivere attivamente in una qualsiasi comunità, è indispensabile poter sostenere le spese che questa stessa attività comporta ad una persona disabile.
Perciò dobbiamo pur convenire che l'assistenza economica e, laddove sia indispensabile, quella sociale da parte dei comuni di appartenenza sono assolutamente indispensabile proprio per consentire una vita attiva.
L'Europa giustamente rilancia il concetto di una società attiva particolarmente rivolgendosi alla popolazione anziana con problemi aggiuntivi, ma deve altrettanto prodigarsi per diffondere e garantire la realizzazione della Carta dei diritti degli anziani: diversamente sarebbe inutile parlare di integrazione e, dico di più, sarebbe assurdo pensare ad un concreto rinnovamento comunitario.
Mi sono soffermato su esemplificazioni positive per dimostrare che la possibilità di vivere meglio e di affermare positivamente il valore e il significato più vero di una vecchiaia attiva è possibile, ma sappiamo altrettanto per certo che non è tutto oro quel che luce: sono molti gli anziani che, a seguito delle vicende personali, vivono in condizioni di isolamento, di precarietà e di insopportabile solitudine ed è proprio nei confronti di costoro che dev'essere sviluppato il nostro maggiore impegno: non avere la possibilità di giovarsi   una badante, qualcuno che ti aiuti nelle necessità elementari quotidiane, non poter provvedere correttamente all'accesso all'informatica, alle relazioni sociali e, molto spesso ormai, alle necessità famigliari, azzerano, giorno dopo giorno, la voglia di vivere e di lottare. E se i nostri governanti non comprendono questo, se neppure si pongono il problema che a tante persone disabili non è neppure possibile vivere la propria giornata nemmeno come "barboni", allora la disgregazione dilagherà inesorabilmente nell'intero  corpo sociale e i nostri  amati giovani non potranno più essere, nemmeno loro, motivo di speranza,.
Non si tratta di far nascere  più figli e tanto meno di accelerare la scomparsa dei vecchi, ma dobbiamo convincerci che la ricostruzione avviene partendo dalle fondamenta,, diversamente il tetto non ha senso: il terremoto sociale è forse peggiore e più devastante di quello tellurico, ma dipende da noi, da tutti noi e fortunatamente è prevedibile. Il nostro inderogabile impegno è dunque nel lottare instancabilmente per tentare di evitarlo. Convinciamoci che è possibile ed aiutiamoci a vivere, non a sopravvivere.
Cesare Barca