U.I.C.I. Salerno – Assegnazione primo Premio di Poesia Nazionale “San Bernardino”

Premio di 1° classificata Concorso Nazionale di poesia “SAN BERNARDINO” alla socia UICI di Salerno prof.ssa Maria Antonietta Rosa.

Il 22 maggio u.s. nel suggestivo e ben tenuto Borgo Antico di Stimigliano RI Lazio, si è svolta la XXI Edizione del prestigioso Premio di Poesia Nazionale San Bernardino.

Tale Premio (Patrocinato – da sei anni – dall’Associazione Europea Ferrovieri/Association Europeenne Cheminots, dal Comune di Stimigliano e dalla Confraternita San Bernardino) era riservato a componimenti poetici: in lingua italiana, in dialetto sabino, a carattere religioso e a carattere ferroviario.

La giuria, composta dalla professoressa Maria Augusta Ambrogi, dal Professor Biagio Cipolletta, dal Professoressa Silvia Egidi e da Giovanni Tesone ha esaminato le poesie inviate (da tutta Italia) designando i seguenti vincitori:

per la sezione in Lingua Italiana;

classificata la nostra socia Prof.ssa Maria Antonietta Rosa (Titolo Poesia: I Randagi);

classificato Russo Mario (Titolo Poesia: Immaginazione);

classificata De Santis Nazarena (Titolo Poesia: Solo).

Di seguito prefazione e testo della poesia:

Prefazione

Un vecchio ed un cane si incontrano sotto il tetto di una stazione e mettono in comune la sofferenza dell’abbandono.

I  randagi

Il cane aspetta alla stazione

che arrivi il treno del suo padrone,

non ha ancora capito

che lui per sempre è già partito.

Ha gli occhi stanchi ed è affamato,

povero cane abbandonato!

Come può essere così crudele

chi abbandona un amico, un amico fedele?

Si accuccia piano sulla banchina

un vecchio lo guarda e gli si avvicina:

hai negli occhi il mio stesso dolore

non si dimentica un grande amore.

Anch’io un giorno ho pensato di essere amato

prima di essere abbandonato.

Non meritava il nostro affetto

chi ci ha trattato come un oggetto.

Non ho una casa ne più un nome,

sono per tutti solo un barbone.

Ti offro un mondo senza catene

divideremo le nostre pene

e ci vorremo per sempre bene.

La nostra casa sarà di cartone

sotto il tetto di una stazione.

Al nostro pane ci penserà

chi una moneta ci donerà,

senza  guardarci mai negli occhi, senza pensare

che abbiamo un cuore

che ha solo bisogno di un po’ d’amore.

Vedremo i treni in arrivo e in partenza,

ma  non sentiremo più l’assenza

di chi un giorno ci ha lasciato

senza pensare che l’abbiamo amato.

Non aspetteremo più un ritorno

ma solo l’arrivo di un altro giorno.

Pubblicato il 31/05/2022.