LE ALTRE ATTIVITÀ. C’è anche una commissione per le varie iniziative
Tante le medaglie vinte ai tricolori paralimpici. A Castrezzato si va in buca, c’è Borno per la neve
Corsa, rally, golf, sci…L’attività della sezione bresciana dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti non si pone limiti. I progetti sono diventati così numerosi da implicare la formazione di un’apposita commissione sport all’interno dell’Uici, per accogliere le tante idee e soprattutto realizzarle, oltre a sognare i traguardi futuri, magari in occasione del centenario dell’Uici che cade il prossimo anno. «Stiamo già lavorando per organizzare eventi che vengano ricordati», anticipa Davide Foglio, runners ipovedente, vincitore di molte medaglie, sostenuto dall’inventiva scoppiettante di Gilberto Pozza, storico promotore di iniziative e inventore di Mite, progetto di rally per ciechi o ipovedenti. Per adesso, le conquiste più prestigiose sono forse quelle delle corse: agli ultimi campionati italiani paralimpici Foglio, Sandra Inverardi e Khadir Asghar hanno fatto incetta di medaglie d’oro e d’argento, correndo tutti con le rispettive guide, con un’unica amarezza: Asghar è arrivato primo ma non è classificabile perché non ha ancora la cittadinanza. «Un dolore per lui, in attesa, dal 2016, di questa attestazione dopo anni di lavoro in Italia – ricorda Foglio, che a Iesolo ha chiamato sul podio il compagno di corsa e gli ha messo al collo una delle sue medaglie – perché lui è un vincitore e il riconoscimento è doveroso». Continuano le vittorie anche con i rally: lo scorso 13 luglio nel vicentino ha debuttato, grazie al progetto Mite, «un nostro socio di Manerbio, Michele Brignani, che è salito sul podio insieme a Sandro Martini, pilota della scuderia Mite, la quale ha vinto la coppa di primo posto per auto storiche, secondo posto auto moderne… è stato un nuovo successo!» racconta Pozza. Prossime discipline coinvolte: golf e sci. Per la prima è attivo Roberto Regosa, golfista e volontario Uici: «Sto organizzando per la prima settimana di ottobre a Castrezzato un torneo dove vorrei partecipassero 40 squadre con 40 ipovedenti o ciechi accompagnati da 80 persone senza problemi di vista», illustra. Per lo sci invece, spiega Foglio: «Un’amica che ha un negozio di articoli sportivi a Villa Carcina e che è istruttrice di sci per non vedenti ci ha proposto di organizzare una proposta di sci a Borno per la prossima stagione. Ovviamente siamo già in movimento!».
Articolo pubblicato su “BresciaOggi”, il 29 Luglio 2019