Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale del 19 dicembre 2013, a cura di Claudio Romano

Autore: a cura di Claudio Romano

Il 19 dicembre a Roma, nella Sede Centrale dell’Unione, si è riunita, in seduta ordinaria, la Direzione Nazionale presieduta dal Vice Presidente Giuseppe Terranova con la collaborazione del Segretario Generale facente funzioni Alessandro Locati.

In apertura della riunione, il Vice Presidente ha riferito le seguenti comunicazioni di carattere legislativo ed associativo d’interesse per l’Unione:

a) la Commissione Bilancio della Camera ha «licenziato» la Legge di Stabilità 2014 mantenendo inalterato il testo approvato dal Senato per quanto attiene ai commi d’interesse dell’Unione; il provvedimento dopo l’approvazione della Camera dei deputati, essendo state introdotte modifiche, dovrà avere ancora un passaggio al Senato;

b) sempre per quanto riguarda la Legge di Stabilità, anche l’emendamento fatto presentare dalla Fand mirato ad evitare ogni penalizzazione conseguente ai periodi di contribuzione figurativa per i lavoratori con disabilità interessati alla pensione di anzianità, ha avuto l’approvazione della Commissione Bilancio della Camera. Come da consuetudine, non appena la predetta legge di stabilità sarà definitivamente approvata dal Parlamento, si provvederà a produrre una circolare per illustrare tutte le novità contenute nel provvedimento;

c) nelle scorse settimane è stata presentata alla Camera dei deputati (atto Camera 1815) una proposta di legge volta a introdurre la figura professionale dell’operatore del benessere e della salute non vedente (vedere circolare 281 e 287-2013);

d) nei giorni scorsi si è svolto un interessante incontro tra una rappresentanza dell’Unione ed il vice presidente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati; l’occasione è stata utile per sensibilizzare il vice presidente circa i problemi legati alla mobilità dei disabili visivi nelle aree urbane;

e) dando seguito alle decisioni della Direzione Nazionale concernenti la possibilità di rendere accessibili gli atti del Parlamento ai disabili visivi, è stata inviata ai Presidenti della Camera e del Senato una lettera che illustra il senso ed i dettagli tecnici dell’iniziativa;

f) il Consiglio dei Ministri, il 3 dicembre 2013, con proprio decreto ha approvato il nuovo Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), che rispetto al passato ne va a rivedere le modalità di determinazione e i campi di applicazione (vedere circolare 285);

g) considerate le richieste pervenute da parte di alcuni dirigenti associativi in ordine al parere del Ministero degli Affari Interni circa l’immediata esecutività delle modifiche statutarie, verrà inviata apposita circolare;

h) i lavori del Consiglio Nazionale tenutosi il 23 e 24 novembre a Tirrenia si sono svolti positivamente e la discussione è stata ampia, qualificata e costruttiva.

Successivamente, la Direzione prende atto dei riferimenti dei suoi componenti relativamente ai settori e territori di loro competenza. In particolare, il componente Salvatore Romano riferisce circa l’ottimo esito del percorso formativo riservato ai sordociechi per quanto attiene l’uso del programma realizzato per iniziativa dall’Irifor «smart braille», il quale consente loro di utilizzare in autonomia l’i-Phone. Quindi, il Presidente Nazionale Tommaso Daniele, ancora convalescente, intervenendo telefonicamente, ha formulato ai presenti il suo saluto ed il suo augurio di buone feste. Il Vice Presidente Terranova a nome di tutti, ricambiando con affetto il saluto e gli auguri, ha rivolto al Presidente parole di auspicio e fiducia affinché possa tornare quanto prima alla guida dell’Unione.

Continuando i suoi lavori, la Direzione:

a) ha definito il calendario delle attività per il prossimo anno che acquisite alcune conferme, sarà oggetto di una circolare da trasmettere alla riapertura degli uffici dopo le imminenti festività di fine anno;

b) accogliendo una proposta della Presidenza Nazionale dell’Univoc, ha nominato Giuliano Ciani, Luisa Bartolucci e Claudio Romano componenti della ricostituita commissione paritetica Unione-Univoc;

c) ha dato mandato all’Ufficio di Presidenza di valutare nel dettaglio la proposta della Commissione nazionale ipovedenti volta ad organizzare in sinergia con la Sezione Italiana per la Prevenzione della Cecità un convegno sui problemi della categoria;

d) ha preso atto del positivo consuntivo del progetto «Solidali» realizzato in collaborazione con l’Associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro;

e) ha approvato le modalità per una gestione diretta da parte dell’Unione del servizio «e-Values» mirato a garantirne la continuità ed il suo sviluppo;

f) ha preso atto dell’aggiornamento dei lavori necessari al ripristino di alcuni uffici del secondo piano della sede centrale resi inidonei a seguito dell’allagamento avvenuto lo scorso mese di novembre;

g) ha preso atto della proposta predisposta dagli uffici della Presidenza Nazionale dell’Unione per la sottoscrizione di un Nuovo testo di convenzione con l’Inps.

La riunione si è conclusa con la trattazione di diverse pratiche riguardanti il personale dipendente ed il patrimonio associativo.

Claudio Romano

Disavventure di un ipovedente presuntuoso, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

Far da sé è ok, ma sovente…
Già in altre circostanze ho raccontato le disavventure che mi sono occorse, mi sembra giusto aggiornarvi sulle ultime. Le disavventure di un ipovedente quale io sono!
Il mio desiderio di essere autonomo a tutti i costi mi porta spesso a vivere inconvenienti e momenti di imbarazzo. E’ un’attitudine lodevole la mia, ma in certi frangenti la presunzione dovrebbe lasciare il posto al supporto di qualche amico vedente. Per esempio…
Secondo le indicazioni del mio medico curante avevo svolto alcune analisi del sangue e delle urine, ed i risultati non erano stati per niente favorevoli. Mi sono quindi recato dallo specialista, il quale è rimasto perplesso sui risultati perché gli esami erano stati svolti da un laboratorio la cui strumentazione non era certo all’ultimo grido. Mi ha prescritto quindi nuovi accertamenti da svolgersi presso una nuova, moderna struttura di indubbia qualità.
Come necessario per questo tipo di esami, mi presento là al mattino presto, trovandomi in quei soliti ambienti asettici  ed ovattati, dove tutto è automatizzato ed orientarsi non è facile. Scorgo, malgrado tutto, il distributore dei ticket numerati per la fila all’accettazione. Nella miriade di indicazioni, piegato a quarantacinque gradi, premo il pulsante accanto alla dicitura che mi sembra consona alle mie necessità, ovvero “analisi di laboratorio”. Avuto il biglietto numerato, mi sistemo in piedi sotto il quadro che indica i turni e gli sportelli dove recarsi (naturalmente di sintesi vocale non se ne parla). Comincia quindi un’attesa di un quarto d’ora, senza che mai appaia la lettera relativa al mio biglietto. Strano. Torno quindi al distributore e trovo fortunatamente un’infermiera, alla quale espongo le mie necessità. Lei capisce e mi procura il biglietto che fa al caso mio, che é “esami del sangue” e non “esami di laboratorio “. Nel consegnarmelo, soggiunge: “La prenotazione che lei aveva preso si riferisce ad esami di laboratorio in generale, fra cui il pubtest, che sono certa non la riguarda”. Ho condiviso appieno la sua affermazione.
Altro episodio: devo fare la solita visita specialistica presso una mastodontica struttura ospedaliera, un dedalo di reparti, porte e corridoi, con indicazioni collocate ad altezze (per me) siderali. Parto a colpo sicuro guidato unicamente dal mio intuito. I corridoi sono però semi deserti e male illuminati. Dopo un pellegrinaggio di svariati minuti, incrocio finalmente una persona che mi pare faccia parte dello staff dell’ospedale, la quale mi fornisce una preziosa indicazione. Rimessomi in cammino, seguo pedissequamente (credevo) le indicazioni appena ricevute e mi trovo… nella camera mortuaria dell’ospedale. Mi sono toccato là, dove non batte il sole.

Napoli: 55/ma Giornata Nazionale del Cieco a Napoli e provincia- sensibilizzazione, prevenzione e aggregazione, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

NAPOLI – Le celebrazioni della 55/ma Giornata Nazionale del Cieco sono state caratterizzate da una serie di eventi organizzati in diverse zone della Provincia partenopea all’insegna della sensibilizzazione dell’aggregazione e della prevenzione. Giovedì 12 dicembre, i responsabili della Rappresentanza zonale di Castellammare di Stabia, Penisola sorrentina e monti Lattari, coordinata da Gaetano Cannavacciuolo, dopo la celebrazione della Santa Messa in onore di Santa Lucia, hanno organizzato un incontro con i soci e i rappresentanti delle istituzioni locali per fare il punto sulle attività messe in campo dall’Unione e sulle difficoltà causate dalla disattenzione delle Istituzioni regionali e provinciali nei confronti dei disabili visivi. Gaetano Cannavacciuolo ha poi puntato il dito contro i clamorosi errori perpetrati dall’INPS e dalla magistratura nei confronti di alcuni soci accusati di essere falsi ciechi solo perché molto autonomi. Il giorno 13 dicembre presso la Chiesa di Santa Teresa degli Scalzi a Napoli, è stata celebrata la Santa Messa, seguita poi da diverse iniziative svoltesi all’interno dell’Istituto Professionale per Ciechi Paolo Colosimo. Tra queste: un torneo di Torball che ha visto sfidarsi le squadre del Gruppo Sportivo Colosimo, della Real Vesuviana, della Nuova Realtà Campana e del Campobasso; la messa in scena di uno spettacolo teatrale e la presentazione di un libro. Nel pomeriggio del 13 dicembre Ad Ercolano e a Pomigliano d’Arco molti soci hanno avuto modo di partecipare alla Santa Messa e al rituale scambio di auguri con i responsabili delle   rispettive rappresentanze zonali. Nella stessa serata del 13 dicembre, oltre 60 ospiti hanno avuto modo di prendere parte ad una cena al buio organizzata dalle rappresentanze zonali di Portici ed Ercolano all’interno della suggestiva Villa Maiuri messa a disposizione per l’occasione dal Comune di Ercolano. Detto evento è stato organizzato in collaborazione con “Radio Siani”, i cui conduttori sono impegnati in molteplici attività sociali e da tempo hanno sposato la causa dei non vedenti. Questa volta la cena al buio ha assunto un significato ancora più particolare, infatti alla collaudata squadra dei camerieri non vedenti e dei volontari, si sono aggiunte le cuoche non vedenti Antonella Improta, Lucia Esposito e Susi Ascione, le quali hanno preparato le pietanze da servire agli ospiti. Sabato 14 dicembre, nella sala Consiliare del Comune di San Giuseppe Vesuviano, la locale Rappresentanza coordinata dal Vice Presidente Regionale Vittorio Ciniglio ha organizzato in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera della Seconda Università di Napoli un convegno incentrato sull’importanza della prevenzione della cecità. Al convegno hanno partecipato: La Prof.ssa Francesca Simonelli con la relazione “Attualità in tema di Prevenzione e Riabilitazione” e i Ricercatori Settimio Rossi e Francesco Testa, i quali hanno fatto una disamina su i “Rischio di incidenti e traumi nel paziente ipovedente”. I relatori poi hanno risposto alle molteplici domande rivolte loro dai partecipanti al convegno. Alla mattinata di lavori hanno partecipato il Sindaco Avv. Vincenzo Catapano e i  rappresentanti dell’Amministrazione di San Giuseppe Vesuviano, il Presidente Provinciale UICI Giovanni D’Alessandro e il Presidente Regionale UICI Pietro Piscitelli. L’intenso calendario di eventi si è concluso lunedì 16 dicembre presso il Centro Liguori di Sant’Anastasia, dove la locale rappresentanza UICI coordinata da Giuseppe Fornaro, insieme con le altre associazioni anastasiane, ha organizzato un pomeriggio di socializzazione e aggregazione con tornei di show down e braccio di ferro, una tombolata, una gara gastronomica e una estrazione finale. All’intenso pomeriggio di attività, hanno partecipato moltissime persone e diversi rappresentanti delle amministrazioni comunali del comprensorio.

Göteborg vince l’edizione 2014 del premio per le città a misura di disabili, Redazionale

Autore: Redazionale

La città di Göteborg è la vincitrice dell’edizione 2014 del premio per le città a misura di disabili; la Commissione europea ne ha dato l’annuncio il 3 dicembre in occasione della Giornata europea per le persone disabili. Il premio è stato assegnato a Göteborg in riconoscimento dell’eccezionale impegno della città nel migliorare l’accessibilità per i disabili e gli anziani. L’edizione 2014 del premio è stata organizzata dalla Commissione europea in collaborazione con il Forum europeo delle persone disabili ed è stata presentata nel corso della manifestazione “Turismo accessibile in Europa” in occasione dell’annuale Giornata europea delle persone disabili e della Giornata europea del turismo. Il riconoscimento vuole incoraggiare le città con almeno 50 000 abitanti a condividere le loro esperienze e a migliorare l’accessibilità a vantaggio di tutti.
“Il motto di Göteborg – ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria europea per la Giustizia – è: ‘Una città per tutti!’ Non si tratta però solo di uno slogan e il fatto di aver vinto quest’anno il premio per le città a misura di disabili ne è la dimostrazione. Göteborg si è aggiudicata il premio 2014 per l’impegno prodigato al fine di favorire l’integrazione delle persone con ogni tipo di disabilità. Sono ancora troppi gli ostacoli che i disabili si trovano a dover affrontare nella vita quotidiana, ma le città come Göteborg stanno creando le condizioni per rendere la vita più accessibile per tutti. Congratulazioni a Göteborg!”
L’impegno di Göteborg nel migliorare l’accessibilità ai mezzi di trasporto, agli alloggi e ai posti di lavoro è un luminoso esempio che altre città europee potrebbero seguire in futuro. Quando si rendono disponibili degli alloggi accessibili, viene data la precedenza ai disabili. Sul fronte dell’occupazione, circa 300 posti di lavoro all’anno sono stati dotati di assistenza personalizzata. Inoltre, la città si dedica instancabilmente anche al miglioramento delle infrastrutture pubbliche intervenendo con azioni concrete per rendere i parchi di divertimento, le aree di gioco e i locali dell’Università più accessibili.
Il secondo premio è stato attribuito alla città di Grenoble (Francia) e il terzo a Poznan (Polonia), città che si sono distinte per i progressi realizzati per quanto riguarda l’accessibilità nella sfera dei trasporti, dell’istruzione, delle abitazioni, del commercio e nei settori della cultura, dello sport, del turismo e dell’occupazione.
La Commissione europea attribuisce menzioni speciali alle città che si sono dimostrate pioniere nel rendere accessibili l’ambiente urbano, i trasporti, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le infrastrutture pubbliche e i servizi. Quest’anno sono state attribuite menzioni speciali a:
* Belfast, Regno Unito, per “l’ambiente urbano e gli spazi pubblici”;
* Dresda, Germania, per le “tecnologie dell’informazione e della comunicazione”;
* Burgos, Spagna, per i servizi pubblici e le infrastrutture;
* Malaga, Spagna per i trasporti e le relative infrastrutture.
I vincitori delle edizioni precedenti sono stati la città di Avila in Spagna (IP/10/1641); Salisburgo in Austria (IP/11/1492) e Berlino in Germania (IP/12/1309).
Per rendere l’Europa a misura di tutti i cittadini però non bastano gli interventi delle autorità pubbliche; perciò la Commissione europea sta organizzando un incontro di alto livello sulla crescita e l’accessibilità che riunirà gli amministratori delegati delle imprese e le associazioni di utilizzatori in occasione della Giornata europea delle persone disabili. Nell’incontro si discuterà delle modalità per rendere maggiormente accessibili in Europa i prodotti e i servizi.
Contesto
Il premio per le città a misura di disabili
Il premio è stato creato nel 2010 per sensibilizzare i cittadini ai problemi dei disabili e per promuovere iniziative per rendere le città europee con più di 50 000 abitanti più accessibili. Il riconoscimento intende premiare l’impegno nel garantire ai disabili pari opportunità di accesso a tutto ciò che costituisce la vita della città. L’iniziativa mira a incoraggiare le città ad ispirarsi l’un l’altra e a scambiarsi buone pratiche.
Il premio viene assegnato alla città che abbia migliorato in maniera tangibile e sostenibile l’accessibilità per quanto riguarda gli aspetti fondamentali della vita urbana e che stia progettando concretamente ulteriori miglioramenti. I settori principali cui si riferisce il premio sono:
* l’ambiente urbano e gli spazi pubblici;
* i trasporti e le relative infrastrutture;
* l’informazione e la comunicazione (comprese le nuove tecnologie TIC);
* le strutture e i servizi pubblici.
La procedura di selezione per il premio
La prima selezione avviene a livello nazionale: quest’anno hanno fatto domanda 102 città di 23 Stati membri che soddisfacevano le condizioni per l’ammissione al concorso. Le giurie nazionali degli Stati membri, costituite da persone con disabilità e da esperti dell’amministrazione pubblica, potevano proporre un massimo di tre città per la tornata a livello europeo. Sono state così selezionate 33 città che sono state candidate per l’edizione 2014 del premio per le città a misura di disabili.
La giuria europea, formata da esperti in materia di accessibilità e da rappresentanti del forum europeo delle persone disabili e della piattaforma AGE per gli anziani, ha valutato tali 33 città e ha deciso a quale città assegnare il primo, il secondo e il terzo premio nonché a chi attribuire le quattro menzioni speciali.
La politica dell’UE in materia di accessibilità
Rendere l’Europa accessibile ai disabili è un elemento chiave della strategia globale dell’UE in materia di disabili 2010-2020 che costituisce il quadro generale per gli interventi nel settore della disabilità e dell’accessibilità a livello dell’UE al fine di integrare e sostenere le azioni degli Stati membri. La legislazione dell’UE prevede disposizioni specifiche in materia di accessibilità in settori quali i trasporti e i servizi di comunicazione elettronica.
Oltre agli strumenti previsti dalla sua legislazione e alle strategie politiche, l’UE si avvale anche di un ampio spettro di strumenti, come la ricerca e la standardizzazione, per ottimizzare l’accessibilità dell’ambiente urbano, delle tecnologie TIC, dei trasporti e di altri settori e promuovere un mercato di prodotti e servizi accessibili a livello dell’UE.
La UE mira inoltre a migliorare il funzionamento del mercato delle tecnologie per l’assistenza delle persone disabili e persegue un’ottica di “progettazione per tutti” che va a beneficio di una parte più ampia della popolazione, come gli anziani e le persone con mobilità ridotta.
Per ulteriori informazioni
Per saperne di più sul premio per le città a misura di disabili:
http://ec.europa.eu/justice/events/access-city-award-2014/index_it.htm http://ec.europa.eu/justice/discrimination/disabilities/award/index_en.htm
Turismo accessibile in Europa, in occasione della Giornata europea delle persone disabili e della Giornata europea del turismo: http://ec.europa.eu/justice/newsroom/discrimination/events/eventedpd2013_en.htm
Strategia europea per la disabilità 2010-2020 http://ec.europa.eu/justice/discrimination/disabilities/disability-strategy/index_en.htm e http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52010DC0636:IT:NOT
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità http://ec.europa.eu/justice/discrimination/disabilities/convention/index_en.htm
Homepage di Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria europea per la Giustizia: http://ec.europa.eu/reding
La Vicepresidente su Twitter: @VivianeRedingEU
La DG Giustizia su Twitter: @EU_Justice
Contatti:
Mina Andreeva (+32 2 299 13 82)
Natasha Bertaud (+32 2 296 74 56)

Annex: High Level Dialogue on Growth and Accessibility
Brussels, 3 December 2013

List of Participating Organisations:
Age Platform
Amadeus IT Holdings
Bloomsbury
British Telecom
Business Europe
European Committee for Standardisation-European Committee for Electrotechnical Standardisation (CEN-CENELEC)
Eurolines
Électricité de France (EDF)
HOTREC
Microsoft Corporation
Microsoft Corporation
General Mobile Manufacturers Forum
Nokia
Telefonica SA
Thomas Cook
European Association of Craft, Small and Medium-Sized Enterprises (UEAPME)

Servizio Civile Nazionale per giovani stranieri, di Luciana Loprete

Autore: Luciana Loprete

In riferimento al Bando per la selezione di n. 8.146 volontari da impiegare in progetti di servizio civile,in esecuzione dell’ordinanza r.g.14219/2013 del Tribunale di Milano, con decreto 4 dicembre 2013 del Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, pur non avendo mai riscontrato vicissitudini con cittadini stranieri, questa sezione provinciale di Catanzaro dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti comunica la riapertura dei termini per consentire esclusivamente agli stranieri di poter presentare domanda per la partecipazione ai bandi di selezione pubblicati sul sito del Dipartimento in data 4 ottobre 2013.
            Fermi restando gli altri requisiti e condizioni di cui all’art 3 dei bandi richiamati in oggetto possono presentare domanda i giovani non aventi la cittadinanza italiana riconducibili alle seguenti categorie:
• cittadini dell’Unione europea;
• familiari dei cittadini dell’Unione europea non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
• titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
• titolari di permesso di soggiorno per asilo;
• titolari di permesso per protezione sussidiaria.
      Si rammenta di tenere presente che le domande degli interessati, redatte in carta semplice secondo il modello “allegato 2 e 3” al decreto, dovranno pervenire, entro le ore 14,00 del 16 dicembre 2013 (art. 1 del decreto), direttamente presso la sede UICI di Catanzaro in Via Francesco Spizzirri n° 1/3 nei seguenti orari:
– Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 ed i pomeriggi di martedì e venerdì dalle ore 15.00 alle ore 17.00.

      Le domande possono essere presentate esclusivamente secondo le seguenti modalità:
1) con Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l’interessato avendo cura di allegare tutta la documentazione richiesta in formato pdf;
2) a mezzo posta o corriere;
3) a mano.

 Il Presidente
 Loprete Luciana

 

Restituire “stabilità” ai fondi per le politiche sociali, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Il Forum Nazionale del Terzo Settore sulla Legge di Stabilità

Venerdì 13 dicembre ore 10
Sala Stampa della Camera dei Deputati, Via della Missione 4, Roma

Il Forum del Terzo Settore si è speso con grande impegno in questi mesi sulla Legge di Stabilità, incontrando Istituzioni, presentando numerosi emendamenti e attraverso un’ampia partecipazione dei Forum regionali sui territori, affinché la Legge di Stabilità 2014 potesse essere una Legge in grado di dare reale tenuta e crescita al terzo settore e a tutto il Paese. I segnali che questo Governo ci ha dato rappresentano senz’altro un’inversione di tendenza rispetto al passato, un tentativo di dare risposte a necessità e malesseri del Paese, tuttavia il divario tra le risorse individuate e i bisogni reali resta ancora troppo ampio.

Dare risposte a bisogni concreti, tutelare diritti e sostenere soggetti vulnerabili o discriminati, produrre beni relazionali e coesione sociale non possono essere ritenuti aspetti secondari, ancor meno in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo. Il terzo settore, pienamente convinto del ruolo che può giocare per contribuire alla tenuta del Paese e al rilancio dell’economia, e consapevole di rappresentare un interlocutore fondamentale nell’individuare strategie di contrasto alla crisi e alle sue conseguenze, vuole richiamare l’attenzione dei parlamentari e dell’opinione pubblica sulla necessità che restituire stabilità ai fondi per le politiche sociali – in una prospettiva a lungo termine che consenta di realizzare interventi efficaci e di qualità – deve diventare una priorità per il Paese. 

Alla conferenza stampa interverrà il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri.
Per consentire l’ingresso alla Camera si prega di confermare l’adesione entro giovedì 12 dicembre alle ore 12.30 a:  stampa@forumterzosettore.it  |  Tel. 06 88802906. Ai giornalisti  è richiesto di indicare, oltre al nominativo, il luogo e la data di nascita e la presenza di eventuali apparecchiature elettroniche (indicando marca e modello). 
Per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca.
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Anna Monterubbianesi
Ufficio stampa e comunicazione
Forum Nazionale del Terzo Settore
Via del Corso 262 – 00186  ROMA
tel 06 68892460 | diretto 06 88802906
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XVI Congresso del M.A.C.- Documento Finale, Redazionale

Autore: Redazionale

ASSOCIATI PER… CON LA CHIESA AL SERVIZIO DELLA PERSONA

Il XVI Congresso ci ha dato l’occasione, ancora una volta, di sperimentare il valore dell’essere associazione, nella Chiesa, oggi. Un’esperienza di incontro e di ascolto reciproco, di confronto e riflessione comune, di preghiera comunitaria e di progettualità condivisa. Riconosciamo in questo una chiamata del Signore, che ci ha proposto il MAC come una via nel deserto della società consumistica, per camminare insieme verso una terra di libertà nell’amore fraterno.
Questa via per noi è tracciata dalle parole-chiave che abbiamo messo a fuoco nel recente progetto “Raccontarsi”. Queste parole sono: persona, condivisione, reciprocità, inclusione, promozione. Esse ci orientano nel realizzare la nostra missione associativa: formare e promuovere persone, famiglie e comunità in presenza della disabilità. 
Più che mai sentiamo questa via come un’alternativa all’individualismo che ci circonda e che sempre minaccia anche noi.
Sentiamo la gioia di partecipare, in questo modo, al cammino di tutta la Chiesa, guidata da Papa Francesco, in una ritrovata sintonia con lo spirito del Concilio Vaticano II.

Proprio il Concilio, nel Decreto sull’apostolato dei laici, ci dice:

“L’apostolato associato corrisponde felicemente alle esigenze umane e cristiane dei fedeli e al tempo stesso si mostra come segno della comunione e dell’unità della Chiesa in Cristo che disse: «Dove sono due o tre riuniti in mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20) … L’apostolato associato è di grande importanza anche perché sia nelle comunità ecclesiali, sia nei vari ambienti, spesso richiede di essere esercitato con azione comune. Infatti le associazioni erette per un’attività apostolica in comune sono di sostegno ai propri membri e li formano all’apostolato, ordinano e guidano la loro azione apostolica, così che possono sperarsi frutti molto più abbondanti che non se i singoli operassero separatamente” (n. 18).

In questa nostra assemblea è risuonata più volte l’esigenza di ridare slancio all’esperienza associativa, favorendo la partecipazione di tutti, in particolare delle famiglie, dei giovani e delle persone vedenti. Per questo ci siamo impegnati ad elaborare proposte da sperimentare nei nostri gruppi.

Un’altra esigenza che è emersa chiaramente è quella di semplificare gli adempimenti organizzativi dell’associazione, perché possa rispondere meglio alle sue finalità.

La parola e l’esempio di Papa Francesco ci hanno provocato a prendere nuovamente coscienza della nostra vocazione ad essere un movimento “apostolico”, che cioè partecipa della apostolicità della Chiesa. Questa salutare “provocazione” l’abbiamo ricevuta nell’ultima veglia di Pentecoste che il Papa ha dedicato in particolare ai movimenti ecclesiali, quando ha detto:

«Non chiudersi, per favore! Questo è un pericolo: ci chiudiamo nella parrocchia, con gli amici, nel movimento, con coloro con i quali pensiamo le stesse cose… ma sapete che cosa succede? Quando la Chiesa diventa chiusa, si ammala. (…) La Chiesa deve uscire da se stessa. Dove? Verso le periferie esistenziali, qualsiasi esse siano, ma uscire. Gesù ci dice: “Andate per tutto il mondo! Andate! Predicate! Date testimonianza del Vangelo!” (cfr Mc 16,15)».

Forse i nostri gruppi hanno perso un po’ di questa identità fondamentale, che risale al carisma di Maria Motta e che qualifica la nostra associazione. Con il nostro carisma possiamo essere lievito e sale per far crescere la cultura dell’incontro, della fraternità. Possiamo contribuire a “illuminare la città”. Come? Testimoniando che l’accettazione responsabile del limite e, soprattutto, l’amore fraterno vissuto in presenza del limite stesso fanno crescere la persona e la comunità.

Allora vogliamo riscoprire tutta la ricchezza che c’è in questo carattere “apostolico” del nostro movimento. Vogliamo farlo nella Chiesa, inviata dal Signore Risorto, con la forza dello Spirito Santo, nell’oggi della storia e nelle concrete realtà dei territori delle nostre Chiese particolari. Vogliamo farlo con la guida pastorale dei nostri Presbiteri Assistenti, che ci impegniamo a sostenere nel loro ministero in mezzo a noi, perché possano compierlo in modo fruttuoso per noi e per loro.

Come MAC il nostro compito è di portare il dono specifico dell’associazione, il carisma che Dio ha suscitato in Maria Motta e si è sviluppato nell’arco di circa 85 anni. Portare questo dono per condividerlo con tutta la comunità, non “sovrapponendolo” alla sua vita, ma proponendolo in stile di collaborazione all’interno delle diverse Diocesi e facendo ‘rete’ con altre associazioni. Così che il MAC non sia visto solo come un utile stimolo, ma come parte integrante della comunità stessa e della sua missione. Allora il nostro specifico dono si nota, non si confonde, ma appare come un elemento del tutto che è la comunità.

Ci impegniamo pertanto ad essere più presenti nel territorio, promuovendo l’inclusione e la condivisione nelle comunità, per mettere tutti in condizione di partecipare.
La diocesi e la parrocchia sono il nostro campo di vita e di lavoro: lì vogliamo portare avanti, ben coscienti dei nostri limiti, ma confidando nell’aiuto del Signore, la nostra azione, imparando sempre più a farci prossimo alle persone, specialmente a quelle più emarginate, sole, povere, provate dalla fatica quotidiana.
Al tempo stesso, ci impegniamo a portare avanti con rinnovato slancio la cooperazione con le Chiese dei Paesi più poveri, per la promozione delle persone non vedenti e ipovedenti di quei territori, consapevoli che questo servizio chiede prima di tutto a noi di praticare uno stile di vita personale, familiare e associativo che sia sobrio e solidale.

Per far conoscere di più e meglio il MAC, vogliamo valorizzare tutti gli strumenti che la Provvidenza ci mette a disposizione, in particolare quelli che recentemente sono stati realizzati in attuazione del progetto “Raccontarsi”, sempre ricordando che qualunque strumento, anche il migliore, rimane tale e non può sostituire il contatto e la testimonianza personale.

In questa prospettiva di rinnovamento nella fedeltà alla nostra storia, ci proponiamo anche di aggiornare lo Statuto dell’associazione perché risponda meglio alle esigenze attuali.

La preghiera ha accompagnato i lavori del nostro Congresso, alimentando in tutti la fiducia che Dio non ci lascia soli, ci sostiene con il suo Spirito e sostiene ogni opera iniziata nel suo nome per il bene dei suoi figli; a noi spetta, come ha fatto Maria, la Madre di Gesù e Madre nostra, mettere nelle sue mani il sì, generoso e appassionato, alla missione che il Signore Gesù ci affida anche oggi dentro nel Mac, dentro la Chiesa, nel nostro mondo, per il bene dei nostri fratelli, particolarmente quelli che si trovano, come dice spesso Papa Francesco, nelle periferie esistenziali.

Catanzaro: Tropea Festival VII Edizione” Leggere e Scrivere”, di Luciana Loprete

Autore: Luciana Loprete

Libri, libri, e ancora libri! Questa è la linfa vitale del “Tropea Festival Leggere&Scrivere” , promosso dall’ Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e giunto quest’anno alla sua VII edizione. Scrittori, poeti, intellettuali, giornalisti e numerosi altri artisti, hanno dipinto i vari appuntamenti dando colori accesi al disegno del Festival. Un’atmosfera che ci ha coinvolti rendendoci protagonisti di un’avventura che si snoda tra le pagine di centinaia di libri, mostre, laboratori ed eventi vari! E Noi, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro, travolti da questa onda abbiamo cercato di giocare al meglio la nostra partita, condividendo lo stesso amore per la cultura di chi a questa fantastica iniziativa ha dato il via. Quando nel corso della serata del 9 novembre la giornalista mi chiese: “Qual è la differenza tra ascoltare un libro e poterlo leggere?” Io per un attimo restai senza parole! “La magia di un libro è poterne sfogliare le sue pagine e sentirne il  profumo, la lettura diretta è quella che stimola i sensi, la memoria, il ricordo. Ci fa vivere al 100%”, risposi. Eppure, secondo una recente ricerca, i dati sulla lettura in Italia sono allarmanti: ben il 62% degli italiani “NON LEGGE NEMMENO UN LIBRO ALL’ANNO” o, si limita alla lettura di “UN SOLO LIBRO”. Quelli che lo fanno preferiscono leggere su internet tramite I-Pad, I-Phone e quant’altro. Ma sfogliare le pagine di un libro e sfogliare le pagine di uno schermo è totalmente diverso. Ogni lettera di ciascun libro ha una sua voce, un suo suono, una sua immagine, che solo la nostra mente può carpire. Ogni libro ha una sua storia. Ogni storia ha mille sfaccettature. Dalla televisione ultimamente qualcosa si è vista in questa direzione, con le cosiddette “pubblicità-progresso” che spronano in tutti i sensi i giovani ad appassionarsi alla lettura sotto gli slogan “Leggere è il cibo della mente!” , “ Più leggi, più sai leggere la realtà!”. Eppure, com’è strano il mondo! Mentre tu vieni invogliato a prendere un libro in mano, a sfogliarlo, a scoprire le bellezza della lettura  c’è chi accanto a te  ti ammira “ad occhi chiusi”, e un po’ ti invidia perché questo piacere non può averlo. Mi riferisco a chi come me, nonostante l’incommensurabile voglia, ciò non lo ha mai potuto apprezzare. Com’è il piacere di mettere il segnalibro tra una pagina e l’altra e poi vedere quanto manca alla fine? O magari, andare direttamente all’ultima pagina per leggere come si conclude la storia prima di scoprire il suo intreccio? L’unico piacere che ci è permesso è quello di toccare con i polpastrelli delle dita le singole lettere di un libro, ma non di quello normale, s’intende, non capiremmo nulla, bensì di quei libri fatti “ad hoc” per noi, con il cosiddetto sistema “Braille” , dove è possibile tramite la combinazione di sei punti comporre lettere, numeri, e note musicali. Leggere le pagine di un libro, con il polpastrello dell’indice, della mano destra e della mano sinistra, non è poi così tanto facile. Mentre un cieco legge una riga, un ragazzo normodotato ne avrà lette già quattro o cinque. Ed è qui che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ci viene in aiuto. Nel 1957 il progresso tecnologico si spinse verso l’emancipazione culturale e sociale dei non vedenti con la nascita del Libro Parlato. Un servizio gratuito che permette non solo ai non vedenti ed ipovedenti gravi, ma anche a chi per l’avanzata età o per le numerose patologie ha problemi di vista, di acculturarsi, di studiare, scegliendo tra più di 30.000 libri quello più adatto ai propri gusti. Da anni anche i Lion’s si stanno muovendo in questa stessa direzione, promuovendo una “Audobiblioteca” interamente costituita da libri registrati da “viva voce”. L’obiettivo è solo uno: rendere accessibile anche alle persone disabili, non vedenti ed ipovedenti, il piacere della lettura. Perché la lettura è un momento per pensare, per aprire la propria mente verso qualcosa di ignoto, permettendoci di vagare nello spazio infinito del sogno e dell’immaginazione. Leggere però, non vuol dire soltanto volare con la fantasia, un libro può essere uno strumento valido per comprendere la realtà che ci circonda, è una fonte di arricchimento non solo culturale, ma anche intellettivo, etico, morale e sociale. Ogni libro contribuisce in qualche modo a renderci persone migliori, a cambiare una parte di noi, a cambiare il modo stesso di intendere la vita e di viverla. Un plauso dunque all’On.le Mario Caligiuri per il successo che quest’anno il festival ha raggiunto, nonché ai moderatori delle serate Livia Blasi e Pasqualino Pandullo, i quali magistralmente hanno introdotto e reso pienamente fruibili ai presenti, la vera anima sia degli scrittori finalisti del Premio letterario che quest’anno è giunto alla sua II edizione, sia delle opere che li hanno portati nella splendida location del museo diocesano di Tropea. L’arretratezza del sistema culturale per i ciechi può essere abbattuto senza alcun ostacolo e di fatti alla specifica domanda che il giornalista Rai Pasqualino Pandullo ha voluto rivolgermi ho colto lo spunto per invitare le case editrici per favorire l’accesso dei disabili visivi alla cultura, attraverso la produzione in formato audio degli stessi libri prodotti in nero, favorendo anche l’accesso dei testi in formato documento per le stamperie braille italiane, al fine di poter provveder con la decodifica del testo in braille.
Il Presidente UICI di CATANZARO LOPRETE LUCIANA

 

Novara: Servizio UICI – Accompagnamento a domicilio, di Pasquale Gallo

Autore: Pasquale Gallo

Da gennaio 2014, un utile servizio sarà offerto dalla nostra sezione per tutti gli ipovedenti e non vedenti residenti a Novara e provincia che hanno necessità di un accompagnamento per qualsiasi esigenza. Infatti, grazie al finanziamento da parte della Fondazione Vincenzo e Maria Russo Onlus, l’Uici di Novara ha potuto acquistare un auto da dedicare a questo importante servizio. Gli interessati, potranno richiedere il servizio attraverso la nostra segreteria con almeno 48 ore di preavviso. Gli unici oneri che saranno a carico del richiedente sono quelli attribuiti al carburante, assicurazione ed all’usura del mezzo che il nostro consiglio ha stabilito per un importo di € 0,40 per ogni km percorso.  Il servizio sarà attuato da dei volontari Uici e speriamo che questa nuova iniziativa possa essere un valido aiuto per coloro che richiederanno l’accompagnamento. L’augurio per il futuro, è quindi quello di migliorare sempre più i servizi offerti dalla nostra associazione a tutti gli ipo e non vedenti di Novara e provincia.
Naturalmente se ci fossero persone che desiderano dedicare un po’ del loro tempo offrendosi come volontari, possono recarsi nel nostro ufficio di Corso Torino n.8 a Novara. I volontari saranno tesserati come soci sostenitori dell’Uici e potranno offrire la loro preziosa collaborazione.

Caserta: ultima chiamata ai ciechi e agli ipovedenti della provincia di Caserta, di Giuseppe Nacca,Giulia Antonella Cannavale, Angelina Bevilacqua, Vincenzo Del Piano, Stefano Scirocco, Vincenzo Grillo, Domenico Gianluca Segrella, Marco Olivetti

Autore: Giuseppe Nacca,Giulia Antonella Cannavale, Angelina Bevilacqua, Vincenzo Del Piano, Stefano Scirocco, Vincenzo Grillo, Domenico Gianluca Segrella, Marco Olivetti

Carissimi, questa non è una semplice lettera ma l’ultimo appello a tutti i ciechi e a tutti gli ipovedenti della provincia di Caserta.  Chi ha la capacità di leggere e di intendere sa benissimo che da qualche anno la nostra sezione versa in una gravissima crisi economica, derivante dalla mancanza di quei contributi regionali che ne consentivano quantomeno il funzionamento.
 chi ha capacità di intendere sa benissimo, al di là di chi e come l’ha presieduta e gestita, quanto sia stata e quanto è importante l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti! non è questo il momento di rimembrare la storia e non è neanche questo il momento per invitare chi legge e chi è capace di intendere a ricordare chi è e cosa ha: dal lavoro, alla formazione professionale, all’istruzione, senza fare troppi giri di parole… chi legge e chi è capace di intendere sa benissimo cos’è l’indennità di accompagnamento e conosce presumibilmente la storia che consente ancora oggi di goderne in termini di autonomia e libertà personale.
 tutto ciò è stato possibile perché qualcuno prima di noi e cieco o ipovedente come noi… e di certo non migliore o peggiore di noi, ha creduto che solo l’unità dei ciechi potesse realizzare la conquista di quei diritti fondamentali per l’integrazione e l’emancipazione di una categoria di persone che per il solo fatto di essere ciechi erano considerati alla stregua di inabili…!
Dopo questo breve cenno veniamo alle cose concrete dei giorni che stiamo vivendo.
La sezione provinciale U.I.C.I. CASERTA, rischia seriamente di chiudere: siamo stati costretti, in data 02/12/2013 a deliberare il licenziamento del nostro segretario ed in cassa è rimasto l’essenziale.
Ciò premesso e prospettato il presente appello chiama tutti i ciechi e gli ipovedenti a sentenziare l’esistenza o meno dell’associazione sul proprio territorio, quale presidio di tutela e rappresentanza in una prospettiva di solidarietà e condivisione. altri diritti occorre conservare e tanti altri occorre conquistare, per noi, ma soprattutto per chi verrà dopo di noi a cercare ciò che noi abbiamo: indennità, lavoro, formazione, istruzione, cultura, autonomia.
A proposito di formazione e lavoro il 29 novembre 2013 abbiamo finalmente ottenuto l’accreditamento del centro di formazione professionale presso la Regione Campania – ciò significa che la nostra sezione può ricominciare a formare i futuri centralinisti telefonici e i futuri operatori della comunicazione, sempre che la struttura sia in grado di sostenersi perché i ciechi e gli ipovedenti della provincia credono nell’importanza e nell’utilità di essa.
l’appello si rivolge ai ciechi e agli ipovedenti della provincia di Caserta, invitandoli a sottoscrivere la quota associativa 2014, dando segno tangibile della loro presenza e partecipazione.
Versando la quota annua pari ad euro 49,58, (che peraltro è possibile rateizzare sottoscrivendo la relativa delega), i ciechi e gli ipovedenti autofinanzierebbero la struttura di cui sarebbero i proprietari morali – un luogo dove incontrare persone che insieme ciascuno per la propria parte, si aiuterebbero l’uno con l’altro nel miglioramento della propria ed altrui qualità di vita, in considerazione della propria minorazione visiva.
Qualora dovessi pensare che tutto ciò sia falso, non corretto od altro, lascia stare cestina pure quest’appello, ed il motto sarà per tutti, ma proprio tutti… soprattutto per chi scrive:
CHI FA DA SE’ FA PER TRE!

UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI CASERTA
Giuseppe Nacca
Giulia Antonella Cannavale
Angelina Bevilacqua
Vincenzo del Piano
Stefano Scirocco
Vincenzo Grillo
Domenico Gianluca Segrella
Marco Olivetti