Sabato 18 maggio all’Università di Enna Kore è stato organizzato un seminario rivolto ai Corsisti del TFA (Tirocinio Formativo Attivo) per il sostegno per la scuola dell’infanzia finalizzato a dare loro la possibilità di confrontarsi concretamente con la disabilità, in particolare con quella visiva, in un’ottica di inclusione attraverso la pratica sportiva.
Il Professore Giuseppe Diana, Docente del laboratorio Metodi e didattiche nelle attività motorie, ha chiesto al Presidente del GSD G. Fucà di Enna, Dario La Paglia, di proporre un Socio tesserato che potesse fungere da Relatore e Coordinatore per un incontro con i Corsisti essendo il Gruppo sportivo affiliato alla FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici Ipovedenti e Ciechi).
Il Presidente La Paglia ha riconosciuto che fosse in grado di svolgere il compito il Professore Nino Matarazzo per la sua esperienza di docente in tutti gli ordini di scuola (dall’infanzia alla primaria alla secondaria di primo e di secondo grado) e in quanto Socio e Consigliere dell’UICI di Enna e tesserato con il GSD G. Fucà come giocatore di Showdown e di Torball con il ruolo di capitano e anche di allenatore in seconda.
Il Professore Diana ha presentato il Relatore in un’Aula Pettinato affollata da 128 Corsisti e ha poi ceduto il microfono al Professore Matarazzo che non ha avuto difficoltà ad ammettere di essere veramente emozionato.
Il seminario ha avuto come tema la disabilità e lo sport e si è articolato in tre punti: inclusione, disabilità, sport. Il Professore Matarazzo ha scelto di condurre la sua argomentazione prendendo spunto dall’esperienza personale di alunno e studente ipovedente in tempi diversi da quelli in cui viviamo oggi che la presenza di bambini e ragazzi con disabilità a scuola è un dato ormai acquisito in un’ottica di inclusione e pari opportunità per tutti e tutte.
Trattando il punto dell’inclusione, il Professore Matarazzo ha sottolineato l’importanza dell’osservazione soprattutto nella scuola dell’infanzia quando la rilevazione e la conseguente segnalazione di problemi di natura fisica, socio-relazionale o cognitiva sono determinanti per una Diagnosi Funzionale che deve essere quanto più possibile tempestiva per la messa in atto di interventi abilitativi e riabilitativi coinvolgendo i genitori, che a volte mostrano qualche resistenza ad accettare che il proprio figlio/la propria figlia ha bisogno di un supporto specifico, e rivolgendosi all’équipe specialistica dell’ASL di competenza.
Parlando di disabilità, e in particolare di disabilità visiva, il Professore Matarazzo ha riportato episodi della sua personale esperienza scolastica: quando era alle medie, il Professore di Educazione Fisica non gli permetteva di partecipare alle attività e lo faceva stare seduto tutto il tempo, temendo che potesse rompere gli occhiali o potessero romperglieli i compagni, che potesse inciampare o addirittura cadere; al liceo, la Professoressa di Greco trascriveva la versione alla lavagna e lui, anche se era seduto al primo banco, doveva alzarsi per leggere, con il risultato che l’insegnante minacciava di ritirargli il foglio e gli consigliava di cambiare scuola “perché quella non era adatta a me per le mie difficoltà”, queste le parole usate. Altro che inclusione!
Per quanto riguarda lo sport, il tema è stato affrontato come sintesi dei due precedenti, consentendo lo sport di attuare una piena integrazione così come è sancito dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico) che promuove, disciplina, regola e gestisce le attività sportive agonistiche ed amatoriali per persone con disabilità sul territorio nazionale, assicurando e tutelando il diritto di partecipazione alle attività sportive in condizioni di uguaglianza e di pari opportunità. Per offrire ai Corsisti non solo un approccio teorico, ma anche una dimostrazione pratica di attività sportiva, sono state fatte loro indossare le mascherine da gioco omologate dalla Federazione e quindi sono stati invitati, suddivisi in coppie, a passarsi il pallone sonoro del Torball o a giocare con racchetta e pallina sonora a Showdown.
Come ha dichiarato il Professore Matarazzo: “mi ritengo gratificato e soddisfatto per questa esperienza che mi è servita intanto come riflessione personale e poi per trasmettere ai Corsisti i valori dell’inclusione nel mondo della scuola e nella vita di ogni giorno. I Corsisti hanno espresso il loro apprezzamento in modo diretto e indiretto. Tra i commenti sui social più volte ripetuto c’è quello che esprime la consapevolezza di avere partecipato, attraverso il seminario, ad una “lezione” di umanità e umiltà”.