Relazione della Conferenza dell’EGDF, di Samuele Frasson

Autore: Samuele Frasson

Nei giorni 14 e 15 Aprile, a Brdo in Slovenia, si è tenuta l’annuale conferenza della European Guide Federation, alla quale hanno partecipato 40 delegati provenienti da 16 paesi europei. In rappresentanza dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si sono recati all’incontro 2 membri della commissione Nazionale Cani Guida, Samuele Frasson e Simone Venza.
<Il tema della conferenza verteva sulle sfide che quotidianamente devono affrontare i 25000 cani guida e di assistenza presenti in Europa, in particolare modo riguardo al diritto di accesso e agli episodi di discriminazione che sono ancora troppo frequenti un po’ ovunque, spesso causati da carenze normative. Dalla discussione è emersa una situazione molto frammentata a livello europeo: ogni paese dispone di proprie leggi che regolano l’accesso dei cani guida e degli altri cani da assistenza ai luoghi pubblici e privati e ai mezzi di trasporto; addirittura alcuni stati possiedono più leggi a livello regionale ed in altri non sono presenti leggi in proposito, lasciando al buon senso delle autorità e dei vari attori sociali la tutela dell’accesso dei cani guida. Traspare inoltre una difficoltà generalizzata delle autorità a far rispettare le leggi vigenti. Per ridurre gli episodi di discriminazione, l’EGDF si propone di realizzare campagne europee di formazione e informazione, così da far conoscere a tutti il ruolo dei cani guida e dei cani da assistenza e da garantire l’inalienabile diritto alla mobilità. A questo proposito, sarebbe auspicabile promuovere la creazione di una normativa europea che regoli il diritto di accesso dei cani guida, superando così le singole leggi nazionali. In questo contesto si inserisce la proposta di prevedere una carta di identità europea per i cani guida che permetta di stabilire universalmente cosa un cane guida debba fare e di riconoscere che il cane in possesso del documento sia effettivamente un cane guida. Questa proposta si è resa necessaria alla luce di episodi recenti che hanno visto come protagoniste alcune compagnie aeree, le quali hanno rifiutato di imbarcare dei cani guida perché secondo loro non in possesso dei requisiti richiesti. Infine, è stato presentato un progetto finalizzato a creare un database online per raccogliere tutti gli episodi di discriminazione che si verificano in Europa e per informare su come muoversi in caso di rifiuto.
Relativamente alla nostra partecipazione, solo da qualche giorno l’UICI è diventata membro effettivo dell’EGDF; pertanto era la prima volta che la commissione nazionale cani guida veniva coinvolta in un’esperienza internazionale. Devo dire che è stata una bellissima occasione di confronto con altri paesi e abbiamo anche avuto la possibilità di stabilire relazioni sia con conduttori di cani guida sia con addestratori. Abbiamo avuto modo di constatare differenze e analogie tra la situazione italiana e quella del resto d’Europa: se ad esempio dal punto di vista normativo disponiamo di una legge abbastanza completa, benché sussistano difficoltà nel farla rispettare, molto resta da fare riguardo agli standard di addestramento. Infatti, nella maggior parte dei paesi europei, esistono standard di addestramento condivisi da tutte le scuole e dagli utenti, a cui chiunque desideri addestrare un cane guida deve attenersi. Per garantire l’uniformità della qualità di addestramento, in molti paesi prima della consegna il cane e il conduttore devono superare un esame. In alcuni casi (come in Austria e Ungheria) l’esame viene gestito dallo stato; in altri (come in Francia) esso viene organizzato all’interno delle singole scuole. In questo modo in qualsiasi scuola venga richiesto il cane, l’utente ha la certezza di ricevere un cane addestrato con le medesime metodologie e la consapevolezza di ricevere un cane solo se in possesso di determinati requisiti di orientamento e mobilità. Grazie a questo sistema, è anche possibile avere un albo che certifichi chi ha realmente le competenze per addestrare un cane guida.
A livello associativo, abbiamo notato che praticamente in ogni paese europeo esiste un’unica associazione rappresentativa che racchiude tutti i fruitori di cani guida e che ha un peso specifico notevole nei rapporti con le scuole e gli enti pubblici. In stati come la Gran Bretagna le associazioni e le scuole si finanziano mediante la ricerca di sponsorizzazioni, mentre in Ungheria esiste una raccolta fondi sulla base della tassazione simile al nostro 5*1000. In Finlandia, il cane guida è considerato come un vero e proprio ausilio sanitario: il governo finanzia le scuole di addestramento e passa agli utenti le spese veterinarie e il cibo per i cani.
Infine, il presidente dell’EGDF David Adams e il direttore operativo Judith Jones si sono complimentati per la nostra adesione alla federazione e hanno offerto il loro supporto in caso di episodi di intolleranza, auspicandosi di organizzare in futuro in Italia la conferenza dell’EGDF.