Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e il Presidente dell’Unione Italiana ciechi e ipovedenti Mario Barbuto, alla presenza del sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, hanno siglato oggi un Protocollo d’intesa per promuovere la stipula di convenzioni che prevedano lo svolgimento di lavori di pubblica utilità da parte di imputati maggiorenni, ai fini della loro messa alla prova.
Lavoro di pubblica utilità, cioè una prestazione non retribuita, in favore della collettività, non inferiore ai dieci giorni anche non continuativi, che deve tener conto delle specifiche professionalità e attitudini di coloro che avranno questa opportunità e può svolgersi presso lo Stato, le Regioni, le Province o altri Enti locali, aziende sanitarie, organizzazioni di assistenza sociale, sanitaria o di volontariato. Risarcire la società per il danno subito e la consapevolezza dell’imputato circa le responsabilità derivante dalla sua condotta, sono le finalità che l’Accordo persegue.
Gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna favoriranno i contatti tra i Tribunali ordinari e le sedi periferiche dell’UICI, che a loro volta valuteranno la rispondenza del richiedente alle loro specifiche esigenze, avendo preventivamente individuato il numero massimo di posti disponibili nella propria sede e il tipo di attività da svolgere; il referente nominato fornirà informazioni sull’andamento complessivo del compito assegnato.
Il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, attraverso le proprie sedi territoriali, fornirà i chiarimenti necessari e favorirà i contatti tra le sedi dell’UICI e i Tribunali competenti, prestando supporto ai fini della stipula delle convenzioni. La durata è annuale, con rinnovo tacito salvo comunicazione di disdetta e nessun onere economico grava sulle parti.
“Il protocollo siglato questa mattina tra l’UICI e il Ministero di Giustizia è motivo di grande orgoglio per l’Unione, che diventa parte attiva nel processo di rieducazione e reinserimento sociale dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria”, dichiara Mario Barbuto, Presidente Nazionale UICI. “Il tema dell’integrazione e dell’inclusione di tutti i cittadini ciechi e ipovedenti nella società civile ci sta particolarmente a cuore; anzi, è l’elemento fondante del nostro lavoro. Così come la comunità ha il dovere di garantire alle persone con disabilità visiva di poter condurre una vita sociale a qualsiasi livello, è necessario promuovere anche il coinvolgimento dei cittadini in azioni di sostegno agli autori di reato, previste dal nostro ordinamento. Come presidente UICI sono lieto di poter dare l’avvio a questa attività che favorisce sia il risarcimento alla società del danno procurato da parte del reo, ma anche il suo processo di rieducazione, attitudine essenziale di una società civile”.
“La nostra istituzione – ha aggiunto il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore – deve essere aperta ai contributi di chi nella società civile costruisce un raccordo con parti vitali della nostra società”.
Il ministro Orlando, nel ringraziare l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, ha sottolineato come “questo protocollo sia una importante occasione di collaborazione tra una grande Onlus, che svolge una funzione rilevante per il Paese, e lo Stato. Con la firma di oggi si afferma il principio secondo il quale l’esecuzione della pena non deve solo essere un momento di riabilitazione, ma anche un modo per restituire alla società ciò che le è stato tolto con la violazione della legge. L’idea che chi ha sbagliato possa aiutare chi si trova in difficoltà rappresenta un messaggio di grande forza. Purtroppo, viviamo in una fase storica in cui si crede sempre meno in questa possibilità, convinti che ognuno debba affrontare le proprie difficoltà in modo frammentato e che la condanna sia uno stigma che non può essere cancellato. Con questo protocollo, possiamo affrontare con successo la sfida verso questi due atteggiamenti culturali che purtroppo si sono radicati e si diffondono”.