Studenti in gioco per progettare un futuro accessibile
Nelle scorse settimane, una delegazione dell’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino ha partecipato al “ThinkUp for Disability”, un concorso di idee innovative per l’accessibilità, organizzato da J.E.To.P. (Junior Enterprise Torino Politecnico) e rivolto a gruppi di futuri ingegneri. Nell’arco di una giornata, 7 team di giovani iscritti al Politecnico, dopo aver ricevuto alcune informazioni per orientarsi nel mondo della disabilità, sono stati chiamati a elaborare 7 progetti di tecnologie indossabili, tesi a migliorare la vita quotidiana delle persone disabili. Una sfida, una scommessa.
La delegazione UICI Torino, composta dal presidente Franco Lepore e dal responsabile del Comitato Informatico Alessio Lenzi, ha avuto un ruolo duplice. Nella prima giornata ha tracciato un ritratto della disabilità visiva (soprattutto per gli aspetti riguardanti vita quotidiana e mobilità), aiutando gli studenti a individuare il campo di lavoro. Successivamente, la nostra rappresentanza (insieme a delegazioni di altre associazioni di disabili) ha fatto parte della giuria interdisciplinare che ha valutato i lavori.
Il progetto vincitore si chiama “Bel2go”, riguarda la mobilità dei disabili visivi e consiste in una cintura vibrante collegata con uno smartphone. Questo strumento intende agevolare i movimenti, soprattutto all’interno di grandi strutture come ospedali e altri edifici pubblici, precedentemente mappati. Interagendo con appositi sensori collocati lungo il percorso, il dispositivo guida il cieco permettendogli di individuare precisi punti di interesse (ad esempio un reparto o uno sportello). Le indicazioni vengono trasmesse sia attraverso le vibrazioni della cintura (particolarmente efficaci perché a 360°), sia in forma di audio, tramite lo smartphone. Per la localizzazione non viene usato il segnale Gps (che spesso negli spazi chiusi non funziona molto bene) ma un sistema di accelerometri e giroscopi posti all’interno della cintura.
«Siamo felici e onorati di aver partecipato a questa iniziativa – ha commentato il presidente UICI Torino Franco Lepore – E’ molto importante che gli studenti si confrontino con i temi riguardanti la disabilità, grazie anche al contatto con i diretti interessati, mettendo a disposizione le loro preziose competenze tecniche e le loro esperienze. Progetti come questo sono un arricchimento per tutti. Ci auguriamo che trovino spazio sempre maggiore all’interno del mondo universitario e che le idee elaborate in questi giorni possano beneficiare delle risorse necessarie per concretizzarsi».
Questo, in effetti, è un aspetto centrale, perché anche le idee migliori rischiano di restare su carta se non incontrano chi sia disposto a investirvi. «Al progetto primo classificato assicuriamo la nostra consulenza a livello informatico, oltre che di comunicazione e marketing – ha spiegato Carlo Abrate, responsabile Fundraising e Partnership di J.E.To.P. – Altri due progetti saranno sostenuti dal team Hackability del Politecnico e da Open Incet, il centro di Open Innovation della città di Torino. Trattandosi della prima edizione in assoluto, pensiamo che sia già un buon traguardo e speriamo che, in futuro, altre realtà vogliano unirsi alla cordata».
«Spesso non ci si rende conto di quanto, per una persona disabile, anche azioni molto semplici possano diventare complicate – ha sottolineato Ortenzia Veltri, studentessa di ingegneria biomedica e componente del team “Brutti e buoni”, primo classificato – Questa esperienza ci ha aperto un mondo, perché a volte, per mettersi nei panni di un disabile, basterebbe fermarsi e riflettere. Siamo convinti che “Bel2go” possa essere una soluzione efficace e sostenibile a livello economico. Tra l’altro, abbiamo individuato anche ulteriori linee di sviluppo da attuare in futuro: ad esempio, si potrebbe equipaggiare la cintura con emettitori e ricevitori in grado di individuare ostacoli fisici. In questo progetto abbiamo messo le nostre competenze e il nostro entusiasmo: speriamo davvero di poterlo concretizzare».
“ThinkUp for Disability” è stato realizzato con il sostegno del programma di cooperazione Alcotra, attraverso il progetto Prodige. L’istituto Siti (Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione) ha sponsorizzato l’evento coprendo una parte delle spese logistiche.