Questo il titolo dell'interessante seminario nazionale, riservato agli addetti ai lavori, svoltosi, primo nel suo genere, giovedì 6 novembre nella Sala della comunicazione al MIUR. Un gruppo di "voci" sono state riunite dal MIUR, per un confronto teso ad una verifica dei risultati di questi 35 anni di esperienza di inclusione scolastica, ad assistere in sala i referenti regionali e funzionari del MIUR. Il ministro Francesco Profumo, molto interessato ad esserci , causa la particolare giornata parlamentare, è stato chiamato dagli inderogabili impegni di governo al Senato , ma non ha voluto far mancare il suo apporto in un incontro "privato", prima dell'apertura dei lavori, con i relatori ai quali, dopo averli salutati personalmente uno ad uno, ha significato il suo ringraziamento per la collaborazione ed il lavoro fatto insieme e ha indicato l'orientamento del MIUR per il futuro dell'inclusione, dicendo, tra l'altro: Nonostante la grande positività del modello italiano, tuttavia permangono delle "criticità, alle quali cerchiamo oggi di dare una risposta ai nuovi e vecchi bisogni con un provvedimento che, da una parte, ha l'obiettivo di rafforzare l'organizzazione territoriale del Miur per l'inclusione scolastica, dall'altro affronta il tema dei Bisogni educativi speciali (Bes), ossia di una vasta gamma di problematicità che non rientrano nella legge 104 né nella 170/2010".
E' toccato a al sottosegretario Marco Rossi Doria, con al fianco la dirigente generale dell'istruzione Letizia Stellacci e il direttore della direzione per lo studente Giovanna Boda, dare avvio ai lavori. Egli in una brevissima introduzione si è limitato a ribadire la validità del modello italiano di inclusione, un modello che l'Europa intera, cerca di emulare, ma , proprio per questa consapevolezza , occorre soffermarsi a riflettere, facendo una approfondita verifica dei risultati ottenuti per individuarne punti deboli e criticità. La dirigente generale Letizia Stellacci, che presenzierà, assieme al sottosegretario e al direttore Boda, all'intera sessione dei lavori, ha sottolineato la sua volontà di superare l'autoreferenzialità, esaminando il processo di inclusione in termini di efficacia e efficienza e, per questo, si è impegnata a far sì che, questo primo momento importante di verifica , diventi un appuntamento annuale.
Per dar concretezza alla verifica, viene data la parola alle diverse "voci" coordinate al mattino da Italo Fiorin, (Università Lumsa Roma) sono la voce della ricerca" din Andrea Gavosto (della Fondazione Agnelli, quella "della pedagogia speciale" di Andrea Canevaro dell'Università di Bologna, quella "del dibattito in atto" di Dario Ianes dell'Università di Bolzano,, quella "dell'amministrazione" di Raffaele Ciambrone, uffficio disabilità del Miur. Al pomeriggio, con il coordinamento di Paolo Mazzoli , capo segreteria del sottosegretario Rossi Doria, si ascoltano la "voce delle scuole" di Giuseppe Fusacchia, dirigente scolastico, quella "delle ASL" di Guido Fusaro , neuropsichiatra ASL B1 Piemonte, quella "dell'osservatorio sull'integrazione scolastica" di Pietro Barbieri, in rappresentanza della FISH e di Luciano Paschetta, in rappresentanza della FAND, quella "dell'esperienza tridentina" di Marta Dalmaso, assessore della provincia di Trento, quella "degli enti locali" di Elio Satti, collaboratore di Stella Targetti, coordinatrice Assessori all'Istruzione, nella Conferenza stato Regioni e di Alessandro Cattaneo, Sindaco di Pavia, in rappresentanza dell'ANCI nazionale.
Hanno concluso gli interventi le "voci della politica" quella dell'on. Letizia De Torre e quella dell'on. Elena Centemero, della 7ª Commissione della Camera.
La giornata è stata vivacizzata anche da alcune testimonianze di situazioni di inclusione attraverso alcuni collegamenti in teleconferenza e da quella di Francesco, studente milanese con disabilità presente in sala.
Difficile raccogliere tutti gli stimoli , le suggestioni e le considerazioni emerse nei vari interventi, cercherò di farne un ragionamento complessivo.
Dai dati e dalla ricerca emerge un dato incontestabile sulla validità della via italiana all'inclusione scolastica dei disabili: il progressivo aumento degli iscritti negli anni. Gli alunni con disabilità per l'anno scolastico 2011/2012 sono stati 215.590: nell'anno scolastico 2010/2011 erano 208.521. queste Nei dieci anni precedenti, dall'anno scolastico 2000/2001 al 2010/2011, gli alunni con disabilità iscritti sono aumentati del 51%, passando dai 126.994 del 2000/2001 ai 208.521 del 2010/2011. Chi sostenesse che questo aumento è dovuto , non ad una maggior scolarizzazione reale dei disabili, ma all'"effetto parcheggio", sarebbe smentito dall'aumento dei dati degli studenti universitari con disabilità, passati dai 4.816 dell'anno accademico 2000/2001 ai 14.171 dell'anno accademico 2010/2011. Certamente questo incremento è dovuto alla legge 17/1999, dopo la quale gli atenei , tenuti ad adottare un approccio di tipo sistematico in materia di integrazione e supporto agli studenti disabili, in molte realtà hanno garantito sussidi tecnici e didattici specifici, un tutorato specializzato. Il docente che è stato delegato dal rettore per funzioni di coordinamento del servizio disabili si cura, nella stragrande maggioranza dei casi, che venga garantito il supporto, e il trattamento individualizzato per il superamento degli esami universitari, permettendo in tal modo maggiori possibilità di successo agli studenti con disabilità.
L'aumento degli allievi inseriti nei vari ordini di scuola ha prodotto , inevitabilmente, una lievitazione dei docenti di sostegno nell'a.s. 2011/2012, nonostante il rapporto medio sia di i uno a due, sono stati poco meno di 100000, raggiungendo la percentuale del 12,8% rispetto all'intero corpo docente, ma, cosa che fa riflettere, non sembra esserci correlazione tra il numero di ore di sostegno e la qualità dell'inclusione. E' questo una delle criticità evidenziate dalla ricerca del prof. Dario Ianez realizzata esaminando 33 relazioni provenienti dale diverse componenti: MIUR, associazioni di genitori e associazioni di disabili.Ci troviamo di fronte ad una altra criticità rappresentata da un numero di docenti di sostegno così elevato, tanto da essere al limite della sostenibilità economica ed, inoltre, non sempre, nei casi dove il numero di ore di sostegno assegnate è elevato, ci si trova in presenza di un "buon modello" di inclusione.
Altra criticità del nostro modello di inclusione è rappresentata dal fatto che mentre il sostegno è utilizzato esclusivamente per gli studenti con disabilità, nella scuola nessuno si occupa, né si preoccupa di coloro che presentano necessità educative speciali: ragazzi con DSA o in forte disagio scolastico. Parte da qui la riflessione verso il nuovo modello di inclusione: questi ragazzi, assieme agli alunni con disabilità, vanno a formare il gruppo dei BES (bisogni educativi speciali), gruppo che comprende complessivamente poco meno di un milione di studenti per i quali è indispensabile una scuola inclusiva che faccia però riferimento ad un modello diverso dall'attuale.
Due le proposte emerse con forza dal convegno: un grande sforzo per formare i docenti curriculari all'accoglienza dei BES e , come ha sostenuto il prof. Andrea Canevaro, la trasformazione del ruolo del docente di sostegno da "sostegno individuale" a "sostegno diffuso": quello su cui deve fondarsi il nuovo modello è una scuola capace di "accogliere" per questo occorre intervenire sul contesto per rendere inclusivo e l'"ambiente" nel suo complesso.
Un altro dato che ci ha fatto riflettere è stato quello segnalato dal prof. Andrea Gavosto: se confrontiamo il livello di scolarizzazione dei disabili italiani con quello del resto d'Europa, il confronto è a nostro favore, ma se poi paragoniamo il numero degli inserimenti lavorativi di disabili all'estero con il nostro, il raffronto è decisamente a nostro sfavore . Una delle cause di ciò è sicuramente da ricercarsi nella "distanza" che c'è nel nostro paese tra il sistema scolastico e il tessuto socio-lavorativo: la scuola, soprattutto nei confronti degli alunni con disabilità, fa fatica a porsi obiettivi che vadano oltre all'"hortus conclususs" del sistema, Inoltre la valutazione della nostra scuola continua ad essere autoreferenziale: manca un metodo di valutazione dei risultati diverso dall'autovalutazione. In proposito la dirigente Letizia Stellacci ha sottolineato come il seminario rappresentasse proprio un momento importante di verifica del processo di integrazione fatta da esperti esterni all'amministrazione e che era sua intenzione , farlo diventare un appuntamento annuale.
La direttiva ministeriale presentata dal dott. Raffaele Ciambrone dell'ufficio disabili del MIUR, frutto anche di suggerimenti provenienti dall'Osservatorio sulla disabilità, vuole rappresentare una prima guida verso un nuovo modello. La direttiva si propone di superare la tradizionale distinzione fra alunno disabile e alunno "normale", evidenziando come vi siano una varietà di situazioni riferibili all'area dello svantaggio scolastico. Un modello di scuola inclusiva, deve prestare attenzione e saper dare risposte , non solo alle "certificazioni", ma ai "bisogni educativi speciali" dell'alunno:disturbi evolutivi specifici , situazioni di svantaggio derivanti dalle difficoltà linguistiche, culturali e/o socio-economiche.
Il sottosegretario Marco Rossi Doria nel ricordare che "il modello italiano di inclusione scolastica è considerato tra i migliori in Europa" e che "le criticità emerse negli anni ci permettono ora di considerare e ripensare un nuovo sistema", tenendo conto della "complessa realtà delle classi". Nel corso del seminario viene sottolineata l'opportunità – di assumere un diverso approccio educativo, dove l'identificazione degli alunni con bisogni educativi specifici non avvenga solo sulla base dell'eventuale certificazione di disabilità, sicuramente importante, ma anche individuando lo stato di disagio e di difficoltà dell'alunno, derivanti da disturbi evolutivi specifici e/o dallo svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. In tutte le classi, infatti, c'è un numero di alunni che richiedono una speciale attenzione per una varietà di ragioni, per i quali è opportuno individuare un percorso didattico personalizzato.
La Direttiva riconoscendo la necessità di un generale potenziamento della cultura dell'inclusione scolastica, prevede interventi personalizzati per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, attraverso una formazione generalizzata alle tematiche dell'inclusione dei docenti curriculari, la valorizzazione della funzione del docente per un sostegno "diffuso" all'ambiente. Un ruolo particolare , nel supportare questo nuovo modello, avrà la riorganizzazione e il potenziamento dei Centri Territoriali di Supporto (Cts) istituiti , sin dal 2005 e non sempre valorizzati nel modo giusto. Questi, funzionanti presso scuole polo, possono costituire una rete di supporto al processo di integrazione mediante l'uso delle nuove tecnologie, ma anche offrendo un ausilio ai docenti secondo un modello cooperativo di intervento.
Da parte del ministero, inoltre, è stato predisposto un portale come ambiente di "apprendimento-insegnamento e scambio di informazioni " , proprio quale strumento di raccordo e "disseminazione" del lavoro dei Cts, che hanno il compito di operare a supporto delle scuole offrendo consulenza e formazione per docenti, studenti e famiglie sulle nuove tecnologie per l'inclusione (il tutto coordinandosi anche con province, comuni, servizi sanitari, associazioni, e centri di formazione e documentazione),. All'interno di questo portale "sono compresi i siti Handytecno ed Essediquadro (rispettivamente dedicati agli ausili ed al servizio di documentazione dei software didattici) .
Sul portale è presente una mappa completa dei Cts e dei Cti (centri territoriali per l'integrazione) realtà a livello distrettuale oltre ad una pagina dedicata alle associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari .
Il sottosegretario Marco Rossi Doria, nel concludere la giornata, ha voluto ribadire come al di là di ogni dubbio il nostro modello di inclusione dei ragazzi con disabilità, sia un punto di riferimento per l'Europa. Delegazioni di funzionari, dirigenti e docenti di altri paesi si alternano nel venire a conoscere questa nostra realtà, che, pur tra difficoltà ed errori, ha fatto dei disabili soggetti con pieno diritto all'istruzione. Da questa esperienza , ormai condivisa da tutti, ha tenuto a precisare il sottosegretario ribadendo che: Da tempo ormai nessuna forza politica, sindacale e nessuna organizzazione sociale del nostro paese , mette più in discussione la validità dell'integrazione scolastica". Di qui bisogna partire, da questa positiva esperienza pluridecennale, non per cullarsi sugli "allori", ma per leggerne le criticità, prenderne atto e trovare strumenti e metodi per superarle.
Luciano Paschetta
Archivi annuali: 2012
Valutazione siti web, per l’Osservatorio Siti Internet, di Franco Pagliucoli
Poste Italiane
La home page contiene immagini in movimento, questo disturba la navigazione alle persone che hanno problemi di vista.
I contrasti testo sfondo sono poco evidenti e se si utilizza uno strumento assistivo con colori personalizzati nonché la personalizzazione lato browser l'ipovedente potrebbe non percepire il testo ed i link.
Infine è stata creata una pagina falsamente accessibile in cui sono stati inseriti i link dei servizi in formato testo (linearizzato), con il mantenimento degli stessi colori e contrasti che se cliccati riportano all'interno dello stesso sito.
L'azione effettuata da poste è doppiamente ingannevole, per due ragioni: non rispetta la legge Stanca, che non prevede alcun sito parallelo se non espressamente richiesto dalle difficoltà tecniche, ed inoltre questa sorta di pagina non ha nulla di accessibile per i motivi sopra citati.
http://www.poste.it/accessibile.shtml
Il sito risulta inaccessibile alla maggior parte degli ipovedenti.
MIUR
url del sito: http://concorsodocenti.miur.it
La parte di sito che consente di svolgere le esercitazioni per il concorso a cattedra è sostanzialmente inaccessibile per gli utenti ciechi che usano windows con i più diffusi screen reader.
Pur avendo installato Java e abilitato il supporto all'accessibilità (cosa che tra l'altro non è spiegata sul sito e non è alla portata di un utente medio), si ha che: la maggior parte dei contenuti non è leggibile dallo screen reader; i bottoni di spostamento da un quesito all'altro non sono etichettati; i normali comandi di navigazione da tastiera non funzionano.
Idem per Mac con Safari e Crome
Accessibilità generale del sito in oggetto:
In generale il sito è fatto bene, ma non è completamente accessibile.
Non ha solo i problemi derivanti dalla complessità stessa del sito, quindi problemi di usabilità, ma presenta quanto segue:
Anche se dichiarati rispettati tutti i requisiti della "Legge Stanca", tranne il numero 1, a detta loro per causa di un software, in realtà non è così.
Infatti, il numero 1, oltre che per il software come dichiarano loro, non è rispettato anche per altri motivi. E' usato codice nelle pagine pur se vengono usati fogli di stile.
Risulta non rispettato nemmeno il numero 19. Infatti, in alcune pagine troviamo una serie di "Clicca qui" oppure, "Continua" come etichette di link.
Inoltre, avendo visitato la parte privata per i diari scolastici, questi ultimi, risultano non accessibili per un disabile visivo che usa uno screen-reader.
Il sito del Miur ha un layout relativamente semplice, purtroppo però come per gli altri casi si hanno dei contrasti testo sfondo poco efficaci, che ne inficiano la corretta fruizione.
In alcune sezioni lo sfondo ed il colore risulta essere davvero molto simile, questo potrebbe pregiudicare l'accessibilità nel caso di personalizzazione del browser e dell'uso della strumentazione assistiva con personalizzazioni di colori sfondo testo molto polarizzate.
http://www.istruzione.it/concorso-personale-docente/calendari_prove.html
Il sito in questione risulta poco accessibile alla maggior parte degli ipovedenti.
http://www.istruzione.it /
SITO DELLA Gazzetta Ufficiale
Problema rilevato
Contrasto testo sfondo insufficiente; difficoltà di lettura dei contenuti soprattutto se l'utente usa personalizzazioni a livello browser o per mezzo di strumentazioni assistive in questo caso si possono verificare casi di vera e propria inaccessibilità. .
Agenzia delle Entrate
Software per il redditometro in applet Java:
Ecco un esempio molto pratico di discriminazione per i disabili visivi.
Tanta enfasi sui media nazionali per uno strumento messo a disposizione dei cittadini, ma non per i disabili visivi.
Pur avendo il software assistivo aggiornato, compreso quello per poter utilizzare software programmati in Java, questo software non può essere utilizzato da un disabile visivo che usa uno screen-reader.
Anche se il sito nel complesso non è fatto male, almeno per la parte frontale, viene messo a disposizione di tutti un software che è inaccessibile ai disabili visivi.
Per gli ipovedenti:
Alcune aree dei menù non sono utilizzabili in quanto gli sfondi hanno delle immagini che interferiscono con la lettura del testo e dei link rendendo di fatto poco o del tutto inaccessibili i servizi.
Esempio di un link
https://telematici.agenziaentrate.gov.it/VerificaPIVA/Scegli.jsp
Agenzia del territorio
http://www.homeonline.it/catasto
Contrasti sfondo/testo da migliorare se si utilizza uno strumento assistivo in formato lente, i menù di navigazione di accesso alle sezioni interne del sito tendono ad interferire con il testo che si sta leggendo in quanto si attivano senza che l'utente ne abbia consapevolezza. Questo provoca difficoltà nella corretta accessibilità ai servizi
Sito scuolabook
url sito: www.scuolabook.it
Il sito,è la principale piattaforma realizzata dagli editori di libri scolastici in Italia per la distribuzione di testi digitali ad uso scolastico.
I libri venduti tramite questa piattaforma sono leggibili solo ed unicamente tramite il software proprietario di scuolabook, ma tale software è completamente inaccessibile su piattaforma windows e ios a utenti non vedenti, i contenuti sono totalmente non leggibili.
Il sito è inaccessibile agli ipovedenti, sfondi poco contrastati, immagini di sfondo che dal punto di vista estetico sono molto accattivanti, ma interferiscono con la lettura del testo. Gestione delle sezioni divise in box, poco chiare. Se si clicca all'interno di un determinato argomento o sezione, si fa fatica a capire che il testo al di sotto del riquadro cambia, e si adegua all'argomento prescelto. In generale il layout risulta poco navigabile.
http://www.scuolabook.it/customer/account/createsage
Sito Alitalia
http://www.alitalia.com/IT_IT/
Anche qui abbiamo i soliti problemi di usabilità e gestione dei colori, difficile discriminare i colori delle colonne che fanno riferimento alle fasce di prezzo in quanto molto simili.
Molto difficile effettuare l'inserimento del proprio codice Millemiglia o password, questo da quando è stata data la possibilità di effettuare il log on tramite la pagina Facebook. Le opzioni di logon sono inserite nella stessa finestra ed il posizionamento ne interferisce la corretta gestione.
I link di navigazione attivabili per mezzo di un menù a scomparsa in cui sono elencati i servizi risultano essere poco utilizzabili per chi usa uno strumento assistivo, in quanto questi si attivano solo a passaggio o click del mouse e non rimangono attivi, di conseguenza la navigazione all'interno dei menù risulta impossibile.
Il sito risulta essere inaccessibile alla maggior parte degli ipovedenti.
Ryanair
urlhttp://www.ryanair.com/it
già dopo aver impostato i termini di ricerca di un volo ci si trova a dover digitare un capcha proprio poco usabile: anche se vocalizzato ..però unicamente in inglese!.e senza quello non si riesce ad andare avanti!
Poi, per gli ipovedenti:
La home page risulta avere una miriade di pubblicità e scritte in movimento e lampeggianti, che ne disturbano l'utilizzo, una volta localizzata l'area in cui scegliere località e data, il sito richiede di digitare due parole espressi in caratteri capcha, una volta individuati (con molta difficoltà), si riesce ad avere gli orari. La consultazione di questi ultimi risulta di difficile comprensione, in quanto viene proposto anche un sinottico delle disponibilità assolutamente improponibile per delle persone ipovedenti. Nel test effettuato è stata simulata una destinazione (andata e ritorno (Torino
Parigi), in cui una per una tratta non vi era disponibilità di voli. E' stato necessario leggere le spiegazioni scritte in carattere poco contrastati e piccoli per capire cosa significasse il simbolo posto accanto alla tratta.
Per quanto è stato esaminato il sito risulta essere inaccessibile alla maggior parte degli ipovedenti.
http://www.ryanair.com/it
Sito sul turismo
http://www.italia.it/it/scopri-litalia/toscana.html
Italia Turismo.
Il sito risulta pieno di foto, in ogni modo la disposizione dei contenuti non è di immediata individuazione, soltanto cliccando sulla cartina dell'Italia, si attiva una determinata regione, quindi si entra nei contenuti testuali. E' difficile capire quando si seleziona una determinata regione, infatti il cambio di colore (rosso) non sempre garantisce l'individuazione soprattutto se si usano le personalizzazioni lato client e si utilizza della strumentazione assistiva. Una volta avuto accesso la parte testuale non risulta molto leggibile a causa dei caratteri e font usati molto piccoli e della disposizione molto dispersiva.
L'uso dell'anteprima del testo è di difficile fruizione in quanto l'individuazione del link che apre l'intero è posto in una posizione poco individuabile rispetto al testo. Il sito risulta essere poco accessibile e dispersivo per la maggior parte degli ipovedenti.
Sito Italotreno (oltre che ulteriore controllo su http://trenitalia.com)
Ho esaminato l'home page di italo treno utilizzando internet explorer 8 e firefox 17 sia con jaws 11 che con la 13 e le java access bridge 2.0.2 installate.
Sono riuscito facilmente con jaws 13, appena di meno con la 11, a gestire tutti i form della home page, andata ovvero andata e ritorno, stazioni di partenza ed arrivo, numero passeggeri ecc., ma non sono riuscito a modificare le date di partenza ed arrivo che il sito propone ovvero quelle della data odierna.
utilizzando il cursore jaws ho visto che viene proposta la classica tabella del mese, ma riuscendo a leggerne solamente una parte senza così poter nemmeno utilizzare questo escamotage.
Quindi, almeno per quanto mi riguarda, o acquisto un biglietto per la giornata che mi propone, oppure non potrei farli per quelle future; se a voi dovesse riuscire di trovare una soluzione al problema, che permetta sì un escamotage, ma non una roba troppo da smanettoni, allora non per questo il sito, anzi la sua home page, diventerebbe accessibile, ma quantomeno pur restando un esempio da censurare, diciamo che lo potremmo quantomeno usare.
Resta il fatto che, se non mi è sfuggito qualcosa, almeno con questi due browser e jaws non si gestisce.
Italo Treno
La home page contiene immagini in movimento, questo disturba la navigazione alle persone che hanno problemi di vista.
Una volta scelto l'orario e la destinazione, la consultazione diventa difficoltosa Ad esempio effettuando la ricerca per miglior prezzo e destinazione, il sistema propone delle date possibili da selezionare. Tale azione risulta difficile in quanto il sito recepisce la selezione tramite il passaggio dal mouse, grazie al cambio di forma di queste box in cui è inserita la data.
La conferma è affidata alla selezione di un pulsante radio e al riempimento di colore arancione A causa di quanto descritto la selezione del viaggio diventa davvero molto difficile.
Assolutamente inefficace il colore del mouse over dei link di testata, infatti il colore usato è molto simile allo sfondo.
http://www.italotreno.it/IT/Pagine/default.aspx?gclid=CJrY97un_LMCFUy5zAodpToAXw
Infine selezionando un itinerario, una volta avuto l'elenco degli orari disponibili, qualora si volessero scegliere altre opzioni, con servizi e prezzi diversi, l'attivazione di tale opzione non è immediatamente individuabile, in quanto espressa per mezzo di un link poco visibile, (di piccole dimensioni). Poi, una volta individuato ed attivato, il sito si espande in un'area con altri prezzi, questo provoca disorientamento e se si utilizza uno strumento assistivo (magnifier, questo non è in grado di seguire il focus dell'area ingrandita. infine i caratteri usati dei prezzi sono di dimensioni molto grandi, in alcuni casi potrebbe provocare lo scrolling dell'area dello schermo se si utilizzano le personalizzazioni del browser o quelle di uno strumento assistivo.
A causa dei problemi indicati il sito risulta inaccessibile alla maggior parte degli ipovedenti.
Trenitalia
http://www.trenitalia.com/
Windows 7 – Jaws 13 64 bit – Internet Explorer 9
Nella home page, i campi relativi alla ricerca della soluzione di viaggio sono facilmente compilabili, fino al raggiungimento del pulsante Cerca. La pagina che segue diventa veramente farraginosa la navigazione. Molto confusionaria risulta essere la ricerca della tariffa, attivando il cerca un'altra tariffa va su di una pagina dove richiede nuovamente partenza e destinazione. Facendo il viaggio di andata e ritorno la pagina si complica ulteriorrmente. Non sono riuscito ad impostare la tariffa concessione speciale terza. Praticamente la situazione si ripete con Firefox.
Per gli ipovedenti:
Windows 7 – Jaws 13 64 bit – Internet Explorer 9
Il nuovo sito denominato le frecce ha peggiorato notevolmente l'usabilità ed accessibilità infatti con l'ultima versione, i font usati per i prezzi sono enormi costringendo l'utente ad uno scrolling continuo, inoltre la scelta delle opzioni e della selezione del prezzo non risulta essere molto chiara, infatti l'attivazione della cornice rossa non è sempre correttamente recepita da parte del soggetto che ha problemi di vista, soprattutto se la stessa è utilizzata con strumenti assistivi, o personalizzazione dei colori del browser.
I link di navigazione attivabili per mezzo di un menù a scomparsa in cui sono elencati i servizi risultano essere poco utilizzabili per chi usa uno strumento assistivo, in quanto questi si attivano solo a passaggio o click del mouse e non rimangono attivi.
Il sito risulta poco accessibile alla maggior parte degli ipovedenti.
INPS
La cosa più plateale si sostanzia soprattutto nel rapporto diretto con l'utente quando, ad esempio, si sottoscrive con INPS un rapporto di Posta Elettronica certificata: infatti INPS, nell'inoltro di documenti provvede con pdf del tutto inaccessibili. La cosa strana ed evidentemente da censurare è che, se lo stesso documento lo si reperisce, direttamente, nel sito …beh quello è accessibilissimo!
Un chiaro esempio di inefficienza e sciatteria, senza nessuna attenzione alle esigenze degli utenti disabili.
Ipovisione
impostando windows "nero contrasto elevato" alcuni pulsanti non sono leggibili (es. nuovo pagamento, avanti, indietro, ecc.).
questa è un'impostazione standard, usata massicciamente dagli ipovedenti.
Le Nazioni Unite: LIA – Libri Italiani Accessibili tra i modelli migliori a livello internazionale, di Marianna Albini
Giornata nazionale del cieco: arriva un progetto, targato AIE, per favorire la lettura di tutti, ciechi e ipovedenti inclusi
Le Nazioni Unite: LIA – Libri Italiani Accessibili tra i modelli migliori a livello internazionale, di Marianna Albini
I libri sono per tutti, anche per chi non ci vede. Le Nazioni Unite segnalano il progetto LIA – Libri Italiani Accessibili, dell'Associazione Italiana Editori, tra i più innovativi progetti a livello internazionale che lavorano per garantire ai disabili gli stessi diritti e possibilità di tutti, e lo fanno in particolare grazie alle nuove tecnologie. Questa è la buona notizia che arriva nella Giornata nazionale del cieco, oggi 13 dicembre.
Il progetto LIA è infatti un'iniziativa italiana che mette insieme editori, librerie online e biblioteche per fare in modo che anche per chi non vede, o vede molto poco, ci sia una buona offerta -si partirà inizialmente con 3mila titoli- di libri di narrativa e saggistica, a disposizione nei canali di vendita normali e da leggere con le stesse tecnologie che già ci sono per tutti. I libri saranno in versione digitale, ebook quindi, e saranno disponibili entro fine giugno 2013 nelle librerie e biblioteche online che aderiscono al progetto, contraddistinti da un bollino di riconoscimento, il bollino LIA. Sarà inoltre possibile sceglierli accedendo anche da un sito dedicato, navigabile autonomamente a ciechi e ipovedenti.
"È un onore che un'organizzazione internazionale come l'Onu abbia segnalato il progetto, attribuendogli il merito di aver elaborato una soluzione di sistema e creato un modello che coinvolge le diverse competenze, dagli editori alle associazioni dei non vedenti" commenta Cristina Mussinelli, responsabile del progetto per AIE. "Grazie a questi riconoscimenti il lavoro di LIA acquista sempre più valore e attenzione a livello internazionale, come dimostrano le richieste di presentare il progetto che ci arrivano dagli altri paesi europei e la recente segnalazione dell'International Publishers Association che lo indica come una delle strade più innovative per l'inclusione delle persone con disabilità visive".
Il progetto LIA prende le mosse da una ricerca che svela come i ciechi, che in Italia sono 362mila -mentre sono un milione e mezzo gli ipovedenti- leggano 3 volte di più delle persone che vedono bene. "Un'iniziativa come LIA diventa poi ancor più cruciale in un paese, che sta sempre più invecchiando" conclude Cristina Mussinelli. Il progetto LIA – Libri Italiani Accessibili si svolge in stretta collaborazione con l'UICI – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ed è finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Presidente Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Tommaso Daniele, nel confermare l'adesione e collaborazione al progetto LIA ha ribadito: "Il progetto LIA, che si avvia in modo esemplare alla sua piena realizzazione, consentirà ai disabili visivi l'accesso alle novità editoriali in tempo reale e con una ampiezza finora impensabile".
Milano, 13 dicembre 2012
Per tutte le info sul progetto: www.progettolia.it
Ufficio stampa AIE – Associazione Italiana Editori
Marianna Albini
02.89280823
334.8826902
marianna.albini@aie.it
I ciechi e gli ipovedenti subiscono una nuova esclusione sociale, di Tommaso Daniele
Roma, 12 dicembre 2012- Si è svolta oggi con successo, presso la sede centrale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la Conferenza Stampa sull'accessibilità. Conferenza stampa aperta anche alla base associativa che ha inviato e-mail ed è intervenuta in diretta telefonica. Sull'argomento il Presidente Nazionale, prof. Tommaso Daniele, ha rilasciato un'intervista a Francesca De Carolis che andrà in onda domenica 16 dicembre alle ore 10,10 su RADIO UNO nella puntata di "Area di servizio"; ha partecipato, inoltre alla trasmissione, condotta da Luce Tommasi, su RAINEW24 che è andata in onda questa mattina e la registrazione è reperibile sul sito www.rainews24.it; è stato, inoltre, intervistato dal TG1 ed il servizio andrà in onda in data odierna.
Infine, sullo stesso argomento, parteciperà, la prossima settimana, ad una trasmissione di "Uno Mattina". Appena conosceremo la data, ve ne daremo notizia.
DDL Stabilità e Imprese Sociali: Attacco Alla Cultura del Non Profit, di Anna Monterubbianesi
Roma 13 dicembre 2012 – Ancora una volta un attacco al non profit. Tra le pieghe della legge di stabilità un emendamento, proposto dai relatori Giovanni Legnini (Pd) e Paolo Tancredi (Pdl), introduce modifiche alla legge sull'Impresa Sociale. In particolare le imprese sociali costituite come srl e spa potranno distribuire gli utili ai soci e potranno inoltre distribuire il 50% dell'utile netto di esercizio a enti profit lucrativi o enti pubblici che siano soci dell'impresa sociale.
"Si tratta di un emendamento che mina alle fondamenta la cultura del non profit e il requisito dell'assenza di lucro che caratterizza le imprese sociali, come previsto dall'art. 3 del D 155 del 2006, introducendo una logica capitalistica e speculativa nelle imprese sociali" – secondo Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore.
"Una proposta profondamente sbagliata e incomprensibilmente inserita nella legge di stabilità che dovrebbe invece contenere esclusivamente disposizioni volte a fissare gli obiettivi di finanza pubblica. Sembra piuttosto che si voglia colpire i fondamenti culturali del terzo settore per aprire un varco all'introduzione della logica della speculazione finanziaria anche in questo mondo."
"Peraltro non è accettabile che provvedimenti di questa natura e di questa portata vengano introdotti di soppiatto e senza la minima consultazione dei soggetti interessati. Il Forum chiede il ritiro degli emendamenti" – conclude il Portavoce.
Anna Monterubbianesi
Lettera al Presidente della Repubblica, di Santo Graziano
Egr. Sig. Presidente della Repubblica,
ieri si è celebrata la giornata internazionale del disabile.
Si legge che "Quest'anno il tema della stessa è Rimuovere le barriere per creare una società inclusiva ed accessibile per tutti".
Nell'occasione Ella non ha mancato di mostrare la Sua sensibilità verso il tema. Leggo fra l'altro che abbia detto: "Nella difficile situazione finanziaria ed economica che il Paese attraversa e che ha purtroppo acuito le condizioni di disagio delle categorie più deboli, ogni sforzo deve essere compiuto per preservare e sviluppare gli importanti risultati già ottenuti per assicurare un effettivo sostegno alle persone con disabilità".
Leggo inoltre su Repubblica, se non ho male interpretato, che Ella fra l'altro non ha mancato di sottolineare l'importanza del problema dell'inserimento nel mondo del lavoro delle persone disabili.
A prescindere da una mia errata interpretazione sono convinto comunque che Ella condivida questa priorità. Perciò mi permetto di richiamare la Sua attenzione su un grave fatto di esclusione di cui si starebbe rendendo colpevole la Pubblica Amministrazione e che stride parecchio sia con lo spirito della giornata di cui sopra che con quello della legislazione del nostro Paese: Costituzione, Legge 104/92, Legge Stanca.
In questi giorni è in atto la fase di preselezione relativa al concorso a 12.000 cattedre. Il Ministero ha attivato una piattaforma ove i candidati possono esercitarsi e venire a conoscenza dell'intero pacchetto di quiz dal quale verrà estratto quello delle prove d'esame.
Sig. Presidente, quella piattaforma, purtroppo, risulta inaccessibile alle tecnologie assistive utilizzate dai non vedenti; il che ha come conseguenza che appunto i candidati affetti da tale minorazione vengano esclusi dalla possibilità di conoscere l'intero pacchetto di quiz e di sottoporsi alle esercitazioni alla stregua degli altri. Ciò li pone in situazione di evidente svantaggio e discriminazione, palesando l'inaccessibilità di una piattaforma di cui si avvale la Pubblica Amministrazione.
In secondo luogo per tale prova è stato assegnato ai candidati disabili un tempo aggiuntivo (legge 104/92) di quindici minuti. Tale misura, sig. Presidente, non tiene in adeguata considerazione la notevole differenza di tempi richiesti dalla lettura silenziosa adottata da tutti i candidati e quella ad alta voce a cui dovranno ricorrere i partecipanti ciechi, ipovedenti o con gravi difficoltà di letttura. Fra l'altro i quiz non sono tutti di natura testuale, alcuni sono di tipo grafico, diagrammi ecc.
Ella comprende benissimo come la descrizione orale di un siffatto quesito richieda un tempo molto maggiore che non quello della comune osservazione visiva; questo elemento perciò finirebbe per assumere un ruolo quindi ulteriormente discriminante.
Visto lo stato avanzato delle operazioni, non mi resta che chiederLe molto gentilmente di adoperarsi affinché i candidati ciechi, ipovedenti e con gravi difficoltà di lettura vengano ammessi direttamente alla successiva fase di selezione. Questo non per un privilegio, ma per far fronte all'inadeguatezza con cui la Pubblica Amministrazione si è trovata ad affrontare un simile problema, con l'augurio che in analoghe occasioni successive la stessa possa giungervi meglio attrezzata dal punto di vista tecnologico e con una maggiore attenzione alla conoscenza dei differenti tempi necessari per l'espletamento di simili prove d'esame, nel rispetto dello spirito della Legge 104/92.
Desidero precisarLe infine che non sono uno dei candidati, né parente o amico di qualcuno di loro, ma più semplicemente un docente cieco in quiescenza, che da semplice cittadino segue le vicende della scuola del nostro Paese, e che ha a cuore il fatto che la selezione del personale docente venga operata nella maniera più efficace possibile: senza discriminare alcuno, se pur in maniera involontaria come in questo caso, perché ciò potrebbe far perdere l'acquisizione di risorse intellettuali utili, come purtroppo è già avvenuto in precedenti circostanze.
Con stima.
Santo Graziano
54^ Giornata Nazionale del Cieco, Redazionale
Su GR1 alle 19,00 andrà in onda un'intervista al Presidente Nazionale dellì'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Tommaso Daniele sulla Giornata Nazionale del Cieco.
Modello EAS. Aperta una finestra fino al 31 Dicembre 2012, di Anna Monterubbianesi
Roma 13 dicembre 2012
Nelle scorse settimane si è tenuto un Tavolo di incontro tra Agenzia delle Entrate e Forum del Terzo Settore.
Tra i temi all'ordine del giorno anche la questione del Modello EAS e chiarimenti rispetto all'applicabilità dell'istituto della remissione in bonis.
Ieri l'Agenzia delle Entrate ha diramato la risoluzione n. 110/E/2012 (come da allegato) che riesamina il perimetro dell'applicabilità dell'istituto della remissione in bonis per gli enti che non abbiano ancora provveduto all'invio del modello EAS, confermando il termine del 31 dicembre 2012 (30 settembre a regime) per l'annualità corrente, versando contestualmente la sanzione pari a euro 258,00, fermo restando il possesso dei requisiti previsti dall'articolo 2, comma 1 del D.L. n. 16 del 2012.
All.1
AGENZIA DELLE ENTRATE
RISOLUZIONE N. 110/E
Roma, 12 DICEMBRE 2012
OGGETTO: Modello EAS – Chiarimenti in merito all'applicabilità dell'istituto
della remissione in bonis.
Sono pervenute alla scrivente, da parte del Forum del terzo settore, richieste
di chiarimenti in merito all'applicabilità dell'istituto della remissione in bonis:
1) agli enti che non abbiano provveduto ad inviare il Modello EAS;
2) agli enti che abbiano inviato il Modello EAS oltre i termini previsti.
L'articolo 30, comma 1, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, al fine di consentire
gli opportuni controlli, ha introdotto per gli enti privati non commerciali di tipo
associativo che applicano, in presenza dei requisiti richiesti, le disposizioni di cui
all'articolo 148 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e all'articolo 4, quarto
comma, secondo periodo, e sesto comma, del decreto del Presidente della
Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, l'onere di comunicare all'Agenzia delle entrate
dati e notizie rilevanti ai fini fiscali, mediante un apposito modello (Modello EAS)
approvato con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate del 2
settembre 2009.
Direzione Centrale Normativa
2
Il comma 2 dello stesso articolo 30 ha previsto che con il medesimo
provvedimento fossero stabiliti "i tempi e le modalità di trasmissione del modello".
Con specifico riferimento ai termini di presentazione del Modello EAS, il
richiamato provvedimento del 2 settembre 2009 aveva stabilito che il modello
avrebbe dovuto essere presentato:
– per gli enti già costituiti alla data di entrata in vigore del citato D.L. n. 185
del 2008, entro il 30 ottobre 2009;
– per gli enti costituitisi dopo l'entrata in vigore del citato D.L. n. 185, entro
sessanta giorni dalla data di costituzione e, qualora il termine del sessantesimo
giorno fosse scaduto prima del 30 ottobre 2009, entro quest'ultima data.
In forza dell'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n.
225, convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10 e della tabella
allegata allo stesso decreto-legge, i termini per la presentazione del modello EAS,
stabiliti dal provvedimento del 2 settembre 2009 e modificati dai successivi
provvedimenti del 29 ottobre 2009 e del 21 dicembre 2009, sono stati ulteriormente
prorogati al 31 marzo 2011.
Con circolare n. 6/E del 24 febbraio 2011, par. 2.1, è stato precisato che, per
effetto dell'anzidetta proroga, i nuovi termini per la presentazione del modello EAS
sono i seguenti:
– entro il 31 marzo 2011, per gli enti già costituiti alla data di entrata in
vigore del D.L. n. 185 del 2008 (29 novembre 2008);
– entro il 31 marzo 2011, per gli enti costituitisi dopo l'entrata in vigore
dello stesso D.L. n. 185 del 2008, qualora il sessantesimo giorno dalla
data di costituzione fosse scaduto prima del 31 marzo 2011;
– entro sessanta giorni dalla data di costituzione, per gli enti per i quali il
termine di sessanta giorni dalla costituzione scada a decorrere dal 31
marzo 2011, cioè in data 31 marzo 2011 o in data successiva.
3
L'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito con
modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, ha introdotto l'istituto della
remissione in bonis, al fine di evitare che mere dimenticanze relative a
comunicazioni ovvero, in generale, ad adempimenti formali non eseguiti
tempestivamente precludano al contribuente la possibilità di fruire di benefici fiscali
o di regimi opzionali.
Ai sensi dell'anzidetta disposizione, infatti, "la fruizione di benefici di natura
fiscale o l'accesso a regimi fiscali opzionali, subordinati all'obbligo di preventiva
comunicazione ovvero ad altro adempimento di natura formale non
tempestivamente eseguiti, non è preclusa, sempre che la violazione non sia stata
constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività
amministrative di accertamento delle quali l'autore dell'inadempimento abbia avuto
formale conoscenza, laddove il contribuente:
a) abbia i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento;
b) effettui la comunicazione ovvero esegua l'adempimento richiesto entro il
termine di presentazione della prima dichiarazione utile;
c) versi contestualmente l'importo pari alla misura minima della sanzione
stabilita dall'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre
1997, n. 471, secondo le modalità stabilite dall'articolo 17 del decreto
legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, esclusa la
compensazione ivi prevista".
La relazione illustrativa al D.L. n. 16 del 2012, nell'individuare, a titolo
esemplificativo, alcune fattispecie alle quali l'istituto della remissione in bonis
risulta applicabile, ha espressamente richiamato l'omesso invio del Modello EAS.
4
Tanto premesso, in ordine alle questioni sollevate, si formulano le seguenti
risposte.
1) Enti che non hanno inviato il Modello EAS
La circolare n. 38/E del 28 settembre 2012, recante i primi chiarimenti in
merito alla remissione in bonis, al paragrafo 1.3.1, ha precisato che per beneficiare
di tale istituto gli enti associativi in possesso dei requisiti sostanziali richiesti dalla
norma, che non hanno inviato il Modello EAS entro i termini previsti, possono fruire
comunque dei benefici fiscali ad essi riservati, inoltrando il suddetto modello entro il
termine di presentazione della prima dichiarazione utile (ossia, la prima
dichiarazione dei redditi il cui termine di presentazione scade successivamente al
termine previsto per effettuare la comunicazione) e versando contestualmente una
sanzione (pari a euro 258,00).
La stessa circolare n. 38, al successivo paragrafo 1.4., ha chiarito che l'istituto
in commento trova applicazione anche con riferimento alle irregolarità per le quali al
2 marzo 2012 (data di entrata in vigore del D.L. n. 16 del 2012) fosse scaduto il
termine di presentazione della prima dichiarazione utile, ma non fosse ancora
scaduto quello di presentazione della dichiarazione riguardante il periodo di imposta
nel quale l'adempimento è stato omesso (per i soggetti con il periodo d'imposta
coincidente con l'anno solare, tale termine era quello del 30 settembre 2012).
Tuttavia, la circolare n. 38 del 2012, al medesimo paragrafo 1.4, ha precisato
che, in considerazione dell'incertezza interpretativa in merito all'individuazione del
termine entro il quale sanare l'adempimento omesso nonché in attuazione dei
principi di tutela dell'affidamento e della buona fede, in sede di prima applicazione
della norma, il termine entro cui regolarizzare gli adempimenti omessi è quello del
31 dicembre 2012.
Pertanto, conformemente all'indirizzo interpretativo fornito con la citata
circolare n. 38, si conferma che gli enti che non abbiano ancora provveduto all'invio
5
del Modello EAS possano adempiere all'onere della trasmissione di detto modello
entro il 31 dicembre 2012, versando contestualmente la sanzione pari a euro 258,00,
fermo restando il possesso dei requisiti previsti dal citato articolo 2, comma 1, del
D.L. n. 16 del 2012.
Si vedano gli esempi riportati nella seguente tabella, in cui sono illustrate,
con riferimento ad enti costituiti in epoche diverse, le scadenze per fruire della
remissione in bonis (mediante la presentazione del Modello EAS e il contestuale
versamento della sanzione prevista).
Tabella 1
Remissione in bonis
Caso
Data
costituzione
Scadenza presentazione
Modello EAS Presentazione
Modello EAS
Pagamento
sanzione
1 15/02/2006 31/03/2011 31/12/2012 31/12/2012
2 04/03/2011 03/05/2011 31/12/2012 31/12/2012
3 08/06/2012 07/08/2012 31/12/2012 31/12/2012
4 01/08/2012 30/09/2012 30/09/2013 30/09/2013
In relazione al caso n. 4, si fa presente che tale soluzione assume rilevanza
anche "a regime", nelle ipotesi in cui il sessantesimo giorno dalla data di
costituzione dell'ente coincida con il termine per la presentazione della
dichiarazione dei redditi, ovvero cada in data successiva. In tali casi, infatti, la
presentazione del Modello EAS mediante remissione in bonis potrà avvenire entro il
termine di presentazione della successiva dichiarazione dei redditi.
2) Enti che hanno inviato il Modello EAS oltre i termini
Relativamente al quesito sub 2), si fa presente che i soggetti che hanno
inviato il Modello EAS oltre i termini previsti e vogliano sanare la propria posizione
fruendo dell'istituto della remissione in bonis non sono tenuti a presentare
nuovamente detto modello di comunicazione – fatti salvi i casi di variazione dei dati
precedentemente comunicati (v. punto 3.3 del provvedimento 2 settembre 2009,
6
citato) – ma, fermo restando il possesso dei requisiti previsti dal citato articolo 2,
comma 1, del D.L. n. 16 del 2012, devono versare unicamente la sanzione pari a
euro 258,00 entro i termini individuati, secondo i criteri precedentemente illustrati.
Si vedano gli esempi riportati nella seguente tabella, in cui sono illustrate, in
relazione ad enti costituiti in epoche diverse che hanno provveduto a presentare
tardivamente il Modello Eas, i relativi termini per fruire della remissione in bonis.
Tabella 2
Remissione in bonis
Caso
Data
costituzione
Scadenza presentazione
Modello EAS
Data presentazione
Modello EAS Presentazione
Modello EAS
Pagamento
sanzione
1 15/02/2006 31/03/2011 10/05/2011 31/12/2012
2 04/03/2011 03/05/2011 10/05/2011 31/12/2012
3 08/06/2012 07/08/2012 28/08/2012 31/12/2012
4 01/08/2012 30/09/2012 10/10/2012 30/09/2013
Da ultimo, si ricorda che, come precisato con la risoluzione n. 46/E dell'11
maggio 2012, il versamento della sanzione in parola va effettuato mediante Modello
F24 utilizzando il codice tributo 8114. Il codice tributo è esposto nella sezione
"Erario" del Modello F24, esclusivamente in corrispondenza delle somme indicate
nella colonna "Importi a debito versati" con indicazione nel campo "Anno di
riferimento" dell'anno per cui si effettua il versamento nel formato "AAAA" (ad
esempio, nel caso n. 2, andrà indicato "2011").
* * *
Le Direzioni regionali vigileranno affinché i principi enunciati e le istruzioni
fornite con la presente risoluzione vengano puntualmente osservati dalle Direzioni
provinciali e dagli Uffici dipendenti.
IL DIRETTORE CENTRALE
Visita del FID al Parlamento europeo, di Tommaso Daniele
On.le Vincenzo Iovine
vincenzo.iovine@europarl.europa.eu
Carissimo Onorevole,
Mi rivolgo a Te per esprimerti i miei più sinceri e caldi ringraziamenti per aver inserito la delegazione del FID nel programma visitatori del Parlamento europeo, permettendoci così di usufruire del relativo contributo spese e di partecipare il 5 dicembre scorso al III Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità.
La visita del 4 dicembre si è svolta nel migliore dei modi grazie anche all'impegno della Tua assistente, la quale mi ha informato che purtroppo eri stato trattenuto in Italia per impegni pregressi.
Mi avrebbe fatto estremamente piacere avere l'opportunità di scambiare qualche parola con Te a Bruxelles e ringraziarti di persona, ma confido che si presenterà presto l'occasione di incontrarci di nuovo.
Ti allego intanto, pensando di farti cosa gradita, la circolare che ho diffuso al mio ritorno e il testo della risoluzione approvata nel corso della manifestazione del 5 dicembre.
Cari saluti.
IL PRESIDENTE
prof. Tommaso Daniele
All: 2
UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ONLUS
Presidenza Nazionale
PN (TD/ts/pc)
CIRCOLARE 315
OGGETTO: Terzo Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità.
Carissimi,
Sono appena rientrato da Bruxelles dove ho partecipato, il giorno 5 dicembre, all'evento in oggetto nella mia veste di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID). Con me una folta delegazione del FID. Tutti abbiamo potuto partecipare grazie alla sensibilità di un parlamentare europeo delle mie terre, on.le Vincenzo Iovine, che ha messo a disposizione della nostra delegazione una parte della quota di inviti di cui dispone ogni parlamentare. L'invito comporta la partecipazione a una visita al Parlamento europeo, alla quale abbiamo preso parte il 4 dicembre, nonché un congruo contributo spese.
Come prevedevo, avendo partecipato alle due edizioni precedenti, è stata una bella esperienza: erano presenti delegazioni provenienti da ogni parte d'Europa, circa 500 persone. Sono stati due giorni laboriosi e faticosi che si sono conclusi, a mio avviso, con il segno più, avendo incassato la adesione di moltissimi parlamentari sulle tematiche della disabilità più urgenti. Tutti, infatti, hanno riconosciuto che non è giusto far pagare ai disabili il prezzo della crisi economica che attraversa l'intero pianeta. Tutti hanno riconosciuto che i diritti umani devono essere rispettati a prescindere dalla disponibilità delle risorse economiche. Tutti si sono impegnati a mettere all'ordine del giorno le questioni che ci riguardano: la direttiva trasversale sulla non discriminazione, la Strategia europea sulla disabilità 2010-2020 , la Strategia Europa 2020 che ha tra i suoi punti di forza l'istruzione, l'occupazione e la lotta alla povertà. In particolare, il Presidente del Parlamento, Martin Schulz, si è impegnato sul tema della libera circolazione in Europa e sulla rapida approvazione di un Atto legislativo europeo sull'accessibilità (European Accessibility Act).
Prima dell'adozione della risoluzione finale, che sarà disponibile tra breve in versione italiana sul nostro sito, vi sono stati moltissimi interventi di parlamentari e di disabili; ognuno di noi ha avuto a disposizione solo due minuti.
Penso di farvi cosa gradita trascrivendovi il mio brevissimo intervento tenuto a braccio.
"Signor Presidente, Signore e Signori,
a questo punto del dibattito diventa davvero difficile dire qualcosa di originale. In ogni caso sono qui nella veste di Presidente del Forum Italiano della Disabilità per denunciare con forza il totale abbandono delle politiche sociali a favore dei disabili da parte del nostro Governo. Il principio del "Niente su di noi, senza di noi" è stato stravolto, capovolto ed è diventato "Tutto su di noi, senza di noi". Il Governo senza di noi ha azzerato lo stato sociale riducendo alla dimensione del niente il fondo sulle politiche sociali, sulla non autosufficienza, sulla occupazione dei disabili, sul servizio civile volontario; senza di noi il Governo ha messo in discussione le provvidenze dei disabili: indennità di accompagnamento, pensione, detrazioni fiscali; senza di noi il Governo ha posto in essere una feroce campagna contro i disabili, falsi e non, ritenuti responsabili di aver impedito la crescita nel nostro paese. E tutto questo, nonostante che l'Italia sia stata fra i paesi che hanno firmato e ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e abbia costituito un organismo per l'attuazione della Convenzione e per il suo monitoraggio. Signor Presidente, rivolgo un caldo appello al Parlamento ed alle altre istituzioni europee affinché si faccia carico di garantire i diritti delle persone con disabilità e di impedire che si facciano pagare ai più deboli gli effetti di una crisi economica di cui i disabili non sono responsabili. Chiediamo, quindi, una inversione di tendenza a 360°; chiediamo che l'Europa investa sulla disabilità, perché se cresce il Welfare, cresce anche l'Europa. Le persone con disabilità che producono reddito rappresentano una risorsa per l'economia dell'intero pianeta. Per compiere questa rivoluzione copernicana non serve inventare la ruota, è sufficiente riscoprire il valore della solidarietà e metterlo a servizio dei disabili; la solidarietà di cui si parla sempre meno da quando il mondo è dominato dall'economia e dalla finanza, rappresenta un fiore all'occhiello della civiltà mediterranea che affonda la sue radici nei principi e nei valori del cristianesimo. Noi auspichiamo che a partire da oggi, l'uomo, con la sua dignità, con i suoi valori, diventi il principio e la fine di ogni politica sociale. Siamo qui per lanciare questa sfida, siamo qui per nutrire questa speranza."
Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele
RISOLUZIONE
Una visione per il prossimo decennio
Attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità in tempi di crisi
Preambolo
In occasione del terzo Parlamento Europeo delle persone con disabilità, noi qui riuniti a Bruxelles il 5 dicembre 2012, nel numero di più di 450 delegati delle Organizzazioni delle Persone con Disabilità (OPD), che rappresentano gli 80 milioni di persone con disabilità che vivono in Europa;
Considerando che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e il suo protocollo opzionale sono stati adottati il ??13 dicembre 2006 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ratificati già da 126 paesi, tra cui 24 Stati membri dell'UE e dall'Unione europea, mentre gli altri tre sono firmatari;
Riconoscendo che la Convenzione è uno strumento integrale dei diritti umani che copre i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, che è il primo trattato internazionale sui diritti umani di cui l'UE è parte e che comporta obblighi sulle materie che rientrano nelle competenze esclusive e condivise dell'Unione, la sua legislazione e le sue politiche attuali e future, oltre che nei confronti delle proprie istituzioni;
Evidenziando che l'Europa si estende anche al di là dei confini dell'UE e che il nostro impegno è rivolto anche alle persone con disabilità e alle loro organizzazioni in tutti gli altri paesi europei e che ci batteremo insieme con loro per la piena attuazione della Convenzione in tutto il continente;
Preso atto degli obblighi derivanti dai trattati dell'Unione europea e dalla Carta dei diritti fondamentali per intraprendere azioni contro la discriminazione basata sulla disabilità e realizzare azioni positive verso l'inclusione (mainstreaming) della disabilità in tutte le politiche, i programmi e le leggi;
Sottolineando l'importanza del ruolo del Parlamento europeo, che è l'istituzione legislativa che viene eletta direttamente dai cittadini, compresi quelli con disabilità;
Considerando che l'UE presenterà nel 2013 il suo primo rapporto periodico sull'attuazione della Convenzione che sarà esaminato dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, il quale, dopo un costruttivo dialogo con i rappresentanti dell'UE e tenuto conto del punto di vista delle OPD e di altre organizzazioni della società civile, formulerà osservazioni finali (comprese le principali aree critiche e le relative raccomandazioni);
Osservando che il Consiglio dell'Unione europea dovrebbe stabilire un Quadro di Riferimento (Framework) per monitorare, proteggere e promuovere l'attuazione della Convenzione, che comprenderà la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, il Mediatore europeo, così come l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, la Commissione europea e il Forum europeo della disabilità;
Considerando che le persone con disabilità devono essere messe in grado di godere di tutti i diritti umani allo stesso modo degli altri cittadini, a tutti i livelli dei processi decisionali e delle competenze, comprese quelle delle autorità locali, regionali, nazionali ed europee;
Osservando che donne e uomini con disabilità sono soggetti a molteplici forme di discriminazione e che a questo riguardo devono essere adottate misure per assicurare il loro pieno e pari godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali;
Riconoscendo che le persone con disabilità, in particolare donne e ragazze con disabilità, sono spesso esposte a un maggior rischio di trattamenti violenti, lesioni e abusi, abbandono e negligenza, maltrattamento e sfruttamento sia all'interno sia all'esterno della propria abitazione;
Sottolineando che le persone con disabilità e le loro famiglie sono state colpite in misura sproporzionatamente dura dall'attuale crisi economica, di cui non sono responsabili, con il conseguente abbassamento del tenore di vita, maggiore disoccupazione, tagli a prestazioni e servizi e minacce ai loro diritti sociali e umani;
Sottolineando che le misure di austerità costituiscono un abuso e una violazione diretta dei diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione e ricordando che tutti gli Stati membri dell'UE sono parti del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e che hanno per legge l'obbligo di migliorare progressivamente, in modo sistematico, l'accesso universale ai beni e servizi essenziali, quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'alloggio e la sicurezza sociale, nonché di garantire giuste e favorevoli condizioni di lavoro, senza alcuna discriminazione;
Sottolineando che il consolidamento fiscale ed economico non dovrebbe essere raggiunto a spese dei diritti umani e sociali, e che vi è la necessità di un approccio coordinato di tutte le Istituzioni e degli Stati Membri dell'UE per lo sviluppo di una visione a lungo termine, che garantisca l'inclusione sociale di tutti i cittadini, in particolare delle persone con disabilità;
Evidenziando il ruolo positivo che i cittadini con disabilità possono svolgere per il superamento della crisi, qualora venga fatto salvo il loro diritto alla partecipazione e alla vita indipendente;
Evidenziando che l'attuale situazione economica e la crisi in atto non possono essere usati come scusa per non attuare la Convenzione;
Ricordando, alla vigilia dell'Anno europeo della cittadinanza, che i cittadini con disabilità, a causa dell'inaccessibilità dei trasporti, delle infrastrutture e dei beni e servizi a livello pubblico e privato, devono affrontare spesso ostacoli insormontabili per l'esercizio del loro diritto fondamentale di circolazione all'interno dell'Unione per visitare o trasferirsi in un altro paese per lavoro, studio o tempo libero, di accedere ai servizi e all'informazione, di costituire e gestire proprie aziende e di votare e di essere eletti;
Esprimendo preoccupazione per la carenza di servizi di prossimità per le persone con disabilità e le loro famiglie in molti paesi europei e per la mancanza di progressi in molti paesi europei nel passaggio dagli istituti ai servizi di vita indipendente nella comunità;
Sottolineata la necessità di rispettare gli obblighi sanciti dall'articolo 4.3 della Convenzione, coinvolgendo le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative, in tutte le decisioni che li riguardano;
Ricordando l'impegno degli Stati Parti della Convenzione delle Nazioni Unite di garantire e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone con disabilità adottando e verificando misure di legge e amministrative, politiche e programmi;
Sottolineando che l'UE attraverso le sue politiche e la sua legislazione non influenza soltanto la vita delle persone con disabilità in Europa, ma può anche contribuire a migliorare la vita delle persone con disabilità nei paesi in sviluppo, attraverso un efficace approccio di inclusione della disabilità in tutte le dimensioni della cooperazione internazionale.
Risoluzione
Facciamo appello alle istituzioni e agli organismi consultivi dell'Unione europea, nell'ambito delle proprie attribuzioni e competenze, agli Stati membri dell'UE, alle parti sociali, alla società civile, alle ONG, alle Organizzazioni delle Persone con Disabilità e alle altre parti interessate affinché adottino misure adeguate per garantire la piena attuazione dei diritti delle persone con disabilità in Europa e in tutte le organizzazioni internazionali di cui le istituzioni europee ed i suoi membri fanno parte, riconoscendo quanto segue:
I. L'Unione Europea, per uscire dalla crisi, deve adottare una nuova strategia per l'occupazione, la crescita e l'inclusione sociale delle persone con disabilità
* Operando per la revisione della strategia UE per l'occupazione, la crescita e l'inclusione sociale (Europa 2020), e per la strategia europea sulla disabilità 2010-2020, ponendo solide basi per i diritti umani e sociali, con particolare attenzione alle persone con disabilità e realizzando investimenti a lungo termine per misure sociali volte alla partecipazione e alla vita indipendente, ad esempio per l'abitazione, la sanità, l'istruzione e l'occupazione tenendo presente il reale impatto dell'attuale crisi sui diritti economici, sociali e umani;
* Affermando che la partecipazione dei cittadini è la base fondamentale della democrazia ed è parte dello sviluppo sostenibile della società;
* Esprimendosi a favore di un investimento a lungo termine in misure sociali, tra le quali il sostegno al reddito e ai servizi per la partecipazione, la vita indipendente e l'inclusione nella comunità delle persone con disabilità, indipendentemente dall'età o da qualsiasi altra condizione sociale;
* Riconoscendo la necessità di un'educazione adeguata, pienamente inclusiva e accessibile a tutti i livelli, compresa l'istruzione superiore, adattata ai bisogni del singolo sin dall'infanzia, fattore chiave per l'entrata o il rientro nel mercato del lavoro e per diventare cittadini produttivi, così come la necessità di programmi di apprendimento permanente pienamente accessibili in tutte le fasi della vita;
* Promovendo pari diritti e accesso a tutte le forme di lavoro per le persone con disabilità;
* Proponendo e adottando misure che favoriscano la piena e attiva partecipazione al lavoro delle persone con disabilità, compresi coloro che necessitano di sostegno intensivo e le persone con disabilità psicosociali, sia attraverso la riforma delle misure di protezione sociale, consentendo così alle persone con disabilità di accedere a, recuperare e mantenere un'occupazione di propria scelta, sia per mezzo dello sviluppo di ulteriori incentivi e agevolazioni fiscali per i datori di lavoro;
* Considerando che, a causa degli elevati tassi di disoccupazione e della diffusa mancanza di partecipazione al mercato del lavoro delle donne con disabilità, sono necessarie sia misure trasversali, sia misure positive allo scopo di promuovere la formazione professionale, l'assunzione, l'accesso all'occupazione, il mantenimento del posto di lavoro, la parità di retribuzione a parità di lavoro, l'adattamento ragionevole sul posto di lavoro e un giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata;
* Chiedendo lo sviluppo di misure specifiche per le giovani e i giovani con disabilità, nonché per gli anziani con disabilità che devono affrontare maggiori ostacoli per accedere al mercato del lavoro o mantenerlo;
* Sottolineando la necessità di istituire servizi di vita indipendente sparsi in tutto il territorio delle diverse regioni europee, sviluppati in collaborazione e con la partecipazione delle persone con disabilità;
* Contrastando le disuguaglianze in materia di salute per le donne e gli uomini con disabilità attraverso l'inclusione e la promozione di servizi sanitari e di prevenzione accessibili;
* Promovendo lo sviluppo di ulteriori dati statistici e indicatori sui diversi tipi di disabilità a livello dell'UE e degli Stati Membri secondo il dettato della Convenzione, al fine di porre in atto rinnovate ed efficaci misure politiche adeguate alle esigenze dei singoli individui;
* Rivedendo l'indagine annuale di crescita, le raccomandazioni sui programmi nazionali di riforma e le conclusioni del Vertice europeo di primavera, alla luce dei diritti delle persone con disabilità.
II. L'Unione Europea deve garantire che il sostegno finanziario venga utilizzato in primo luogo per occuparsi dei cittadini più bisognosi sia nell'Unione europea, sia nei paesi partner e non crei maggiore esclusione
* Assicurando un adeguato finanziamento UE per le attuali sfide legate ai diritti umani e sociali e garantendo che il bilancio dell'UE non dia origine a ulteriori ostacoli e restrizioni per le persone con disabilità;
* Includendo disposizioni che permettano la costruzione o la ristrutturazione di infrastrutture, mezzi di trasporto, beni e servizi in attuazione dei principi della progettazione per tutti e l'accessibilità sia dei fondi strutturali in tutta l'Unione e all'interno degli Stati Membri, sia dei programmi di aiuto esterno;
* Assicurandosi che i fondi strutturali sostengano il processo di transizione dall'assistenza negli istituti all'assistenza basata nella comunità, la coesione sociale e la parità di genere;
* Garantendo che i futuri programmi di ricerca nell'ambito di Horizon 2020 comprendano come priorità lo sviluppo della progettazione per tutti, di prodotti e ambienti accessibili e di tecnologie assistive.
III. L'Unione Europea deve assicurare il pieno e pari godimento dei diritti umani da parte delle persone con disabilità
* Garantendo che la Convenzione sia pienamente attuata a livello comunitario e negli Stati Membri;
* Creando uno specifico strumento di valutazione di impatto sull'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che comprenda la prospettiva della parità di genere;
* Garantendo che il Consiglio approvi la ratifica, da parte dell'UE, del protocollo opzionale della Convenzione;
* Operando per l'adozione di una direttiva recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale, conformemente alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite;
* Promovendo la revisione della direttiva 2000/78/CE che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di lavoro, con la garanzia che il rifiuto di un adattamento ragionevole sia considerato una forma di discriminazione e creando una maggiore chiarezza giuridica della definizione di disabilità;
* Adottando un regolamento UE volto ad ottenere che i servizi sociali europei offerti nel mercato interno siano in conformità con la Convenzione;
* Rivedendo le prassi per l'occupazione e la formazione delle persone con disabilità e i relativi adattamenti ragionevoli nelle istituzioni dell'UE e in particolare presso il Parlamento europeo, comprese le sue rappresentanze negli Stati Membri;
* Garantendo la parità di accesso per i minori con disabilità nelle scuole europee;
* Facendo in modo che le sedi e gli strumenti di comunicazione delle istituzioni europee divengano un modello di accessibilità universale in Europa;
* Garantendo che gli organi consultivi dell'UE (Comitato economico e sociale e Comitato delle regioni) creino, nell'esercizio delle proprie competenze;
* Garantendo che le parti sociali adottino un accordo quadro sull'attuazione della Convenzione nell'UE.
IV. L'Unione Europea deve attuare pienamente il diritto di cittadinanza delle persone con disabilità
* Adottando un Atto Europeo sull'Accessibilità forte e giuridicamente vincolante in consultazione con le organizzazioni delle persone con disabilità, che contenga requisiti, collegati a standard europei, rivolti ai produttori e ai fornitori di servizi pubblici e privati e garantendo l'accesso sia all'ambiente virtuale sia all'ambiente costruito e a quello naturale, nonché l'interoperabilità e la compatibilità con le tecnologie assistive, e l'inclusione di corretti meccanismi di applicazione e di ricorso;
* Adottando misure di incentivazione che permetteranno di rafforzare lo sviluppo di beni e servizi accessibili e il rinnovamento delle infrastrutture, in particolare attraverso l'utilizzo di fondi di sviluppo regionale, di Reti transeuropee e dei regolamenti sugli appalti pubblici;
* Adottando una direttiva forte e vincolante sull'accessibilità per le persone con disabilità di siti web pubblici e che forniscono servizi al pubblico;
* Facendo in modo che tutte le forme di comunicazione e le lingue delle persone con disabilità come definiti all'articolo 2 della Convenzione siano considerati validi nei processi decisionali;
* Stabilendo i requisiti per l'accessibilità per tutte le persone con disabilità sia delle elezioni del Parlamento europeo, sia delle informazioni diffuse da partiti politici e candidati;
* Promovendo il pari riconoscimento davanti alla legge e il diritto delle persone con disabilità alla capacità giuridica, introducendo il concetto di sostegno al processo decisionale, eliminando così il modello basato sui tutori (guardian-based) e sulla privazione della capacità giuridica, permettendo alle persone con disabilità di prendere le proprie decisioni sul mantenimento della fertilità, sul diritto alla maternità sulle relazioni di coppia, sulla possibilità di ereditare, di controllare i propri affari finanziari, di godere di parità di accesso al credito e all'esercizio del diritto di voto;
* Rafforzando le disposizioni relative all'accessibilità dei programmi di scambio per lo studio, il lavoro, la produzione di media e la ricerca nell'Unione europea, al fine di garantire un maggiore coinvolgimento delle persone con disabilità;
* Facendo appello ai media affinché nell'ambito della propria responsabilità sociale d'impresa promuovano l'accesso alle nuove tecnologie;
* Incoraggiando i media ad assumere persone con disabilità ed informare la società sulla realtà che vivono gli 80 milioni di persone con disabilità in Europa;
* Garantendo che tutte le leggi e le politiche volte a promuovere la parità tra donne e uomini includano la prospettiva della disabilità e garantendo che tutte le misure per le persone con disabilità includano la dimensione della parità di genere.
V. L'Unione Europea deve garantire il sostegno politico per l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
* Tenendo nel 2013 un secondo Stato dell'Unione sulla Disabilità con la partecipazione dei tre presidenti del Parlamento europeo, della Commissione europea e del Consiglio europeo, insieme con l'EDF;
* Garantendo che il Consiglio dell'Unione europea discuta e adotti una risoluzione sull'attuazione della Convenzione e sulla crisi e la disabilità;
* Adottando una risoluzione sul rapporto periodico dell'UE sull'attuazione della Convenzione che faccia appello alle organizzazioni delle persone con disabilità affinché portino i propri punti di vista e monitorino sia le diverse fasi di revisione delle Nazioni Unite, sia l'adozione delle raccomandazioni all'UE del Comitato delle Nazioni sui Diritti delle Persone con disabilità;
* Organizzando un dibattito in plenaria al Parlamento europeo sul rapporto sull'attuazione della Convenzione elaborato dalla Commissione europea per sottoporlo al pertinente Comitato delle Nazioni Unite, invitando le organizzazioni delle persone con disabilità ad esprimere le proprie opinioni;
* Prevedendo un dibattito sulla attuazione da parte dell'UE della Convenzione quando il Parlamento europeo si riunisce con i parlamenti nazionali, tenendo presente l'impatto a livello nazionale della legislazione e delle politiche dell'UE;
* Creando una task force sulla attuazione della Convenzione, composta da membri del Parlamento europeo, coordinata dalla Commissione per le petizioni, in qualità di membro del Quadro di Riferimento, e comprensiva di membri della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Sottocommissione per i diritti dell'uomo;
* Organizzando, in ciascun mandato del Parlamento europeo, il Parlamento europeo delle persone con disabilità.
54/MA Giornata Nazionale del Cieco: celebrazione a Napoli e Provincia, di Mario Mirabile
Nell'ambito delle celebrazioni per la 54/ma Giornata Nazionale del Cieco, la Sezione Provinciale di Napoli dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha programmato una serie di iniziative in tutta la Provincia finalizzate a favorire l'aggregazione dei soci e a sensibilizzare l'intera cittadinanza sulle problematiche connesse con la minorazione visiva. Si inizia mercoledì 12 dicembre a Castellammare di Stabia, dove la locale rappresentanza dopo la celebrazione della Santa messa che avverrà alle ore 18.30 nella Cattedrale, ha organizzato un incontro-dibattito presso il Palazzetto del mare che coinvolgerà soci e dirigenti dell'unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e le autorità politiche del luogo. Giovedì 13 dicembre alle ore 10.00 il Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe celebrerà una Santa Messa in onore di Santa Lucia nella Chiesa di Santa Teresa adiacente all'Istituto per ciechi Paolo Colosimo. Dopo la Santa Messa, presso tale istituto, gli alunni saranno protagonisti di una intensa giornata ricca di attività, tra le quali: una visita guidata all'interno dell'antico complesso, laboratori sensoriali, gare sportive e per finire uno spettacolo teatrale. Venerdì 14 dicembre sarà la volta della rappresentanza di Pompei con la celebrazione della Santa messa. Nella mattinata di sabato 15 dicembre presso il Liceo Scientifico Nobel di Torre del Greco la locale rappresentanza in collaborazione con l'U.N.I.Vo.C. ha programmato un incontro con gli alunni dell'istituto al fine di sensibilizzare questi ultimi sulla realtà dei disabili visivi e per cercare di avvicinare i giovani al volontariato.- Nel pomeriggio della stessa giornata a San Giuseppe Vesuviano verrà celebrata una Santa Messa e successivamente i soci potranno prendere parte ad un incontro con i dirigenti dell'Unione e le autorità locali. Domenica mattina sarà la volta della rappresentanza di Ercolano che, presso la Casa Canonica sita in corso Italia, organizzerà un bar al buio, una suggestiva esperienza multisensoriale in cui volontari non vedenti accompagneranno gli ospiti vedenti in un viaggio alla scoperta dei sensi nascosti. Le manifestazioni si concluderanno nella giornata di lunedì 17 dicembre in cui presso la rappresentanza di Sant'Anastasia si svolgerà un incontro di fine d'anno con una tombolata ed un rinfresco, mentre la rappresentanza per i comuni di Portici e San Giorgio a Cremano inaugurerà la nuova sede associativa messa a disposizione dal comune di Portici all'interno di villa Savonarola.
Mario Mirabile