Napoli – Una ricaduta che può essere fatale, di Gianluca Fava

Autore: Gianluca Fava

I Libri possono essere molte cose: strumento di istruzione, oggetto di piacere o di meditazione, ma anche, volendo, un modo di prendersi cura di sé e degli altri nel ricevere e trasferire conoscenze, perché leggere implica il dialogo con gli autori del presente e del passato, dai quali riceviamo storie di vite, testimonianze, pensieri che ci riconducono, spesso, al nostro vivere attuale.
La lettura non è mai una esperienza solitaria e le parole degli altri sono anche le nostre parole.

In questa ottica e con queste finalità, è nato il libro parlato: un servizio dell’UICI, che risulta sempre più utile anche, ad esempio, ai dislessici.

Dapprima diffuso su tutto il territorio nazionale, tale servizio ha vissuto un momento di appannamento.
in questi giorni, però, il libro parlato sta vivendo il suo “Rinascimento” anche nelle città diverse da Roma; infatti, venerdì 16 giugno 2017, dalle 16,30 a Napoli in via Costantinopoli 19, si è tenuto: “Il valore culturale del libro parlato a napoli: le ragioni della scelta….”, un evento di presentazione e di diffusione di questo importantissimo servizio, organizzato dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti sezione territoriale di Napoli, l’Unione Nazionale Italiana Volontari Pro-Ciechi e la Fondazione Istituto Stracan Rodinò, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli.

I lavori, che hanno visto la sentita partecipazione anche degli assessori del Comune di Napoli Roberta Gaeta ed Alessandra Clemente, sono stati magistralmente moderati dalla famosa speaker radiofonica Ida Di Martino.

Tra i relatori punte di diamante dell’UICI come Silvana Piscopo, unitamente a personalità del mondo dell’università partenopea.

“L’evento di presentazione”, come hanno dichiarato Mario Mirabile Presidente dell’UICI di Napoli e Silvana Piscopo Presidente dell’Unione Nazionale Italiana volontari pro-ciechi di Napoli, “vuole essere un modo per sensibilizzare coloro che vogliono dedicare un po’ del loro tempo agli altri, donando la propria voce.
“Tanti sono i non vedenti e gli ipovedenti”, ha aggiunto Domenico Vitucci consigliere della sezione della onlus organizzatrice, nonchè responsabile dei giovani della medesima sezione, “che grazie agli audio libri possono accedere alla cultura, alla formazione e all’informazione”.
Ci sono tante persone che non hanno molta dimestichezza con il braille o con gli strumenti informatici ,ma soprattutto tanti anziani la cui vista si è abbassata e tante persone con difficoltà di lettura, che possono avvalersi di un servizio completamente gratuito che può ridonare loro il piacere della lettura: una rinascita preziosa, che non può e non deve rischiare una ricaduta, perché, si sa, le ricadute possono anche essere fatali.