Sommario rivista “Kaleidos” n. 8-2018

Sommario
E se vivessimo in un mondo per sole donne? (di Flora Casalinuovo)
Perché gli uomini guadagnano di più? (di Ilaria Amato)
Metamorfosi di un maschio (di Ilaria Amato)
Donna stai zitta (di Gaia Giorgetti)
Guida alla salute delle donne

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti 2018 al link: http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

 

Sport – BXC: Successo dei Lampi Milano sulla Leonessa BXC Brescia

Si è disputato nel week-end il terzo turno del XXII Campionato Italiano di baseball per ciechi.
Domenica 15 aprile, a Brescia, i Lampi Milano hanno superato la formazione locale, la Leonessa BXC, per 7 a 4.

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano
tel/fax: +390276004839
Email: info@gsdnonvedentimilano.org
Web: www.gsdnonvedentimilano.org
twitter: https://twitter.com/Gsdnvmilano
Facebook: https://www.facebook.com/GSDNONVEDENTIMILANO

 

Torino – Comunicati del 13 aprile 2018

COMUNICATI DEL 13 APRILE 2018
1) Campagna fiscale 2018
2) Incontro GAU
3) Proiezione accessibile
4) Soggiorno estivo a Fano
5) Corsi CRV
6) Laboratorio sogni e laboratorio artistico
7) Rinnovo tessere di libera circolazione
8) Soggiorno I.Ri.Fo.R. Piemonte
9) Manifestazione podistica “Olte la vista, oltre la Sla”
10) Incontro con Circolo dei Lettori
11) Comitato pari opportunità e associazione Verba
12) Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino
13) Sportello legale
14) Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo
15) Accompagnamenti UNIVoC
16) Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e
Vedenti

Campagna fiscale 2018
Sta per iniziare la campagna fiscale 2018: il periodo della dichiarazione dei redditi è ormai alle porte. Anche quest’anno la nostra sezione ha attivato uno sportello di consulenza fiscale a tariffe agevolate, in convenzione con il CAF Anmil Torino. Sarà possibile ricevere assistenza per la compilazione dei modelli 730 e Unico. Il servizio a tariffe agevolate è riservato ai soci UICI Torino in regola con il tesseramento e ai loro familiari. Per fissare un appuntamento è necessario contattare la nostra segreteria al numero 011535567.
Il tariffario e l’elenco dei documenti richiesti per la compilazione della dichiarazione dei redditi saranno pubblicati a breve sul sito www.uictorino.it. Inoltre potranno essere inviati via e-mail o ritirati presso i nostri uffici in formato cartaceo.

Incontro GAU
Il comitato genitori della nostra sezione ha organizzato un incontro con i responsabili del GAU (Gruppo Assistenza Ustionati) dell’Ospedale CTO di Torino. L’obiettivo è conoscere le principali cause di ustione, e suggerire le opportune strategie per evitarle e curarle in modo corretto.
L’appuntamento è per martedì 24 aprile alle ore 17.30 nei locali del Cadd, in via Nizza 151. Per una migliore trattazione della materia, il GAU ha predisposto del materiale informativo in formato accessibile: si tratta di due libri, uno destinato ai bambini, l’altro ai ragazzi delle scuole medie e superiori.

Proiezione accessibile
Venerdì 20 aprile, alle ore 15.30, presso la sede di Film Commission Torino Piemonte (in via Cagliari 42), si tiene la proiezione accessibile del film “La Ragazza della Nebbia”, di Donato Carrisi, vincitore del premio Donatello come miglior regista esordiente. Il film è ispirato all’omonimo romanzo giallo, scritto dallo stesso Carrisi: ruota attorno alla scomparsa di una sedicenne in una cittadina montana dalla vita apparentemente tranquilla. La resa accessibile del film, con sottotitolazione facilitata e audiodescrizione, è stata realizzata dagli studenti del corso “Accessibilità ai prodotti audiovisivi” promosso dall’associazione “Torino + Cultura Accessibile”.

Soggiorno estivo a Fano
L’irifor Torino organizza un soggiorno marino rivolto a persone con disabilità visiva e non. Sarà un momento di relax ma anche una preziosa occasione di socializzazione e conoscenza reciproca. Il soggiorno si svolgerà dal 16 al 30 giugno a Fano, località sul litorale marchigiano. La sistemazione sarà presso l’Hotel Continental, che già in passato ha ospitato alcuni nostri gruppi. E’ previsto il servizio di pensione completa (incluse le bevande ai pasti) e servizio spiaggia. Tra i comfort aria condizionata in camera, aperitivo e animazione serale. La quota di partecipazione comprensiva di trasporto andata e ritorno in pullman è di 644 euro per chi sceglie la camera doppia e di 770 euro in camera singola. A ciascun partecipante con disabilità visiva residente in Torino e provincia l’Irifor garantisce un contributo di dieci euro al giorno, portando così le quote a
504 euro in camera doppia e 630 in camera singola. Chi avesse esigenze particolari (ad esempio camere triple o presenza di bambini) potrà ricevere informazioni contattando la nostra segreteria. E’ necessario che i partecipanti ciechi assoluti provvedano a individuare un accompagnatore ciascuno per l’intera durata della vacanza. Le iscrizioni si raccolgono entro il 30 aprile 2018; entro il 4 maggio 2018 sarà richiesta una caparra di 200 euro per ufficializzare l’adesione, mentre il saldo dovrà essere versato entro l’8 maggio 2018. Il soggiorno avrà luogo solo se vi sarà un numero minimo di adesioni.

Corsi CRV
Nell’ambito delle attività del CRV (Centro di Riabilitazione di Torino) la nostra sezione propone quattro interessanti corsi studiati per il coinvolgimento di persone con disabilità visiva.
Il primo laboratorio, rivolto essenzialmente a un pubblico femminile, riguarda il maquillage e la cura della pelle. In parallelo ci sarà una proposta di cura della persona pensata specificamente per gli uomini, i quali, non meno delle donne, avvertono il desiderio di presentarsi con un aspetto ordinato, per sentirsi bene con se stessi e con gli altri.
Il terzo laboratorio riguarda l’attività di maglia e cucito. Infine, l’ultimo corso propone alcune tecniche di panificazione per uso domestico. I docenti saranno professionisti di comprovata esperienza. I corsi, inseriti nelle attività riabilitative, non avranno costi a carico dei partecipanti.
Le attività, però, saranno avviate solo se vi sarà un numero minimo di iscritti. Per questo è importante che gli interessati a uno o più corsi facciano pervenire i loro nominativi alla nostra segreteria, contattando il numero 011535567 entro lunedì 30 aprile. A seconda delle adesioni, verrà stilato un calendario e saranno fornite indicazioni più dettagliate. Alcuni corsi potrebbero iniziare già nel mese di maggio.

Laboratorio sogni e laboratorio artistico Vi proponiamo due laboratori guidati dalla dott. Federica Ariani, psicologa che da tempo collabora con la nostra sezione.
Il primo si concentra sulla natura dei sogni e dedica una speciale attenzione alle percezioni delle persone con disabilità visiva. In sei incontri da due ore ciascuno, i partecipanti saranno accompagnati in un percorso che parte dall’ascolto di miti e favole, per poi arrivare a una trattazione più teorica sull’interpretazione dei sogni e sul ruolo che essi svolgono nel funzionamento del nostro cervello. Infine, chi lo desidera potrà condividere le proprie esperienze di sognatore, mettendosi in gioco in prima persona. Il laboratorio è gratuito, ma è necessario iscriversi.
La seconda esperienza riguarda la creatività e prevede la realizzazione di manufatti artistici, partendo da materiali diversi come argilla, pongo, pasta di sale, cartapesta. Ciascun partecipante arriverà ad elaborare un proprio gusto estetico. Il laboratorio si articola in 5 incontri da due ore ciascuno. L’iscrizione ha un costo di 20 Euro a persona. Il costo è invece di 15 Euro per chi sceglie entrambi i laboratori.
Le proposte saranno attivate solo se ci sarà un numero minimo di partecipanti.

Rinnovo tessere di libera circolazione
Come già nel 2017, anche quest’anno, presso i nostri uffici, è possibile rinnovare la tessera di libera circolazione rilasciata dalla Regione Piemonte. Il documento non viene sostituito, ma semplicemente aggiornato, con una pratica informatica che dura pochi istanti ed è totalmente gratuita.
Poiché la maggior parte delle tessere sono prossime alla scadenza, ricordiamo ai soci interessati di effettuare il rinnovo al più presto. Oltre che presso i nostri uffici, è possibile aggiornare la tessera in uno dei punti di ricarica segnalati sul sito www.gtt.to.it.

Soggiorno I.Ri.Fo.R. Piemonte
Dal 1 all’8 luglio l’I.Ri.Fo.R. Piemonte propone un campo ludico-riabilitativo per giovani soci di età compresa tra i 7 e i 20 anni.
Il soggiorno si svolgerà all’interno del Centro di Educazione Ambientale “Andirivieni” di Legambiente a Sala Biellese, struttura completamente accessibile, immersa nello splendido paesaggio della Serra Morenica d’Ivrea.
Durante la settimana di campo, i protagonisti saranno stimolati a perfezionare l’autonomia personale, a sviluppare le relazioni interpersonali, a migliorare l’orientamento nello spazio, ad acquisire nuove competenze informatiche. Il costo potrà variare dai 250 ai 300 Euro a persona, a seconda del numero di adesioni. La quota comprende il soggiorno in pensione completa, tutte le attività previste, l’assistenza di personale specializzato, l’assicurazione e le eventuali spese di viaggio. Le famiglie interessate possono contattare la segreteria I.Ri.Fo.R. Piemonte al numero
011 56 27 870 oppure via e-mail all’indirizzo irifor@uicpiemonte.it

Manifestazione podistica “Olte la vista, oltre la Sla”
Anche quest’anno la nostra Polisportiva organizza la manifestazione podistica XIII Oltre la Vista… Oltre la SLA. Come d’abitudine, l’evento si terrà il giorno 25 Aprile 2018 presso il Parco del Valentino. Gli interessati ad iscriversi potranno farlo rivolgendosi alla Polisportiva stessa nei giorni di Mercoledì e Venerdì pomeriggio. L’intero ricavato della manifestazione, come sempre, sarà devoluto al centro ricerche per la SLA delle Molinette (CRESLA). Chi desidera prenotarsi invii una mail a polisportiva@uictorino.it.

Incontro con Circolo dei Lettori
L’U.N.I.Vo.C. ETS ODV comunica che il giorno giovedì 19 Aprile 2018 alle h 16.00, presso il salone dell’U.I.C.I si terrà l’incontro con i ragazzi del Circolo dei Lettori. Vi aspettiamo numerosi.

Comitato pari opportunità e associazione Verba Ricordiamo la collaborazione in atto tra il comitato pari opportunità della nostra sezione e l’associazione Verba, che da oltre quindici anni offre un aiuto concreto alle donne più fragili e più sole. Tra le tante, preziose iniziative, va segnalato l’ambulatorio Fior di Loto, che garantisce prestazioni ginecologiche alle donne disabili. La struttura, gestita in collaborazione con l’Asl Torino 1, si trova in via Silvio Pellico 28: offre visite gratuite e consulenze su vari temi, dalla gravidanza alle malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre, presso la sede dell’associazione Verba, in via San Marino 10, esiste uno sportello di ascolto rivolto alle donne vittime di violenza, che lì possono trovare assistenza psicologica e legale. Per saperne di più potete contattare le referenti del nostro comitato pari opportunità, oppure direttamente la responsabile dell’associazione, Giada Morandi, al numero 011 011 28 007.

Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino Ricordiamo che i responsabili dei comitati attivi presso la nostra sezione UICI sono sempre a disposizione di tutte le persone che necessitano di assistenza, consulenza o informazioni, telefoniche o su appuntamento, nei seguenti giorni e orari:
• Comitato Anziani: tutti i lunedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
• Comitato Centralinisti: tutti i lunedì dalle ore 17.00 alle ore
18.00
• Comitato Fisioterapisti: tutti i giovedì dalle ore 16.00 alle ore
17.30
• Comitato Ipovedenti: tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00
• Gruppo Informatico: tutti i venerdì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
• Comitato Pari Opportunità: tutti i venerdì dalle ore 17.00 alle ore
18.00
• Comitato genitori: contattare la signora Maria Inglese all’indirizzo
email mariainglese92@gmail.com
Si invitano tutte le persone che necessitano di assistenza a prenotare il loro appuntamento al numero di telefono 011 535567.

Sportello legale
VEDIAMO cosa dice la legge!!!
Ricordiamo che, al fine di essere sempre più vicina alle esigenze dei soci, la sezione UICI di Torino ha attivato uno sportello di consulenza legale presso i propri uffici. La consulenza legale sarà offerta gratuitamente dal Presidente nonché Avvocato Franco Lepore a tutti i soci regolarmente iscritti all’associazione. Tale servizio permetterà agli interessati di ottenere consulenze legali in diverse materie, dalle questioni di famiglia a controversie condominiali, da problemi sul lavoro a cause di risarcimento danni, dal recupero crediti a questioni di successione ecc.. i soci potranno beneficiare di una consulenza per ogni singola questione. Non potranno essere espressi pareri in ordine all’operato di altri avvocati.
L’Avv. Lepore sarà lieto di ricevere tutti gli interessati direttamente presso la sede UICI di Corso Vittorio Emanuele 63, previo appuntamento telefonico al numero 011/535567, tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00. All’atto della prenotazione, invitiamo i soci a specificare genericamente la materia oggetto della richiesta della consulenza.

Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo Ricordiamo che è attiva la casella di posta elettronica dilloalpresidente@uictorino.it, uno strumento dedicato a soci e amici che vogliano porre quesiti, segnalare iniziative, avanzare suggerimenti o critiche (purché costruttive) relative alla vita associativa del nostro sodalizio e più in generale alla condizione dei disabili visivi.
Le e-mail verranno lette personalmente dal Presidente, che risponderà nel più breve tempo possibile, compatibilmente con gli impegni lavorativi e istituzionali. Questo è un ulteriore strumento per promuovere un contatto diretto, immediato e personale con i nostri soci.

Accompagnamenti UNIVoC
Si informano gli utenti che le richieste di accompagnamento possono essere rivolte, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19 dal lunedì al venerdì, alla signora Enza telefonando al numero 339/6836001 oppure alla signora Laura al numero 011/859523 o cellulare 333/7773309.

Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti Il Circolo dell’Amicizia tra ciechi e vedenti con sede presso la Famija Turineisa in Via Po 43 a Torino comunica il programma delle proprie
attività:

Mercoledì 18 Aprile – la Famija Turineisa organizza una serata di folklore piemontese.
Mercoledì 25 Aprile – la sede è chiusa. Buona festività a tutti.

 

Genova – Segreteria telefonica del 13 aprile 2018

I nostri uffici sono aperti al pubblico lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.45; martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 14.45.

Si ricorda che tutte le attività della Sezione si intendono sospese in caso di qualsiasi tipo di allerta metereologica e rinviate a data che verrà successivamente comunicata.

Si rende noto che è possibile rinnovare il tesseramento all’associazione per l’anno 2018 presso l’ufficio di Via Caffaro 6/1 nell’orario di apertura al pubblico; chi volesse versare la quota associativa tramite trattenuta mensile sulla pensione, può sottoscrivere l’apposita delega presso la sede di Via Caffaro, previo appuntamento.

E’ possibile destinare il 5 per mille delle imposte sul vostro reddito a questa Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: basta indicare il nostro codice fiscale n. 00465930105 nell’apposito quadro della denuncia dei redditi o della certificazione unica.

I Volontari del servizio civile saranno impegnati nel corso obbligatorio di formazione specifica dal 16 Aprile 2018 al 9 Maggio 2018 come da Comunicato n.56 della Presidenza Nazionale, e in tale periodo non potranno essere disponibili per servizi di accompagnamento; si ricorda che è sempre attivo il servizio di accompagnamento prestato dal gruppo di Volontari coordinato da Sabrina Forlin, da contattare al numero 010 43 47 115;
Anche quest’anno è possibile avvalersi dei servizi del CAF dell’ANMIL in convenzione; gli interessati possono rivolgersi direttamente al CAF dalle ore 9 alle ore 13 al numero 010 89 84 055 qualificandosi come nostri soci per fissare un appuntamento; il costo varia da 7 euro per il modello 730 singolo del socio o di parente di primo grado convivente con lo stesso fino a 25 euro per il modello UNICO di parente di primo grado non convivente col socio.
Sempre in convenzione è possibile avvalersi dei servizi del CAF 50&Più dell’ENASCO prendendo appuntamento ai numeri 010 54 30 42 oppure 010 55 30 352;

Si rende noto che il docente Stefano Mantero è disponibile per illustrare le caratteristiche del nuovo registratore parlante tascabile EVO E5: gli interessati possono contattare l’ufficio della Sede Sezionale;

Sabato 14 aprile alle ore 9:30 nell’Auditorium Giuseppe Verdi dell’Istituto “David Chiossone” avrà luogo la nostra assemblea sociale; è stata inviata a tutti i soci regolare convocazione;
Domenica 15 Aprile si svolgerà una gita con partenza da Santa Margherita Ligure per proseguire poi per Paraggi, Portofino Vetta, Ruta di Camogli e Camogli; per adesioni e chiarimenti contattare Luciano Frasca al numero 389 071 05 27;

Euroflora sarà aperta nei parchi di Nervi tutti i giorni da venerdì 21 aprile a domenica 6 maggio dalle 9 alle 19.30. Il numero giornaliero dei biglietti disponibili sarà limitato a ventimila unità e potranno essere acquistati esclusivamente in prevendita on line dal 10 febbraio sul sito www.euroflora2018.it: saranno inoltre disponibili nella rete dei punti vendita Best Union Vivaticket e nelle agenzie di viaggio convenzionate; in città saranno attivati punti vendita presso le casse della Fiera di Genova in P.le Kennedy: Dal 6 al 15 aprile, dalle 15:30 alle 19:30; Sabato e domenica anche dalle 11:00 alle 13:00; nell’area del Porto Antico è aperta fino al 6 maggio, tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:00,la biglietteria dell’Ufficio Informazioni e Accoglienza (Calata Falcone e Borsellino). Il biglietto comprende l’utilizzo delle navette e costa 23 euro. L’ingresso è gratuito per bambini fino a 8 anni, biglietto ridotto a 16 Euro per i ragazzi dai 9 ai 16 anni e per l’accompagnatore del visitatore disabile.

Per informazioni ed adesioni alle iniziative sezionali contattare:
per il gruppo di auto mutuo aiuto, la coordinatrice Beatrice Daziale al numero 340 069 34 55;
per il progetto Spazi Ri-Vita di Palazzo Bianco, la coordinatrice Alessia Cotugno al numero 329 64 95 151;
per il laboratorio teatrale “Ad occhi chiusi”, i docenti Carola Stagnaro al numero 347 19 25 902 o Paolo Drago al numero 340 41 81 308;

Prossimo bollettino il 20 aprile 2018

 

Torino – Notiziario audio 011NEWS, n. 14/2018

Torino – Notiziario audio 011NEWS, n. 14/2018
E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 14/2018 di venerdì 13/4/2014. Di seguito il link: http://www.uictorino.it/011news1814.mp3

In primo piano:
Incontro tra la sindaca Appendino e le associazioni di disabili. Il taglio ai servizi di trasporto accessibile sarà reintegrato entro fine anno.

La CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà) festeggia i 30 anni con un’iniziativa legata all’accessibilità del centro di Torino
Un soggiorno sul litorale marchigiano, tra mare e relax. E’ la nuova proposta estiva dell’I.Ri.Fo.R. Torino

Buon ascolto.

Napoli – Sant’Anastasia progetto alternanza scuola-lavoro

Un nuovissimo progetto per il Presidio dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Uici) di Sant’Anastasia che vede protagonisti dei giovani studenti. Il Progetto che, fino ad ora, gode di assoluta esclusiva in quanto non vi sono precedenti è l’alternanza scuola-lavoro; una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini degli studenti, ad arricchirne la formazione e ad orientarne il percorso di studio in vista di un futuro lavoro, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi.
L’Alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi, è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) in linea con il principio della scuola aperta.
Il Liceo Scientifico “Torricelli” di Somma Vesuviana, onora il Presidio Zonale Uici di Sant’Anastasia con una proposta di collaborazione in seno all’Alternanza; tale rapporto di collaborazione viene suggellato lunedì scorso 9 Aprile con la sottoscrizione di una Convenzione. Il Responsabile del suddetto Presidio Uici si dichiara entusiasta di intraprendere questo percorso evidenziando l’importanza di portare a conoscenza, soprattutto dei più giovani, il tema della disabilità, argomento spesso ignorato dall’Istituzione scolastica.
Il sodalizio condurrà gli studenti delle classi IV al raggiungimento delle conoscenze basi relative alla disabilità visiva attraverso un programma ben articolato e strutturato con attività pratiche da svolgere presso il Presidio con i Soci Uici affetti da minorazione visiva. La programmazione prevede diversi argomenti: differenza fra cecità ed ipovisione, Braille, autonomia e mobilità, barriere architettoniche, sport…una molteplicità di temi che costituiranno un bagaglio di conoscenze essenziali, con l’auspicio che si potranno creare delle coscienze aperte ad accogliere le diversità.
Dopo il primo incontro avvenuto venerdì scorso presso l’Istituto “Torricelli, la lezione di lunedì ha approfondito i concetti dell’aptomorfica, cioè i concetti relativi alla percezione aptica (conoscenza attraverso il tatto) ed il Braille; il gruppo di studenti è stato bendato e presentato loro un disegno in rilievo che avrebbero dovuto riconoscerlo attraverso il senso vicario del tatto; lo scopo di tale esercizio è stato quello di far comprendere, non solo i tempi decisamente più lunghi che richiede la percezione tattile, ma anche i processi di analisi e sintesi che, a volte, non risultano del tutto semplici. Infine, gli studenti hanno appreso i rudimenti del Braille utilizzando la tavoletta.
Il percorso avrà una durata di circa due mesi; ogni classe terminerà l’iter con una lezione sulle barriere architettoniche dove sarà prevista un’esercitazione pratica di rilevamento “su campo” di queste.
È stato grande l’entusiasmo dei ragazzi, pieni di curiosità ed attenzione confermando, in tal modo, la professionalità ed il prestigio della Rappresentanza Uici di Sant’Anastasia.
Il Presidio Uici, infine, rivolge un particolare ringraziamento al Preside dell’Istituto “Torricelli”, il Prof. Sabato D’Agostino e agli studenti delle classi 4F e 4G, per la stima e la fiducia conferitagli

Trento – La Galleria Civica G. Segantini di Arco riapre con due nuovi servizi di accessibilità per ciechi e ipovedenti

Da sabato 17 marzo 2018 la Galleria Civica G. Segantini di Arco riaprirà i suoi spazi espositivi. Per l’occasione, dalle 10.00 alle 18.00, la Galleria sarà visitabile a ingresso gratuito e alle ore 11.00 si terrà un momento di inaugurazione della stagione 2018, nel corso del quale verrà presentato un nuovo servizio di audioguide e didascalie in Braille per il pubblico ipo e non vedente, realizzate in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – sezione provinciale di Trento.

Nei mesi scorsi, grazie al prezioso sostegno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – sezione provinciale di Trento, ha preso infatti avvio un progetto di accessibilità museale rivolto al pubblico ipo e non vedente, in parallelo con altre iniziative per sostenere l’accessibilità del territorio altogardesano, promosse tra gli altri dall’associazione Shquipet Onlus.

Il MAG, sensibile ai temi della disabilità e dell’accessibilità ai luoghi della cultura, ha accolto questa esigenza progettando delle audioguide specifiche per questa tipologia di visitatori, che saranno a disposizione negli spazi della Galleria Civica G. Segantini.

Le audioguide consentiranno al visitatore di poter disporre autonomamente di un bagaglio di contenuti per ciascuna delle opere di Giovanni Segantini esposte in Galleria, dalla dettagliata descrizione visiva dei quadri, a contenuti specialistici relativi alla storia e alla critica dell’opera, oltre naturalmente ai dati essenziali identificativi del bene.
Le audioguide sono configurate con un’interfaccia interattiva tattile e cuffie a induzione ossea, elementi essenziali per l’utilizzo da parte del visitatore ipo e non vedente, ma permetteranno anche una visualizzazione tradizionale, così da poter essere fruite su richiesta da tutti.

A completamento del progetto, gli spazi della Galleria Civica sono stati dotati di didascalie delle opere di Giovanni Segantini nel sistema di scrittura Braille, posizionate nelle sale accanto alle didascalie tradizionali, che consentiranno all’utente ipo e non vedente di procedere in una visita agli spazi museali integrativa o alternativa al sistema di audioguida.

Per la realizzazione di questi prodotti, il MAG si è avvalso della consulenza di tre ditte specializzate: Fabrica Ludens di Rovereto che ha fornito i sistemi di audioguida, Trentino Senza Barriere Onlus che ha adattato i contenuti delle audioguide alle esigenze del pubblico portatore di disabilità visiva, Associazione Progetto Ciechi Onlus, che ha realizzato le didascalie in Braille.

 

Segantini e Arco | Gli spazi espositivi

 

Con il progetto Segantini e Arco, frutto della virtuosa collaborazione nata nel 2015 tra MAG e Mart e curato nella sua parte scientifica da Alessandra Tiddia del Mart, le due istituzioni intendono contribuire a valorizzare la città di Arco come luogo segantiniano nel mondo attraverso l’attività espositiva e di ricerca. L’obiettivo è quello di posizionare la città natale di Giovanni Segantini al centro di un circuito internazionale che fa capo a musei e istituzioni pubbliche di tutto il mondo che possiedono opere di Segantini e agli studiosi che si occupano dell’artista.

Dal 2015 l’allestimento permanente della Galleria Civica G. Segantini di Arco si compone di una parte espositiva tradizionale con dipinti, opere di grafica e documenti storici sull’artista, e di una parte interattiva.
Il display espositivo si apre con la Segantini Map, una postazione interattiva che consente di interrogare tutte le collezioni pubbliche nel mondo che possiedono opere di Segantini, navigare nei siti di questi musei e visualizzare a pieno schermo i capolavori dell’artista ivi conservati. Le Segantini Doc sono invece postazioni che utilizzano la tecnologia multitouch per offrire strumenti e materiali che concorrono a ricostruire la vicenda artistica di Segantini inquadrandola nel contesto culturale contemporaneo all’artista.
Attorno alle postazioni interattive sono esposti dipinti, sculture e opere su carta relative a Segantini e agli artisti trentini suoi contemporanei, opere provenienti dalle collezioni del Mart, del MAG, della Provincia autonoma di Trento e dalla generosità di privati cittadini, qui uniti in un’azione di valorizzazione del grande artista nato ad Arco, ma soprattutto nell’impegno a sostanziare un progetto che riunisca in sé tutte le potenzialità di ricerca intorno ad un’unica parola chiave: Segantini.

A partire dal 2016 gli spazi della Galleria Civica si sono arricchiti di nuove opere, frutto di acquisizioni e depositi, che ampliano il patrimonio del MAG dedicato a Giovanni Segantini.
Oggi trovano spazio nelle sale della Galleria tre nature morte – Natura morta di cacciagione e frutta, Natura morta con lepre e frutta, Natura morta con pesce e verdura (1879-1880) – acquistate dal comune di Arco nel 2017, composte in origine probabilmente in un trittico con la funzione di insegna pubblicitaria, che costituiscono un’interessante novità nel catalogo della produzione di Segantini.
Vicino a esse sono esposti tre depositi di collezionisti privati, che hanno scelto di valorizzare le proprie opere negli spazi della Galleria Civica: si tratta di Testa di vecchio (1882-1883), Paesaggio brianteo (1884-1885) e Pulcini nell’aia (1883-1885), tutti riferibili al periodo giovanile di Segantini.

Accanto alle opere, nuovi prodotti sono andati a implementare nel tempo le sale della Galleria Civica, aggiungendo nuovi contenuti e possibilità di ricerca intorno al pittore arcense.
Attualmente una sala ospita la versione museale del docufilm Segantini, ritorno alla natura (2016), creata appositamente per lo spazio e per il progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco. Prodotto da Apnea Film, interpretato da Filippo Timi e diretto da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini, Segantini, ritorno alla natura è stato scritto a sei mani da Roberta Bonazza, Francesco Fei e Federica Masin.

Da marzo 2018 l’allestimento permanente della Galleria Civica G. Segantini si amplia proponendo un aggiornamento delle collezioni e dei prestiti, con un approfondimento dedicato ai temi e alle figure dell’Ottocento nelle opere di artisti contemporanei a Giovanni Segantini, provenienti dal Mart di Rovereto.
Attraverso tre nuclei tematici – Il paesaggio, Figure dell’infanzia, Figure femminili – il percorso espositivo pone in confronto le opere di Giovanni Segantini, rese celeberrime dall’azione capillare e intensa delle riproduzioni fotomeccaniche, con i lavori degli artisti trentini a lui contemporanei fra cui, ad esempio, Andrea Malfatti, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi.
Il paesaggio, la figura infantile e quella femminile sono i temi maggiormente indagati dalla produzione artistica di fine Ottocento, fino a diventare dei veri e propri generi. L’antica suddivisione per generi della pittura informa il sistema dell’arte per tutto l’Ottocento, dalle aule dell’accademia alle sale espositive.
Ciò vale anche per la pittura di Segantini: i suoi lavori giovanili si concentrano soprattutto sulla natura morta, molto richiesta dalla committenza borghese, per poi passare al ritratto e da qui all’ambientazione della figura nella natura, resa attraverso brani paesaggistici magistrali, dove il naturalismo delle forme si fonde con il simbolismo degli impulsi e dei fermenti propri delle forze della natura.
È nella rappresentazione segantiniana della figura femminile, sia in forma di Dea Cristiana ne L’angelo della vita, sia di nudo immerso nella natura come in Vanità, che però meglio si coglie il passaggio a una nuova concezione ideista dell’arte, che informerà l’arte italiana del primo Novecento.

 

 

Sport – GSD Non- e Semivedenti: Conclusa una stagione invernale ricca di neve momento culminante era la settimana di sci fondo in Val Casies

Sta per finire un inverno lungo e ricco di neve e contemporaneamente la stagione di sci fondo del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non- e Semivedenti Bolzano. IL GSD ha organizzato nel periodo da dicembre a marzo per i propri atleti regolarmente l’allenamento, e gli amanti di competizioni hanno partecipato alle gare di Gran Fondo nonché al Campionato Provinciale in Val Ridanna. Il momento culminante della stagione era però la settimana di sci fondo in Val Casies. Ad essa hanno partecipato 40 persone, provenienti dall’Alto Adige, da altre Province italiane, dall’Austria nonché dalla Germania. Erano presenti 2 istruttori di sci nordico ed inoltre 8 accompagnatori, anche loro come gli istruttori di sci, appositamente formati. A tutti va un sincero ringraziamento per il prezioso aiuto volontario, responsabile e disinteressato, inoltre anche alla Banca Popolare dell’Alto Adige per il sostegno finanziario ed all’Associazione Turistica della Val Casies per aver messo a disposizione gli impianti.

Il Gruppo sportivo dilettantistico non e semivedenti Bolzano (GSDNSV) organizza iniziative sportive non agonistiche, progetta il tempo libero e organizza la partecipazione a competizioni sportive nazionali ed internazionali. Il gruppo sportivo si articola nelle seguenti sezioni: Torball, sport invernali, atletica leggera e tandem/scacchi/bersaglio/tempo libero.

Info: Riccardo Tomasini (responsabile per lo sport invernale), tel. 0471-971117
Email: sport@unioneciechi.bz.it

 

Non è più il tempo delle rivoluzioni… o forse sì? Incontro con Arianna Colonello, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

Ho conosciuto Arianna, virtualmente, solo pochi giorni fa, a causa di un suo articolo su Facebook, ed è stato subito un fitto scambio epistolare e comunanza di vedute.
Arianna ha quel sano e fresco idealismo che permea troppo poco il mondo contemporaneo, ma senza il quale il mondo non può evolversi.
Dai nostri scambi di e-mail è nata questa chiacchierata, perché semplicemente di questo si tratta. Arianna scrive di getto, come se riuscisse a fatica a tenere a freno il vulcano che c’è in lei. Non censura niente di quello che pensa: è un libro aperto e la sua visione della realtà è di quelle che magari molti condividono, ma pochi hanno il coraggio di esprimere.
Così, ecco Arianna.

M.: Arianna, qual è stato il tuo percorso di studi?

A.: Prima dell’università ho frequentato un istituto tecnico professionale, anche se avrei voluto fare il classico, ma per il mio problema di ipovisione ho scelto un professionale. Molti credevano che mi sarei stufata di studiare.
I professori delle superiori mi hanno molto sottovalutata: mi dicevano che per me giurisprudenza sarebbe stata troppo difficile. Dovevo fare lingue e letterature straniere, pur sapendo di non avere un futuro, perché i traduttori e gli interpreti mi passavano davanti per la loro preparazione.
All’università ho avuto difficoltà con i libri digitalizzati. Me li facevo fare da una libreria di Monza, ma arrivavano tardissimo rispetto alla data richiesta attraverso il formulario che compilavo, poi i libri digitalizzati erano pieni di errori. Compravo i libri originali, me li spaccavano in due, legandomeli poi con degli elastici. Che strazio vedere i libri ridotti così con quello che costavano!
Poi mi sono laureata in giurisprudenza ed ho ottenuto anche un diploma post laurea alla scuola professioni legali. Ho fatto anche un tirocinio al Parlamento Europeo.

M.: Raccontami in dettaglio di questo tirocinio.

A.: Ho partecipato ad un bando che ho trovato sul sito europa.eu, basta cercare in Google “tirocini istituzioni europee per laureati in giurisprudenza”. Una mia amica vedente era stata là prima di me a fare il tirocinio e me ne aveva parlato molto bene, così mi sono incuriosita ed ho cercato in google.
Non c’erano prove scritte: la selezione avveniva sulla base dei titoli di studio, dovevo compilare un form, una domanda dove ti chiedevano i titoli di studio e perché lo volevi fare. Ho superato una selezione molto dura (su 12.000 candidati ci hanno selezionati in 200).

M.: Di cosa ti sei occupata?

A.: Mi sono occupata di disabilità, in particolare ho organizzato un evento con il supporto dell’Europarlamentare italiano Alberto Cirio, che verteva sulla disabilità ed il lavoro.
Ho fatto una presentazione semplice, non molto tecnica, con PowerPoint, in cui ho descritto la situazione del mondo del lavoro in Italia e ho analizzato cosa dovrebbe fare il disabile per cambiare la situazione, per esempio arrangiarsi da sé a trovare lavoro, fare un curriculum, essere in grado di sostenere un colloquio di lavoro.
D’altro canto, ci vuole una legge più idonea che valuti le competenze, non solo ed esclusivamente la disabilità. Ho anche sottolineato la necessità di cambiare la burocrazia, snellire questo procedimento; le aziende non vogliono vedersi in capo l’obbligo di assumere un disabile, perché di obblighi ne hanno già tanti, non hanno voglia di sottostare a questi obblighi, non hanno voglia di vedersi invadere l’azienda con le verifiche. il disabile deve imparare a valorizzarsi, ma allo stesso tempo è necessario utilizzare concretamente l’istituto del collocamento mirato per aiutare i disabili a trovare lavoro da sé. Se il disabile avesse la possibilità e la voglia di trovarsi un lavoro da sé, non ci sarebbero tutti questi problemi.
Ho avuto molta difficoltà a trovare un eurodeputato che supportasse le mie idee. Questo fa riflettere: sono idee scomode? Li ho contattati tutti, finché ho trovato lui ed il suo assistente.
L’evento si è svolto il 16 febbraio 2016. Inizialmente sono andata a presentare le mie idee ai singoli europarlamentari. In cinque o sei hanno aderito, poi il pomeriggio c’è stato l’evento pubblico. Le riviste hanno festeggiato il successo dell’evento, una bella soddisfazione anche vedere il proprio nome presente sull’agenda parlamentare: non capita tutti i giorni.

M.: Eri pagata per questo tirocinio? Come hai fatto a trovare alloggio per quel periodo?

A.: Si, ero pagata. Avevo un rimborso spese col quale mi sono mantenuta per cinque mesi. Ho vissuto in un residence per stagisti delle istituzioni europee. L’alloggio me l’ha trovato l’ufficio Stage di Lussemburgo del Parlamento Europeo, un alloggio molto caro, ma con i soldi che mi davano riuscivo ad affrontare le spese necessarie al mantenimento.
Andavo al lavoro in metropolitana, ma purtroppo le sintesi vocali a volte non funzionavano e quindi ho fatto una petizione al Parlamento Europeo dicendo che la metro non era pienamente accessibile.

M.: Attualmente di cosa ti occupi?

A.: Sono membro del network Vita indipendente (ENIL network), sono coordinatore del progetto Echangeability project per l’Erasmus network, che ha l’obiettivo di aumentare la mobilità internazionale degli studenti disabili che vogliono studiare all’estero per un certo periodo di tempo, come fanno tutti i loro coetanei.
Per il resto, alla fine sono disoccupata; una brutta etichetta attaccata che mi porto dietro, perché sono ipovedente, ma nessuno è venuto da me dicendo che il mio curriculum vale non solo a parole, ma anche nei fatti. Ti dicono: “bel curriculum”, ma tutto finisce lì. Non c’è posto in Italia, non esiste meritocrazia, ma solo raccomandazione vista in modo negativo, cioè le associazioni disabili preferiscono assumere un non disabile che di disabilità non sa nulla, viene assunto solo in quanto parente del dirigente del capo.
Una cosa ancora più sconcertante, che spero che nella mia vita non mi capiti mai e che non auguro a nessuno, è di essere formalmente assunta, ma in sostanza non fare nulla, non portare innovazione all’interno dell’associazione o dell’ente.

M.: Ecco, riguardo al progetto Echangeability Project, una curiosità: quanti sono gli studenti disabili che fanno un periodo di studio all’estero?

A.: Solo l’1%.

M.: Perché sono così pochi secondo te?

A.: Sono così pochi perché ci sono dei fattori anattrattivi, per esempio il fattore economico: non ci sono borse di studio prima di partire, puoi chiedere il supplemento di borsa di studio, ma ti viene dato quando tu sei alla fine del periodo di stage o del periodo di Erasmus.
Un altro fattore anattrattivo è la paura, l’iperprotezionismo delle famiglie; i soggetti disabili non conoscono le proprie competenze perché sono oscurati dall’approccio assistenzialista e dalla mania di controllo che esercitano le famiglie su di loro.
Il terzo fattore anattrattivo è il rischio di perdere i benefici economici che ti vengono dati nel paese di origine.
Poi c’è il problema della carenza della capacità di mobilità ed orientamento. Tanti non riescono a trovare un alloggio accessibile, gli edifici delle università non sono accessibili, i supporti dati dall’università ospitante non sono gli stessi dell’Università che frequenti in Italia.
Un altro problema è la mancanza di informazione: i disabili trovano all’università dove vorrebbero studiare uno scenario diverso, servizi diversi, di cui non erano a conoscenza e tanti rinunciano perché non si trovano assistenti alla persona o accompagnatori per non vedenti.
Esiste anche un problema di procedura: quando tu organizzi il viaggio devi fare il preventivo del budget e la procedura è molto complicata per i ragazzi disabili.
Infine c’è anche un fattore di paura della lontananza dalla famiglia e c’è una mancanza della cultura che sta alla base. Molti disabili non credono che l’Erasmus o un programma di studio all’estero faccia veramente per loro.

M.: Cosa si può fare per incentivare la mobilità internazionale degli studenti disabili?

A.: Io voglio sollecitare l’Italia ad adottare la carta internazionale della disabilità, la disability card, che permette a chi lo desidera di andare all’estero per lavorare e studiare, portandosi dietro i benefici acquisiti nel paese di origine. La disabilità non cambia se una persona cambia paese.
Oltre a questo, si dovrebbe applicare in concreto la Convenzione ONU sui disabili. Poi sarebbero necessari più percorsi di autonomia, per esempio facendo corsi di cucina e in generale di autonomia domestica gratuiti per non vedenti.
Per aumentare la mobilità internazionale dobbiamo ampliare il progetto MEp!, che ha creato l’Erasmus Network. È una rete di cui adesso fanno parte solo 300 università.
Una persona secondo me deve scegliere l’università più adatta alle sue esigenze e il MEP! è un progetto che segnala la maggiore o minore accessibilità delle università, per esempio viene segnalato se e dove ci sono libri anche in braille e sono inseriti gli indirizzi e le localizzazioni dei palazzi per poterne valutare l’accessibilità.
Un altro esempio: le università ospitanti potrebbero provvedere borse di studio per i disabili, che hanno più spese degli altri, provvedere dei supporti tecnologici e prevedere una figura di informatico esperto in accessibilità per le tecnologie assistive, che manca dappertutto.
Bisognerebbe fare incontri informativi con i disabili che sono riusciti ad andare all’estero, per far capire che si può fare, magari presentare la propria università, i propri problemi per dare un’idea agli studenti su come scegliere, magari si potrebbe anche fare una app che metta in contatto ex studenti disabili che hanno studiato all’estero e studenti che vorrebbero fare questa esperienza, per avere consigli, mettere in contatto gli studenti disabili con ragazzi dell’università dove andranno a studiare, così da poter essere indirizzati all’ufficio giusto .

M.: Cosa diresti alle istituzioni?

A.: Non ritengo giusto che in Italia ci siano persone veramente insoddisfatte, prigioniere di un paese che non offre nulla, sia in termini di valorizzazione delle alte qualifiche e delle capacità professionali (molte persone non riescono ad andare al di là del classico lavoro di centralinista o fisioterapista), sia in termini di inclusione sociale perché in Italia molti disabili sono istituzionalizzati dalle famiglie stesse, che gestiscono in tutto e per tutto anche la vita delle persone capaci di intendere e di volere, oppure dallo Stato, che spende molti più soldi sbattendoli in istituto, di quanti ne spenderebbe per renderli autonomi.
Faccio un caldo appello al legislatore nazionale e comunitario, affinché “ la Convenzione sui diritti dei disabili non resti un testo vuoto, visto che vengono loro negati i diritti umani. Questo non lo dico solo io, ma anche autorevoli studiosi della materia, come Gerard Quinn e Anna Lawson.
Infatti non basta ratificarla, bisogna anche attuare i principi in essa contenuti, tra cui il diritto al lavoro. Purtroppo lo Stato italiano, in questo caso il legislatore, non fa niente per garantire l’accesso al lavoro dei disabili. L’unica cosa che ha fatto è stata quella di emanare una legge, entrata in vigore dal 1 gennaio 2018, che è simile alla precedente legge 68 del 1999. Purtroppo dietro a questa legge c’è il solito assistenzialismo all’italiana, c’è il solito pregiudizio del disabile che non è in grado di fare niente. Continuiamo a chiedere alle aziende di fare beneficienza imponendo loro l’obbligo di assumere i disabili, mettendo in vetrina solo la disabilità, senza tenere conto e valorizzare la singola persona e le sue qualità.
Io mi associo alla protesta fatta da molte associazioni rappresentative dei disabili dopo l’entrata in vigore di questa legge, infatti il loro timore, e anche il mio, è quello del solito contentino: “ti assumo perché sono obbligato, non perché vali, poi ti accantono a fare nulla, perché io azienda lo vivo come obbligo, non come potenzialità”.
Io mi appello al legislatore, sia a livello nazionale, sia a livello comunitario affinché emani un provvedimento che faccia sì che i disabili siano messi in condizione di essere assunti come gli altri, che possano andare direttamente dalle aziende a presentare il proprio curriculum, la propria esperienza e capacità, come fanno tutti, senza sottostare ad intermediari ed a burocrazie estenuanti da ambedue le parti, lavoratore e datore di lavoro. Inoltre mi sembra scandaloso che il legislatore nazionale obblighi i cittadini a sottostare ad un sistema delle assunzioni degradante e dequalificante.
Altro punto debole: il legislatore comunitario non dà delle linee guida ai legislatori nazionali, i quali in questa materia dovrebbero emanare norme più uniformi e conformi alla Convenzione ONU.
Inoltre colgo l’occasione per appellarmi al legislatore comunitario e nazionale affinché prevedano uno stipendio dignitoso per i disabili attivisti, a livello comunitario, che come me si battono non solo per i propri diritti, ma anche per chi non può tutelarsi, in quanto non esperto in materia o semplicemente non informato.
Un’altra cosa che il legislatore dovrebbe fare è rispettare il principio di autodeterminazione dei disabili, assegnando o facilitando l’assegnazione di poteri decisionali a persone con disabilità, trattandole quindi come risorsa e non come peso. Solo così si può attuare una vera rivoluzione fatta di fatti e non di parole.
Ci sono “ cervelli in fuga disabili” che come me vogliono fuggire da un paese che non offre nulla a livello lavorativo di progressione in carriera. In altri paesi la situazione è molto migliore, perché la mentalità è molto più aperta, rispetto all’Italia. Basterebbe solo che il nostro paese accettasse i propri limiti e agisse per lottare per cambiare le cose, non nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che il problema non esiste. Infatti dei cervelli in fuga con disabilità non se ne parla mai: si parla solo dei cervelli in fuga normodotati, anche questo fa molto riflettere e si capisce che dietro c’è un approccio sbagliato sulla disabilità.

M.: Cosa ti piacerebbe fare per il futuro?

A.: Mi piacerebbe combattere per i diritti dei disabili, lavorare per un’organizzazione non governativa che sia veramente influente a livello comunitario e lavori seriamente per la protezione dei nostri diritti, coinvolgendo ai vertici i disabili stessi.
I disabili qualificati sono lasciati a casa a sé stessi senza lavoro, invece di essere messi al vertice in posizioni di prestigio come vorrebbe il buon senso e la meritocrazia. Le organizzazioni di disabili nascono come funghi, ma ai vertici non si trovano disabili ma solo abili. In generale i normodotati non sanno nulla di disabilità, salvo che siano vicini ad un parente o ad un amico disabile. Molto spesso lo fanno per arrivare a fine mese, non per passione. Queste cariche le lascerei in mano a disabili volenterosi, che vogliano veramente cambiare la società e battersi contro l’assistenzialismo.
Per far questo bisogna organizzare campagne di sensibilizzazione, facendo capire che noi possiamo, i nostri titoli e qualifiche li abbiamo acquisiti con sacrifici a volte anche doppi rispetto ai non disabili, in quanto abbiamo delle difficoltà in più dovute al pregiudizio ed alle barriere materiali e culturali che dobbiamo affrontare ogni giorno.
In Italia è presente una cultura sbagliata della disabilità, che crea ulteriori barriere di qualunque tipo. Sono fermamente convinta che per una persona come me, che si è sempre data da fare, non c’è futuro in Italia, anche perché io aspiro a posti di rilievo e un’aspirazione del genere non è compatibile con la cultura assistenzialista presente nel nostro paese.
Io vorrei lavorare a livello comunitario, perché le mie capacità in quell’ambito sono valorizzate. Al contrario, a livello nazionale in vetrina ci sarà sempre la mia disabilità, non la mia persona. Io non ci sto ad essere trattata da cittadina di serie B. Purtroppo molti disabili non ammettono di essere trattati così, o ancor peggio molti lo accettano e si accontentano, buttano all’aria le loro ambizioni, perché si rendono conto di abitare in uno Stato che li vuole pecore, non persone, uno Stato che li vuole annientare, in quanto disabili.
Mi piacerebbe entrare in un organizzazione non governativa sui diritti dei disabili, mi piacerebbe coordinare progetti, apportare le mie innovazioni ed idee, mi piacerebbe anche entrare in politica, ma mi rendo conto che le mie idee sono scomode, e poi, detto terra terra, di politica non si vive, per lo meno a basso livello e anche questo è molto deludente e demotivante anche per i più volenterosi come me. Io ho molti progetti innovativi in mente che possono migliorare il mondo dei disabili, ma ci si scontra con l’assenza di risorse economiche.
In conclusione credo fermamente che se il legislatore italiano adottasse una legge sul lavoro più adeguata ai nostri tempi e alle normative comunitarie sarebbe di profitto anche per lo Stato stesso. Il governo, invece di dare pensioni e fare assistenzialismo, dovrebbe abolire il collocamento mirato così com’è concepito e dare lavoro ai disabili non perché disabili, ma perché capaci e lasciare le pensioni agli inabili al lavoro ed alle loro famiglie che li assistono, spesso smarriti ed abbandonati a sé stessi.
Per questo credo che fare rete, nella nostra fattispecie, tra i non vedenti, ovunque si trovino, sia davvero molto importante. Io faccio informazione attraverso una radio condotta da un ragazzo non vedente, che si chiama Giuseppe Cesena, per seguire le trasmissioni è sufficiente scaricare la App “Giuseppe Cesena”.
Io credo che per cambiare realmente, non in modo apparente, la situazione, sia necessario avere contatti con persone influenti, io vorrei fare l’opinionista televisiva e radiofonica, per media a livello nazionale ed anche comunitario connessi con esponenti politici ed i vari organi di governo, per far sì che le nostre istanze siano ascoltate e per mettere a conoscenza le persone dei nostri disagi e delle nostre proposte per risolverli. Ovviamente deve trattarsi di emittenti radio e televisive serie, non perditempo, che accettino di invitare un opinionista che dica le cose come stanno senza troppi buonismi ed ipocrisie, altrimenti si torna da capo.
Di disabilità se ne parla troppo poco ed in modo non inclusivo, con la tendenza a categorizzare i disabili come categoria separata rispetto al resto del mondo.

M.: Ma la responsabilità di questa cultura non inclusiva non è anche un po’ nostra?

A.: Io credo che la responsabilità sia anche dei disabili che non si ribellano a questo tipo di approccio, perché fa comodo stare a casa con la pensione senza fare nulla. Ma non far nulla vuol dire sentirsi inutili. Infatti così facendo resteremo sempre ai margini della società, non saremmo mai parte attiva. Quindi la responsabilità è di chi si fa condizionare, di chi si fa comandare dalla famiglia che gli fa fare una vita che non sentono loro, solo in quanto disabili si fanno annientare.
D’altro canto, però, ribadisco che la responsabilità è dovuta all’assenza delle istituzioni, incluso il legislatore sia a livello nazionale, sia a livello comunitario che dovrebbe conformarsi all’approccio sulla disabilità voluto dalla convenzione dei diritti dei disabili, cosa che il legislatore italiano non fa.
Purtroppo molti politici italiani al Parlamento ci reputano un peso, solo che non lo dicono apertamente. Ovviamente questo è un ostacolo al benessere della società. La convenzione non approva un modello medico sociale sulla disabilità, dove il disabile viene considerato un malato, anzi richiede agli Stati di attuare un modello inclusivo, cosa che non è avvenuta con la legge sul lavoro del 2018, che non ha fatto altro che alzare le sanzioni per le mancate assunzioni dei disabili invece di fare in modo che le aziende imparino a vederci come risorsa utile per loro.
Tra l’altro molti datori di lavoro sicuramente troveranno scuse per non assumere disabili, cercheranno di evitare di provvedere agli accomodamenti ragionevoli perché troppo costosi, per paura del pregiudizio, partono con il concetto sbagliato che tanto i disabili non fanno nulla o più di tanto non possono fare nonostante questa pratica sia discriminatoria. Gli italiani sono il popolo della trasgressione: fatta la legge, trovato l’inganno.

M.: Mi dicevi che sei stata invitata a Nemo Nessuno Escluso su rai 2. Raccontami com’è avvenuto questo contatto .

A.: Il contatto con Nemo è avvenuto su consiglio di un mio amico normodotato. Ho provato, ma ho avuto solo promesse e niente fatti. Forse è per le mie idee troppo scomode per questo paese. Loro non hanno mai trattato il tema della disabilità.
Questo è accaduto l’estate scorsa: era inizialmente una promessa con il punto di domanda, vincolata al fatto se avessero prodotto una seconda edizione del programma o meno. Ad inizio dell’inverno ho scoperto che la seconda edizione stava andando in onda; ho chiesto nuovamente, rinnovando la proposta che mi era stata fatta, loro come risposta mi hanno detto che si sarebbero fatti sentire, ma così non è stato.

M.: Mi dicevi anche che hai fatto parte di una lista civica a Brescia. Raccontami qualcosa di più.

A.: Sono stata membro di una lista civica chiamata “Brescia con la gente” nel 2013, mi sono occupata di disabilità. Sono stata ingaggiata da un amico, ma poi ho lasciato perché non c’era concretezza e soprattutto, come ho già detto, le persone che fanno politica a basso livello non hanno nemmeno i soldi per vivere, invece chi la fa ad alti livelli guadagna milioni di euro.
Comunque il risultato che ho ottenuto è che sono riuscita a far riprendere i lavori per la ricostruzione degli ascensori nella stazione dei treni di Brescia, per fortuna i lavori sono ultimati ed ora persone disabili e non ne possono usufruire. Ho fatto pressione mediatica, o fatto segnalazioni su segnalazioni, rimarcando che la vita delle persone era in pericolo per queste lacune. Finalmente l’hanno capito, così ce l’ho fatta. Questa è una delle mie vittorie personali: essere stata utile agli altri. A seguito di questo importante risultato mi è stata conferita la seconda edizione del premio delle donne che ce l’anno fatta, nel 2013, da parte della Consigliera delle pari Opportunità del Comune di Brescia.

M.: Consiglieresti quindi ai non vedenti o ai disabili in generale di fare esperienze all’estero? e a chi volesse restare in Italia cosa diresti?

A.: Sì, io consiglio ai non vedenti e ai disabili in generale di andare all’estero, nei paesi in cui c’è un approccio sulla disabilità come risorsa e non come limite. Bisogna cambiare paese per essere valorizzati come persone e non considerati disabili.
Chi volesse restare in Italia, purtroppo deve accettare di essere trattato da oggetto da gestire, deve accettare l’assistenzialismo di un paese arretrato, deve accettare un paese che non valorizza le capacità, ma considera solo la condizione di disabilità, come si vede dalle leggi che emana, oltre che dal pregiudizio culturale strisciante tra la gente. Quando giri per strada si vede come ti guardano.
Consiglierei comunque di fare rete, di fare gli opinionisti in TV e radio, di dare informazioni sulla disabilità, aiutare gli altri nelle proprie possibilità, non annullarsi dietro alla voglia di controllo da parte dei non disabili.

M.: Quanto pesa secondo te la doppia discriminazione, donna e disabile?

A.: La doppia discriminazione ha un peso rilevante, perché se tu sei donna e sei disabile hai meno possibilità di lavoro.

M.: Cosa potrebbe fare secondo te un’associazione grandemente rappresentativa come l’UICI?

A.: Secondo me l’UICI dovrebbe coinvolgere di più i soci. Io sono stata nel Comitato Giovani dell’UICI di Udine, l’ho fatto quattro anni quando ero all’Università. Abbiamo provato a fare un questionario, ma purtroppo non c’è stata partecipazione: ognuno vede solo sé stesso. Ogni volta che facevamo riunioni, la gente non partecipava.
L’Unione ha quasi cent’anni di vita, però la mentalità è sempre vecchia; è passiva, c’è troppa burocrazia. Dovrebbe cambiare mentalità, creare nei fatti più professioni innovative al di là del centralino e del fisioterapista, ma non solo su carta. Dovrebbe battersi, invitare il legislatore ad interessarsi di più sul tema dell’ipovisione , dovrebbe avviare i cechi al lavoro non perché ciechi, lo ribadisco, ma perché persone capaci. Dovrebbe incentivare la società a dare posti al vertice ai cechi che hanno le competenze. Dovrebbe fare più campagne per insegnare ai disabili visivi a farsi un CV ed a gestire un colloquio di lavoro per trovarsi lavoro da soli. Dovrebbe usare il suo potere per far sì che gli esperti in disabilità non vedenti ed ipovedenti vadano in TV e radio per fare informazione sulla disabilità. Magari questo sarebbe un incentivo per far progredire nel lavoro i disabili che valgono.
L’UICI è molto influente: dovrebbe dare spazio alle idee e ai progetti dei soci ed usare i finanziamenti pubblici per creare innovazione, posti di lavoro adatti alle aspirazioni dei disabili, dovrebbe invitare il legislatore ad emanare nuove politiche sociali per favorire l’inserimento autonomo nel mercato del lavoro, abolire il mirato, che così com’è concepito non serve a nulla, dovrebbe ascoltare l’insoddisfazione dei soci laureati che non hanno lavoro, cercare delle soluzioni individuali più adatte al caso concreto, dovrebbe creare delle linee guida a livello etico per la protezione del candidato con disabilità, che valgano per tutto il rapporto di lavoro, dovrebbe fare rete con le altre associazioni di disabili per aiutare i pluriminorati a fare attività esterne diverse dal solito stare in casa. Dovrebbe creare delle commissioni sulla disabilità, con gente realmente motivata, pagarla dandogli uno stipendio mensile, che faccia da portavoce tra i ciechi e la politica.
Ci sono molte persone che non accettano il bastone e la disabilità in generale, penso che voi come UICI potreste fare di più, io proporrei una campagna chiamata ” bastone bianco: un amico prezioso”. Si potrebbero invitare psicologi, persone esperte, non vedenti che sono autonomi, io potrei partecipare e dire la mia esperienza. Per esempio anch’io tanti anni fa non accettavo il bastone bianco, ma non ero io che non l’accettavo: era la mia famiglia. L’UICI mi ha aiutato ad accettarlo e adesso non esco senza. Questa può essere una campagna per far conoscere ed accettare una mobilità autonoma e gratificante a tutti i non vedenti.

M.: Grazie Arianna. Che la tua lotta sia di tutti noi!

 

 

 

 

 

 

 

Soggiorni in Terra Santa

 

Si informa che il Tour Operator Istituti Religiosi propone un viaggio in Giordania e Gerusalemme dal 16 al 23 giugno 2018.
La quota individuale di partecipazione è di 1.690,00 euro, di cui 300,00 euro di acconto.

La quota comprende:
–      Quota di iscrizione;
–      Trasporto aereo con voli di linea Roma/Amman e Tel Aviv/Amman/Roma
–      Tasse aeroportuali;
–      Sistemazione in camera doppia con servizi privati presso hotel di Categoria 4 stelle;
–      Trattamento di pensione completa dalla cena del 16 giugno alla prima colazione del 23 giugno 2018;
–      Spostamenti in pullman GT riservato, come da programma;
–      Ingressi come riportato nel programma;
–      Assistenza tecnica per tutta la durata del tour;
–      Assistenza di accompagnatori dall’Italia in misura di 1/20 partecipanti;
–      Portadocumenti o zainetto;
–      Guida di Israele e Giordania;
–      Visto di ingresso in Giordania;
–      Mance;
–      Assicurazione medico-bagaglio;

La quota non comprende:
bevande, extra e quanto non specificato ne “la quota comprende”

Supplementi:
Camera Singola 420,00 euro.

Prenotazioni entro il 20 Aprile.
Sarà possibile richiedere ad un costo aggiuntivo un accompagnatore ogni due persone.
Per prenotazioni e informazioni contattare Istituti Religiosi al tel. 0699330123 o 0696527888.

Programma
Giordania e Gerusalemme 16 – 23 giugno 2018
Programma di massima
Sabato, 16 giugno 2018 – ROMA – AMMAN
Partenza da Roma con volo di linea per Amman. Arrivo e incontro con la guida locale e visita panoramica
della città. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
Domenica, 17 giugno 2018 – AMMAN – JERASH – AMMAN
Prima colazione. Al mattino escursione a Jerash, conosciuta anche come la Pompei del Medioriente,
splendida testimonianza della grandezza dell’opera di urbanizzazione romana nelle provincie dell’impero in
Medio Oriente. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio rientro ad Amman per la visita cittadella romana, Museo
archeologico e Teatro Romano. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
Lunedì, 18 giugno 2018 – AMMAN – BETANIA – MADABA – MAR MORTO – PETRA
Prima colazione. Al mattino partenza per Betania, luogo del Battesimo di Gesù. Proseguimento per Madaba,
capitale dei mosaici bizantini. Pranzo in ristorante sul Mar Morto. Tempo a disposizione per un bagno. Nel
pomeriggio attraverso la “strada dei Re” arrivo a Petra. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento
Martedì 19 giugno 2018 – PETRA – WADI RUM – AQABA – EILAT
Prima colazione. Mattina dedicata alla visita di Petra, culla della civiltà nabatea, completamente scavata nella
roccia rosa e considerata una delle sette meraviglie del mondo. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio escursione
in Jeep lungo il Wadi Rum, caratteristico deserto giordano, scenario di molti film famosi. Partenza per Aqaba e
passaggio di frontiera giordano-israeliana. Arrivo ad Eilat. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
Mercoledì, 20 giugno 2018 – EILAT – MASADA – BETLEMME – GERUSALEMME
Prima colazione. Al mattino escursione a Masada, antica fortezza romana. Partenza per Gerico e pranzo in
ristorante. Nel pomeriggio trasferimento a Gerusalemme con sosta a Betlemme per la visita alla Basilica della
Natività. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
Giovedì, 21 giugno 2018 – GERUSALEMME
Pensione completa. Al mattino visita allo Yad Vashem, il Museo storico dell’Olocausto. Nel pomeriggio
visita ai luoghi simbolo delle tre religioni monoteiste: Spianata del Tempio (Islam), Muro del Pianto
(Ebraismo) e Basilica del Santo Sepolcro (Cristianesimo).
.
Venerdì, 22 giugno 2018 – GERUSALEMME
Pensione completa. Al mattino visita al Monte degli Ulivi: Ascensione, Basilica del Pater Noster e del Dominus
Flevit, Orto degli Ulivi, Getsemani, Basilica dell’Agonia e Tomba di Maria. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio Via
Crucis per le vie della città vecchia con ingresso alla Basilica del Santo Sepolcro. Visita della Basilica della
Resurrezione, con il Golgota e l’edicola del Santo Sepolcro Celebrazione Eucaristica conclusiva.
.
Sabato, 23 giugno 2018 – GERUSALEMME – ROMA
Prima colazione. Trasferimento all’aeroporto di Tel Aviv e partenza con volo di linea per Roma (via Amman).