Le assemblee pre-congressuali si sono concluse e sarebbe interessante che si sviluppasse un dibattito sui contenuti che da esse sono emersi se ne sono emersi.
Io devo dire che dall’assemblea del centro Italia non ho colto spunti rilevanti neppure dai due candidati alla presidenza nazionale.
Se non vado errato, le affermazioni più degne di nota ci sono state sulle regole statutarie e poi su come si dovrebbe sviluppare il congresso nazionale.
Il presidente nazionale ha detto con chiarezza cosa vede nel futuro della nostra associazione e soprattutto ha chiarito come si dovrebbe svolgere, a suo avviso, il prossimo congresso di Chianciano.
Io vorrei esprimere un auspicio per il futuro della nostra Unione:
andare al congresso con la candidatura di Mario che si unisce alle due che già conosciamo.
Parlo di unione perché io non vedo tre candidature che si fanno la lotta ma tre candidature che propongano ai delegati tre modelli associativi sui quali aprire un sereno dibattito.
Penso che sui grandi temi come l’Unità associativa non ci siano differenze ma, almeno a me, piacerebbe sapere come vedono il futuro organizzativo dell’associazione coloro che si candidano a dirigerla.
Cosa pensano sui temi del lavoro e dell’integrazione scolastica?
Cosa pensano di fare per regolarizzare la vita associativa e semplificare le regole?
Molti altri sarebbero i temi da discutere ma forse sarei troppo prolisso e per tanto concludo chiedendo a Mario di sciogliere la sua riserva e lanciare una sfida non ai suoi competitor ma al futuro che sta davanti alla nostra associazione.
Spero che con Mario ci saranno donne e uomini di qualità che sappiano portare avanti le sfide difficili che troveremo sia al nostro interno che nella società civile.
Oltre a Mario, invito le donne e i giovani a farsi avanti senza timore perché solo chi sa portare avanti la forza delle idee può contribuire al successo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.