Nella giornata di domenica 27 ottobre, come programmata da tempo, abbiamo svolto la nostra assemblea di categoria a latere del secondo stage del corso formativo O.M.N.I. organizzato dal nostro Comitato in Cofinanziamento con la Sede Centrale dell’I.Ri.Fo.r.
Alle ore 09,00 si componeva il tavolo di Presidenza composto dal Vice Presidente Nazionale U.I.C.I. Avv. Stefano TORTINI, dal Vice Presidente Regionale Abruzzo U.I.C.I. Sig. Antonello DI DEO, il Coordinatore Regionale Abruzzo dei FT e Mft Sig. Francesco CIARDONE, il sottoscritto e il Segretario Ufficio Lavoro Sede Nazionale Dott. Emanuele CECCARELLI per la verbalizzazione.
Si iniziavano i lavori con il saluto alla platea e agli ospiti in audioconferenza telefonica del Presidente Nazionale U.I.C.I. Prof. Mario BARBUTO impegnato a Milano su altri fronti istituzionali e impossibilitato a partecipare direttamente di persona; il Sig. DI DEO portava i saluti del Presidente Regionale Abruzzo Sig. Santino DI MARCANTONIO assente per motivi familiari; il Vice Presidente Nazionale introduceva l’inizio dei lavori con un resoconto di quelle che riteneva fossero state le fasi più importanti dell’iter di mandato sviluppato fino a questo momento.
Nella nostra relazione da me letta c’è il sunto di tre anni impegnativi che questo Comitato ha dovuto affrontare su tematiche delle tre componenti rappresentative del bacino associativo dei fisioterapisti e massofisioterapisti:
- Riguardo le figure equipollenti si è discusso delle criticità per le iscrizioni agli Ordini Professionali e relativi Collegi; disparità di trattamento economico, inquadramento giuridico sul territorio nazionale;
- Riguardo ai Massofisioterapisti post-99, tutte le novità riguardante gli elenchi speciali a norma del Decreto Attuativo D.M. 9 agosto 2019 del Comma 537 art. 1 legge 145/2018;
- Riguardo a vecchi e nuovi laureati in fisioterapia tutto quello che riguarda le difficoltà di entrata nel mondo del lavoro e della mancanza di accessibilità tecnologica per la formazione universitaria;
- Le problematiche riassuntive di una società che si va sempre più involvendo sulle tematiche culturali e sociali nei confronti del mondo delle disabilità che ne fa scaturire una marginalità sempre più profonda dei non vedenti sotto aspetti di benessere bio psico sociali.
Si è data lettura della relazione del Collega Dott. Alfio PULVIRENTI dei tre anni concomitanti di questo Comitato come nostro portavoce in A.I.Fi.
È stato un piacere di aver ospitato il Dott. Donato CAVALLUZZO Presidente della Federazione Nazionale dei Collegi dei Massofisioterapisti (F.N.C.M.), il Dott. Alessandro QUARTI esponente di F.N.C.M. del ramo Osteopatia e la Dr. FT Patrizia GALANTINI esponente del Direttivo dell’Associazione Italiana dei Fisioterapisti (A.I.Fi.); con rammarico non è stato possibile avere in sala il Presidente della FNO TSRM-PSTRP Dott. Alessandro BEUX per impegni istituzionali e la Dott.ssa Paola SHUMACHER Presidente del Registro Osteopati Italiano (R.O.I.). per altri impegni improrogabili.
Dopo la lettura della nostra relazione, che allegherò a piè pagina a questo articolo, hanno portato il loro contributo alla discussione ognuno per competenze e punti di vista delle parti associative di rappresentanza.
Le parti presenti hanno riconfermato la volontà di proseguire il cammino intrapreso da oltre una decade con l’Unione, un rapporto che col tempo si è sempre più saldato nel rispetto anche di quello che ci vede non completamente in accordo ma valorizzando quello che ci unisce.
La Dr.FT Patrizia GALANTINI ha relazionato sul lavoro e l’aiuto concreto che la figura del collega Alfio PULVIRENTI ha svolto in Direzione Nazionale A.I.FI. in rappresentanza dell’Unione e portando le istanze come portavoce di questo Comitato, ribadendo la puntualità e l’incisività delle sue azioni; ha ribadito la fondamentale necessità dell’Albo di Professione, non venendo meno a rispondere sulle criticità legate alla dismissione dei RAMR per legge e della vacatio creata per lo smaltimento delle richieste di iscrizione delle domande inevase e che potrà riprendere dopo le composizioni delle Commissioni di Albo; ha confermato che la trasformazione di A.I.FI. in Associazione Tecnico Scientifica è già in atto e che il contributo del collega CASSIOLI, da noi segnalato e dal Presidente BARBUTO delegato, potrà apportare come “valore aggiunto” alla professione fisioterapica del futuro e al lavoro scientifico dell’associazione che troverà pieno compimento nella primavera prossima.
Il Presidente CAVALLUZZO ha centrato il suo intervento sul lavoro svolto in pieno accordo con l’Unione, attraverso questo Comitato, sia sulle relazioni del passato con i Comitati che ci hanno preceduto, sia sul lavoro svolto in questi due anni gomito a gomito sui tavoli ministeriali in difesa di una professionalità, quella del Massofisioterapisti, molto spesso vilipesa da una gogna mediatica al limite della querela; ha puntualmente informato la platea sulle azioni che vedranno impegnate F.N.C.M. nei prossimi mesi come RAMR degli elenchi speciali e su come implementare il riconoscimento di altre figure afferenti alla sanità non ancora normate.
Il collega Dott. QUARTI ricostruiva la storia delle varie associazioni e scuole formative in osteopatia, evidenziando una eterogeneità espansa che rallenterà l’identificazione dei titoli propedeutici all’equipollenza di un futuribile titolo di professione sanitaria in osteopatia dove, oltre al contenitore dell’art.7 della legge 3/2018, non esiste ancora nessun contenuto come decreto identificativo di professione (Ministero della Salute), come piano formativo universitario (M.I.U.R.), come pianificazione ed integrazione delle piante organiche del comparto sanitario soprattutto pubblico (Min. Lavoro, Consulta stato Regioni, Ministero della previdenza Sociali e delle politiche assistive alla disabilità): tutto questo fa comprendere che tutto sembra molto futuribile con tempi molto variabili.
La platea ha partecipato con spunti, curiosità e domande fatte al tavolo di Presidenza e agli ospiti, confrontandoci nelle richieste di conoscere e sapere ciò che oggi sta avvenendo nella nostra professione; con nostra grande felicità erano presenti anche due studenti di due corsi di laurea differenti, uno al secondo anno del corso nella sede distaccata di Bolzano della facoltà di Medicina dell’Università di Ferrara è una studentessa al terzo anno di corso presso la Facoltà di Medicina di Firenze che hanno portato la loro diretta esperienza di studenti con disabilità visiva e le difficoltà che hanno e devono affrontare per portare a compimento il percorso formativo, senza però far mai trasparire ripensamenti sulle scelte effettuate per un loro impegno come professionisti sanitari.
Si procedeva alla votazione della relazione presentata dal Comitato ed ad unanimità riceveva il voto della platea.
Successivamente si portavano a conoscenza degli obiettivi in programmazione in questo scorcio finale di mandato, qui sotto riportati:
Formazione:
- Organizzazione open Day presso le facoltà di medicina che hanno già dato l’opportunità dell’accessibilità ( Firenze, Bolzano, Torino ) e prendere contatti attraverso i delegati dai rettori alle disabilità di altre università.
Lavoro:
- Visto le condizioni di disparità di inquadramento tra figure equipollenti della stessa area del comparto sanitario pubblico e privato, si consiglia di elaborare una richiesta di una circolare al ministero della salute per inquadrare con la stessa dicitura di “Fisioterapista equipollente” le figure afferenti all’art. 1 Tabella B del: DECRETO 27 luglio 2000: “Equipollenza di diplomi e di attestati al diploma universitario di fisioterapista, ai fini dell’esercizio professionale e dell’accesso alla formazione post-base”. Altra formula sarebbe il numero identificativo degli Ordini Professionali del Collegio di appartenenza di tutti i professionisti sanitari.
Tale necessità viene evidenziata con la nascita degli Ordini professionali e l’iscrizione all’Albo corrispondente dei Fisioterapisti.
- Richiesta di interazione tra INVAT (istituto Nazionale valutazioni ausili e tecnologie) e Agenzia delle Entrate al fine di rendere accessibile ai non vedenti l’erogazione della fatturazione elettronica.
Dopo la pausa si riprendeva con gli interventi dei Coordinatori territoriali presenti che portavano a conoscenza della platea e della dirigenza al tavolo della situazione e delle istanze dei soci dai territori di appartenenza, rimarcando i bisogni e le criticità che venivano puntualmente prese in carico e verbalizzate,
Alle 13,00 si chiudevano i lavori.
Abbiamo constatato l’importanza di questi momenti assembleari per una riconnessione di esperienze e di conoscenze che preparano all’agire del futuro: non solo un riscontro interno ma il confronto con associazioni esterne non possono che apportare, ma anche dare, nuova linfa alle idee che serviranno a sostenere il lavoro nel prossimo anno fino alla fine di questo mandato ma lasciando una programmazione di contiguità con gli interlocutori del prossimo Comitato.
Il Prossimo Comitato del mandato 2020/2024 che, dopo ogni Congresso, e dopo le nuove nomine dei 19 coordinatori regionali e dei 2 delle PP.AA, dovrà esprimere un rinnovamento dei suoi componenti, dove noi 5 ci auguriamo e auspichiamo ci siano persone con competenze e professionalità al passo delle sfide che attendono i non vedenti impegnati nel mondo sanitario; da oggi, ma già da ieri, dobbiamo comprendere che il nostro lavoro è sempre meno subordinato e di tutela e molto di più verso la professione autonoma con le criticità che la supportano.
Il rinnovamento non deve essere solo nei nomi ma, soprattutto, nelle competenze nuove che servono per difendere e affrontare le sfide delle prossime generazioni dei professionisti sanitari, questo è il nostro monito ai Consigli e ai Presidenti Regionali quando individueranno loro direttamente o ancor meglio saranno indicate dalle assemblee dei soci, le persone che dovranno riprendere in mano il lavoro che con molto sacrificio ma con enorme felicità siamo riusciti a completare: avremmo potuto fare meglio ma siamo tranquilli che abbiamo fatto il meglio delle nostre forze, promettendo di continuare a lavorare fino a che le regole statutarie e le indicazioni della Direzione Nazionale lo permetteranno per norma associativa.
Relazione assemblea
Care colleghe e colleghi, ringraziando in anticipo gli ospiti che sono presenti in sala, salutando chi non ha potuto partecipare per motivi di impegni già presi, e le nostre istituzioni interne che, dal nostro insediamento, non hanno fatto mai mancare il loro sostegno ma, col tempo, dimostrando della validità dal nostro lavoro prodotto in questi tre anni di attività, ha potuto usare il risultato del nostro lavoro con gli interlocutori politici e istituzionali in difesa delle categorie da noi salvaguardate.
Siamo stati impegnati su diversi fronti visto la pluralità di figure professionali che lo stesso Comitato rappresenta all’interno dell’Unione:
Massofisioterapisti equipollenti al diploma di laurea in fisioterapia a norma del D.M. Sanità 27 luglio 2000;
Massofisioterapisti post riforma 17 marzo 1999;
Laureati in fisioterapia.
Tre tipologie di interessi da difendere e rappresentare, che nel resto del così detto mondo delle persone normali erano e sono in continuo contrapposizione tra loro.
Il comitato composto da chi vi parla, dalla collega Samantha DE ROSA coordinatrice del Friuli V.G, dai colleghi Luigi AMMIRATA coordinatore della Sicilia, Salvatore ANGIARI del Veneto, Francesco CIARDONE dell’Abruzzo, si è incontrato in audioconferenza 16 volte, una volta in modalità residenziale nella sede centrale nel febbraio scorso e abbiamo indetto due riunioni, sempre in audioconferenza, con tutti i coordinatori regionali: l’esperienza della seconda audioconferenza con la piattaforma vodafone ci ha fatto desistere dal continuare e abbiamo preferito interagire con whatsapp per le comunicazioni da e per i territori.
Nell’atto di insediamento a settembre 2016 è stato richiesto un’indagine conoscitiva della situazione formativa, occupazionale dei soci interessati; tale rilevazione è stata effettuata tra novembre 2016 e aprile 2017 coinvolgendo le strutture provinciali e regionali. Tale rilevamento è stato messo a confronto del precedente effettuato nel 2012 ed ha prodotto le seguenti considerazioni:
– nel nostro ambito sono presenti disoccupati, fenomeno sconosciuto fino a qualche anno fa;
– il numero delle assunzioni conforme alla legge 29/1994 sono insufficienti, la legge non ha dato l’esito positivo sperato anche con l’aiuto delle circolari del ministero della prevenzione e politiche sociali e del lavoro n. 21 del 2015;
– chi ha conseguito il diploma dopo il 1999 (massofisioterapisti) presso le scuole Statali Nicolodi di Firenze e Colosimo di napoli, in deroga a quanto accordato dal D.M. 10 luglio 1998, ha deciso di lavorare autonomamente, rivolgendo il proprio sguardo nel mondo olistico o frequentando le scuole di osteopatia, vista l’impossibilità ad usufruire delle leggi di tutela del lavoro protetto, esclusiva nell’ambito sanitario, oppure ha abbandonato e si è rivolto verso la formazione dell’operatore telefonico o delle nuove figure di audio operatore con aspettative occupazionali, a loro modo di vedere, più facilitate.
– chi lavora nel pubblico impiego ha difficoltà a usufruire dei mezzi tecnologici per la cartella elettronica o i documenti delle intranet aziendali evidenziando l’elusione della legge 4/2004 da parte delle aziende sanitarie;
– ci sono ancora colleghi anche nel pubblico impiego che percepiscono stipendi più bassi in quanto inquadrati in fascia c anche se il loro titolo è equipollente e dovrebbero di diritto essere inquadrati in fascia d;
– a tanti colleghi è negata l’opportunità di usufruire dei giorni per la formazione e.c.m. non solo nel mondo del lavoro privato ma anche dalle aziende pubbliche.
Chi ha partecipato alla raccolta dati? Sul totale dei questionari distribuiti il 20% non ha partecipato alla rilevazione, di coloro invece che hanno partecipato
Il 60% ha tra i 20 e i 35 anni di lavoro;
Il 25% ha tra i 19 e i 10 anni di lavoro;
Il 12% ha meno di 10 anni di lavoro;
Il 3% risulta inoccupato.
Questi dati dimostrano che se non adopereremo politiche che obbligheranno le università, gli enti del lavoro ad ottemperare alle leggi sulle accessibilità che lo stato è obbligato a far rispettare, nel giro di 15 anni non esisterà più una professione che è stata un pilastro dell’integrazione, autonomia e benessere bio-psico-sociale del non vedente; da contro dobbiamo far comprendere ai nostri ragazzi che non ci sono solo diritti, ma, come l’età ci ha insegnato, il non vedente deve impegnarsi in questa società dai tratti indifferenti o di fastidio verso chi è stato meno fortunato, maggiormente di chi è considerato normale proprio perché le tecnologie assistive sono considerate dalla nostra politica un costo e non un investimento verso i propri cittadini da permettere una pari competizione.
Il secondo atto di questo comitato è stato la verifica che tutte le regioni abbiano attivati gli albi a norma del decreto attuativo n. 775/94 della legge dell’11 gennaio 1994 n 29, senza tale istituzione non è possibile verificare se esistono persone che hanno diritto all’assunzione di fisioterapisti non vedenti e neanche pretendere dalle aziende sanitarie di bandire concorsi per non vedenti: calabria e sardegna non hanno dato comunicazione di istituzione e invece in tre regioni è stato verificato che non è mai stato istituito e parliamo di friuli v.g, valle d’aosta e molise. La basilicata lo ha istituito il giugno 2017.
Il lavoro svolto nel 2017, inizialmente, ci ha impegnato a stilare opportunamente delle proposte di revisioni alla legge 29.94 e presentare il risultato in Direzione che lo ha fatto suo: tale lavoro ha visto la partecipazione allargata del collega Olindo ALCINI della regione Umbria. Oggi è presente una proposta di modifica alla 29.94 (pr. 595 del 10 maggio 2018) presso la camera dei deputati della repubblica a firma dell’on. Mandelli e dal 7 agosto 2018 è all’attenzione della XII Commissione degli affari sociali; è necessario rendere attuale ed attuabile quella che è nata già come legge monca, come tutti noi sappiamo.
Il lavoro di concerto con A.I.FI. in questi tre anni è stato incentrato nel limitare i danni prodotti dall’uso distorto di una legge di tutela del non vedente come la 403/71 ma sfruttata per attività lucrative di scuole private con la benevolenza di alcune regioni di cui la capofila l’umbria; un meccanismo che in talune situazioni ha visto l’iscrizione al terzo anno del D.U. in fisioterapia, bypassando ogni regola e legge della formazione del professionista sanitario, trovando alcune università compiacenti per mera cassa: l’Unione è intervenuta più volte a fianco di A.I.FI, in tutte le sedi istituzionali, ministeriali, regionali per denunciare il mercimonio di titoli che oggi non sono più spendibili nel mondo sanitario, promettendo scorciatoie che per pochissimi casi ha visto un proseguo, soprattutto per la contrapposizione di A.I.FI. attraverso le denunce ai T.A.R: oggi pensiamo di aver speso bene il nostro tempo impegnandoci con gli interlocutori politici e ha prodotto, tramite la legge 145/2018 art. 1 comma 542, l’abrogazione dell’art.1 della legge 403 del 1971.
Nel giorno del nostro insediamento abbiamo dichiarato che due sarebbero state le priorità che avrebbero contraddistinto il nostro lavoro:
Accessibilità al D.U. in fisioterapia
Difendere i soci più fragili, parliamo dei post 99.
-valorizzare il cammino iniziato con A.I.FI. dai precedenti Comitati sull’accessibilità ai test di ingresso, migliorando anche le lacune sul percorso formativo che i delegati alla disabilità delle varie università hanno manifestato in un convegno tenuto a milano nel luglio 2018 e che non trova molta sensibilità e interesse presso i vari rettori tranne in alcuni casi sporadici: ricordiamoci sempre che esistono leggi che vengono giornalmente eluse.
Su questi temi mi preme ricordare il lavoro svolto con la sede regionale U.I.C.I. Toscana per confermare la convenzione con l’università e la facoltà di medicina di firenze di ventennale durata, il supporto tiflologico dato ai ragazzi da I.Ri.Fo.R. Toscana; il lavoro svolto dal Presidente Provinciale U.I.C.I. di Bolzano Valter CALÒ con l’università di quel territorio nel permettere a due non vedenti di competere alla pari con i colleghi vedenti attraverso i test di ingresso al d.u. in fisioterapia, uno di loro è passato, è iscritto e sta proseguendo gli studi; con questo non vengo a dire che i problemi sono stati risolti, anzi, le barriere che ogni giorno è costretto a superare e che non sarebbe stato in grado di superare se non fosse stato supportato da Valter CALÒ; l’accessibilità è presente anche attraverso l’università di Torino, dove con il lavoro fatto in accordo con la delegata alla disabilità Prof.ssa PAVONE sono stati esclusi i test di logica figurativa e geometrica sostituiti con test descrittivi con identico valore logico, avvalendosi dell’autonomia amministrativa e organizzativa che ogni università può adottare. Questo ci fa comprendere che i tentennamenti del Ministero MIUR e del CINECA purtroppo oggi possono essere superati non dall’attuazione delle leggi, ma dal buon senso degli interlocutori con cui interagiamo, questo è il limite con cui oggi dobbiamo noi fare i conti e domani saranno chiamati chi seguirà questo faticoso percorso.
-sui post 99 dobbiamo fare un inciso importante: la mancanza di riformulare i piani formativi delle scuole statali per non vedenti che il miur nel 1998 aveva preso impegni di fare, sempre attraverso il D.M. 10 luglio 1998 ma mai effettuato, lasciando campo al proliferare nel tempo di istituti privati che nulla hanno a che fare con la formazione dei nostri ex istituti, ha comportato l’idea che stavamo parlando della stessa cosa perchè assemblati sotto il tetto della 403/71; avevamo un dovere morale, quello di mettere in sicurezza i posti di lavoro dei pochi che erano riusciti a farsi assumere o di coloro che avevano investito dei soldi in piccole attività ambulatoriali e che avrebbero potuto subire problemi amministrativi e tacciati di abusivismo della professione sanitaria, non è una sanatoria ma solo serenità nel presente e nel futuro di ritrovarsi in difficoltà per colpe non commesse: fino al 31.12 è aperta sulla piattaforma degli ordini professionali la procedura che il D.M. Salute 9 agosto 2019 ha sancito la possibilità di iscriversi negli elenchi speciali. Su questo tema, abbiamo speso molto tempo noi con l’ufficio lavoro e qui bisogna fare un ringraziamento alla F.N.C.M. del Presidente CAVALLUZZO che, con il nostro interloquire, abbiamo osteggiato nei tavoli ministeriali del 2018, la possibilità e il tentativo degli istituti privati, nascosti dietro sigle associative e la compiacenza di dirigenti ministeriali, di formulare bozze di progetti di legge che avrebbero sostituito in pratica la 403/71 in odore di abrogazione e questo interloquire è continuato anche quando siamo stati chiamati nella formulazione del decreto attuativo istitutivo degli elenchi speciali a norma della legge 145/2018 art.1 comma 538: su questo punto si sono persi sei mesi riducendo i tempi operativi per le pre iscrizioni a soli tre mesi invece dei nove che avrebbero dovuto essere; abbiamo appreso con soddisfazione che A.I.FI. rinuncerà a ricorrere su l’istituzione degli elenchi speciali.
L’attività del nostro comitato è stato assorbito nel biennio 2017/2018 nello sviluppare proposte fattibili sotto forma di emendamenti necessari a chiudere il cerchio sui nostri post-99 nel quadro generale della proposta di legge Lorenzin divenuta tale ma stralciati all’ultimo momento dalla stessa ex Ministro vanificando almeno 4 mesi di trattative, correzioni e contro correzioni; dai tavoli ministeriali di cui ho già accennato prima, senza nessun risultato utile se non quello di bloccare quella si una sanatoria sulle scuole di massaggio.
Dopo l’apertura delle procedure per le pre iscrizioni a norma del D.M. Salute 13 marzo 2018 abbiamo eguito gli sviluppi attuativi della piattaforma per l’iscrizione agli ordini professionali, evidenziando, sollecitando, denunciando a chi di competenza che tale piattaforma non era e in parte non lo è accessibile ai non vedenti. Abbiamo chiesto e messo a disposizione la competenza del nostro gruppo INVAT sia al presidente beux come committente, sia all’azienda Datakey concessionaria della piattaforma digitale degli ordini professionali; non voglio sembrare uno che si lamenta ma le parole hanno un peso specifico e quando alla fine della fiera ci siamo ritrovati con una pagina dedicata sulla piattaforma con questa dicitura: “pagina per ipovedenti” fa comprendere che non è chiaro, forse, ancora, che esistono professionisti sanitari non vedenti…. Lo ribadiamo, esistiamo.
Qualcuno dovrà spiegarci come mai ci sono domande nelle pre iscrizione ferme dal 2018, titoli equipollenti presi negli anni ottanta e novanta presso gli istituti per ciechi italiani e senza polemica vorremmo ribadire che tale ferma mi sembra preventiva e chi deve dare risposte non ha i mezzi conoscitivi delle leggi nazionali e regionali istitutivi dei corsi pre riforma per non vedenti: ci mettiamo a disposizione anche in questo caso pur di sbloccare questa contraddizione sapendo che ci avviciniamo alla scadenza già del secondo anno di iscrizione e il pagamento del terzo anno.
In questi tre anni, come da accordi presi in passato con A.I.FI, nella D.N. è presente e partecipa ai lavori il collega Alfio PULVIRENTI come portavoce di questo Comitato di categoria, un tres d’union fondamentale, mi dispiace che non è presente, ma leggeremo la sua relazione più tardi; Alfio è stato fondamentale in questo periodo di transizione di A.I.FI da Associazione di categoria ad Associazione Tecnico Scirntifica, nel far comprendere la necessità di una figura professionale importante come quella di Daniele CASSIOLI nel gruppo del C.T.S. di A.I.FI. essendo un fisioterapista non vedente con competenze importanti e che potrà portare il suo contributo come professionista non vedente.
Il comitato crede nella formazione continua dei professionisti e per tale ragione ha deciso che gli eventi proposti, sia nel 2017/18 e quella tutt’ora in svolgimento, dovevano indirizzarsi verso campi tecnico-pratici specifici della professione evidenziando l’etica dell’aggiornamento e non sminuendo l’idea della formazione continua in medicina con la raccolta dei punti mira lanza molto in voga in italia, distruggendo il principio morale che non basta solo un titolo universitario per produrre salute ma lo stare al passo con le conoscenze aggiornate per continuare a svolgere una professione bellissima come quella riabilitativa.
La lorenzin ha aperto una finestra nel dichiarare professioni sanitarie quella dell’osteopata e del chiropratico, dall’11 gennaio 2018 l’articolo 7 è ancora tutta teoria; ci sono visioni differenti se validare tali professioni come specializzazioni del titolo del fisioterapista o come professione autonoma con una propria formazione universitaria, quindi un’autonoma identità dal fisioterapista. Riguardo la chiropratica non ci sono neanche gli albori di una discussione, visto che tale pratica è, in Italia, in mano ai medici; la seconda è in uno stato più avanzato ma ancora con certezze lontane, il collega dott. QUARTI di FNCM ci potrà oggi chiarire come stanno le cose dal suo punto di vista, visto anche l’assenza della Presidente Schumacher del R.O.I. La nostra idea è rivolta ad una figura autonoma, potrebbe profilarsi la possibilità per i non vedenti di avere un ulteriore sbocco lavorativo nelle professioni sanitarie.
Questo è quello che abbiamo fatto è che stiamo continuando a monitorare ma che dovrà portarci a sviluppare proposte nuove e concentrarci verso le professioni sanitarie, visto che gli strascichi del passato sono stati in parte chiusi con gli elenchi speciali e la chiusura dei nostri istituti ormai da 10 anni. In questo siamo determinati: vogliamo evitare che per imperizia, ignoranza, elusione dell’uso delle tecnologie assistive e delle leggi nazionali ed europee si vieta al non vedente l’autonomia di scegliere di lavorare nel mondo sanitario.
Vorrei che questa sala sappia che il nostro lavoro, seppur consultivo nell’organizzazione statutaria dell’Unione, non avrebbe prodotto tutto questo se non ci fosse stato la volontà di ascoltare da parte del Vicepresidente Avv. Stefano TORTINI, non solo per motivi puramente di obbligo istituzionale visto che funge da responsabile delle attività di questo Comitato, ma perché ha compreso che un settore così specifico e tecnico, nel panorama associativo, meritava per quanto possibile una certa autonomia di lavoro seppur restando nel quadro statutario e organizzativo associativo.
Altro interlocutore fondamentale è stato il Vicepresidente della sede centrale I.RI.FO.R Massimo VITA, ha messo a disposizione le professionalità del personale dell’istituto nel momento che ha compreso della bontà delle nostre proposte formative dando risalto alla professione dei fisioterapisti.
Ringrazio il Presidente, impegnato nell’E.B.U.(l’Unione delle Associazioni dei non vedenti Europei) per la pazienza che ha sviluppato nei miei confronti visto la mole di e-mail che ho costretto a fargli leggere in questi anni e per il sostegno politico alle proposte sviluppate da questo Comitato.
Grazie.