Spunti di riflessione sulla prima assemblea regionale dei quadri dirigenti di F.A.N.D. Lombardia, di Nicola Stilla

Autore: Nicola Stilla

Dialogo e disponibilità al confronto, se derivanti da un atteggiamento spontaneo e costruttivo, non possono che produrre risultati positivi. Di questo sono stato sempre convinto, e ho avuto una piacevole conferma sabato 16 febbraio in occasione della prima Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti della F.A.N.D. (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) della Lombardia.
All'Assemblea, oltre i rappresentanti delle 5 Associazioni facenti parte della F.A.N.D., erano altresì presenti alcuni candidati al Consiglio di Regione Lombardia in rappresentanza dei candidati alla Presidenza di Regione Lombardia:
– Maurizio Sala, in rappresentanza di Gabriele Albertini del Movimento Lombardia Civica;
– Franco Bomprezzi, in rappresentanza di Umberto Ambrosoli della Coalizione di Centro Sinistra;
– Matteo Salvini, in rappresentanza di Roberto Maroni della Coalizione di Centro Destra;
– Frederic Gebhard, in rappresentanza di Carlo Maria Pinardi del partito Fare per Fermare il Declino.
che hanno illustrato le linee guida dei rispettivi schieramenti in materia di disabilità. Al di là delle peculiarità dei singoli programmi, ritengo che ciò rappresenti un fattore positivo. Negli ultimi anni, anche per via della grave crisi economica in atto, i servizi rivolti alle fasce deboli sono soggetti a tagli sempre più frequenti e ingenti, che inevitabilmente hanno ripercussioni negative anche su quella che è la quotidianità vissuta dalle persone con disabilità stesse. Risulta pertanto importante instaurare un dialogo con le istituzioni, partendo da quelle locali, affinché la classe politica prenda piena coscienza del fatto che le persone con disabilità, se opportunamente assistite nei diversi ambiti (scuola, formazione professionale, lavoro ed eventualmente riabilitazione) sono perfettamente in grado di sfruttare pienamente le loro potenzialità, divenendo così risorsa attiva per l'intera società.
L'obiettivo è ambizioso, e di sicuro per raggiungerlo ci vorrà del tempo. Ci aspettano mesi di duro lavoro, nei quali tutti noi saremo chiamati a profondere ogni  sforzo necessario per attuare un vero rilancio della Federazione. Un rilancio che la porti ad essere presente in modo attivo e propositivo nelle sedi istituzionali, rendendosi parte integrante di tutti quei processi decisionali che si riflettono sulle persone con disabilità della nostra regione.
Sono fermamente convinto che ciò possa avvenire solo avendo piena consapevolezza di quelli che, nell'immediato futuro, dovranno essere i punti cardine della nostra azione. Anche da questo punto di vista posso ritenermi ampiamente soddisfatto da quanto emerso durante l'Assemblea del 16 febbraio. Dalle relazioni dei diversi consulenti, infatti, è emerso un piano d'azione che nel suo insieme conferma quelle che fin dall'inizio del presente mandato sono state le nostre linee guida.
La nostra azione dovrà partire dalla scuola, poiché è proprio qui che la persona si forma dal punto di vista culturale, acquisendo quell'insieme di abilità e conoscenze che in età adulta le permetteranno di integrarsi appieno nella società civile. Sarà pertanto indispensabile fare sentire la nostra voce instaurando un dialogo costante con l'Ufficio Regionale Scolastico, segnalando le troppe disfunzioni che purtroppo affliggono il sistema scolastico per quel che concerne i servizi rivolti alle persone con disabilità (ore di sostegno insufficienti, mancanza di percorsi formativi individualizzati, ecc.), e offrendo il nostro apporto per la realizzazione di un'offerta formativa che risponda alle reali esigenze degli alunni e che tenga conto anche delle richieste da parte del mercato del lavoro.
Quanto al settore lavoro, poi, sarà indispensabile rivedere il meccanismo previsto dalla legge 68/1999, che negli ultimi anni non sta dando i risultati auspicati nonostante Regione Lombardia investa maggiori risorse rispetto al passato per favorire l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
Non va poi dimenticato l'aspetto relativo alla moltitudine di servizi socio-sanitari (assistenza sanitaria, riabilitazione, assistenza domiciliare), che troppo spesso vengono considerati come un costo eccessivo per il sistema pubblico. Al contrario essi vanno potenziati e quanto più possibile personalizzati in base alle esigenze dei singoli soggetti.
Gli obiettivi che F.A.N.D. Lombardia si prefigge, come detto in precedenza, sono dei più ambiziosi. Tuttavia sono convinto che questo non ci scoraggerà; al contrario ci servirà da stimolo ulteriore per far sì che la Federazione, sfruttando in maniera ottimale le sue migliori risorse in termini di competenze, diventi un valido interlocutore che dialoghi con le istituzioni presentando proposte mirate col solo fine di tutelare le persone con disabilità e i loro diritti in ogni ambito.
Ritengo che la prima Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti della F.A.N.D. abbia costituito realmente un momento di dialogo e confronto. Dal susseguirsi dei vari interventi ho potuto constatare una concreta "voglia di fare", di mettere a frutto le singole idee, anche valorizzando le differenze che inevitabilmente ci saranno fra i singoli punti di vista.
Sono fermamente convinto che l'Assemblea del 16 febbraio rappresenti un punto di partenza per la nostra azione futura, in quanto ha costituito un momento in cui la F.A.N.D. della Lombardia ha saputo "guardare dentro di sé" per trarre quegli spunti necessari per il proprio rilancio, valorizzando al massimo quello strumento straordinario che è il confronto fra le diverse idee.
I mesi che ci attendono saranno di duro lavoro, ma la prima Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti della F.A.N.D. lombarda credo abbia posto in evidenza un fattore di estrema importanza: le risposte che molti ci chiedono sono già al nostro interno. Sono nella nostra forza, data dall'impegno che ogni giorno le 5 Associazioni federate mettono in campo per tutelare al meglio i propri Soci, e che deve servirci come linea guida nel nostro cammino comune verso una vera integrazione sociale.
Il documento "Riflessioni e proposte sulla disabilità per la X legislatura di Regione Lombardia", predisposto dall'Ufficio di Presidenza del Comitato di Coordinamento della F.A.N.D. della Lombardia e licenziato dall'Assemblea regionale, è la piattaforma sulla quale avverrà il confronto con Regione Lombardia e, in generale, con tutti gli interlocutori istituzionali.
Il documento, già consegnato ai rappresentanti politici intervenuti all'Assemblea, nelle prossime settimane verrà inviato al nuovo Presidente di Regione Lombardia, ai nuovi Assessori regionali e a tutti i Consiglieri neo eletti.
In conclusione, anche per una maggiore comprensione delle nostre richieste, riporto l'elenco dei punti riassuntivi del documento presentato ai rappresentanti politici intervenuti.

SINTESI DELLE RICHIESTE E DELLE PROPOSTE.

1) Adozione di uno statuto da parte del Comitato Regionale della  F.A.N.D. e relativa iscrizione al Registro Regionale delle Associazione di Promozione Sociale;
2) Istituzione in Regione Lombardia di appositi Tavoli per area tematica, fra i  quali uno permanente sulla disabilità, con eventuali funzioni anche  di Osservatorio regionale per la verifica dell'attuazione dei principi enunciati nella Convenzione O.N.U. composto dagli Organismi di secondo livello (Federazioni/Coordinamenti) maggiormente rappresentativi in Lombardia delle persone con disabilità;
3) Revisione dell'attuale modalità di funzionamento del Tavolo regionale permanente del Terzo Settore e limitazione della relativa composizione ad una ristretta rappresentanza di ciascun Tavolo tematico;
4) Riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni da parte di Regione Lombardia, analogamente a quanto già accaduto in altre regioni;
5) Previsione della partecipazione di un rappresentante per ciascuna delle Associazioni aderenti alla F.A.N.D. della Lombardia all'interno della Commissione Regionale per le Politiche del Lavoro e della Formazione (C.R.P.L.F.) ex art. 8 L.R. 22/2006;
6) Istituzione, così come previsto dalla citata L.R. 22/2006, dell'Osservatorio per le politiche del lavoro;
7) Sempre con riferimento alla L.R. 22/2006, emanazione di disposizioni regionali atte a conseguire i seguenti obiettivi: a) garantire la presenza di almeno 1 rappresentante delle persone con disabilità nei Comitati Tecnici dei Servizi provinciali per il collocamento; b) mettere a disposizione delle Associazioni i nominativi iscritti nelle graduatoria provinciale delle persone con disabilità, delle aziende/enti che presentano scoperture e l'elenco delle persone con disabilità collocate nel corso dell'anno, tenuti dai Centri provinciali per l'impiego;
8) Previsione della presenza dell'U.N.M.S. all'interno del Comitato per l'Amministrazione del Fondo regionale per l'occupazione dei disabili ex L.R.13/2003;
9) Verifica, anche attraverso al costituzione di un Osservatorio Regionale ad hoc, dei risultati conseguiti in merito all'applicazione della L. 68/99 in Lombardia, con particolare riferimento alla gestione del Fondo Regionale per l'Occupazione dei Disabili;
10) Individuazione, all'interno della vigente normativa, di specifici percorsi per la formazione professionale e l'inserimento lavorativo delle persone sorde, cieche e ipovedenti;
11) Nell'ambito delle politiche di riordino degli enti locali, mantenimento in capo alle province delle competenze in materia di istruzione delle persone con disabilità sensoriale (persone con disabilità visiva e dell'udito);
12) Sottoscrizione da parte di Ufficio Scolastico Regionale, Regione Lombardia, U.P.L., A.N.C.I., F.A.N.D. e altre analoghe Organizzazioni di un Accordo di Programma a valenza regionale per l'individuazione degli standard minimi in tema di integrazione scolastica delle persone con disabilità;
13) Costituzione di  un Tavolo di lavoro composto da Regione Lombardia, I.N.A.I.L. e F.A.N.D. Lombardia per rivedere le prestazioni da destinare agli infortunati sul lavoro in tema di cure climatiche e fisioterapiche;
14) Per quanto riguarda la riabilitazione visiva delle persone ipovedenti, previsione della istituzione di MAC diagnostici per l'età evolutiva (protocollo multidisciplinare); l'istituzione di MAC riabilitativi per l'età evolutiva; l'istituzione di MAC riabilitativi per pazienti adulti;
15) Rafforzamento del ruolo e l'attività dei Centri di Riabilitazione Visiva della Regione Lombardia completando l'organigramma con gli Istruttori di Orientamento e Mobilità (peraltro già previsti dalle linee guida regionali) ed estendendo alcuni servizi alle persone cieche assolute, come peraltro emerso nel corso del Conferenza Stato Regioni del maggio 2004 a proposito delle procedure per la prescrizione degli ausili e della riabilitazione di orientamento e mobilità;
16) Costituzione di un "Gruppo di Approfondimento Tecnico" per individuare i contenuti delle "indicazioni per l'accesso ai contributi per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici residenziali privati" contenute della D.d.s. 15/12/2009 n. 14032;
17) A seguito del manuale "Progettabile", realizzazione da parte di Regione Lombardia insieme a F.A.N.D. Lombardia di altre due pubblicazioni: una prima pubblicazione sull'abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali per migliorare l'accessibilità agli spazi all'interno degli edifici (pubblici in primo luogo) ed una seconda pubblicazione relativa all'accessibilità ai mezzi di trasporto pubblici;
18) Adozione di iniziative da parte di Regione Lombardia per garantire la piena accessibilità alle persone affette da sordità (sottotitolazione, interpretariato in L.I.S., comunicatori telefonici, sms per emergenza sanitaria, ecc.);
19) In considerazione della scarsità delle risorse a disposizione e del ruolo sussidiario svolto, individuazione da parte di Regione Lombardia di tutte le soluzioni possibili per potenziare nel corso del prossimo mandato le azioni di supporto e di sostegno a favore delle Associazioni aderenti alla F.A.N.D.;
20) Costituzione di un tavolo tecnico presso Regione Lombardia, con la partecipazione dell'I.N.P.S. e della F.A.N.D., per individuare soluzioni tecnico-procedurali che possano salvaguardare tutti gli attori coinvolti nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità di ciascuno, nell'ambito delle procedure di concessione, verifica e accertamento degli stati invalidanti;
21) Emanazione, nel corso del 2013, del bando per il rinnovo dell'assegnazione del servizio Sportello Disabili della Regione Lombardia;
22) Estensione della concessione della Carta Regionale di Trasporto gratuita agli Invalidi per servizio dalla 6^ alla 8^ Categoria residenti in Lombardia;
23) Individuazione di misure per l'uniformità delle procedure per la sosta e l'accesso dei veicoli dotati di contrassegno internazionale dell'handicap su tutto il territorio della Lombardia, valutando l'opportunità di istituire un servizio centralizzato a livello regionale per segnalare targhe e date di accesso;
24) Incremento del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza allo scopo di ripristinare i servizi ad un livello essenziale.