Parlare di se stessi e di quello che si fa quotidianamente, per tutti i ciechi e gli ipovedenti, è sempre complicato e qualche volta si corre il rischio di essere autocelebrativi ed allora si sceglie la strada del silenzio per continuare a lottare. In questo momento, però, in cui spira una brezza di leggera follia e di imbarbarimento del vivere nella collettività non possiamo far silenziare il tema della disabilità visiva e la fatica che deve fare un cieco o ipovedente nel tentare di includersi in questa società ammalata di globalismo, spesso ingurgitata dalla forza della politica, dal suo cinismo, dal frequente autoritarismo e, in molti casi, dal disprezzo della vita stessa. Noi non lo accettiamo, ed è per questo che rilanciamo a voce alta, facendo leva su un grande dono consegnatoci da un uomo indimenticabile, Louis Braille, attraverso la combinazione straordinaria di sei magici punti, il concetto che il vivere appartiene anche a chi si arma di punteruolo e non di penna, a chi legge con le mani senza poter usare gli occhi, a chi si fa aiutare da una voce metallica per scrivere o poter leggere con un ausilio tecnologico (Pc, smartphone ecc.). L’affermazione e la consapevolezza della diversità, dunque, diventi esercizio quotidiano di consapevolezza come esortazione alla costruzione di una società globale che sappia far entrare in osmosi la disabilità visiva con la così detta “normalità”. Pur vantandoci di essere super evoluti, abbiamo voluto mettere frettolosamente in soffitta le brutalità e le nefandezze del secolo scorso, propugnando a tutti i costi il credo dell’apparire e della ricchezza quale unico primato della vita, facendo diventare i valori della solidarietà e della tolleranza quasi un “esercizio” di magnificazione, quando non di esaltazione del proprio ego. Queste piccole nicchie di condotta egocentrica, per fortuna, sono minoranza .Tuttavia devono costituire un segnale d’allerta perché è ora per tutti di svegliarsi dall’assopimento. Eppure la storia ci ha insegnato che quando l’uomo riesce a dare il meglio di sé, nascono grandi invenzioni, correnti di pensiero o semplici iniziative che aiutano l’intera umanità a vivere meglio e a condividere la grande magia della vita, riuscendo a raccontare al proprio vicino la bellezza del sole, il colore del mare, il colore di un albero su cui cinguetta felice un uccello, ritrovando così la gioia di vivere e la voglia di condividere. A tale scopo abbiamo deciso di raccontarvi alcuni stralci della nostra vita quotidiana, alternandola con le iniziative che promuoviamo come Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, rinnovando l’appuntamento il 20 settembre con il Premio Braille. Vi invitiamo ad entrare nella nostra casa per trascorrere qualche ora insieme incontrando la nostra gente e persone speciali, che hanno prestato con le loro azioni o attività quotidiana, una particolare attenzione e sensibilità ai ciechi e agli ipovedenti italiani.
Parliamone… di Mario Barbuto
Autore: Mario Barbuto