Sant'Anastasia. U.I.C.I.: quando l'impegno guarda lontano
Sempre più numerose le attività organizzate dalla rappresentanza anastasiana dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che ha sede presso il Centro Polifunzionale "G. Liguori".
È in pieno svolgimento il corso Malossi, iniziato lo scorso 5 marzo. Tale corso vuole essere uno strumento pratico per avvicinarsi alla vita quotidiana delle persone sordo cieche che devono affrontare il problema della comunicazione. Il metodo Malossi si basa sulla tattilità: le falangi, falangine e falangette di preferenza usate con le dita della mano sinistra, battute e pizzicate in modo adatto, consentono di comporre lettere, parole, frasi complete, numeri e punteggiature che permettono un dialogo veloce tra chi scrive e chi legge. L'uso di questo sistema facilita qualunque tipo di contatto col mondo, dato che l'assistenza alla persona disabile nonché sordo cieca richiede operatori ben motivati nel soddisfare i bisogni vitali di ogni giorno di chi ha il limite nel comunicare con gli altri.
Il corso di Braille, invece, è terminato a febbraio scorso ed in occasione della giornata Nazionale dedicata al famoso sistema di scrittura e lettura a rilievo per non vedenti ed ipovedenti messo a punto dal francese Louis Braille nella prima metà del XIX secolo, la Rappresentanza dell'U.I.C.I. locale è intervenuta mercoledì 28 marzo nella scuola media "L. Giordano" a Cercola, alle 10:30, per portare il Braille a conoscenza degli alunni presenti, sia attraverso fornitura di materiale specifico che tramite informazione diretta. Tra gli impegni a lunga scadenza, inoltre, figura la Cena al buio, organizzata dall'U.I.C.I. e dall'associazione sportiva "Real Vesuviana": l'appuntamento è per venerdì 20 aprile ore 20, al Centro "Liguori"
"La Real Vesuviana", impegnata in campionati di Torball, Goalball e Showdown.
Continua, pertanto, l'impegno da parte del rappresentante della sezione locale dell'U.I.C.I., Giuseppe Fornaro, di abbattere le barriere architettoniche. "La disabilità non può subire discriminazioni di alcun tipo e la città, primo luogo di scambi e interazioni dei cittadini, deve essere fruibile da tutti. I cittadini, nelle loro specifiche diversità e peculiarità, hanno diritto di vivere al meglio la propria città. Spostandosi con tranquillità nelle vie cittadine, che devono essere fornite di tutta la segnaletica e prive di barriere architettoniche".
"La legislazione, soprattutto negli ultimi anni, è intervenuta per obbligare i pubblici esercizi ad adeguarsi alla normativa vigente. Circostanza non sempre tenuta in debita considerazione nei nostri comuni. Con un decreto emanato dal Presidente della Repubblica (D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503) sono state fissate dettagliate prescrizioni tecniche riguardanti le strutture esterne, le caratteristiche strutturali interne degli edifici pubblici, e i servizi speciali di pubblica utilità. L'osservanza di tale normativa, a mente della legge quadro sull'Handicap n. 104 del 5 febbraio 1992, è demandata all'Ufficio Tecnico del Comune ed è giusto mettere in campo tutte le forze necessarie affinché si possa vivere in una città a misura d'uomo".