Replica al sig. Barbuto, di Immacolata Di Fiore

Autore: Immacolata Di Fiore

Gent.mo Sig. Barbuto,

anzitutto grazie della risposta.

Premetto che ogni giorno della mia vita, ringrazio il Signore che ha permesso l’esistenza dell’Unione e di tutte le persone che in essa vi operano.

Tuttavia, devo ribadire che gli sforzi fatti dall’Unione, negli ultimi 15 anni, hanno prodotto poco, non risolutivo e niente di duraturo.

Restano sul campo le difficoltà di accessibilità informatica, (Vd. Gli insegnanti non vedenti con il registro digitale,) i lavoratori che a seguito dei processi di informatizzazione del mercato del lavoro in generale, debbono essere ricollocati (Vd. I lavoratori dell’Agenzia delle Entrate), la disoccupazione giovanile dei non vedenti e ipovedenti ecc..

L’Unione va riformata a partire dallo Statuto, nella rete dei servizi, nel criterio della distribuzione delle risorse economiche statali.

In quanto alla candidatura, sarebbe stato opportuno condividerla con tutta la base associativa con le moderne tecnologie, non solo con gli amici della parrocchietta (sul sito dell’Unione, si poteva aprire un referendum con una rosa di nomi autorevoli, su cui si poteva esprimere democraticamente la propria preferenza).

Quando lei nella sua mail, fa riferimento a altri candidati, avvalora le mie convinzioni.

La persona scelta come presidente, non godrà il consenso di tutti, ci saranno delle correnti interne che ostacoleranno la normale attività dell’Unione (Vd. Tentativo di commissariamento dell’Unione di qualche tempo fa).

Per quanto riguarda la sua lista di ciò che non fa un buon presidente, la prego di riflettere sul fatto che:

La giovane età, presuppone la conoscenza della realtà socio lavorativa attuale e non per sentito dire (non è possibile che ad affrontare problematiche del lavoro attuali, sono persone che sono uscite dal mercato del lavoro decenni fa);

Continuare ad avere dei rappresentanti istituzionali di età avanzata, non giova all’immagine dell’Unione, dal punto di vista socioculturale, dell’affidabilità amministrativa e relazionale.

La nostra forza dovrà essere l’apertura mentale e questa è prerogativa fisiologica solo dei giovani.
Io voglio credere in lei Sig. Barbuto!, abbia il coraggio di presentare a me e a tutta la categoria, le sue idee concrete per affrontare pochi temi, ma che costituiscono l’integrazione sociale del presente e del futuro della categoria:

Occupazione lavorativa dei giovani e ricollocazione degli occupati;

Libri e registri digitali;

Rete dei servizi (riforma della struttura e compiti dei vari organismi dell’Unione);

Offerta formativa aggiornata alle nuove esigenze lavorative;

Interventi mirati alla sensibilizzazione per la cultura della disabilità visiva in ambito lavorativo e scolastico;

Interventi per riaccreditare in ambito lavorativo, il lavoratore non vedente (la disoccupazione e la ricollocazione dei non vedenti, è dovuta al fatto che un’alta percentuale di lavoratori del presente e del passato, non hanno avuto e non hanno voglia di lavorare, creando di fatto un grave pregiudizio nei confronti di tutta la categoria che si va ad aggiungere a quello della disabilità).

Fiduciosa che l’aspirante presidente dell’Unione renda note a tutti le sue idee per un presente e futuro migliore e con la speranza che la mia critica risulti meno sterile, la saluto cordialmente.

Immacolata Di Fiore