La sezione provinciale di Cosenza dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha donato alla Cattedrale di Cosenza un bassorilievo della facciata, accompagnato da un testo d’informazione storiografica e architettonica, sviluppato secondo criteri volti a rendere più agevole e autonoma la conoscenza di quel luogo di culto a chi è affetto da problematiche visive. “È una bella opportunità”, ha commentato l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, Monsignor Francescantonio Nolè.
Un segno per riaffermare la vocazione all’integrazione e alla fratellanza accomunante un ente morale di rappresentanza e tutela, quale l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, e una realtà universale, come la Chiesa cattolica, legate, a Cosenza, da un consolidato rapporto di attenzione e costruttiva interazione, certamente destinato, in questo tempo difficile, ove solidarietà, misericordia e buona volontà esprimono appieno la loro natura di antidoti alla crisi, valoriale e strutturale, della società contemporanea, a consolidarsi ulteriormente, in linea, del resto, col salubre esempio che Papa Francesco, con gesti, parole, azioni, elargisce quotidianamente alle nostre coscienze: questo il significato insito nel dono che la Sezione provinciale dell’UICI, presieduta dall’architetto Pino Bilotti, ha inteso porgere alla Cattedrale di Cosenza. Un dono consistente in un bassorilievo della facciata e in un testo, contenente i cenni storici e i riferimenti di natura architettonica più importanti legati al massimo edificio di culto della città, sviluppato sia con caratteri ingranditi, tali da permettere la lettura agli ipovedenti, sia attraverso il sistema Braille, per i non vedenti; un dono, che permetterà a coloro i quali convivono con l’handicap visivo di rapportarsi più agevolmente e autonomamente con l’affascinante storia della Cattedrale, ultimata nel XIII secolo e consacrata alla presenza dell’Imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia, e con la sua suggestiva bellezza di foggia romanico-gotica; un dono di grande rilevanza culturale e sociale, insomma, che è stato ufficialmente presentato e consegnato nel pomeriggio dello scorso 2 febbraio, proprio in Duomo, al termine della funzione officiata da S.E. Monsignor Francescantonio Nolè, Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano, in occasione della solennità della Candelora, dedicata alla Luce e alla vita consacrata: quella vita, o meglio, quelle vite, quei pensieri, quelle parole, quelle azioni, quei sorrisi che nella Luce di Cristo trovano la linfa per schiudere ai nostri cuori lo splendore della Parola. E, nel pomeriggio del 2 febbraio, durante la cerimonia, a cui, oltre al già citato Presidente Bilotti, hanno presenziato il Consigliere Nazionale dell’UICI Annamaria Palummo e il Presidente Regionale della medesima Associazione Pietro Testa, la Luce è stata una presenza tangibile, che s’è promanata non solo dalle candele, benedette dall’Arcivescovo Metropolita: “questa iniziativa – ha spiegato Mons. Nolè – si deve unicamente all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti provinciali , guidata dal Presidente Bilotti, che ha inteso fare dono alla Cattedrale di questa bella opportunità. Insieme abbiamo pensato a questo giorno: il giorno della Luce, dei consacrati, il giorno della Speranza, il giorno in cui il Signore viene presentato al Padre, abbiamo pensato che fosse il giorno opportuno, perché questa luce di speranza che abita nei cuori di ognuno di noi, questa luce che illumina la vita delle Suore di clausura, di chi vive una vita ritirata nei conventi, ci permette di andare avanti, di dare senso a tutto. Questo, in effetti, significa avere la Luce, avere la Speranza… abbiamo messo insieme questi due elementi, verso cui ognuno di noi è proteso e in cui si concretizza l’incontro delle nostre due realtà, e abbiamo convenuto che fosse proprio questo il momento migliore per testimoniare che le barriere, quando c’è la volontà, si possono abbattere. Questo è uno degli esempi più belli: speriamo che venga imitato anche da altri, per volare oltre ogni barriera, affinché tutti i beni che il Signore ci offre siano alla portata di tutti. Grazie, care sorelle e cari fratelli dell’UICI, di questo bel dono e Auguri per la vostra attività”. Parole sincere, che hanno ammantato di dolcezza le navate della Cattedrale cosentina: “in questi momenti – ha affermato, al riguardo, rivolgendosi all’Arcivescovo, la dottoressa Annamaria Palummo, Consigliere Nazionale dell’UICI e, nell’occasione, rappresentante del Presidente Nazionale, dottor Mario Barbuto – noi ci sentiamo abbracciati, da Lei, in quanto guida della diocesi di Cosenza-Bisignano, e da tutti i nostri amici sacerdoti e consacrati delle nostre comunità, che ci aiutano a non perdere la luce della speranza e della gioia. La certezza regalataci da questa giornata è che esiste un collegamento tra il nostro disagio di non vedenti, chiamati a toccare letteralmente il mondo con le nostre mani e, perciò, a coglierne, più di altri, le asprezze e le sublimità, e il Grande Amore abbracciante tutti, grazie al quale noi oggi ci ritroviamo con Lei e con la grande famiglia della Chiesa, per proseguire con ancor più fiducia il nostro cammino”. Applausi, sorrisi, anche commozione, allorché Rita, un’associata dell’UICI, ha posato i suoi polpastrelli sul bassorilievo e sui puntini del testo, leggendone il contenuto e declamandolo ad alta voce, hanno concluso nel più edificante dei modi “un evento importante – come ha sottolineato Pino Bilotti –, in questo giorno della Luce, che lascerà il segno, nella nostra realtà territoriale, afferentemente alla conoscenza e alla fruizione delle nostre eccellenze culturali da parte delle persone che non vedono”. È vero: una giornata importante, un altro passo nel cammino, ancora lungo, sulla strada della completa integrazione.
Pierfrancesco Greco