Sorrisi, metodo Rittmeyer e pari opportunità

Doppio appuntamento per il progetto sociale di Infomedia nato per proporre sani e corretti stili di vita in alcuni rioni popolari catanesi. Successo per gli incontri con il direttore generale e il presidente del notissimo Istituto per i Ciechi di Trieste, ossia Elena Weber e quell’Hubert Perfler che ha conquistato i bambini quando ha rivelato d’esser stato anche campione paralimpico

Fornire ai ragazzi coinvolti nel progetto Tempesta di sorrisi – nato per combattere dispersione scolastica e proporre sani e corretti stili di vita nei rioni catanesi Angeli Custodi, Tondicello della Plaia e San Giuseppe La Rena – anche “competenze culturali sulle pari opportunità, per potersi relazionare con i loro coetanei che hanno delle disabilità”.

Lo ha spiegato Daniela Chiarenza, responsabile del progetto che ha come capofila la cooperativa catanese Infomedia, parlando della prima finalità dell’iniziativa realizzata ieri e oggi con la partnership dell’Istituto per i Ciechi Rittmeyer di Trieste.

Ieri pomeriggio il primo incontro, quello con i bambini nel teatro dell’Oratorio San Filippo Neri, da parte di Hubert Perfler ed Elena Weber, rispettivamente presidente e direttore generale del Rittmeyer, per un laboratorio dal titolo “Pari opportunità: Studiare e giocare insieme”. È stato Nino Novello, presidente di Infomedia, a presentare queste due “figure importantissime nell’ambito del panorama italiano del Sociale, per aver creato nell’Istituto un’équipe multidisciplinare in grado di dare risposte globali alla disabilità con un efficace percorso a sostegno dell’integrazione scolastica”.

“Il metodo Rittmeyer – ha sottolineato Elena Weber – è stato messo a punto nel corso dei nostri 111 anni di storia per aiutare chi ha disabilità visive e complesse, mettendo al centro dei nostri servizi proprio queste persone. E se siamo qui è perché vediamo i bambini disponibili ad apprendere metodologie nel supportare i disabili nella Società in cui viviamo, come portatori di valori per l’inclusione”.

Nel corso dell’incontro è stato illustrato all’uditorio, formato da una sessantina di bambini e dai loro genitori, in particolare il mondo della disabilità visiva, spaziando da metodo di scrittura Braille a strumenti per il gioco come gli scacchi e un Cubo di Rubik tattile. Ma soprattutto Perfler, 57 anni, alto due metri e tre centimetri, ipovedente e campione paralimpico, ha conquistato tutti raccontando le sue gesta nello sci e nei mondiali di goalball, specialità simile alla pallamano che si gioca con una sfera contenente sonagli metallici. Così molti bambini hanno chiesto di farsi fotografare con lui… salendo su una scaletta.

Poi, nella sede catanese della Infomedia, nel corso della seconda iniziativa, un seminario sulle “Dinamiche di integrazione delle persone disabili nella scuola e nella società”, riservato agli operatori del progetto, Perfler ha sottolineato come “la prima cosa da far sapere a chi lavora per supportare un giovane disabile sensoriale o fisico, è che deve essere trattato il più possibile come un ragazzo perfettamente normale, evitando di negargli l’attività motoria”.

Il progetto Tempesta di sorrisi, come ricordato da Daniela Chiarenza, è stato avviato nell’ambito dell’avviso Educare insieme, finanziato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel novembre del 2021 e si concluderà nel gennaio del 2023.

“Ha interessato – ha spiegato – oltre sessanta studenti dell’Istituto comprensivo Livio Tempesta di Catania, per combattere il disagio sociale con laboratori pomeridiani per sviluppare talenti e far crescere la coscienza dei singoli e della comunità. I ragazzi sono stati così coinvolti in una serie di attività che vanno dallo sport, sia al chiuso che all’aperto, ai laboratori di cucina e per la realizzazione di biciclette in bamboo”.

Oltre alla capofila Infomedia e alla Livio Tempesta, al progetto prendono parte, Filocrate, Cofrin e Staff Relation. E tra i partner ci sono l’Istituto per i Ciechi Rittmeyer di Trieste e anche Laboo, startup che produce bici dal telaio in bamboo coltivato in Sicilia.