La sezione territoriale UICI di Torino desidera comunicarvi alcune significative novità che hanno interessato l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Torino nel corso delle ultime settimane.
L’avvocato Franco Lepore, eletto presidente nel 2015, ha lasciato la guida dell’associazione, perché chiamato a un nuovo, prestigioso incarico (incompatibile con la presidenza): è stato infatti nominato disability manager della Città di Torino. L’annuncio ufficiale è stato dato, pochi giorni fa, dalla sindaca Chiara Appendino, nel corso di una conferenza stampa. Il capoluogo piemontese è una delle prime città italiane a dotarsi di questa figura innovativa. Il disability manager ha un ruolo di supervisione in moltissimi ambiti: dall’accessibilità degli spazi alla mobilità, dall’inclusione scolastica agli inserimenti lavorativi. Il suo compito è verificare che l’amministrazione, nel momento in cui progetta, pianifica e attua i propri interventi, lo faccia tenendo conto delle esigenze delle persone con disabilità.
“Siamo contenti e orgogliosi che Franco Lepore sia stato scelto per un ruolo così importante e delicato – questo il commento dell’associazione – Desideriamo ringraziarlo per la competenza e l’impegno straordinario con cui ha guidato l’UICI Torino nei passati quattro anni e augurargli buon lavoro, certi che saprà rappresentare al meglio le istanze di tutte le persone con disabilità”.
UICI Torino ha un nuovo presidente: è Giovanni Laiolo. Classe 1961, fisioterapista, ha alle spalle una lunga esperienza associativa. Tra i suoi incarichi più recenti, il coordinamento del settore cultura, assunto nel 2015. A lui spetta il compito di guidare la sezione torinese dell’UICI fino alla primavera 2020, quando, con nuove elezioni, ci sarà il rinnovo completo dei vertici associativi. “Nei nove mesi che ci separano dalla fine del mandato – queste le prime parole del neo-eletto presidente – mi impegnerò al massimo per proseguire l’ottimo lavoro svolto in questi anni dal mio predecessore Franco Lepore. Per farlo avrò bisogno del contributo di tutti. Dobbiamo fare squadra per sostenere insieme le tante sfide che ci attendono, dal fronte occupazionale alla cultura, dell’educazione all’abbattimento delle barriere fisiche e mentali”.