Difronte a un nuovo anno che inizia, nei miei pensieri si affastellano mille emozioni, infiniti dubbi, timori e speranze.
I primi pensieri sono per la mia famiglia, per come ha vissuto questo anno appena trascorso, per come vive la sua esistenza. Siamo in un periodo tranquillo ma, come in tutte le famiglie, qualche inquietudine non manca. Spero possa, ancora una volta e per sempre, guidarci l’amore che unisce me e la mia sposa. Un amore che ci lega ai figli e alla famiglia più allargata dei parenti.
Io e la mia sposa ci amiamo, stimiamo e rispettiamo e questo ci ha regalato 33 anni di matrimonio.
Il secondo pensiero va a quanti, come la mia mamma non sono più con me. Ricordo Enrico, e quanti ci hanno lasciato un vuoto pesante.
Un pensiero che fruga la mia coscienza e che non si presenta solo il primo dell’anno è quello che mi interroga sul mio essere.
Essere padre, essere sposo, essere socio, essere dirigente, essere cittadino.
Mi chiedo e non so darmi una risposta se dovrei chiedere scusa a qualcuno, se dovrei apportare modifiche al mio essere padre, marito, socio, dirigente e cittadino.
Penso che ogni essere pensante, debba guardarsi intorno a trecentossessanta gradi per non perdere il contatto con la realtà e apprezzare quello che ha costruito ma, allo stesso tempo, deve saper discriminare le sue azioni e portare avanti le più utili a tutti i suoi riferimenti: famiglia, associazione e società.
Oggi non serve compilare un elenco di buoni propositi, è certamente il tempo di ripartire per il sentiero che abbiamo davanti impegnandosi a percorrerlo con determinazione, coerenza, amore per la famiglia, per la società e per la legalità.
Oggi serve rivolgere un pensiero a chi non può festeggiare, a chi non sa amare, a chi non riesce a sperare.
Mi sento di augurare buon anno a tutti coloro che si impegnano per gli altri, per coloro che hanno meno possibilità; per coloro che in questo mondo lavorano senza attendersi un grazie e spesso rischiano la vita; a coloro che nei giorni di festa sono al servizio degli altri con il proprio lavoro pagato o volontario.
Oggi, dunque, si inizia un nuovo anno e si riprende il cammino con una bisaccia piena di sogni e speranze ma anche di timori e paure come sempre.
Se ci penso bene, questa è la vita.
Una vita che vale la pena vivere e che va vissuta con impegno e determinazione che, se sono conditi con l’Amore, certamente daranno soddisfazione.
Massimo Vita