Verrà inaugurata sabato 23 novembre 2024 alle ore 16.30 presso il Museo Luigi Bailo di Treviso la mostra di scultura “Si prega di toccare” del vittoriese Matteo Cocomazzi, curata da Lorena Gava. Si tratta di un nucleo consistente di opere, prevalentemente lignee, ideate e realizzate per un percorso espositivo rivolto ai non vedenti e ipovedenti e quindi ad una conoscenza tattile della materia e della forma. Così si esprime, nel testo di presentazione del catalogo della mostra, il Presidente dell’Unione Ciechi ed Ipovedenti di Treviso, Massimo Vettoretti: “quando Matteo Cocomazzi è venuto da me, in associazione, per parlarmi dell’idea della mostra ‘Si prega di toccare’, non ho potuto che aderire entusiasticamente alla sua proposta. Negli ultimi anni, fortunatamente, sempre di più sono gli spazi che si stanno aprendo alla possibilità di toccare opere o loro riproduzioni; e tuttavia, sono ancora troppe le teche che, metaforicamente o fisicamente, impediscono a chi non vede o vede male di vivere appieno l’esperienza dell’Arte. E così, ancora nel 2024, un artista che ponga in primo piano l’esperienza tattile nella progettazione di una sua esposizione, ha ancora una valenza quasi rivoluzionaria, anche se, come in questo caso, si tratta di scultura. Come avrei mai potuto non appoggiare quest’intenzione?”
Legate ad una rappresentazione della figura femminile e più in generale a soggetti astratto-geometrici d’ispirazione arcaica e totemica, le opere, che contemplano anche bronzo e pietra oltre ad una varietà di legni pregiati, evidenziano superfici elaborate, giocate intorno ai pieni e ai vuoti, a parti lisce e a parti rugose, al concavo e al convesso, allo scavo e all’aggetto. Tutte condizioni proprie del linguaggio scultoreo che qui ricevono particolare enfasi per consentire una lettura fatta con le mani e una decifrazione del contorno, del perimetro e del contenuto attraverso il contatto diretto con la sostanza-materia. Le sculture distribuite e collocate nelle varie sale del Museo, principalmente accanto ai capolavori dell’indimenticabile Martini, e negli spazi del Chiostro (che accoglie il bellissimo gruppo in pietra di Finale dal titolo “Adamo ed Eva”) stabiliscono un ipotetico, ideale e stimolante dialogo che coniuga passato e presente. Così collocate, le opere di Cocomazzi che, talvolta, nei soggetti femminili morbidi e sognanti lambiscono i territori della plastica martiniana, consentono di “toccare con mano” la bellezza e la sinuosità dei corpi e insieme la forza e la consistenza della materia. La percezione diretta amplifica il piacere e il godimento della visita, potenzia il valore della narrazione in un museo che sperimenta così altri approcci di comunicazione e di fruizione delle opere per una mostra temporanea di sicuro impatto scenico ed espressivo. La mostra, corredata di un catalogo, edito da Grafiche Antiga che documenta tutta l’esposizione anche in stampa braille, sarà visitabile fino al 23 febbraio 2025 negli orari di visita del Museo.