Nel mese scorso hanno avuto luogo due cerimonie molto significative durante le quali è stato siglato un importante accordo di gemellaggio fra la nostra Unione e la presidenza delle associazioni per ciechi e ipovedenti del Burkina Faso. Il 19 febbraio siamo stati all’Ambasciata di questo paese in Italia. Il Presidente Barbuto e il Presidente Christophe Oulé, davanti all’Ambasciatrice burkinabé Joséphine Ouedraogo, hanno siglato il documento; è stato un momento molto emozionante e anche molto intimo sia per i pochi presenti, sia per il clima veramente disteso.
Il giorno dopo a Matera, durante le celebrazioni per la Giornata Nazionale del Braille l’avvenimento si è ripetuto, questa volta, davanti a un numeroso pubblico. È stato molto importante siglare questo accordo nella città europea della cultura, alla presenza delle autorità locali, degli studenti e di quanti si sono voluti unire a noi per celebrare il Braille. Attraverso questa duplice firma abbiamo posto un punto fermo per il progresso anche della cultura non solo in Italia, ma anche al di fuori dei nostri confini. Non solo l’utilizzo del Braille, ma anche l’informatica, l’assistenza alle persone pluridisabili, gli interventi nelle scuole e nei confronti di quanti hanno problemi alla vista sono stati l’oggetto degli incontri, delle visite e delle discussioni che ci hanno caratterizzato durante i 10 giorni della permanenza dei rappresentanti burkinabé in Italia. Hanno potuto visitare il nostro centro del Libro Parlato, l’istituto Sant’Alessio di Roma, la nostra radio web, l’istituto David Chiossone di Genova, quello di Milano, la stamperia Braille di Firenze e la clinica oculistica di quella città, oltre alla Biblioteca Regina Margherita di Monza. In tutti questi luoghi abbiamo concordato la possibilità di interventi concreti a favore di studenti e cittadini con problemi alla vista. Il fatto che ha stupito di più i nostri ospiti è stato quanto di concreto finora abbiamo potuto mettere in moto a sostegno di chi ha pluridisabilità; loro infatti non avevano ancora pensato di prendere in esame questa iniziativa pertanto questo incontro è risultato ancora più importante proprio per lo scambio di informazioni. L’Ambasciatrice burkinabé è stata molto impressionata dal fatto che abbiamo voluto stringere un patto di gemellaggio con i ciechi del suo paese e si è augurata che a questo seguano altri atti simili con tutte le altre associazioni per disabili.
A breve invieremo a tutte le nostre strutture la richiesta di verificare se disponiamo di materiale per i ragazzi delle scuole burkinabé, non verrà richiesto del materiale qualunque, ma solo quello di cui questi ragazzi hanno veramente bisogno e che sanno utilizzare. Stiamo anche cercando di avviare un progetto per la realizzazione di spazi perché anche in Burkina Faso persone con problemi di vista possano trovare qualche occupazione e lo facciamo in collaborazione con altre associazioni in modo da poter mettere tutti insieme un poco che così diventa tanto. Con questo spirito abbiamo iniziato una attività che speriamo possa continuare e produrre risultati che, anche se sembrano poca cosa, per persone che hanno a disposizione quasi niente, significano molto.