Ogni anno, prima dell’inizio della stagione agonistica, sono molte le società schermistiche che organizzano camp di preparazione per dare l’opportunità agli atleti di affrontare al meglio la stagione agonistica. Anche l’Accademia Fiore dei Liberi di Cividale (UD) da molti anni è parte dell’organizzazione delle attività proposte da fencing forge Academy, grazie al lavoro di un team composto da quattro maestri, tra cui il maestro Beltrame. Dal 2019, oltre alla presenza di vari atleti provenienti da tutta Italia e dall’estero (tra bambini e ragazzi sono più di 250), le attività sono state pensate anche per atleti non vedenti e in carrozzina.
Questa edizione, che si è tenuta dal 18 al 24 agosto a Piancavallo (PN), ha visto la partecipazione di atleti non vedenti che, però, a differenza delle precedenti edizioni, hanno preso parte alle attività all’interno del gruppo assegnato, (quindi con atleti normodotati). Attività quali: yoga; preparazione atletica che, ad ogni sessione prevedeva un lavoro su un dettaglio specifico: equilibrio, coordinazione…, giusto per fare qualche esempio; esercizi dedicati alla gestione dello spazio e alla propriocezione; esercizi relativi al ritmo, elemento fondamentale nella scherma, oltre alla gestione del tempo e della velocità. La costante presenza delle compagne di sala Ana e Serena, è stata di supporto per rendere le lezioni accessibili, dato che il gruppo era composto da atleti vedenti.
Naturalmente le sessioni schermistiche (lezioni e assalti), restano l’anima delle attività del camp: per gli atleti non vedenti, il Maestro Cicoira è stato il punto di riferimento e ha seguito tutti gli assalti in allenamento e in gara, dando la possibilità a svariati atleti (tra cui alcuni appartenenti alle fiamme oro) di misurarsi senza l’uso della vista (elemento essenziale per la loro scherma).
Un’altra attività degna di nota per l’integrazione, è stata la match analysis che consiste nella divisione in gruppi degli atleti presenti, i tecnici assegnano ad ogni gruppo dei temi di discussione relativi a due assalti: al termine ogni gruppo deve commentare i temi assegnati. Quest’attività poteva essere difficile da gestire da parte mia, ma grazie alla minuziosa descrizione di ciò che accadeva da parte di una compagna di gruppo, ho potuto, non solo interagire col gruppo stesso, ma anche col tecnico che verificava il lavoro svolto.
A metà settimana ho potuto sperimentare la salita e la discesa in funivia per raggiungere un rifugio ad alta quota.
Le attività proseguivano anche dopo cena, grazie alla costante presenza delle animatrici, per i più piccoli venivano organizzati giochi di squadra, la caccia al tesoro, la serata cinema e la serata discoteca; per i più grandi invece, le proposte erano match analysis, team building, e chi aveva ancora energie, poteva continuare gli assalti schermistici.
La settimana è stata ricca di attività: non mi resta che ringraziare lo staff dei tecnici, in particolare i maestri Beltrame e Cicoira, le compagne di sala Ana e Serena, che, oltre ad avermi supportata nelle attività della settimana, si sono anche occupate della gestione delle attività ludiche dei bambini, e, nonostante il grande lavoro che questo ha comportato, sono riuscite anche a fare da sparring durante gli assalti.
Grazie anche a tutti coloro che hanno vissuto con me questa bellissima esperienza mettendosi in gioco, rafforzando così il concetto di INCLUSIONE!
Con questo reportage spero di aver invogliato gli atleti a partecipare alle prossime edizioni di questo meraviglioso e completo camp dedicato alla formazione schermistica e non solo.
Al prossimo anno allora e buona stagione sportiva a tutti!