Presentazione candidatura, di Antonio Callegaro

Autore: Antonio Callegaro

Un saluto a chi leggerà questa mia presentazione.

Sono Collegaro Antonio fisioterapista, ora sono in pensione. Il mio approccio alla nostra associazione, parte da molto lontano prima come socio e poi come collaboratore esterno.

Nel 1988 ho partecipato come fisioterapista ad un soggiorno per anziani non vedenti della mia regione “Veneto”. Negli anni successivi ancora come collaborate, poi dal 1992 come coordinatore organizzando il tutto, incarico conclusosi nel 1996 per poi dedicarmi al lavoro e alla famiglia.

Dal 2011 ho iniziato a collaborare con la mia sezione “Vicenza” al libro parlato con un progetto regionale, e dal 2014, con il libro parlato dell’UICI, scaricando opere e masterizzando su CD.

Sempre restando nell’ambito del libro parlato, avendo molti soci anziani ho dovuto escogitare delle soluzioni adatte alle loro esigenze.

Nel 2015 sono entrato nel consiglio sezionale come vicepresidente con delega lavoro previdenza e libro parlato, seguendo pure alcuni acquisti necessari al buon funzionamento dell’ufficio.

Con delega al lavoro ho organizzato una conferenza con aziende del territorio, per far conoscere le capacità lavorative dei non vedenti, con l’ausilio delle tecnologie informatiche.

Dal 2016 attraverso la banca dati, chiamo i soci per fare a loro gli auguri di buon compleanno.

Durante tutto il periodo del mio incarico ho avuto spesso incontri con la responsabile centro impiego, sviluppando dei progetti di avvicinamento al lavoro.

Simulazione di colloqui con presentazione di curriculum, corsi di informatica dedicati e non da trascurare consulenza a concorsi pubblici.

Il 29 agosto sono sta rieletto nel consiglio sezionale di Vicenza, consigliere regionale Veneto componente direzione regionale e delegato al congresso.

La voglia di fare non mi manca, credo tuttavia che la collaborazione sia necessaria per raggiungere degli obiettivi.

Presentazione candidatura, di Marino Attini

Autore: Marino Attini

Credo nella condivisione della propria conoscenza e del proprio sapere, credo che ognuno di noi abbia avuto la predisposizione o la passione per qualcosa, sia esso legato alla scienza, alla medicina, allo sport o alla politica, un qualcosa che possa diventare un filo conduttore della propria vita inducendoci a dare il meglio di noi stessi guidati da una predisposizione innata che ci facilita nella comprensione e nella divulgazione di quegli argomenti quasi fossero parte del nostro carattere e di noi stessi. Nella ferma convinzione di quello che ho appena scritto, credo di poter dare un fattivo contributo in quello che è stato un po’ il filo conduttore della mia vita, la convinzione che guardando verso il futuro, verso la scienza, verso la tecnologia, verso i traguardi dell’uomo si possa migliorare la qualità della nostra vita, in termini di salute, di quotidianità, di confort, di comunicazione, e, non ultimo, di accessibilità e di autonomia personale.

Sono nato a Trieste 59 anni fa con una complessa patologia visiva che però mi ha permesso di avere un piccolo, ma importante, residuo visivo e, fin da piccolo, nonostante le mie difficoltà, ho avuto la curiosità e il fascino di conoscere come funzionano le cose e ben presto inizio a  smontare radio, televisioni e giocattoli per vedere come fossero fatti dentro. La passione per l’elettronica mi porta a diplomarmi in elettronica digitale e successivamente a studiare informatica e nel 1986 entro in Olivetti quale responsabile del settore computer presso un  prestigioso concessionario, nel 1994 fondai la Software Service, una società di consulenza software che venne poi portata avanti da mia moglie mentre io venni assunto da INSIEL la società in house che gestiva l’automazione degli ospedali e della pubblica amministrazione del Friuli Venezia Giulia, con quasi 1000 dipendenti, dove ebbi l’incarico di seguire la ricerca sulle nuove tecnologie legate alla multimedialità e l’elettronica di consumo, nonché quale referente per le tecnologie per l’accessibilità e la disabilità. In quegli anni mi occupai di divulgazione tecnologica e di formazione con molte esperienze di docenza presso l’Università di Trieste e di Udine, dopo 15 anni di servizi giornalistici, divenni un importante referente stampa per SMAU, la più importante fiera italiana dell’informatica e delle tecnologie per l’ufficio. Grazie a queste mie esperienze nel campo della comunicazione, venni premiato da Intel per la divulgazione scientifica nel campo delle nanotecnologie, nel frattempo nel 2005, divenni socio dell’ Unione  italiana dei ciechi e degli ipovedenti sezione di Trieste dove cercai subito di mettere in pratica le mie conoscenze con corsi di formazione nell’ambito dell’accessibilità dei dispositivi informatici, inoltre, il mio residuo visivo mi permise di accompagnare molte persone e amici con patologie visive più complesse e privi dell’autonomia personale, questo mi fece capire quanto io fossi fortunato e quanto sarebbe stato un mio dovere mettere a frutto tutte le mie esperienze pregresse a favore di questo obiettivo. Il 2013 fu l’anno in cui andai in pensione e nello stesso tempo venni colpito da una terribile tragedia che, dopo 32 anni di felice convivenza, mi vide perdere in pochi mesi mia moglie. L’aiuto dei soci e dell’Unione ciechi fu per me fondamentale e, da lì a poco tempo scrissi un progetto molto ambizioso di un bastone elettronico per ciechi che potesse in qualche maniera dare un concreto aiuto a tutti quelli che mi volevano bene e agli altri meno fortunati e, nello stesso tempo, potesse ricordare in degno modo la memoria di mia moglie LETIZIA, per questo volli chiamare questo ambizioso progetto LETIsmart, nella speranza che un giorno qualcuno leggesse il mio scritto e lo mettesse in pratica. Se è vero che la vita sa essere crudele, poi sa essere anche molto generosa, la mia può esserne una chiara testimonianza, pochi mesi dopo, la ditta Scen, specializzata in prototipazione microelettronica, decise di sposare la mia idea e di intraprendere questo progetto come percorso etico. Depositai il brevetto nel 2016 e firmando un documento di specifica rinuncia a qualsiasi forma di guadagno, essendo questo un sogno per ricordare mia moglie e per fare del bene al prossimo, iniziai la realizzazione concreta di questo progetto, forse questa mia sincera volontà è stato il volano che ha fatto sì che oggi il sistema LETIsmart sia installato, funzionante e utilizzato con grande soddisfazione su tutta la città di Trieste, sia in fase di installazione in altre città come Udine, Pordenone, Mantova, Matera, Como e, forse per la prima volta, sia stato totalmente sviluppato da noi ipovedenti e non vedenti e sposato e fatto proprio dall’Unione italiana Ciechi con l’obiettivo di farne uno standard nazionale, cosa che per me rappresentava un sogno irrealizzabile solo qualche tempo fa. Credo questo possa essere un fattivo esempio di quello che io intendo offrire per mettere a fattore comune le mie conoscenze e dare il massimo aiuto alla nostra grande associazione.

Attualmente sono presidente della sezione UICI di Trieste, faccio parte del consiglio di amministrazione di INVAT, curo e conduco la rubrica radiofonica di tecnologia “orizzonti multimediali”su Slash Radio Web.

Credo e spero che questo mio scritto possa farvi capire quale sia la mia volontà e quanto possa essere utile la mia presenza nella squadra che guiderà la nostra Unione, in un futuro in cui la tecnologia può fare una parte importante nella nostra vita, sottolineando il fatto che il Braille, il bastone bianco e il cane guida, rimangono sempre i punti cardine della nostra autonomia, ma convinto che la ricerca e l’evoluzione tecnologica possono indubbiamente migliorare le nostre condizioni di vita, di salute, di autonomia, e di confort.

Se credete in quello che avete letto, datemi la vostra fiducia ed aiutatemi in questo obiettivo con il vostro voto. Grazie.

Presentazione candidatura, di Mario Girardi

Autore: Mario Girardi

Gentili congressisti, nel presentarmi posso rischiare di essere troppo indulgente con me stesso; in questo caso, vi autorizzo sin d’ora a farmelo debitamente notare.

Sono Mario Girardi, ho 55 anni, sono nato e vivo in provincia di Treviso, sono laureato in giurisprudenza e lavoro a tempo parziale per una ditta della mia zona, occupandomi di contrattualistica e di questioni legali in genere. Negli ultimi trent’anni, presso l’Unione ho ricoperto diverse cariche, comprese quelle di Presidente Provinciale e Regionale; nel quinquennio che sta per terminare, sono stato componente della Direzione Nazionale e da alcune settimane, il Presidente e i colleghi hanno commesso l’imprudenza di nominarmi Vicepresidente Nazionale. Nel corso di questo mandato ho avuto l’occasione di seguire diversi aspetti della vita associativa. In primo luogo mi sono occupato di pensionistica ed invalidità, settore nel quale siamo riusciti a strappare importanti provvedimenti normativi ed amministrativi. Ora si tratta di continuare ed intensificare l’azione per ottenerne l’applicazione piena ed omogenea su tutto il territorio nazionale, risultato che è possibile raggiungere solamente con una azione strettamente sinergica, tra la Presidenza Nazionale e le strutture territoriali, le quali potranno dedicarsi anche a tale difficile compito, se sapremo trovare il modo di sollevarle da alcuni dei più gravosi adempimenti burocratico-amministrativi. Ho contribuito poi alla creazione dell’Agenzia IURA per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, della quale attualmente sono il Presidente. Si tratta di una nuova istituzione che vede fra i suoi fondatori, oltre all’Unione e alle principali istituzioni ad essa collegate, anche la FISH: Federazione Italiana Superamento Handicap, in quanto la volontà di tutti gli aderenti, è quella di fornire consulenza ed eventualmente supporto legale, a tutti i disabili che dovessero veder violati i propri diritti. Ancora, faccio parte del gruppo di lavoro che supporta la Direzione e le Sezioni Territoriali, nella gestione del patrimonio immobiliare; ora che abbiamo completato il censimento aggiornato dei beni a disposizione dell’Unione, dovremo compiere scelte importanti per riuscire a valorizzarli, ad ottenere delle economie di scala e fare in modo che rappresentino un fondamentale pilastro per la sopravvivenza dell’Associazione. Sono tra i componenti anche della commissione che propone alla Direzione la ripartizione del fondo di solidarietà per le Sezioni e i  Consigli Regionali; in questi anni abbiamo cercato di individuare criteri il più possibile obiettivi, secondo i quali distribuire al territorio contributi di entità davvero rilevante. Per poter continuare, e magari incrementare, questo vitale supporto, è fondamentale poter garantire un costante reperimento di risorse economiche, pubbliche e private; impresa per nulla semplice, considerata la presente situazione politica, economica e sanitaria. Con minor costanza, ho seguito particolari aspetti riguardanti il lavoro. In questo ambito, dobbiamo continuare a sfruttare al massimo l’inserimento lavorativo protetto, rilanciare professioni come il fisioterapista e l’insegnante, ma contemporaneamente esplorare nuovi sbocchi lavorativi, mediante percorsi individualizzati, o riservati a gruppi molto limitati. Per evitare di annoiarvi, mi limito a questi brevi cenni, sebbene, come sapete meglio di me, quando si fa parte di un organo collegiale dell’Unione, le tematiche da affrontare sono innumerevoli. Già da questa breve panoramica, si comprende però, come il cantiere dell’Associazione sia sempre aperto e di lavoro ce ne sia per tutti! Se riterrete che possa ancora dare un utile contributo, non farò mancare il mio impegno.

Presentazione candidatura, di Adoriano Corradetti

I miei conoscenti mi chiamano affettuosamente Cavaliere, non perché io possa fregiarmi di un titolo nobiliare, ma perché riconoscono in me una persona di animo buono e perché nel 2006 la Presidenza della Repubblica italiana mi ha insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, per l’impegno sociale e per i progetti attuati in favore dell’inclusione socio-lavorativa e dell’autonomia delle persone con disabilità visiva.

Questo titolo mi rende orgoglioso, come lo sono delle mie origini umili e della terra da cui provengo. Amo le Marche e tutti i suoi prodotti eno-gastronomici, mi piace contornarmi di amici e condividere con loro momenti di convivialità.

Sono cresciuto in una famiglia di origine contadina, pragmatica, con valori semplici. All’età di 17 anni, ho iniziato a lavorare come operaio in un’impresa che si occupava di impianti elettrici. Questa prima esperienza professionale mi ha permesso di uscire dal contesto ristretto della campagna, di spostarmi nell’intero territorio nazionale, mettendomi alla prova, ampliando la mente, cogliendo l’opportunità di crescere e nutrire la curiosità e confrontarmi con le altre realtà. Ho compreso così l’importanza di riconoscere i limiti e le potenzialità della mia disabilità e di esercitare i miei diritti: mi sono iscritto a un corso per centralinisti che mi ha consentito di trovare un’occupazione gratificante. Ho prestato la mia opera lavorativa per 35 anni presso la Banca Nazionale del Lavoro di Ascoli Piceno.

Avevo poco più di vent’anni quando ho conosciuto Antonio Patalocchi, Presidente della sezione UICI di Ascoli Piceno. Antonio mi ha avvicinato all’associazione, che sin da quei primi momenti mi ha conquistato, e, con umiltà e dedizione insieme agli altri amici dirigenti, ho lavorato per il bene delle persone con disabilità visiva.

Nel 2001 sono diventato Presidente della sezione di Ascoli Piceno: convinto che da soli non si arriva da nessuna parte, mi sono impegnato per costruire una squadra, con l’obbiettivo di offrire alle persone cieche, ipovedenti e con disabilità aggiuntive percorsi formativi, abilitativi e riabilitativi di qualità.  Infatti, negli anni, attraverso la creazione di un Gruppo multidisciplinare per la presa in carico del bambino e dell’adulto, ci siamo occupati di lavorare per il miglioramento della qualità della vita delle persone cieche, ipovedenti e pluriminorate, con un’attenzione particolare e speciale verso i bambini e gli anziani.

Dal 2014 sono entrato a far parte della Direzione Nazionale, ruolo di grande responsabilità e prestigio, che mi ha permesso di apprezzare sia l’impegno del Presidente Mario Barbuto nel rapportarsi con il mondo della politica a beneficio delle persone con disabilità visiva, sia il confronto leale e sincero con il Direttore Generale.

In questi anni, come referente territoriale di Abruzzo, Marche, Toscana e Umbria, ho favorito la costruzione di una rete di solidarietà e interazione tra i dirigenti delle strutture territoriali, con l’obiettivo di accrescere la vicinanza ai soci, la solidità economica e la qualità dei servizi.

Vorrei che l’Unione continuasse su questo solco, già tracciato, di impegno sociale assieme a tutti voi, lo sento come un dovere: da circa quarant’anni, mi dedico in prima persona ad aiutare ciechi, ipovedenti e pluriminorati.

Vorrei che si potessero creare altre strutture specializzate come l’Officina dei Sensi di Ascoli Piceno, con personale e operatori qualificati, che offrano percorsi abilitativi e riabilitativi per tutte le fasce di età e opportunità di formazione e aggiornamento costante anche per le figure professionali impiegate in queste strutture.

Vorrei che si promuovessero attività di ricerca e sperimentazione in favore delle persone ipovedenti, cieche e con pluridisabilità, attivando progetti e gruppi di lavoro in ambito nazionale ed europeo.

Vorrei che si proseguisse nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla disabilità visiva.

Vorrei continuare a lavorare affinché venga attribuita un’indennità economica anche agli ipovedenti gravi. Gli ipovedenti hanno sempre sostenuto i ciechi nelle loro istanze e credo che sia importante che, in questo cammino, si prosegua insieme per il riconoscimento dei diritti degli ipovedenti.

Qualora decidiate di rinnovarmi la vostra fiducia, posso assicurarvi che sarò sempre mosso da sentimenti di uguaglianza, fratellanza e solidarietà sociale.

Presentazione candidatura, di Vincenzo Zoccano

Autore: Vincenzo Zoccano

INFORMAZIONI PERSONALI

Nome VINCENZO ZOCCANO

E-mail COMUNICAZIONI@VINCENZOZOCCANO.IT

Nazionalità ITALIANA

Data di nascita 01/04/1973

POSIZIONI OCCUPATE

Dal 13 giugno 2018 al 04 Settembre 2019, Governo Italiano

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega a Famiglia e Disabilità.

Dal 2013 al 2017, e dal 2017 al 2018

Presidente della Consulta Regionale delle Associazioni di Persone Disabili e delle loro Famiglie del FVG

Dal 2016

Componente Direzione Nazionale Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Componente Comitato Esecutivo Nazionale FAND Federazione Associazioni Nazionali Disabili

PRESIDENTE FID Forum Italiano per la Disabilità

Vicepresidente Istituto Rittmeyer Trieste nominato dalle UTI Unioni Territoriali Intercomunali

Dal 2006 ad oggi

Componente del CDA dell’istituto Regionale per Ciechi Rittmeyer

ESPERIENZA LAVORATIVA

Dal 2003 al 2006

Istituto regionale per Ciechi Rittmeyer

Docente di informatica e telecomunicazioni e diritto

Dal 2002 ad oggi

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Impiegato

Principali mansioni e responsabilità

Progetti Europei, tecnologie assistive, comunicazione e informatica

Dal 1995 al 2002

Banca Nazionale del Lavoro

Impiegato

Dal 1993 al 2002

In proprio

Libero professionista

Tipo di impiego Musicista

Principali mansioni e responsabilità

Direzione d’orchestra, compositore, arrangiatore e cantautore

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

7 Maggio 2019

Università degli studi Tommaso Moro di Roma U.P.T.M Scienze Umane e sociali

Qualifica conseguita: Diploma di Laurea H.C

Dal 2011 ad oggi

Università degli studi di Trieste

Scienze politiche e dell’amministrazione

Qualifica conseguita: In corso

Nel 2011

Liceo della Comunicazione

Qualifica conseguita: Diploma scientifico

Dal 1997 al 1999

Accademia filarmonica di Bologna – sez. staccata di Roma

Piano moderno, canto moderno, musica cinematografica, composizione, arrangiamento, recording studio, direzione d’orchestra

1994

Corso professionale di centralino telefonico

Qualifica conseguita: Iscrizione Albo Nazionale Centralinista telefonico

1993

Istituto Regionale per i ciechi Rittmeyer

Corso professionale di stenotipia computerizzata

Qualifica conseguita: Stenotipisca

Dal 1989 al 1993

Conservatorio Musicale G. Tartini di Trieste Pianoforte, Teoria solfeggio musicale e canto corale

Qualifica conseguita: Maestro di teoria e solfeggio musicale

Capacità e competenze personali

Madrelingua Italiana

INGLESE

Capacità di lettura BUONO

Capacità di scrittura BUONO

Capacità di espressione orale BUONO

FRANCESE

Capacità di lettura BUONO

Capacità di scrittura BUONO

Capacità di espressione orale BUONO

ALBANESE

Capacità di lettura ELEMENTARE

Capacità di scrittura ELEMENTARE

Capacità di espressione orale BUONO.

Capacità e competenze relazionali

Vivere e lavorare con altre persone, in ambiente multiculturale, occupando posti in cui la comunicazione è importante e in situazioni in cui è essenziale lavorare in squadra (ad es. cultura e sport), ecc.

Competenze aggregative, comunicative, di mediazione e politiche acquisite sul campo.

Capacità e competenze organizzative acquisite sul campo. Attualmente Presidente della Consulta Regionale delle persone disabili e delle loro famiglie del FVG onlus.

Capacità e competenze tecniche

Ottime capacità di programmazione ed utilizzo dei maggiori sistemi operativi (MAC OS, WINDOWAS, LINUX ED ANDROID) e relativi pacchetti di office automation ottime conoscenze delle tecnologie informatiche assistive e della comunicazione ad uso da parte delle persone con disabilità.

Capacità e competenze artistiche

Ottime capacità musicali e comunicative come sopra specificato.

Altre capacità e competenze

Capacità comunicazione interpersonale, pubbliche relazioni e capacità negoziali.

Presentazione candidatura, di Giuseppe Lapietra

Autore: Giuseppe Lapietra

XXIV CONGRESSO NAZIONALE UICI

Giuseppe Lapietra: candidato al Consiglio Nazionale

Breve scheda di presentazione

In occasione di un veloce incontro su Zoom dei 32 candidati al prossimo Consiglio Nazionale, il Presidente Barbuto ha proposto che ci presentassimo ai congressisti e, naturalmente, ai soci tutti attraverso una breve scheda informativa.

Ecco la prima fatica non prevista, ho pensato lì per lì;

Sì, perché non c’è cosa più imbarazzante che parlare di sé, anche se è sicuramente doveroso informare i tanti che non mi conoscono almeno su qualche aspetto del mio impegno che può risultare utile nella futura progettualità associativa.

Vengo, quindi,brevemente all’essenziale.

Sono socio dell’Unione, iscritto ininterrottamente dal 1958, anno della mia prima elementare frequentata nella scuola speciale dell’Istituto per Ciechi Messeni Localzo di Rutigliano, in provincia di Bari.

Tale vicenda personale ha reso in me esistenzialmente inscindibili l’UICI e la battaglia per l’istruzione, al punto da avvertire come dovere morale e civile aver cura dei piccoli e giovani non vedenti di oggi.

Tanti amici si sono spesi e continuano a spendersi per questa nobile causa; non posso che ammirarli e ringraziarli tutti, indipendentemente dai convincimenti che ciascuno nel tempo ha maturato. Non credo proprio che la nostra associazione necessiti di improbabili competizioni “accademiche” per stabilire primazie in tale ambito.

Sono oggi davvero convinto che abbiamo idee, progetti e persone con tutti i requisiti per offrire risposte convincenti, realistiche e durature.

Non sono un pedagogista e confesso di provare molto disagio nell’essere definito tiflologo, fors’anche perché definizione inflazionata ed abusata oltre ogni decenza.

La mia formazione è stata essenzialmente filosofico/scientifica; ho insegnato filosofia e storia nei Licei della mia provincia e, come tanti tra noi, ho sempre dato il mio contributo professionale e di esperienza vissuta nei vari corsi di specializzazione snodatisi creativamente a partire dal 1985.

Una volta in pensione, mi sono e sono stato sottoposto ad una terapia intensiva di impegno continuativo nel settore che mi era più congeniale e così mi è stata affidata la responsabilità di coordinare la Stamperia Braille presso il Centro messeni di Rutigliano, svolgere attività di consulenza e trovare soluzioni funzionali all’annosa fornitura molto ritardata dei testi scolastici.

Alle migliaia di studenti ed insegnanti che ho incontrato nel mio cammino, con l’imprescindibile rigore dell’insegnamento/apprendimento, ho cercato di trasferire il faticosissimo coraggio di insegnare la libertà, come titola Michela Marzano su “La Stampa” di domenica 18 ottobre in un drammatico e lucidissimo articolo sull’assassinio di Samuel Paty, nostro collega francese, martire del suo insegnamento.

Bene ed onesto è chiarire a tutti i valori di cui ci nutriamo e che ci contraddistinguono anche nella nostra operosità sperabilmente meno drammatica.

Adoro discutere, approfondire, riflettere; ma non sopporto l’inconcludenza operativa nel concepire il nuovo possibile. Prediligo una teoria di fatti, sperimentabili alla luce degli inevitabili errori, tentando sempre di non scadere nella sciatteria consuetudinaria.

La Direzione Nazionale UICI ha ritenuto di potermi impegnare nella nostra commissione nazionale istruzione ed ho riposto molte aspettative, forse troppe, nel compito affidatomi.

Successivamente, con la firma del Protocollo MIUR/UICI, ha ritenuto opportuno inserirmi nel previsto Comitato Paritetico.

Proprio tale ruolo mi ha reso pienamente consapevole delle enormi difficoltà che riscontriamo nella formazione e nell’aggiornamento del personale docente in materia tiflodidattica.

In tal senso ho deciso di rompere gli indugi e di arrischiarmi nel porre la parola fine alle interminabili diatribe sulle ipotesi progettuali in tema di formazione.

Posso affermare che oggi è definito un piano essenziale di formazione base da cui non prescindere a qualsiasi livello per fornire un utile contributo nell’educazione ed istruzione dei minorati della vista, anche in presenza di complicanze aggiuntive.

Per il secondo anno scolastico, sappiamo bene quanto fragile e problematico, stiamo sperimentando un Corso Base Online di formazione Tiflodidattica affidato alla mia responsabilità, ma soprattutto, questo è l’elemento caratterizzante, all’opera premurosa e sapiente di un Collegio dei Docenti che ho voluto formare e mettere a disposizione della scuola italiana interessata alle nostre problematiche.

Credetemi, la mia soddisfazione scaturisce dal far operare in un progetto omogeneo comune tante splendide professionalità che già individualmente ci onorano con il loro impegno.

Questo è il vero valore aggiunto di cui essere fieri per ipotesi di più alto e stabile livello ed in questo campo spero di dare il mio contributo.

Con l’augurio di poter al più presto uscire dall’angoscia e dai pericoli che ci pervadono, sono sicuro che mostreremo coraggio e lungimiranza, come li ebbero i nostri padri fondatori che, pur non del tutto usciti da una pandemia molto più devastante e terrorizzante, nel 1920 in condizioni molto più drammatiche costituirono la nostra associazione e non avevano certo le formidabili alternative oggi a nostra disposizione..

Giuseppe Lapietra

Presentazione candidatura, di Sergio Prelato

Autore: Sergio Prelato

Piccola biografia

Sergio Prelato.

Sono nato a Torino, il 25 ottobre 1965.

Affetto da una patologia visiva, causa di un’ipovisione importante, frequento le scuole dell’obbligo presso l’ex Istituto per ciechi di Torino e mi diplomo in massofisioterapia a Padova nel 1984.

In seguito all’abilitazione di centralinista vengo assunto in Banca Unicredit presso cui presterò servizio per 32 anni.

Dall’agosto 2017 mi occupo a tempo pieno presso l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Torino di problemi e progetti legati all’abbattimento di barriere architettoniche e sensoriali, su cui ho speso quasi venti anni di esperienza sul campo.

Sposato, padre di una figlia di 11 anni, vivo a Bruino in provincia di Torino.

Passioni

Ho già pubblicato con piccole case editrici i seguenti libri: Cronache dalla Ciecagna nel 2006 (Editore Elena Morea); Colpo di stato a Ciecagna nel 2008 (Editore Elena Morea); Pianeta Ciecagna (raccolta di Cronache e Colpo in un unico volume) nel 2014 (End Edizioni); L’inquisizione: Pre-Giudizio Universale a Ciecagna nel 2016 (End Edizioni); libri scritti a sei mani, romanzi ironici sulla disabilità visiva da chi la vive in prima persona.

Ho Pubblicato recentemente un romanzo, questa volta molto serio, scritto a quattro mani “Girotondo con la Follia”, EUROPA EDIZIONI 2020. Interessi di una vita: gli scacchi, a cui mi sono dedicato per anni; il canottaggio, sport che pratico ancora; i libri di fantascienza le cui pagine mi hanno accompagnato attraverso la vita, sin dai banchi della scuola elementare.

Unione e incarichi

Coordinatore in vari mandati del comitato autonomia e mobilità della sezione di Torino, mi sono occupato dell’installazione di semafori sonori, ho contribuito insieme al mio gruppo di lavoro e su mandato dei vari consigli sezionali, alla progettazione della Stazione sotterranea di torino porta susa completata, di Peba piani abbattimento barriere architettoniche, progetti di accessibilità della metropolitana di Torino, contribuito alla progettazione della Torre Regione Piemonte.

Non sono mancati interventi in ospedali e luoghi privati aperti al pubblico.

Facendo parte del comitato regionale autonomia e mobilità, ho partecipato a proposte di modifica di documenti su temi legati al trasporto pubblico.

In ambito regionale come comitato ho collaborato alla stesura di un libro intitolato “per vedere oltre” , su temi legati all’accoglienza di turisti non vedenti.

Consigliere sezionale dal 2010 al 2015.

Consigliere regionale nel 2014.

Consigliere nel 2014 presso l’irifor di torino.

Attualmente Consigliere sezionale neo eletto e referente per le questioni legate all’autonomia e mobilità.

Priorità programmatica

Stimolare l’erogazione di maggiori fondi sul bando che periodicamente il ministero delle infrastrutture bandisce su progetti a livello nazionale per installazioni di semafori sonori. Senza fondi non si fanno passi avanti sull’autonomia.

Grazie per il vostro tempo.

Presentazione candidatura, di Armando Paviglianiti

Autore: Armando Paviglianiti

Non credo agli oroscopi però, se mi capita, seguo le previsioni e, quando mi conviene provo a crederci. Questo per dire a chi crede all’astrologia, che essendo del segno del capricorno, presento specifiche caratteristiche come: affidabilità, caparbietà, abnegazione, attaccamento al lavoro, lealtà, sensibilità, qualità che credo di aver messo anche a disposizione della “mia Associazione (l’UICI)”, che mi ha dato tanto e verso la quale sento il dovere morale di restituire con gratitudine ciò che ho ricevuto nella stessa misura ed anche più.

QUESTO SONO IO

Armando Paviglianiti di Reggio Calabria, nato nel 1949, felicemente sposato e con due figli ormai cresciutelli. Perché dico questo?  Perché il mio percorso lavorativo e di impegno nel sociale hanno comportato una mia ridotta presenza in famiglia, impegno assecondato, condiviso, compreso ed apprezzato prima da loro e poi, anche dai tanti amici e colleghi di lavoro. Il mio pane quotidiano, da quando nel 1995 ho assunto per la prima volta il ruolo di consigliere provinciale della Sezione di Reggio Calabria, è stato quello di vivere nei problemi e con i problemi delle persone con disabilità visiva e delle loro famiglie, mettendoci con amore tutte quelle qualità necessarie, per la risoluzione dei problemi, ma rimettendoci anche sonno e salute a volte. La gratificazione non è mancata, anche se piccoli incidenti di percorso, legati ad incomprensioni, insuccessi e reazioni smisurate, mi hanno fatto tanto male ma mi hanno formato e temprato per prepararmi al futuro impegno. Così dal 2000, per 3 mandati consecutivi, ho ricoperto l’incarico di Presidente Sezionale. Dal 2015 ad oggi ho ricoperto il ruolo di Consigliere Regionale e di Vice Presidente Regionale dell’I.RI.FO.R.; oggi sono componente della Direzione Regionale UICI Calabria.

La carica di Presidente Sezionale UICI, ha comportato la necessità di dover conseguire alcuni attestati ed accreditamenti, per poter operare nella progettazione, formazione e selezione nei progetti di Servizio Civile Nazionale. Ma un Presidente Sezionale UICI è anche Presidente dell’I.RI.FO.R. per cui, il compito di progettare, organizzare e coordinare iniziative che vanno dai corsi di informatica, ai corsi di autonomia e mobilità, ai corsi di formazione di base per l’insegnamento alle persone con disabilità visiva,  ai Campi scuola ecc. ecc.: non è stato e non è uno scherzo.

Nell’ambito della Biblioteca multimediale “Augusto Romagnoli” della Sezione, ho collaborato alla codifica ed alla stampa in Braille di testi scolastici ed altro. Per operare con cognizione di causa, ho conseguito l’attestato di partecipazione ai vari corsi di Dirigente Sportivo organizzati dal CONI Regionale Calabria. Quest’ultima necessità, è collegata all’inizio del mio compito di consigliere provinciale, addetto allo sport e tempo libero.

Ho così fondato l’associazione sportiva “A.S.D. REGGINA UIC” ONLUS, di cui sono ancora oggi Presidente da ben 25 anni. Nel’ambito del tempo libero, ho organizzato diversi e variegati momenti di aggregazione nonché gite culturali e ricreative anche all’estero (Grecia, Spagna, Bosnia, Repubblica Ceca), iniziative ben partecipate ed apprezzate. Nel contempo, sono stato componente della Commissione Nazionale sport e tempo libero. Qualcuno scrisse: “un presidente per tutto”.

QUESTO SONO IO

Ho conseguito l’attestato di Centralinista presso l’Istituto “Florio e Salomone“ di Palermo e successivamente ho proseguito gli studi musicali, presso l’Istituto “F. Cavazza” di Bologna diplomandomi in pianoforte e, in seguito, l’Abilitazione all’insegnamento della Musica quale vincitore del Concorso a Cattedra nell’anno 1986.  Sono seguiti: 1984 Concerto pianistico presso il Teatro Odeon di Reggio Calabria; 1986 concerto pianistico presso il “Modigliani Club” Centro Internazionale D’Arte Reggio Calabria. Per un certo numero di anni ho insegnato privatamente musica ottenendo significative soddisfazioni: ho preparato diversi alunni che hanno successivamente superato gli esami di ammissione al Conservatorio di musica “F. Cilea” di Reggio Calabria; insegnamento che ho dovuto abbandonare per ovvi motivi, dal momento che ho assunto l’incarico di Presidente Sezionale.

QUESTO SONO IO

Ho lavorato per 5 anni come centralinista telefonico, presso la Camera di Commercio di Reggio Calabria; successivamente presso il Banco di Roma della mia città dove ho fatto una grande e significativa esperienza. Favoloso il rapporto con i colleghi ma, soprattutto, splendido il rapporto con la clientela che mi ha riconosciuto professionalità, disponibilità e simpatia, nel ruolo che ricoprivo. Grazie alla stima conquistata nell’ambiente di lavoro, ho ricoperto incarichi sindacali, prima quale segretario aziendale nella filiale in cui lavoravo, poi quale coordinatore Regionale e, successivamente componente del “Comitato Aziendale Centrale”. Tenevo assemblee nelle varie filiali, illustravo le piattaforme contrattuali, avviavo azioni di lotta a difesa dei lavoratori Bancari insieme alle altre sigle sindacali, rappresentando in tutti i tavoli di lavoro ed in ogni occasione le potenzialità in possesso del lavoratore non vedente se adeguatamente munito degli strumenti necessari per svolgere le mansioni affidate.

QUESTO SONO IO

Se credete in me, per quello che ho cercato di rappresentarvi, al prossimo congresso nazionale votatemi. Mi sono candidato su sollecitazione di tanti amici, ma lo desidero fortemente per mettere a disposizione la mia esperienza e il mio impegno a favore della UICI e della causa dei non vedenti di tutta Italia, in un ruolo nuovo, con la certezza di poter dare ancora tanto alla nostra organizzazione; sappiate che lo farò con l’impegno consueto che negli anni di vita associativa mi ha contraddistinto, con umiltà e amore. Grazie        

Presentazione candidatura, di Chiara Calisi

Autore: Chiara Calisi

Presentare se stessi non è affatto semplice: solitamente, di te, parlano gli altri. Raramente ho presentato me stessa, in quanto persona semplice e molto riservata. In ogni caso, intendo farmi conoscere: ecco, brevemente, il mio passato e il mio presente, con uno sguardo colmo di speranze, di gioie e di sogni verso il futuro.

Sono una donna non vedente giovane, tale mi sento.

Ho goduto del prezioso dono della vista solo nei primissimi anni di vita: il morbillo, tanto amico, è venuto a farmi visita ed ha compiuto il suo dovere.

Con la vivacità di tutti i bimbi, mi sono affacciata alla scuola dell’infanzia molto presto, presso l’istituto Provinciale “Messeni”, a Rutigliano, paese in cui risiedo, dove ho trascorso anche la mia fanciullezza, frequentando la scuola elementare.

Grazie ai miei formatori, fra i quali merita una doverosa attenzione il prof. Pasquale Capozza, ho presto cominciato a manifestare alcune connotazioni del mio carattere: tenacia, rigore, spirito di adattamento, lealtà, coerenza, disponibilità, anche e soprattutto nelle situazioni più scomode e difficili. Tali caratteristiche mi appartengono ancor’oggi, anche se, in una società prevalentemente caratterizzata da pressapochismo, le stesse rappresentano forse difetti, non pregi. Non intendo però cambiare: grazie al mio temperamento, considero la mia esistenza un’opportunità ed una sfida che, quotidianamente, affronto con enormi sacrifici e con immenso piacere.

Con la mente impegnata a riflettere sul mio percorso di studi, emerge ancor vivo il ricordo del mio cuore, che batteva per l’ansia di conoscere nuove situazioni e vivere esperienze diverse, allorquando, per la frequenza della scuola media inferiore,  ho intrapreso i miei studi presso l’Istituto Statale “Augusto Romagnoli di Roma, quando la struttura formativa viveva i suoi tempi d’oro. Non potrò mai dimenticare il prezioso contributo elargito, per la mia formazione umana e professionale, da illustri tiflopedagogisti e docenti (Ceppi, Banchetti, Mazzeo, Ciocchetti ed altri); a loro, comunque presenti e vigili durante la mia crescita, si sono uniti, successivamente, altri eccellenti ed affermati tiflopedagogisti (Bizzi, Capirci, Natoli, Sassi), mentre frequentavo il Corso Statale di Specializzazione biennale per gli educatori dei minorati della vista, sempre presso l’Istituto “Romagnoli”, dopo aver conseguito il diploma di maturità presso l’Istituto Magistrale Statale, nella scuola pubblica e, fortunatamente, senza sostegno. A tutti i miei formatori, non esclusi quelli che ci hanno lasciato, anche prematuramente, dei quali conservo un indelebile e piacevolissimo ricordo, rivolgo la mia profonda gratitudine, la mia stima, il mio affetto e il mio rispetto.

Giovanissima, sempre accompagnata da vivo e coinvolgente entusiasmo, ho cominciato ad insegnare nella scuola elementare, in qualità di docente di sostegno, superando un Pubblico Concorso.

Ho sempre privilegiato il lavoro in team; per tale ragione, raramente sono stata l’insegnante dell’alunno disabile; spesso, sono stata docente della classe, con interscambio di ruoli.

Lavorare per garantire a tutti gli alunni le migliori opportunità di crescita non è stato semplice: mi hanno senz’altro aiutato le competenze acquisite nel corso degli studi, il significativo grado di autonomia raggiunto, la continua ricerca tiflopedagogica, rivolta a cogliere il meglio della metodologia cosiddetta comune, per integrarla e fonderla con quella specifica, al fine di promuovere un effettivo processo di apprendimento inclusivo. Mi hanno sostenuto, poi, le connotazioni caratteriali sopra menzionate; tutto ciò, però, poggiava, ovunque e comunque, su un pilastro in cemento armato: la ferrea volontà di cambiamento e di progresso, calibrata sui singoli alunni, unici e irripetibili.

Sostenuta dal mio spirito di abnegazione, per oltre quindici anni, quasi sempre in volontariato:

  • ho condiviso le mie esperienze umane e professionali con le famiglie degli alunni disabili visivi, con i docenti impegnati nell’integrazione scolastica ed extrascolastica, con le istituzioni coinvolte nel processo di formazione e di crescita dei medesimi alunni, in qualità di responsabile UICI provinciale e regionale del Settore Istruzione;
  • ho progettato, diretto e coordinato alcuni campi estivi educativo-riabilitativi, ai quali hanno partecipato anche bimbi e studenti con disabilità plurime di grado medio.

Con notevole impegno, su incarico dell’UICI, ho elaborato i primi progetti italiani, relativi:

  • all’attuazione di corsi di formazione e di aggiornamento, da me diretti e coordinati, riservati ai docenti di ogni ordine e grado di scuola;
  • all’espletamento delle attività integrative extrascolastiche pomeridiane.

Sono altresì cresciuta e mi sono arricchita, partecipando attivamente e consapevolmente:

  • alla formazione di centinaia di docenti, che hanno frequentato corsi di specializzazione polivalente;
  • al Gruppo H e al GLIP, presso l’ex Provveditorato agli Studi di Bari, per molti anni;
  • a numerosi Gruppi di Lavoro, istituiti presso alcune scuole per la verifica e la valutazione di Progetti educativi sperimentali;
  • alla Commissione Nazionale Istruzione dell’UICI, coordinata dall’illustre e compianto Preside Tioli;
  • alla valutazione dei giovani disabili visivi durante gli esami di iscrizione all’Albo Professionale dei centralinisti telefonici, quale rappresentante della Regione e del Ministero dell’istruzione;
  • all’espletamento del ruolo di consulente tiflologo, PER CIRCA SEI ANNI, presso un Centro di Consulenza tiflodidatticaistituito dalla BIC;
  • all’espletamento del ruolo di tutor in un corso di formazione professionale, riservato a giovani disabili visivi, da impegnare come addetti alle pubbliche relazioni e al centralino.

Mio malgrado, con inimmaginabile tristezza, per rettitudine morale e professionale, ho lasciato l’insegnamento nella scuola primaria, dopo circa un ventennio, non potendo aiutare, efficacemente, alunni ipovedenti; tuttavia, non ho mai smesso di studiare e di insegnare; infatti:

  • ho continuato e continuo a svolgere attività di consulenza presso famiglie e scuole, che direttamente mi coinvolgono, prescindendo dalla presenza di alunni disabili;
  • sono docente formatore, per il secondo anno scolastico, nei Corsi Base di Tiflodidattica, organizzati dall’IRIFOR Nazionale.

Ho sperimentato con interesse e piacere di crescere, anche il ruolo di impiegata presso il CNT, che mi ha garantito l’opportunità di elevare le mie competenze:

  • nella ricerca di nuovi sussidi ed ausili, per alunni disabili visivi;
  • nella loro validazione e sperimentazione;
  • nella dimostrazione delle loro modalità di utilizzo e tanto altro ancora.

Attualmente, per continuare ad imparare, sono impiegata, nella pubblica Amministrazione, con mansioni diverse.

Mi auguro di poter offrire il mio umile contributo anche in contesti per me nuovi: non mi spaventa lavorare, neppure imparare. Sono a disposizione, per offrire il mio tempo, le mie competenze ed il mio impegno, nei tempi e nei modi ritenuti utili.

Vorrei collaborare per garantire ai nostri alunni, in modo omogeneo, su tutto il territorio nazionale:

  • pari opportunità di crescita, commisurate ai bisogni specifici di ciascuno;
  • percorsi di potenziamento, laddove indispensabili, da svolgersi in centri comuni, oppure in strutture appositamente individuate;
  • servizi qualificati e mirati, integrati e coordinati, erogati dagli Enti collegati all’UICI.

Una rete di servizi e di interventi opportunamente creata e potenziata, stabile nel tempo e ugualmente diffusa su tutto il territorio italiano, garantirebbe, a coloro che operano nel campo specifico, l’opportunità di formare cittadini consapevoli non solo dei loro diritti, ma anche dei loro doveri. Con profonda stima, rivolgo il mio sincero e sentito grazie, al sig. Presidente Nazionale, per la preziosa opportunità, che mi ha concesso.

Presentazione candidatura, di Stefano Salmeri

Autore: Stefano Salmeri

Sono nato a Pontedera il 14 novembre del 1959 e da quel giorno ho stretto un legame irreversibile con la cecità.

Dal 1970 al 1974 ho frequentato l’Istituto Romagnoli, dove ho avuto la fortuna di avere come maestro alle elementari Vincenzo Ciocchetti e come preside Enrico Ceppi, alla cui scuola mi onoro di appartenere sotto il profilo tiflopedagogico ed epistemologico. Dal 1974 al 1979 ho frequentato il liceo classico Michele Amari di Giarre (CT); il 2 aprile del 1984 mi sono laureato in Lettere moderne e il 25 novembre del 1985 in Filosofia, presso l’Università di Catania.

Dal 1987 al 2006 sono stato professore di Filosofia e Storia nei licei, come vincitore di concorso; dal 2006 sono professore associato di Pedagogia generale e sociale presso l’Università di Enna “Kore”; il  30 marzo del 2017 ho conseguito l’abilitazione a professore ordinario.

Nel 1991 ho vinto la borsa di studio per Tiflologi bandita dall’UICI sede centrale di Roma.

Dal 1990 al 1995 sono stato consigliere provinciale della sezione UICI di Catania e coordinatore della Commissione istruzione; dal 1990 al 2006 sono stato componente del Gruppo H del Provveditorato di Catania, in rappresentanza dell’UICI, in qualità di esperto tiflologo; dal 1992 al 1994 sono stato pedagogista dell’Istituto per ciechi “A. Gioeni” di Catania; dal 1996 al 1999 sono stato componente del Comitato di Gestione del Centro Regionale Culturale per non vedenti di Catania, come rappresentante della CGIL.

Dal 2016 sono vicepresidente regionale dell’IRIFOR Sicilia; dal 2017 sono componente del CDA della Stamperia Regionale Braille di Catania; nel 2017, su segnalazione del Presidente Nazionale Mario Barbuto, sono stato nominato componente del NIS.

Ho pubblicato, tra l’altro, quattro monografie sulla disabilità visiva e una trentina di articoli (alcuni anche su “Tiflologia per l’Integrazione”). 

Ho dato la mia disponibilità a candidarmi a consigliere nazionale perché la mia esperienza rispetto alle questioni educative potrebbe essere utile nell’azione quotidiana dell’Unione, nella consapevolezza comunque e con l’umiltà di avere molto da imparare da chi ha alle spalle lunghi anni di lotta e di lavoro sul campo in ambito associativo. Avendo insegnato prima nei corsi polivalenti, poi nelle SISSIS, nei PAS e nei TFA sono stato e sono a contatto con il mondo della scuola e con la realtà dei nostri ragazzi, ma il polso della situazione lo si ha veramente quando si scende in campo immergendosi e contaminandosi, intrecciando rapporti diretti con le famiglie e con i soci; so bene che in questo caso non vanno adottati atteggiamenti giudicanti e/o censori ed è indispensabile l’ascolto attivo che, oserei dire, deve diventare necessariamente produttivo.

La situazione oggi è resa ancora più drammatica dal covid 19 che amplifica e moltiplica le criticità per noi disabili visivi, nella scuola, nel mondo del lavoro e nella vita sociale in generale. L’emergenza sanitaria richiede ed impone una rimodulazione e una ricalibrazione degli stili di vita perché i cambiamenti non risultano sempre facilmente metabolizzabili per chi nel quotidiano deve affrontare le insidie di una partecipazione attiva volendo essere cittadino con pari dignità. E le criticità si moltiplicano per i soggetti più fragili, cioè per chi ha una disabilità complessa e viene privato degli interventi (educativi, riabilitativi, di supporto scolastico). Credo perciò che sia mio dovere, anche etico, se il Congresso lo riterrà opportuno, mettermi in gioco per cercare di accompagnare il cambiamento, in un lavoro di gruppo e di cooperazione, soprattutto con chi ha sviluppato tante competenze a livello associativo, a partire dal nostro Presidente Nazionale Mario Barbuto.  

A livello operativo posso garantire all’UICI una collaborazione con le Società pedagogiche (SIPED e SIPES), con i Rettori delle Università Italiane (CRUI) e con i direttori di Dipartimento e delle Strutture di Scienze della formazione primaria (CUNSF) sia per elaborare accordi di programma e progetti, sia per rivedere i programmi dei TFA aumentando le ore per i sensoriali. Inoltre, individuando università disposte ad ascoltare le nostre esigenze e distribuite organicamente sul territorio nazionale, posso offrire la mia disponibilità affinché si sviluppi anche nel mondo accademico una maggiore sensibilità rispetto alle questioni tiflologiche.