Siena: Cronaca di una cena

Autore: Massimo Vita

I latini dicevano : "Repetita iuvant".
Noi dopo la prima esperienza di cena al buio, che ha avuto ottimi risultati, abbiamo riprovato e, con soddisfazione, possiamo dire di aver ottenuto un ulteriore buon risultato.
alla prima esperienza hanno preso parte molti politici perchè, strategicamente, avevamo collocato la cena nel pieno della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Siena. Insieme ai politici sono intervenuti medici, educatori, docenti, avvocati e operatori socio sanitari. Il commento principale, o il sentimento più diffuso tra gli ospiti è stato: "ci siamo sentiti disorientati rispetto ai vicini di tavolo e rispetto al cibo".
Molte sono state le richieste di ripetere l'esperienza e si sono intrapresi rapporti molto utili per la sezione che a distanza di un anno ancora resistono.
Alcuni amministratori dopo quella esperienza si sono avvicinati a noi con esiti positivi.
Come dicevo, abbiamo riprovato e questa volta lontano da periodi elettorali in una periferia della provincia.
Ci siamo spostati nel comune di San Gimignano in un circolo Arci.
Se trascuriamo le piccole difficoltà strutturali del locale, dobbiamo sottolineare la grande partecipazione, ben sessantatre commensali. Questa seconda volta il pubblico era più eterogeneo e meno professionale.
Dirigenti di associazioni amiche, un assessore comunale e un capogruppo dello stesso comune e poi tanti cittadini di estrazioni diverse.
Abbiamo registrato alcune testimonianze che sono reperibili sul nostro sito all'indirizzo:
www.uicisiena.org
Ha colpito il sentimento più diffuso che abbiamo rilevato:
"ci siamo sentiti subito bene perché rassicurati dalla serenità che ci hanno trasmesso i camerieri non vedenti".
I commensali che partecipavano per la seconda volta e che si sono adoperati per portare nuovi amici, hanno dichiarato la loro intenzione di collaborare con la sezione per altre occasioni dato che loro dalle cene al buio ne hanno ricavato sensazioni meravigliose e sono riusciti a guardare dentro di se con maggiore profondità di prima.
A me personalmente, ha colpito la gioiosità di un gruppo di ragazzi i quali si sono divertiti come a una cena normale senza dar peso alla notevole quantità di acqua e di vino che avevano sparso sul tavolo e per terra. Molti di loro hanno lasciato per iscritto la disponibilità ad azioni di volontariato per la categoria.
La mamma di una bimba cieca, anch'essa presente alla cena con la figlia, ha dichiarato:
"questa esperienza mi ha fatto capire tante cose rispetto alla mia bambina e ritengo di aver vissuto un'esperienza più che positiva".
La prima cena, nonostante l'inesperienza, ha fruttato circa seicento euro e così la seconda. La sezione oltre alle cene al buio sta promuovendo esperienze al buio nei luoghi d'arte, nei consigli comunali e per ultimo stiamo organizzando un'esperienza che abbiamo chiamato meno immagini più cinema.
Proporremo spezzoni di film senza immagini e senza descrizioni audio e subito dopo lo stesso spezzone con l'audio descrizione.
In conclusione possiamo affermare che queste provocazioni ci stanno ponendo all'attenzione dell'opinione pubblica e ci portano visibilità e volontari.