U.I.C.I. Vibo Valentia – Giornata Nazionale del Braille

CON GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO INDUSTRIALE DI VIBO VALENTIA

E’ accertato che la conoscenza eviti l’errore, o quantomeno lo riduca, così com’è da sempre acclarato che il sapere vada divulgato per divenire, com’è giusto che sia, “patrimonio di tutti e fondamento di crescita”. Pienamente consapevole di ciò ed avendone sperimentato i buoni frutti, l’U.I.C.I. di Vibo Valentia ha proseguito in tale direzione anche in occasione della diciottesima edizione della Giornata Nazionale del Braille, istituita con legge dello Stato n. 126 del 3 agosto 2007 per promuovere la diffusione dell’omonimo sistema di lettura e scrittura, ricordare la figura del suo geniale ideatore e, più in generale, sensibilizzare la società civile sul tema della disabilità visiva. In sostanza, una Giornata che ha raggiunto la maggiore età e che continua a far riflettere su una storia di libertà e riscatto, ma anche una Giornata che si evolve e fa evolvere il territorio, al punto che a Vibo scaturisce la richiesta di condividerla con l’U.I.C.I. da parte di una docente e della sua classe.  La docente è   Anna Mandarano           e la classe una quinta dell’Istituto Industriale. Ma attenzione, il 21 Febbraio celebrato da un bel gruppo di giovani presso la sala meeting dell’Unione non è stato un incontro di partecipazione passiva degli studenti e di semplice illustrazione dei sistemi tradizionali e tecnologici di comunicazione per ciechi e ipovedenti, ma il punto di partenza di un cammino che, a breve, proseguirà attraverso il concreto coinvolgimento dei giovani che, a scuola, realizzeranno degli audiolibri per persone con difficoltà di lettura e trasformeranno l’orto che stanno coltivando presso il loro istituto in un percorso sensoriale, non appena dirigenti e soci dell’Unione ricambieranno la visita ricevuta.

E’ proprio vero, quindi, che la Giornata Nazionale del Braille non ha raggiunto la maggiore età solo anagraficamente parlando, ma i fatti dimostrano che perseverare nel bene non può che produrre altro bene e questo ci spinge a fare sempre più e meglio, nonostante le salite e le spine che sappiamo facciano parte di ogni rosa.