Sabato 11 settembre, cogliendo spunto dal libro della giornalista Sarah Donzuso “Da sempre e per sempre” che narra una storia di amicizia tra alcune donne (una di queste turbata da un’esperienza di violenza), l’UICI Sezione di Catania ha presentato l’imminente apertura di uno Sportello donna in cogestione con l’Associazione Centro antiviolenza Thamaia.
L’evento ha visto il coinvolgimento di tutte le istituzioni cittadine – dal Comune alla prefettura e Questura alle forze dell’ordine e istituzioni sociosanitarie – le quali hanno partecipato con favore apprezzando molto il progetto.
Moderato da Giuseppe Ardica, giornalista RAI sede di Catania l’incontro è cominciato con il saluto della Presidente Rita Puglisi e, da remoto, della Vice Presidente nazionale Linda Legname. A seguire l’intervento di chi scrive referente UICI catanese per le questioni di genere. In tale intervento è stata espressa, ancora una volta, l’attenzione alle donne disabili in quanto lo status di “donna” aggravato dall’essere disabili diventa un doppio fattore di rischio , una doppia discriminazione con conseguenza di un grave disagio e svantaggio psicologico e sociale. Ormai è sempre più rilevato il fenomeno delle discriminazioni intersezionali originate dalla cultura paternalista e maschilista, di come esse agiscano fortemente su chi ne è colpita con grande impatto esistenziale; potremmo fare l’esempio dell’essere donna e di età senile o infantile, con difficoltà economiche o di origine straniera. Per tali ragioni e per il crescente disagio sociale che si avverte nelle relazioni uomo -donna, tristemente riportato da gravissimi fatti di cronaca ormai quotidiana – è sorto l’intento di intervenire offrendo alle donne con disabilità e senza disabilità uno spazio di ascolto solidale e qualificato capace di proporre e accompagnare in percorsi di empowerment e soluzioni efficaci.
Le due realtà associative che se ne fanno carico hanno il vantaggio di poter mettere in campo le consolidate rispettive esperienze collaborando insieme all’incontro di due mondi (quello della disabilità e quello più conosciuto della vita quotidiana. La Presidente del Centro antiviolenza, Anna Agosta, ha parlato diffusamente del fenomeno delle violenze alle donne cresciuto durante la pandemia e di quanto sia importante che i centri antiviolenza e, in generale, le associazioni in ascolto delle donne abbiano i fondi per essere presenti e diffondersi sul territorio in quanto punto di riferimento indispensabile e promotori di un dialogo di sensibilizzazione che smantelli culture antiche e paternaliste. La giornalista Sarah Donzuso con il suo libro ha voluto dare un contributo al dibattito culturale soprattutto riferendosi alle generazioni più giovani che spesso non trovano riferimenti adeguati per un’educazione alle relazioni affettive e alla gestione dell’emotività. Molto gradito l’intervento del magistrato e Consigliere del CSM Sebastiano Ardita che ha espresso la sua preoccupazione perla generale incuranza alle regole e alla legalità. Tutte le istituzioni presenti hanno espresso favore, incoraggiamento, sostegno. Dopo un breve dibattito la serata è stata conclusa da un ottimo rinfresco durante il quale ci si è ritrovati in un confronto e uno scambio gioioso e cordiale.
Simonetta Cormaci
Pubblicato il 15/09/2021