Pesaro Urbino – ICan, autonomia senza confini

Autore: Paola D'Amico

Allenarsi a camminare nel buio
«Un istruttore come bussola»

Il sogno di Alma, che ha perso la vista da adulta e da allora si è chiusa in casa, era andare dal parrucchiere senza dover chiedere a qualcuno di accompagnarla. «Quello di mio figlio Alessandro, che oggi ha 17 anni e al quale hanno diagnosticato una forma di ipovisione quando ne aveva 9 , era andare a scuola da solo. C’è l’hanno fatta entrambi lui e Alma», racconta Valeria Castrì, 40 anni, di Pesaro.
E questo grazie al progetto «#ICan, autonomia senza confini», per il quale la sezione pesarese dell’Unione ciechi nazionale (www.uicipesaro.it ) ha promosso un crowdfunding che questa settimana «Buone Notizie» sostiene.
Il progetto è nato da una idea della presidente dell’UICI di Pesaro e Urbino Maria Mencarini, «una forza della natura – dice Castrì – è la mamma chioccia di tutti noi», che ha puntato molto sul gruppo dei giovani soci.
«La sezione conta 302 iscritti , dagli 0 ai 98 anni – continua – e io vi sono approdata solo sette anni fa, dopo un lungo peregrinare negli ospedali italiani. Insieme a una coppia di giovani genitori, Benedetta Bedini, 25 anni, e Giordano Cardellini, di 28, che hanno entrambi perso la vista da adolescenti, abbiamo promosso la campagna che sta già dando ottimi risultati e che continua, perché ogni soggetto deve avere un proprio tutor e un progetto ritagliato su misura».
Attivare un percorso di autonomia «vuol dire capire i bisogni della persona e quindi con un istruttore allenarla giorno dopo giorno a compiere piccoli passi», spiega Valeria Castrì.
Fare una passeggiata ,andare alla stazione a prendere un treno «richiedono strategie che l’istruttore insegna al non vedente e “compiti” a casa».
Con i primi fondi arrivati dal crowdfunding sono già stati attivati 5 percorsi di autonomia.
«Ogni piccolo gesto di autonomia può cambiare l’umore. Mio figlio per esempio, per l’esempio, oggi va a scuola da solo, esce, prende il tram e così al ritorno. È talmente contento che non vuole rinunciarvi neppure se è cattivo tempo. Abbiamo lavorato per 3-4 mesi , seguendo l’allenamento perché l’istruttore detta una strategia per lui e una per la famiglia».
L’UICI di Pesaro e Urbino opera da oltre 70 anni nel territorio a stretto contatto con la disabilità visiva.
«L’isolamento in cui l’emergenza pandemica ci ha costretti, ha reso – scrive l’associazione – ancora più urgente la necessità di dare risposte al bisogno, ma prima di tutto il diritto delle persone con disabilità visiva di essere sempre più indipendenti ed autonome».
Info: www.retedeldono.it/it/uici/i-can-autonomia-senza-confini
Paola D’Amico

Fonte: buonenotizie, Corriere della Sera del 9-11-2021.

Pubblicato il 17/11/2021.