Cari amici, il 2023 per molti versi è stato un anno alquanto controverso, un anno che si è alternato tra lavoro, collaborazione, sacrifici, determinazione e voglia di fare. Tutti sentimenti questi che vuoi o non vuoi portano sempre a due risultati tangibili, il primo ovvero quello di ritenersi pienamente soddisfatti ed appagati di quanto realizzato, anche grazie ai feedback positivi ricevuti nel corso del tempo e forse quello che invece pesa di più, lo stato di insoddisfazione per ciò che si poteva ma che non è stato possibile fare oppure per le azioni che avrebbero invece meritato maggiore attenzione.
Tutto ciò ovviamente trova riscontro non solo alla fine dell’anno ma in un periodo di tempo che va dal mese di gennaio sino al mese di dicembre, 12 mesi dove l’UICI e le sue consorelle soprattutto nella città e nella provincia di Catanzaro non si sono mai fermate.
Le attività poste in essere infatti sono state tantissime, tangibili e fruibili non solo per la categoria rappresentata, ma in più occasioni anche alla cittadinanza tutta perché parte del compito che ci siamo prefissi di portare a termine è proprio quello di rendere un servizio che possa consentire ai cittadini di non cadere nel buio della cecità. È infatti per questo senso di responsabilità che tutto l’anno con una fitta programmazione di appuntamenti siamo stati dalla parte del cittadino fornendo e donando parte del nostro tempo alla realizzazione di screening sulle varie patologie come quelle cardiache ed uditive oltre che oculistici, destinati ad anziani e giovani, donne ed uomini senza alcuna distinzione tanto che alcune delle sedute sono state perentoriamente destinate a donne in fuga dalla guerra o a nuclei familiari vittime di tratte.
Un servizio reso attraverso l’azione preponderante dei medici oculisti che nel corso dell’anno si sono alternati nelle piazze, nelle scuole e presso il Gabinetto oculistico dell’associazione con il continuo supporto della presidenza e dei volontari.
Il volontariato infatti nelle attività di un ente associativo come il nostro rappresenta un braccio fondamentale per la buona riuscita delle iniziative, ma non può e non deve essere motivo di sfruttamento di persone che invece quando possibile meritano di essere inquadrate e soprattutto meritano di vedersi riconoscere un contributo per il servizio reso. È per questo motivo che il risultato che abbiamo fortemente voluto portare a casa è stato quello di partecipare a bandi e avvisi che potessero consentire l’inserimento seppur a progetto di tutti coloro che nel tempo si sono resi disponibili attraverso il proprio volontariato e di contro di poterci dotare di un gruppo di professionisti che in equipe potessero farsi promotori di azioni incisive nei confronti e verso i giovani ragazzi della nostra associazione che sempre di più, considerando l’aumento esponenziale di casi di disabilità complesse, necessitano ed hanno necessitato di particolari attenzioni.
Gli ambienti ove tali interventi sono stati particolarmente concentrati sono stati ovviamente quello familiare che ha un ruolo fondamentale ed incisivo nella vita di un ragazzo e la scuola che rappresenta un elemento particolarmente delicato da trattare poiché molteplici sono gli elementi di difficoltà riscontrati ed affrontati nel corso dell’anno tanto che costanti sono stati gli incontri e le consulenze resesi necessarie non solo per la salvaguardia del diritto all’istruzione, ma anche e soprattutto per accertarsi che il metodo e l’approccio fossero congrui alla tipologia di disabilità del ragazzo stesso. Ogni disabilità ha infatti le sue prerogative, le sue debolezze ed i suoi punti di forza e pertanto è fondamentale che chi opera in tal senso abbia ben in mente quelle che sono le azioni e gli interventi necessari e quali sono invece le alternative da non considerare necessarie poiché altri sono i percorsi di riabilitazione ai quali i ragazzi spesso vengono sottoposti.
La riabilitazione, intesa come strumento per il miglioramento dello standard di vita di un soggetto è stata nel corso dell’anno una compagna di viaggio mai accantonata e che ha contribuito al raggiungimento di importanti risultati sia dal punto di vista prettamente funzionale che dal punto di vista sociale. Infatti nel mentre per taluni soggetti si è reso necessario un intervento funzionale attraverso operatori altamente specializzati, per altri la riabilitazione è stata intesa come strumento per il superamento dei propri limiti e delle proprie debolezze e ciò è stato possibile anche e soprattutto attraverso i laboratori multidisciplinari che seguiti da educatori, musicoterapisti, assistenti sociali, psicologi e altre figure hanno contribuito al raggiungimento di risultati, soprattutto nei soggetti particolarmente disagiati, inattesi e sorprendenti. Uno dei più eclatanti è rappresentato dall’evento che ogni anno ci vede protagonisti nel mese di dicembre e nello specifico nel giorno di Santa Lucia, ove sul palco del prestigioso teatro Politeama di Catanzaro si esibiscono in varie forme di arte soggetti con disabilità visiva e complesse.
Molto di quanto rappresentato, come i servizi di accompagnamento scolastico e di supporto annuale ai soci attraverso azioni di assistenza domiciliare dal freddo inverno, sino ai soggiorni estivi della calda estate sono stato possibili e continueranno ad esserlo anche grazie al prezioso supporto del Servizio Civile Universale che con appositi bandi dà la possibilità a giovani del territorio di poter svolgere il proprio servizio nella consapevolezza di rendere un servizio alla società ricevendo per questo un rimborso giornaliero. Azioni quelle del Servizio Civile Universale che quest’anno in una forma nuova e sperimentale hanno dato vita al nuovo Servizio Civile Digitale che vede la nostra sezione destinataria di volontari che con due diversi progetti specifici si occuperanno uno della digitalizzazione tra i giovani disagiati e l’altro per migliorare l’approccio al mondo digitale dei soggetti più anziani.
Come percepito pertanto il 2023 è stato un anno particolarmente impegnativo, ostico per alcuni versi ma soddisfacente per altri soprattutto quando a partecipare alle attività sono giovani studenti degli istituti cittadini che desiderano prendere parte ai laboratori di esperienze sensoriali al buio con il riconoscimento di forme, tipologie di oggetti, odori e sapori di vario genere che fanno meglio comprendere, come le famose cene al buio anche quest’anno realizzate, quale sia la difficoltà di un cieco a svolgere una funzione che per molti è invece una normale funzione giornaliera.
L’auspicio che mi auguro diventi realtà nell’anno appena iniziato è quello che nella società alberghi sempre di più quel senso civico necessario all’abbattimento di ogni forma di pregiudizio e diseguaglianza che male fa non solo a chi ne è vittima ma a noi tutti poiché una società poco inclusiva è una società che vedrà sempre il prepotente, l’arrogante ed il presuntuoso farla da padrone a discapito di quelli che invece più di tutti meriterebbero la giusta attenzione perché con loro già la vita ed il fato sono stati poco gentili.
Pubblicato il 04/01/2024.