L'8 marzo di ogni anno governi, organizzazioni, istituti di istruzione, gruppi di donne e mass media di tutto il mondo rendono omaggio ai risultati economici, politici e sociali ottenuti dalle donne nel corso della storia. Per l'occasione, eventi e conferenze stampa si concentrano su temi specifici che riguardano le donne a livello sia locale che mondiale.
Oggi, 8 marzo 2013, l'Unione Europea dei Ciechi vuole richiamare l'attenzione sull'impatto che la crisi economica e finanziaria ha sulle donne con disabilità visiva.
Gli effetti della crisi economica stanno divenendo piuttosto evidenti in diversi ambiti della vita delle donne con disabilità visiva: l'introduzione di misure di austerità in molti paesi Europei ha come risultato la riduzione di quei sussidi e servizi essenziali che finora hanno contribuito a coprire i costi aggiuntivi causati dalla perdita della vista. L'opportunità di usufruire di tali sussidi, in passato, forniva a queste donne il supporto necessario a superare le barriere con cui si scontrano per condurre vite piene e indipendenti.
A causa di una crisi economica senza precedenti, si assiste al progressivo aggravamento dei tassi già elevati di disoccupazione e dei tassi minimi di partecipazione alla forza lavoro relativi alle donne con disabilità visiva. Per loro è più difficile ottenere o mantenere un'occupazione, soprattutto a causa della riduzione di offerte di lavoro e dei tagli ai fondi governativi per i programmi per l'occupabilità e l'occupazione di persone con disabilità.
La ricerca e le informazioni sulle buone prassi mostrano che esistono alcuni modi per affrontare le sfide in tempo di crisi e che dalla risoluzione di queste sfide si generano nuove opportunità.
Nel tentativo di superare l'impatto della crisi economica, bisognerebbe soprattutto porre l'accento su quanto è importante che le donne con disabilità visiva sviluppino un maggior potere economico e la chiave è nell'istruzione, sia formale che informale, e nella tutela sociale. Si deve garantire alle donne con disabilità visiva l'accesso allo sviluppo di capacità, alla difesa dei diritti e alla formazione e questo permetterà anche altre forme di emancipazione di tipo sociale, politico e culturale, forgiando la loro fiducia e la loro autostima. La sicurezza economica contribuirà inoltre a realizzare uno sviluppo sostenibile a lungo termine e a ridurre la povertà.
Nonostante possa suonare come un "ossimoro", l'attuale crisi economica e finanziaria può in effetti rivelarsi per le donne con disabilità visiva un'opportunità per sensibilizzare maggiormente i legislatori e aiutarli a formulare e a valutare delle politiche di risposta a questa situazione. In tempo di crisi, le donne con disabilità visiva e le rispettive organizzazioni possono rendere ancora più vivido il bisogno di uno sviluppo sostenibile e inclusivo; esse possono porre rimedio alle diseguaglianze economiche e strutturali nei sistemi esistenti e formulare politiche e nuove strutture che condurranno a un risultato più egualitario.
Senza dubbio è ancora lunga la strada da percorrere prima che le donne con disabilità visiva siano in prima linea nella partecipazione economica, politica e sociale. Tuttavia, se insieme collaboriamo con fiducia allora sarà possibile superare alcune delle sfide più grandi della crisi e fare realmente la differenza.
Maria Kyriacou
Coordinatrice della Rete Donne
dell'Unione Europea dei Ciechi
traduzione di Valentina Romano