Chi l’ha detto che i non vedenti non possono realizzare le video conferenze? Gli scettici, quelli che creano i muri. Fare diretta per i non vedenti non è assolutamente un tabù, vi do chiara testimonianza in questo articolo. Tante sono state le esperienze che mi hanno portato allo show vero e proprio.
Quando avevo 16 anni chiesi a mio cugino di parlare con i collaboratori di una radio, per un eventuale provino. L’ho fatto e non vi nascondo che ero molto emozionata. L’esito negativo non mi è stato comunicato personalmente, ma a mio cugino; avrei preferito che me lo dicessero in faccia. A 23 anni ne ho fatto un altro, per un’altra radio e mi hanno detto che avrei ricevuto una risposta dopo due settimane. Ho chiamato ma, per prendermi in giro dicevano: “Non si sa ancora nulla del tuo provino”. Vi chiederete senz’altro: come hai saputo l’esito? Rispondo subito. Direi in maniera brutale! Un giorno di carnevale andai a cantare in una piazza di Manfredonia e, prima che io facessi l’esibizione, hanno comunicato pubblicamente i vincitori. L’atteggiamento denotava una mancanza di rispetto nei confronti miei e dei perdenti. Ovvio, sono rimasta delusa per le sconfitte ma non mi sono fermata perché negli anni successivi ho condotto, anche se per poco tempo, programmi radiofonici in diretta radio e in audio conferenza.
Dal 2017 al 2021 ho trasmesso programmi su Twitter, utilizzando Periscope che consentiva le trasmissioni in audio conferenza. Le mie trasmissioni erano prevalentemente sportive ma dedicavo spazio anche ad altri eventi. Ogni volta che invitavo gli ospiti mandavo la telefonata in diretta, mettendo il viva voce al telefono di mia madre, perché col mio si sarebbe bloccata la diretta.
Ho dedicato alcuni speciali all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, invitando presidenti e consiglieri delle varie sedi; è stato un grande onore per me avere in trasmissione il Presidente dell’UICI Nazionale Mario Barbuto. A marzo 2021 l’applicazione Periscope è stata chiusa. Mi sono preoccupata e chiesta: “Come farò a trasmettere, visto che non ci sono sistemi di audio e video conferenza accessibili per i ciechi?”. Poi ho sperimentato un nuovo sistema di video conferenza: Stream Yard che utilizzo dal 12 aprile. In realtà lo conoscevo già, perché mi ospitavano spesso nei programmi radiofonici; i conduttori mi mandavano il link ed entravo nello studio virtuale. Ora con Stream Yard sono io l’organizzatrice della video conferenza e trasmetto o su Facebook o Youtube. Mi sembra di stare in uno studio vero, una sensazione che, giorno dopo giorno, mi dà tante soddisfazioni. Anche qui i programmi trattano argomenti d vario genere. Qualche giorno prima della puntata mando via e-mail agli ospiti il link per accedere a Stream Yard con le relative istruzioni. Quando ho deciso di utilizzare il sistema di video conferenza citato non tutti erano d’accordo. Dicevano: “Non capiamo perché devi per forza apparire in video!”. Col passare del tempo hanno visto che sui social ottenevo tante visualizzazioni. Silenzio totale. Creare autonomamente una tv sul web è per me la grande conquista; ho superato l’ostacolo che tutti credevano insormontabile.
Non tutti i sistemi di video conferenza sono accessibili per non vedenti ed ipovedenti, ma quello che sto utilizzando è completamente accessibile, vi assicuro. Certo, in un primo momento ci vuole il vedente che sistema l’inquadratura dell’immagine prima della messa in onda. Quando in video conferenza ci sono più di 2 persone bisogna digitare il comando per allargare la schermata. Non è difficile, il cieco può farlo tranquillamente. Mi piacerebbe raccontare su Slash Radio Web la mia esperienza di cui vi ho parlato. Il messaggio che vorrei fosse recepito da tutti è: “Immergetevi nell’atmosfera dello studio virtuale Respirerete un’ebrezza nuova che, nessuno vi ha mai fatto provare precedentemente. Prima o poi sarete impeccabili nell’organizzazione di un programma in video conferenza”.