Caro Presidente, il socio Tommaso Luna , con la nota a te inviata e pubblicata anche sul giornale online, mi chiama pesantemente in causa per una vicenda inerente la fornitura di un ausilio informatico. Avendo maturato una certa esperienza sulle competenze e sulle responsabilità ricadenti sul presidente Provinciale dell’associazione, mi preme sottolineare, che in merito al problema sollevato dallo stesso Tommaso e in seguito anche dal socio Leonardo per ottenere l’ausilio informatico, in più occasioni ho sollecitato inutilmente, il Funzionario responsabile per le concessione degli ausili e delle protesi della ASL di Latina, che purtroppo ben conosco . Pertanto, chiunque allude al mio presunto mancato interessamento alla vicenda, afferma e sa di affermare il falso. Ho assunto informazioni presso altre Sezioni e mi è stato riferito, che quel particolare ausilio, non veniva e ancora non viene accordato da tutte le ASL del Lazio, ma solo da quelle in cui il Funzionario si assume la responsabilità della concessione. Al Cospetto di tale realtà ho prima inviato alla Tua attenzione il caso di Tommaso, del quale si era occupato il dott. Ceccarelli, che mi ha restituito il tutto invitandomi a provvedere in quanto competenza della Sezione. Quando Leonardo mi ha fatto presente la sua situazione, analoga a quella di Tommaso, ho nuovamente inviato alla Tua attenzione l’intera documentazione, sperando che il nuovo nomenclatore potesse offrire la soluzione. Presso la sede Centrale ho incontrato il Direttore Generale Salvatore Romano, che si stava occupando del caso. Mi ha tra l’altro informato che anche a Bologna le ASL si comportano in modo contraddittorio . Successivamente mi ha inviato una nota che non offriva alcuna soluzione, che ho immediatamente girato a Leonardo. Ho consultato un legale, il quale mi ha detto, che una eventuale azione sarebbe stata di esito molto incerto, in quanto tale ausilio non è inserito in modo specifico nel nomenclatore. Il fatto che la situazione si sia risolta positivamente per iniziativa dei soci, che si sono rivolti direttamente al Ministero della Sanità e al Presidente della Regione Lazio, rende evidente il fatto che tale problema che non riguarda soltanto la Provincia di Latina, non era e non poteva essere una competenza della sola mia Sezione .Se al Ministero della Sanità e alla Presidenza della Regione non si sono rivolti i responsabili della Sede Centrale e Regionale dell’UICI, non comprendo perché avrebbe dovuto farlo il Presidente Provinciale. Dal momento che ciò ha indotto il socio Tommaso Luna a richiedere il tuo autorevole intervento sulla Sezione di Latina, posso rassicurare tutti sulla mia disponibilità a lasciare l’incarico in mani più attente alle problematiche dei ciechi, che in provincia di Latina, posso garantire non si esauriscono con l’ausilio informatico dello stesso Tommaso, che comunque ringrazio per aver aperto, con la sua iniziativa, la possibilità ad altri ciechi di ottenerlo. Ho sempre pensato che il positivo risultato, conseguito anche da iniziative di singoli soci, potesse essere annoverato fra i risultati positivi conquistati in favore dei ciechi tutti, e non solo un fatto per dimostrare, come avvenuto in questa vicenda, quanto sia stato bravo Tommaso Luna, autore dell’iniziativa personale e quanto siano stati inadeguati i dirigenti della Sezione. Considerata la sua efficienza, per quanto mi concerne, potrebbe occuparsi anche di problemi anche molto più gravosi che si presentano ogni giorno negli uffici della Sezione. Nonostante la mia non più giovane età, non verrebbe meno, a prescindere dal ruolo che attualmente ricopro, la mia disponibilità che offro dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, per 5 giorni la settimana, alle persone con disabilità visiva che si trovano a vivere condizioni umane e sociali spesso drammatiche, che in primis necessitano dell’accoglienza e dell’ascolto, dopo aver organizzato nella Provincia di Latina, in collaborazione con il Centro S. Alessio, un sostegno all’inclusione scolastica dei giovani ciechi e ipovedenti di assoluta qualità. Sono alla disperata ricerca di chi volesse sostituirmi nell’incarico, ma ritenendolo troppo gravoso e poco gratificante , ognuno sembra preferire pensare a se stesso.
Rinnovandoti la mia stima e la massima comprensione per il ruolo che ricopri ti invio i migliori saluti.
Carlo
Nota del Presidente Nazionale
Carissimo Carlo,
la tua storia, il tuo presente, il tuo lavoro e il tuo impegno non richiedono certo giustificazioni da parte tua sulla vicenda.
Come ho già scritto, noi tutti siamo felici del risultato ottenuto da Leonardo e Tommaso e, al di là della loro pur legittima soddisfazione personale, sono certo che anche loro sono lieti soprattutto per il risultato in favore di noi tutti.
La jungla ASL e nomenclatore, in tutta Italia, è ben nota, con tutte le differenziazioni di trattamento e le discriminazioni che spesso segna verso ciascuno di noi.
Molte volte i nostri soci e rappresentati sono indotti a pensare che ogni disagio arrecato da pubbliche autorità o private istituzioni sia anche responsabilità dell’Unione; ogni diritto negato a qualcuno di noi sia da ascrivere, in parte, all’Unione che non si muove, non fa, non agisce….
Mentre da un lato questo rappresenta pur sempre un segno di quanto i nostri soci ripongano aspettative nella nostra presenza e nel nostro operato, dall’altro, spesso, è anche ragione di amarezza per chi, come te, spende buona parte del proprio giorno e del proprio tempo ad adoperarsi in ogni modo per la causa comune.
E’ la croce e la delizia di chi si assume il compito di dare all’Associazione una parte del proprio ingegno e del proprio tempo.
La vicenda si è conclusa positivamente e dobbiamo gioirne, secondo me. Non farne pretesto per accusarci reciprocamente, sbranarci a vicenda in una specie di rodeo che nulla aggiunge alla tutela dei diritti dei ciechi e degli ipovedenti italiani, anzi in definitiva ne mina capacità, volontà, fiducia.
Un grande abbraccio solidale, augurandomi che tu abbia ancora molti, molti anni da rimanere al tuo posto e anche oltre, per dare all’Unione quanto di esperienza, capacità e generosità hai avuto modo di accumulare nella tua lunga vita di impegno nelle battaglie più dure e difficili che abbiamo combattuto negli ultimi sessanta anni.
Mario.