Ricordo di Mariuccia Rubagotti, di Luisa Bartolucci

Questa mattina, accendendo il cellulare, sono stata raggiunta da un sms di Claudio romano, con il quale mi comunicava che è venuta a mancare Mariuccia Rubagotti. La notizia mi ha colta del tutto impreparata e mi ha colpita molto profondamente. Sapevo che la mia carissima amica Mariuccia non stava bene, ma a queste notizie non si è mai preparati, soprattutto quando  si è  legati a qualcuno  da profondi rapporti d’amicizia. Mariuccia per me è sempre stata un’amica, un punto di riferimento, una persona leale, corretta, volitiva, intelligente, pronta  a mettersi in gioco, a collaborare. Con lei ho avuto il privilegio di lavorare per  diversi  anni nella Commissione Nazionale Pari Opportunità; abbiamo condiviso molte battaglie, svariate  iniziative: seminari, progetti dedicati alla violenza di genere, la nascita del periodico Kaleidos e molto altro ancora.  Mariuccia era sempre in prima linea, attiva,  pronta ad imparare ma ancor più disposta a dare, ad  offrire  generosamente tempo, competenze, disponibile ad aiutare chiunque in qualsiasi momento. Lo possono certamente testimoniare  i numerosissimi ciechi ed ipovedenti ai quali, con vera passione e dedizione, Mariuccia ha donato l’autonomia in cucina e  nella gestione della casa: insegnare a cucinare, a sviluppare ed esercitare la manualità fino a raggiungere elevati  livelli di destrezza era per lei fondamentale e, durante i suoi corsi, voluti dalla Commissione Nazionale Pari Opportunità negli anni novanta ed organizzati in partnership con l’I.Ri.Fo.R. centrale, si sono visti molti  giovani e meno giovani acquisire una grande manualità, vincere paure e veder dissolvere   dubbi, fino a divenire davvero bravi in cucina e non solo. Mariuccia considerava l’autonomia personale e la mobilità, nonché  la capacità di gestire la casa, così come il muoversi  bene in cucina, elementi basilari per una discreta qualità della vita. Avendo ella stessa  perso la vista da adulta, era stata costretta  a  reinventarsi, ad  accettare la sua nuova condizione, reimpostare la propria vita, le sue attività. Non ha mai nascosto che tutto ciò è stato piuttosto complesso,   non ha mai negato di aver avuto iniziali difficoltà, ma era contenta dei più che significativi  traguardi raggiunti e desiderava fortemente che anche gli altri potessero rendersi liberi ed autonomi. Mariuccia non si limitava ad insegnare tecniche, piccoli ma utilissimi  trucchi, non offriva unicamente soluzioni agli svariati problemi della quotidianità, nei suoi corsi riusciva a dare tanto di più ai suoi alunni, i quali finivano per considerarla una vera amica, a volte quasi una seconda madre. La sua gentilezza,  la sua dolcezza mista ad una grande apertura verso il prossimo, ha sempre fatto sì che tutti le raccontassero  di sé, delle proprie vite, gli aspetti più delicati, le cose più recondite ed intime. Mariuccia aveva un consiglio, una buona parola, una esortazione a fare, ad andare avanti a mettersi in gioco davvero per tutti. Era una insegnante eccellente,   all’occorrenza severa, ma anche una amica per tutti. Mariuccia ha avuto diversi cani guida, con i quali ha condiviso ogni attimo della sua vita, battendosi, anche all’interno della Commissione Nazionale Cani guida, per i diritti di conduttori e  degli amici a quattro zampe. Le battaglie legate al rispetto della legge che regolamenta l’ingresso dei cani guida nei pubblici esercizi e non solo, le campagne all’interno delle scuole, volte a sensibilizzare  sin dalla più tenera età, diverse dimostrazioni dell’impiego del cane guida, che l’hanno vista collaborare con la scuola di Limbiate, dalla quale provenivano le sue guide a quattro zampe, sinergia  che a giusta ragione,  le ha fruttato un significativo riconoscimento da parte dei Lions.  Mariuccia non poteva accettare  che ancora nel nostro paese vi fosse tanta ignoranza in materia di cani guida, era per lei un cruccio e faceva di tutto per combattere il pregiudizio, stimolando anche in continuazione la nostra associazione.  Una donna veramente unica, una collega di commissione straordinaria, una dirigente sezionale  da prendere ad esempio. Ed era bello sentire i nostri soci parlare di lei, elogiarne la sensibilità, l’attenzione alle istanze di tutti, la rettitudine, l’onestà, l’impegno, la capacità di sacrificarsi per gli altri. Mariuccia amava essere al passo con i tempi, le piaceva molto leggere e spesso accadeva che ci confrontassimo anche sul Libro Parlato, che lei adorava utilizzare.  Mariuccia ha insegnato tanto a molti di noi, ha dato un contributo importante  alla causa delle pari opportunità, alle battaglie per i diritti dei conduttori di cani guida, ha lottato e lavorato per l’emancipazione e l’autonomia di ciechi ed ipovedenti. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare il suo ed il nostro percorso, è nostro dovere proseguire questo cammino ancora irto di difficoltà e di ostacoli;  glie lo  dobbiamo,   probabilmente è il modo migliore per dirle grazie, comunque è quanto ella  vorrebbe.  Di Mariuccia porterò sempre con me  numerosissimi  ricordi, tutti  per me meravigliosi, trattandosi di una amica sincera. Ne voglio condividere con voi uno, tra gli  ultimi in ordine temporale. Mariuccia è parte del progetto legato a “guide a quattro zampe”, la sua è una delle interviste che ho amato di più, per tante ragioni. Naturalmente le ho fatto avere una copia del volume… Un giorno mi telefona, mi dice di essere tornata a casa, parliamo di diverse cose. Ad un tratto mi chiede: “Luisa, sai perché ti ho telefonato? Oltre alla gioia di sentirti, sai perché ho voluto telefonarti subito?” Ed io: “Perché Mariuccia?” E lei quasi commossa, ma felice: “Sai, ho ricevuto il tuo libro… Mi sono fatta leggere l’intervista, ho voluto vedere come è venuta… sai che io dico sempre ciò che penso, sai che sono esigente  vero?…” Ed io un po’ intimorita: “E… Sì Come è venuta?” E lei sorridendo: “Luisa è bellissima, sì, bellissima, quella sono io, sì, sono proprio io, quella è la mia storia, la mia vita… sono io.”. Mi commuovo ancora a ripensare a quelle parole, mi sembra ancora di risentirle. Mariuccia si è riconosciuta completamente in quella intervista e questo l’ha emozionata moltissimo proprio come ha emozionato me, facendomi versare copiose lacrime, poiché in quell’intervista ho cercato non solo di includere le sue parole, ma anche la mia grande stima, considerazione ed ammirazione per quanto ha fatto nella sua vita e per ciò che ha voluto ed è stata in grado di dare a tutti noi. Grazie Mariuccia, ci mancherai immensamente.

Luisa Bartolucci