Con quale coraggio anche quest’anno parleremo dell’otto marzo come se davvero si trattasse di una festa, dimenticandoci di tutte quelle donne, vittime di violenza, la morte delle quali ci viene propinata quotidianamente dalla cronaca? Non le piangiamo semplicemente perché non ci appartengono, oppure ci siamo talmente abituate a sentirne parlare che le notizie ci scivolano addosso come acqua su vetro? Parlare di quella memorabile giornata come di una festa, mentre dovremmo ricordare sempre l’episodio che ne ha suggerito la memoria, (tante donne imprigionate in una fabbrica e fatte morire bruciate), rende colpevoli tutte noi di un’ingiustificata indifferenza che non ci assolve.
Mentre madri e figli piangono la perdita di vittime di amori sbagliati, in quel giorno i fiorai vendono a carissimo prezzo minuscoli mazzolini di mimose che spesso servono a placare le coscienze colpevoli dei nostri compagni irrispettosi e distratti.
In qualità di responsabile regionale del Molise per le pari opportunità, e non solo come donna, io quest’anno ho inteso celebrare l’otto marzo promuovendo un incontro imperniato su tre iniziative che mi sono sembrate significative: “La creatività attraverso le mani”, “Le donne raccontate dai poeti”, “Appartenere è esserci”.
La prima iniziativa consiste nell’avere invitato la cittadinanza a recarsi presso la sezione territoriale dell’unione per visitare un’esposizione dei miei lavori artistici a calza. Lungi da me un momento di autocelebrazione, mi è sembrato opportuno renderci visibili attraverso un diverso trascorrere del tempo libero.
Nella seconda iniziativa le volontarie del servizio civile reciteranno delle poesie a loro scelta sulla donna, perché la giornata che vivremo non passi inosservata.
Nella terza iniziativa consegneremo gli attestati della fine del corso braille alle nove partecipanti che l’hanno frequentato, dopo averlo espressamente richiesto.
Salutate le autorità presenti, ci recheremo presso un noto ristorante della città per consumare insieme una pizzata in allegria.
Mena Mascia
Un otto marzo senza mimose, di Mena Mascia
Autore: Mena Mascia