“Sei intelligente, giovane e forte, non pretenderai ti mantenga tutta la vita?”
è la risposta che Carlo Gulminelli ha dato alla domanda di un cieco che gli chiedeva come mai IBM avesse deciso di investire in un progetto per l’assunzione di non vedenti con la nuova qualifica di programmatore.
Gli anni ’80 stavano scollinando e quel pomeriggio all’Istituto Cavazza, durante la presentazione del primo Corso ASPHI, Carlo ha scommesso, promesso e oggi, nel salutarlo posso dire che le più importanti tra quelle promesse e scommesse le ha mantenute e vinte davvero.
Non voglio elencare qui i suoi meriti, non riuscirei a ricordarli tutti e, d’altronde, nei più importanti non ha voluto neppure firmare col proprio nome ma solo col proprio lavoro. Solo due nomi credo sia importante fare: ASPHI e Handimatica ma è solo la punta dell’iceberg di una vita spesa al segno dell’integrazione dei disabili.
Grazie Carlo e ti perdoniamo per averci lasciato un po’ soli. Solo un po’ però perché non crediamo in quello che ti è capitato, ci piace pensare che ti sia solo ritirato in un’altra stanza per continuare a progettare cose nuove ed importanti.
Francesco Levantini