Gita a Noceto e Parma
Sabato 30 aprile si è svolta la prima uscita fuori porta dei soci, con la partecipazione di una trentina di persone di tutte le età: la giornata è stata magnifica e l’apprezzamento è stato grande per tutti! Prima tappa del mattino il Caseificio Azienda Agricola Bertinelli, dal 1895 la casa del Parmigiano Reggiano. Una casa che ne cura tutta la filiera, dai suoi campi, dove con coltivazione biologica e senza sprechi di acqua vengono prodotti i foraggi freschi per le bovine da latte di razza Frisona, Vacca Rossa reggiana e Vacca Bruna. Una stalla modello per il Benessere Animale con oltre 700 capi che permette di produrre il latte di alta qualità necessario per la produzione di un Parmigiano Reggiano unico per varietà e stagionatura. La visita, della durata di un’oretta circa, ha contemplato tutte le fasi della produzione, compreso il magazzino di stagionatura con oltre 7.000 forme. Al termine è stata prevista una degustazione verticale di 3 stagionature di Parmigiano Reggiano e della sua soffice crema, accompagnata da un calice di Lambrusco o di Malvasia. Adiacente al caseificio si trova l’AgriBottega con i prodotti caseari ed altri del territorio, nella quale i partecipanti hanno fatto incetta di salumi e formaggi, un’osteria ove si è tenuto un pranzo abbondante e di qualità, un bar, una piscina per la stagione estiva e un ampissimo parcheggio per i pullman. Dopo il pranzo il gruppo si è spostato a Parma centro, per una passeggiata rigenerante all’insegna del verde, dell’arte e della storia, nel maestoso Parco Ducale: conosciuto semplicemente anche come “il giardino” o giardino pubblico, è un parco storico di Parma di 208.700 m², che sorge nel quartiere Oltretorrente nei pressi del torrente Parma. Sulle orme della Duchessa Maria Luigia, oltre all’imponente Palazzo del Giardino ci si è dedicati alla scoperta dei complessi scultorei alla francese di J.B. Boudard, del palazzetto Eucherio Sanvitale, della Fontana del Trianon, del Tempietto d’Arcadia, degli ampi spazi verdi e di molto altro ancora, senza dimenticare una sosta alle due “Statue parlanti” situate nel Parco, “Arianna” e “Il gruppo del Sileno”. La visita alla città si è conclusa con un giro al Monastero di San Giovanni Evangelista, un monastero benedettino che sorge nel cuore del centro storico di Parma, a pochi metri dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta (Duomo di Parma). Nel 980 l’abbazia viene affidata al primo abate Giovanni (divenuto in seguito San Giovanni Primo Abate), canonico del Capitolo della Cattedrale di Parma, dal vescovo Sigefredo II. Fin dal X secolo questo luogo è abitato e custodito dai monaci benedettini. Sono stati esplorati: l’Antica Biblioteca Monastica dei Padri Benedettini, i chiostri medievali del monastero e il Giardino officinale, per toccare con mano profumi, odori, essenze di piante utilizzate da secoli nell’Antica Erboristeria dell’Ordine. Grazie a tutti i partecipanti e a Gloria e Patrizia, lo staff Ferrari &Ferrari, che ci hanno accompagnato e supportato con competenza e simpatia durante tutta l’esperienza.
La giornata dell’8 maggio
Domenica 8 maggio, ad un anno esatto dalla prima uscita del Gruppo Sportivo dopo il lockdown imposto per fronteggiare la pandemia, presso l’Istituto Regionale “G. Garibaldi” per i Ciechi, si è svolto un importante e riuscitissimo evento dal titolo “Una domenica insieme, per fare luce sugli sport al buio!” aperto a tutta la cittadinanza ed organizzato dalla nostra Sezione in collaborazione con l’Istituto Regionale “G. Garibaldi” per i Ciechi, GAST Onlus (che sostiene l’attività motoria e sportiva come mezzo educativo e di sviluppo di competenze e di rapporti sociali), All inclusive Sport e Croce Rossa Italiana Comitato di Reggio Emilia. La giornata, che si prevedeva piovosa e ci ha invece regalato anche qualche ora di sole, è iniziata alle ore 9:30 con i saluti e la presentazione dell’iniziativa da parte delle realtà istituzionali e associative coinvolte: Stefano Tortini Presidente dell’Istituto “Garibaldi”, Mauro Rozzi per l’Assessorato allo Sport e Fondazione per lo Sport, la nostra Presidente Chiara Tirelli e Adill Zarid referente del Gruppo Sportivo, i portavoce di GAST e Croce Rossa. A seguire, dopo la partenza dei gruppi di corsa e camminata della GAST, hanno avuto luogo le dimostrazioni di alcuni sport praticati dai disabili visivi, seguite e provate con entusiasmo da moltissime persone vedenti e non vedenti, in particolare: arti marziali, showdown, scacchi e tandem. Sul finire della mattinata, tutto il gruppo si è spostato all’esterno, dove i volontari del Comitato Locale della Croce Rossa di Reggio Emilia hanno mostrato le caratteristiche di un’ambulanza e hanno intrattenuto bimbi, ragazzi e adulti leggendo e raccontando alcune storie sulla realtà e i valori di questo importante servizio. Molto partecipato e apprezzato il pranzo conviviale presso il Ristorante Pizzeria Piccola Piedigrotta, durante il quale il cielo si è fatto scuro ed ha piovuto molto forte, smettendo poco prima delle 14:30, in tempo per consentire la partenza di una piacevole camminata per le vie del centro storico, con il prezioso supporto di ben 6 volontari della Croce Rossa. Verso le 16:00 il cielo si è fatto di nuovo buio ed ha iniziato a tuonare forte, per cui il gruppo, arrivato in Corso Garibaldi proprio all’altezza della Sezione, si è salutato, dando modo a ciascuno di rientrare rapidamente a casa, senza prendere nemmeno una goccia d’acqua!
Corso per mediatori culturali
5 persone cieche o ipovedenti in formazione come mediatori culturali con la Cooperativa Sociale L’Ovile
La cooperativa sociale L’Ovile amplia ulteriormente l’impegno a sostegno delle persone segnate da fragilità e svantaggio nell’inserimento al lavoro, che già rappresentano una quota del 48% sui 360 dipendenti della cooperativa in via De Pisis. In stretta collaborazione con la sezione reggiana dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e il centro di formazione regionale Ciofs (presente a Reggio Emilia con una sede a Bibbiano), infatti, L’Ovile ha avviato un corso di formazione per mediatori culturali e linguistici destinato in modo esclusivo a persone cieche o ipovedenti. La Responsabile dell’Ufficio Inserimento Lavorativo Elisa Cocchi spiega: «Il progetto ha una particolare rilevanza non solo per il fatto che si rivolge a chi comunque sconta una forma di disagio grave, ma soprattutto perché mira a formare profili professionali medio-alti molto richiesti e dai quali, però, le persone cieche o ipovedenti sono quasi sempre escluse, con inserimenti lavorativi in gran parte limitati a lavori manuali e/o segretariali». A questa necessità – prosegue Cocchi – si è associata la volontà di rafforzare il nostro lavoro a sostegno di ciechi e ipovedenti, valorizzando, in particolare, persone che sono in possesso di competenze linguistiche molto preziose nell’avvio di un percorso di formazione che va a rafforzare anche le loro capacità relazionali e aggiunge altre competenze riguardo alle diverse culture con le quali il nostro territorio è in dialogo». «Il bisogno di competenze nel campo della mediazione linguistica e culturale – spiega Valerio Maramotti, il presidente di cooperativa L’Ovile – è reso evidente dall’arrivo nel nostro territorio di richiedenti asilo e profughi di nazionalità e culture diverse che vanno sostenuti tanto nei bisogni primari quanto nei percorsi di integrazione». Il progetto formativo, che include 5 persone cieche o ipovedenti, vede in campo Clara Codeluppi per il Ciofs, che con un tutoraggio attento ha concretizzato i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo e del Fondo Regionale Disabili in un accompagnamento presente e completo dei corsisti. Chiara Tirelli (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), impegnata nella ricerca e selezione dei profili idonei alla formazione, spiega: «Il percorso è articolato in due moduli per 32 ore complessive, dedicate all’approfondimento dei diversi ambiti della mediazione (sanitario, legale, ecc.), all’analisi del ruolo del mediatore nella relazione con il beneficiario, alla conoscenza del quadro normativo riguardante la professione, all’uso di strumenti informatici, allo studio delle criticità rilevate sulla base di esperienze concrete di mediazione e ad una “formazione sul campo” al Centro di mediazione che L’Ovile gestisce in via Guittone d’Arezzo. Siamo soddisfatti dell’impegno che i nostri soci e corsisti stanno mettendo in questa progettazione innovativa». «L’obiettivo ultimo del progetto – osserva Clara Codeluppi – è l’inclusione al lavoro delle persone coinvolte sulla base della specifica qualifica acquisita, ma anche il promuovere un modello virtuoso di inserimento al lavoro che possa estendersi e valorizzare, così, tutte le competenze di cui le persone sono portatrici, anche quando si è in presenza di forme di fragilità».
Siamo molto grati – conclude il presidente de L’Ovile – all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Reggio Emilia, al Ciofs, al servizio Collocamento Mirato del Comune di Reggio Emilia e all’Ufficio Mediazione de L’Ovile nella figura di Stefania Bottesini, quale coordinatrice e formatrice del corso, per la collaborazione che ci stanno assicurando in tutte le fasi di un percorso che si concluderà nella prima settimana di giugno».