Siena – Dal 3D agli endecasillabi: un campo estivo per dare libero sfogo alla fantasia, di Elena Ferroni

Autore: Elena Ferroni

Lunedì 4 luglio 2016, nei locali della parrocchia di Siena Beato Bernardo Tolomei, ci siamo ritrovati soci grandi e piccini dell’Unione, (si copriva un arco di vita compreso tra i 9 e gli 84 anni), dipendenti, operatori e volontari, per dare inizio ad una settimana di condivisione da srotolare tutti insieme. Alla domanda “Cosa ci si aspetta da questo campo estivo?”?” vengono dette parole importanti; opportunità, positività, buona riuscita, divertimento, mangiare e bere insieme, piacevoli sorprese, emozione, sentirsi in famiglia, gioia e crescita. Dopo aver gettato sul tavolo queste aspettative, si inizia ad entrare nel vivo delle attività. Così un laboratorio di scrittura creativa ci porta a navigare con la fantasia, a navigare nella storia di un’Odissea 2.0 costruita tutti insieme. Protagonisti della narrazione sono Ulisse e Penelope senesi, che si conoscono durante una cena di contrada e si innamorano a 15 anni. Ulisse è una giovane promessa che gioca a calcio nella primavera del Siena e dovrà allontanarsi dalla sua patria e dalla sua amata, perché verrà prestato alla squadra di calcio dell’Itaca. Penelope, nota fashion blogger, aspetterà il suo innamorato, con la fedeltà che contraddistingue la sua omonima del poema omerico che disfaceva la tela: ogni sera infatti anche lei cancellerà i “LIKESs” che giungono al suo blog, condizione per non superare il numero soglia e doversi impegnare con altri giovani senesi che la vorrebbero in sposa. Dopo quindici anni Ulisse tornerà a Siena, per una campale partita Siena Itaca, che grazie ad un marchingegno contenuto nel pallone di Troia, Ulisse perderà contro ogni previsione, dopo un primo tempo a favore dell’Itaca, per solo ed esclusivo amore di Penelope. Questa storia è stata il germoglio per realizzare oggetti e personaggi con la stampante 3D: un uomo e una donna, un castello e un pallone magico, un supporto per cellulare firmato UICi, dove poter visualizzare il video di ogni storia che si desidera raccontare. Sì, perché “l’Odissea 2.0” è il racconto che noi abbiamo costruito, uno dei tanti possibili con questi personaggi ed oggetti, a voi adesso dare sfogo alla fantasia, perché con questi elementi scriviate la vostra storia.
Dopo il lavoro di testa, nei giorni successivi ci siamo misurati anche con il movimento: i giovani partecipanti al campo hanno appreso e messo in pratica i primi rudimenti del baseball adattato per non vedenti, mentre i più anziani che non riuscivano a stare sotto il sole hanno formato una grintosa tifoseria ed incoraggiato corse e tiri. C’è stato spazio anche per cimentarsi con lo showdown e per ascoltare un istruttore di immersioni che ci ha invitato a provare quest’esperienza e ad aiutare per una sperimentazione di localizzazione delle fonti sonore sott’acqua, in cui i non vedenti sono risultati molto più abili dei normodotati. Ci siamo più volte divisi in squadre per fare giochi di parole e musicali e i bambini si sono pure improvvisati professori di inglese per i più grandi. Abbiamo cantato e scherzato insieme, camminato l’uno verso l’altro pronunciando i nomi propri di ognuno ed incoraggiandoci nei percorsi da fare con l’uso della voce, finendo per arrivare alla meta abbracciandoci , proprio come si fa in famiglia.
Ogni giorno però sapevamo che ci aspettava una prova assai importante, la messa in scena della “Massimeide”, commedia in endecasillabi scritta dal vice presidente della UICI di Siena Enrico Giannelli, che racconta scherzosamente la storia della sezione dall’arrivo del suo attuale presidente Massimo Vita. Le prove quotidiane sono culminate proprio nella recita della “Massimeide” fatta da tutti noi l’ultimo giorno: ci siamo esibiti con dialoghi, canzoni senesi riadattate all’uso e cantate dal coro della sezione, intonate a più voci, con in mano percussioni e strumenti musicali e nel cuore l’allegria che è stata la nota di fondo dei giorni di campo estivo. Mettere in voce e musica questa divertente commedia in endecasillabi ha portato con sé emozioni forti, insieme alla gratitudine per il nostro presidente Massimo Vita, motore di tutto questo meccanismo del campo estivo che ritorna ormai da 9 anni, che ci fa arrivare alla fine della settimana esausti, ma cresciuti e contenti di darci appuntamento all’anno successivo.