Dal 1994 sono entrato nel Consiglio dell’Unione di Ferrara. Da quel momento, ho seguito tutta la scala gerarchica diventando da prima consigliere delegato, poi vice presidente. Dal 2001 al 2015, ho ricoperto la carica di presidente provinciale. Dal 2015 al 2020, ho ricoperto la carica di presidente regionale del consiglio UICI dell’Emilia-Romagna.
A chi mi chiede il perché di questa mia candidatura al Consiglio Nazionale rispondo che, vorrei portare l’esperienza e la competenza che provengono dal territorio.
Io vedo il Consiglio nazionale come una squadra quindi, concorderei il mio impegno ed il mio ruolo con il Presidente e la Direzione nazionale. Detto ciò, mi ritengo abbastanza bravo nell’organizzare eventi sia esterni che interni alla nostra associazione. La visibilità della nostra Unione è fondamentale.
Pensando al Centenario della nostra grande associazione, penso che la nostra più grande vittoria di domani sarà riuscire a mantenere i diritti ottenuti fino ad oggi. Dagli inizi degli anni 2000, la politica ha fatto in modo che in tutta Italia crescesse l’egoismo sociale. Questo egoismo è stato amplificato con l’avvento di questa pandemia. Dall’avvento di questo virus la nostra associazione è cambiata e non in peggio. Grazie all’uso del digitale, abbiamo raggiunto maggiormente i nostri soci nelle loro case ed abbiamo trovato nuove modalità di riunione.
Per quanto detto sopra, dovremmo quindi proseguire con queste due strade raggiungendo un numero maggiore di soci e facendoci sempre più sentire dalla politica a tutti i livelli, iniziando dai parlamentari e proseguendo con gli amministratori regionali, provinciali e territoriali.