Presentazione Netblind

Netblind – Intervista ad Antonio Antoci, di Carlo Sist.

Antonio Antoci info@netblind.it che ha avuto questa idea per dare una mano ai disabili visivi, mi ha concesso questa intervista per tutti i lettori di Uiciechi.it. Eccola.

Buongiorno Antonio, la ringrazio per aver accettato questo confronto utile a tutti per conoscere questa nuova realtà.

prima di parlare della app, occorre comprendere chi è o chi sono i suoi ideatori, le loro storie professionali ed umane, quindi cominciamo con la prima domanda.

1. Chi è o chi sono gli ideatori di Netblind e quale vicenda li ha portati a creare proprio questa app?

Netblind è innanzitutto un gruppo giovane e dinamico che vuol mettere a disposizione delle disabilità visive tutta la competenza necessaria per sviluppare nuove tecnologie a supporto della quotidianità dei non vedenti.

É proprio grazie alla competenza e alla conoscenza dei bisogni delle persone non vedenti che nasce Netblind.

L’applicazione, voluta ed ideata da ragazzi non vedenti, nasce da esigenze reali sperimentate sulla nostra pelle. Perché essere non vedente significa anche cenare con un pacchetto di crackers perché non hai trovato qualcuno che ti accompagnasse a fare la spesa.

Abbiamo voluto ingegnarci per svoltare la nostra routine e viverla come tutti. Avevamo due possibilità: o accontentarci dei crackers oppure alzarci dalla sedia e darci una mossa. E noi abbiamo preferito la seconda.

2. è la loro prima app? Ne hanno in programma altre simili o comunque app social?

Netblind è senza dubbio la nostra primogenita, in questo momento ci stiamo prendendo cura di lei. La stiamo coccolando, insieme a lei stiamo imparando tanto, l’abbiamo messa al mondo per farla diventare grande.

La nostra intenzione ovviamente è quella di dare a Netblind altri fratellini.

3. Entriamo in Netblind e andiamo subito al dunque.

Nelle community dei non vedenti, mailing list, social, chat ecc., il suo arrivo ha suscitato molto interesse e clamore, ma come tutte le novità, anche feroci critiche che han mirato in particolare ad alcune caratteristiche ritenute non ottimali.

Di seguito, ne riporto alcune per dare modo ai suoi creatori di poter replicare.

a. Assenza filtri o sistemi di verifica. Ad esempio altre app come Be my eyes, Be specular, usano un sistema di feedback che consente un monitoraggio interno da parte della app sui servizi resi.

La app del servizio di taxi privati Uber ad esempio oltre ad arrivare a espellere l’eventuale volontario oggetto di segnalazione, prevede anche il rimborso e ha attenzioni particolari per le disabilità. Qui in Netblind sembra lasciato il libero arbitrio, ma una delle due parti è un soggetto debole, alla mercé di eventuali criticità.

Essere accostati a colossi come Be my eyes o Uber ci rende orgogliosi ma vogliamo restare con i piedi ben fissati a terra. I giganti che ha citato sono creature che si sono formate nel tempo e col tempo sono diventate grandi.

Noi siamo nati da poco e abbiamo bisogno di camminare, crescere, di diventare adulti e compiere i nostri errori. L’app per scelta etica, morale e legale non può precludere o discriminare l’accesso a sconosciuti sia non vedenti che volontari.

Sia l’utente non vedente che volontario accettano e sottoscrivono, al momento della registrazione, le condizioni ed i termini d’uso. Sarà l’utente a rispondere in prima persona nelle sedi opportune di eventuali comportamenti scorretti.

É anche vero che per legge non possiamo chiedere il casellario giudiziario ad ogni singolo utente. Ma anche qualora lo richiedessimo non escluderemmo comunque che un incensurato non possa commettere un illecito.

Tuttavia abbiamo cercato di arginare queste opportune considerazioni inserendo la possibilità di recensire tutti gli utenti. Recensire un utente significa, in entrambi i casi, valutare e far sapere alla community se il volontario o il non vedente in questione è puntuale, educato, rispettoso, gentile ecc….

Tutti i nostri utenti sono preziosi e in ottemperanza alle normative vigenti siamo molto attenti anche alle questioni legate alla privacy e alla protezione dei dati personali.

b. Sono state fatte da più utenti iscrittisi varie ricerche usando regioni diverse, ma i nomi dei volontari paiono esser sempre gli stessi.

I volontari che compaiono nelle ricerche e che evidentemente sono sempre gli stessi, hanno dato la loro disponibilità per essere contattati in tutta Italia. Questo tipo di volontari è magari disponibile a viaggiare in tutta Italia solo in caso di viaggi, concerti o comunque situazioni che richiedono più giorni d’impiego.

Questo genere di volontario non sarà disponibile per accompagnamenti saltuari. Per accompagnamenti con cadenza stabilita o una tantum si contatterà un volontario che risponde ai filtri selezionati.

É anche vero che la piattaforma ha ancora pochi giorni di vita e i volontari iscritti sono meno rispetto ai non vedenti. Stiamo lavorando per colmare questa sproporzione e per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Il nostro team di sviluppatori è già al lavoro per inserire anche nuovi filtri che affinino la ricerca sul territorio.

c. Alcuni sostengono non sia ancora operativa e che sia una bufala, altri sostengono sia frutto del lavoro di persone vicine a UICI.

Non è nella mission di NetBlind quella di partorire bufale. Su App store e su Play store potete toccare con mano il frutto del nostro amore. I nostri rapporti con Uici e con tutte le altre associazioni di categoria sono cordiali e collaborativi e questo non vuol dire che dietro Netblind si nascondano comitati d’affari o lobby di potere. Forse è proprio perché NetBlind è un progetto genuino e trasparente che desta meraviglia. Anzi da questa intervista vogliamo lanciare un appello all’Unione e a tutti i suoi iscritti affinché ci diano una mano nella diffusione.

Netblind non è nostra, appartiene a tutti.

4. Come replicano i creatori di Netblind a queste critiche sollevate?

In questi pochi giorni in cui siamo venuti al mondo non abbiamo ricevuto feroci critiche, tutt’altro. La risposta della comunità è stata anzi di feroce apprezzamento.

Dietro NetBlind non c’è nessuna multinazionale. Dietro Netblind c’è Antonio, Marco, Lorenzo, Emma, Anna, Carlo, Vito. Un gruppo di ragazzi che si è stufato di aspettare che qualcuno facesse qualcosa per loro.

Queste persone hanno messo da parte famiglia, amici, hobby e divertimenti per dedicarsi a questo progetto che finora si sta rivelando vincente. Siamo umani ed in quanto tali passibili di errore, sui miracoli ci stiamo lavorando e non escludiamo collaborazioni dall’alto.

Siamo aperti alle critiche costruttive che stiamo ricevendo e grazie alle quali ci stiamo migliorando ulteriormente.

5. Come reclutate i volontari? Solo tramite app?

Netblind recluta i volontari nella stessa maniera in cui recluta i non vedenti. Siamo impegnati su vari fronti per promuovere NetBlind, non solo sui social ma anche contattando di persona le associazioni di categoria.

Sono tanti anche gli youtubers che a breve parleranno di noi sui loro canali.

6. Vi sono piani di sviluppo della app? Se sì, quali funzioni prevedete di introdurre?

Netblind è un cantiere aperto e non possiamo anticipare nulla su quello che diventerà. Di certo possiamo affermare che Netblind è stata concepita per essere implementata con altre funzioni, al momento però facciamola crescere.

7. Il progetto è globale o vuole rimanere solo in Italia?

Tutto dipende dalla risposta che avremo dalla community, lo scheletro dell’app è tale però da essere proposta in tutto il mondo. La pazienza è la virtù dei forti.

8. Rispondete alla domanda che non è arrivata, ma a cui ritenete utile rispondere.

Tutti gli utenti, in un modo o nell’altro, traggono vantaggio da Netblind. Per gli user disabili visivi il vantaggio scaturisce dall’opportunità di trovare persone in grado di guidare, leggere, fare sport ed altre attività che altrimenti sarebbero precluse se non accompagnati o assistiti.

Per l’user volontario invece il vantaggio sta nell’opportunità di vivere una esperienza formativa straordinaria ma anche la possibilità di ricevere dal non vedente un compenso. Per esempio se l’user non vedente Mario contatta l’user volontario Luigi per accompagnarlo ad un concerto le spese sostenute (biglietti, vitto, alloggio…) sono a carico del non vedente Mario. Inoltre il volontario Luigi potrebbe in fase di compilazione del profilo donare il proprio tempo oppure richiedere un rimborso spese da concordare insieme.

Ma su questo punto Netblind non entra in merito in quanto l’obiettivo dell’app non è creare lavoro ma favorire uno scambio di esperienze utili ad entrambi gli users.

9. Pensate di intercettare anche quei soggetti non avvezzi al mondo delle app? Magari arrivando a loro con altri mezzi?

I soli iscritti al giornale uiciechi.it sono circa 1.300 e non sono certo neanche una minima parte dei ciechi italiani, quindi capirete come sia arduo intercettare tutti i non vedenti sparsi sul territorio nazionale.

10. L’esempio serve per chiedere come pensate di intercettare questa marea di non vedenti di cui, una minima parte usa smartphone e di cui la stragrande maggioranza è nella terza età.

A volte sottovalutiamo il grande potenziale della cosiddetta terza età. Oggi i diversamente giovani hanno molta più dimestichezza nelle nuove tecnologie rispetto al passato, basti pensare alla moltitudine di over 60 che popolano i social network.

É anche vero che non tutti sono avvezzi agli smartphone e ai suoi derivati. Netblind è una applicazione inclusiva e non esclusiva ed abbiamo pensato anche agli utenti poco inclini all’uso di smartphone.

In che modo ? Alexa potrebbe essere una soluzione, serve ancora un po’ di tempo e piedi ben saldi.

11. La app è a pagamento o lo sarà in futuro?

Il download dell’app è gratuito così come gratuito è l’invio e la ricezione delle prime due
richieste. Alla terza richiesta del non vedente o alla terza ricezione di richiesta da parte del volontario/associazione scatta la proposta di abbonamento Premium. L’abbonamento che avrà durata annuale prevede l’invio o ricezione di richieste illimitate. L’abbonamento Premium che sottoscriverà il non vedente sarà di euro 2,99 mentre il volontario euro
0,99. L’opzione associazione pagherà 49,99 euro.

12. Per finire, la Vostra presentazione di Netblind?

Netblind è innanzitutto un gruppo giovane e dinamico che vuol mettere a disposizione delle disabilità visive tutta la competenza necessaria per sviluppare nuove tecnologie
a supporto della quotidianità dei non vedenti.

É proprio grazie alla competenza e alla conoscenza dei bisogni delle persone non vedenti che nasce Netblind.

L’applicazione è stata voluta ed ideata da ragazzi non vedenti.

13. Come funziona l’app ?

Quando l’utente non vedente o ipovedente richiede assistenza ha la possibilità di filtrare e cercare le skills del volontario ideale.

I criteri di ricerca sono tantissimi con la possibilità ad esempio di filtrare la conoscenza della lingua inglese oppure ancora selezionare le conoscenze informatiche.

Netblind successivamente completato il profilo del volontario ideale elenca una serie di persone che rispondono alle caratteristiche e le skills che il disabile visivo ha precedentemente richiesto.

Attraverso l’invio di una notifica al volontario Netblind collega i due users fornendo i contatti social e telefonici. NetBlind è dunque un app che permette a due categorie di user, non vedenti e volontari, di cercarsi, trovarsi e vivere insieme straordinarie esperienze.

Scarica l’App per entrare nella rete!

Per dispositivi iOS: https://apps.apple.com/it/app/netblind/id1462314008

Mentre per dispositivi Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.netblind.netblind&hl=it

Buon lavoro ragazzi e a risentirci magari in futuro.

Per ulteriori spiegazioni, scrivere a: Carlo Sist, sist.carlo@gmail.com