Napoli – Presentato il progetto “DEMODOCO”, per nuove professionalità per i giovani non vedenti, di Giuseppe Biasco

Autore: Giuseppe Biasco

L’occasione era da cogliere al volo: Il Dipartimento delle Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il 26 Novembre 2016, aveva pubblicato un bando per finanziare progetti di orientamento ed occupabilità per giovani talenti. I tempi erano strettissimi, i progetti dovevano essere presentati entro il 1 Febbraio del 2017 e con le vacanze di Natale in mezzo l’impresa appariva difficile. Eppure il team di progettazione dell’Irifor di Napoli ce l’ha messa tutta ed alla fine ha presentato il progetto De.Mo.Do. Co.per l’orientamento e l’occupabilità di giovani con disabilità visiva; ne parliamo con Mario Mirabile, presidente dell’UICI di Napoli e dell’IRIFOR, che sotto la sua gestione, ha dato una forte spinta alle attività di formazione e progettazione.
-Che cosa è il progettoDemodoco?-
-Demodoco era il cantore cieco, aedo alla corte di Alcinoo, che commuove Ulisse, rimasto in incognito, con il racconto delle sue gesta a Troia e del suo peregrinare per i mari alla ricerca di un ritorno. Per noi, Demodoco è diventato l’acronimo di: Definizione di un Modello Di Orientamento Comune di giovani talenti disabili visivi verso una nuova occupabilità, anche in auto impiego, nei settori del turismo accessibile e dell’artigianato di qualità.-
-Insomma, trovare un lavoro in Italia è una Odissea?-
-E’ difficile per tutti, ma per i giovani con disabilità visiva, è sempre più complicato!-
-Perché?-
-Perché le storiche qualifiche professionali dei non vedenti: centralinisti e masso fisioterapisti, sono obsolete e non sono più una risposta per il lavoro ai non vedenti.-
-Il progetto Demodoco come interviene in questa particolare condizione?-
-Poiché i centralini passanti tendono a scomparire superati dalle nuove tecnologie e per lavorare nel mondo della riabilitazione occorre la laurea in fisioterapia, alla quale si accede con i test di ingresso, senza riserve per i disabili, occorre trovare nuove professioni e nuove qualifiche per i giovani non vedenti.-
-In che modo?-
-Attraverso le tecniche dell’orientamento, del recupero di competenze e di placement. Con Demodoco, vogliamo coinvolgere 20 giovani con disabilità visiva, in un percorso nel quale si definisce un Modello di occupabilità, anche con auto impiego nel turismo e nell’artigianato.-
-Chi sono i partners del Progetto?-
-Innanzitutto RESET, il centro di ricerca affiliato alla Facoltà di Economia dell’Università Federico II, altro partner determinante sarà la Città Metropolitana di Napoli,mentre l’OBR, l’Ente bilaterale tra Confindustria e sindacati sarà fondamentale per l’occupabilità e rappresenterà insieme all’Associazione “L’Altra Napoli,che si occupa con successo del recupero del quartiere Sanità e dei suoi giovani disoccupati, una esperienza di buone prassi da cui motivare le start-up che potranno svilupparsi. Infine, ci accompagnerà in questa esperienza l’U.N.I.Vo.C. di Napoli, che avrà il compito di organizzare le visite e gli incontri che i giovani svolgeranno nell’ambito del progetto.-
-una bella sfida per la sezione UICI di Napoli?-
-Il progetto durerà un anno, coinvolgerà, tra giovani, addetti all’organizzazione ed esperti circa 50 persone ed avrà un costo complessivo di 123mila euro. Un impegno notevole per tutti noi, ma siamo sicuri di poterlo sostenere per le nostre esperienze passate e per la compattezza e la determinazione di tutti i dirigenti, i soci, i volontari ed i dipendenti dell’UICI di Napoli. Speriamo che il nostro lavoro sia premiato dai valutatori del Ministero, per tutti noi sarebbe come scorgere una luce in fondo al tunnel, una speranza per il futuro.