Il 21 febbraio – in coincidenza con la Giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco – è celebrata a livello nazionale la Giornata dell’alfabeto Braille. Il codice, ideato dal francese Luis Braille nel 1827, consente ogni giorno alle persone cieche e ipovedenti di tutto il mondo di leggere e scrivere, attraverso le punte delle dita.
Per celebrare la ricorrenza l’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) di Mantova ha organizzato l’iniziativa “La cultura sotto le dita”, che si svolgerà il 21 febbraio dalle 16 alle 18 alla biblioteca e mediateca Gino Baratta (nella sala delle Colonne). L’incontro, condotto dalla presidentessa Uici Mirella Gavioli e da alcuni soci, ha l’obiettivo di far conoscere e sperimentare anche ai vedenti l’alfabeto Braille. Verranno poi esposti materiali informativi e strumenti, dai più tradizionali ai più innovativi, per la lettoscrittura. Chi parteciperà avrà anche la possibilità di vedere e toccare con mano libri e riviste scritti in Braille, e di assistere alla lettura di testi da parte di soci Uici. Si potrà comprovare la straordinaria efficacia ed estrema versatilità del codice, che dopo quasi 200 anni dalla sua creazione, continua a essere attuale. All’incontro, aperto a tutti, parteciperanno anche Alessandra Riccadonna (assessora al sistema bibliotecario e politiche giovanili), Chiara Sortino (assessora alle politiche e servizi per la famiglia, infanzia e adolescenza), e Francesca Ferrari (direttrice della biblioteca).
“Risulta di fondamentale importanza che i nostri bambini con disabilità visiva possano imparare il Braille fin dal primo giorno di scuola con modalità e strumenti adatti a renderli autonomi e inclusi, sostenuti dalle competenze specifiche di docenti ed educatori – dichiara la presidentessa Mirella Gavioli -. Per chi diventa cieco in età adulta, l’apprendimento e l’uso del Braille sono certamente più difficili, ma non improponibili. Un buon grado di consapevolezza e un buon esercizio, consentono a tutti di sperimentarne l’efficacia e la semplicità quotidiana, a portata di dita. La nostra associazione e il Club Italiano del Braille intendono proseguire nel dovere di mantenerne viva l’essenza, oltre che la memoria”.
L’alfabeto Braille è costituito dalla combinazione di un massimo di sei punti in rilievo, 8 per l’informatica, disposti in singole caselle dalla grandezza di un polpastrello. La collocazione dei punti, creati forando fogli di diversi materiali, consente di distinguere lettere, numeri e simboli, in modo universale. Per mezzo di questo codice le persone affette da cecità possono approcciarsi a qualsiasi tipo di sapere o arte. Questo sistema è molto più di un semplice alfabeto: il Braille è inclusione, è pari opportunità, è diritto, è cultura. È a tutti gli effetti simbolo di avvenuta emancipazione e della conquistata autonomia di chi non vede, e per questo ha tutto il diritto di essere conosciuto e tutelato.
Pubblicato il 21/02/2022.