Un uomo che ha fatto dell’impegno civile una ragione di vita.
Leopoldo Federigi perde la vista da bambino, in seguito ad un tragico gioco con un ordigno bellico. Ma non ha mai perso l’amore per la vita e la passione di aiutare gli altri compagni di sventura. Una intelligenza viva, guidata dalla sana curiosità di conoscere e di fare da sé, Leopoldo ha studiato prima nei nostri istituti, ma subito dopo nelle scuole di tutti, senza chiedere sconti né favori, affidandosi al Braille e via via alle soluzioni tecnologiche disponibili, dal registratore a bobina, fino all’iphone, sempre pronto a cogliere il buono nelle innovazioni. Leopoldo amava la cultura delle cose e delle persone. Appassionato di bricolage, è stato di esempio in casa e nell’ associazione, quegli esempi che indicano la via da seguire a chi perde la vista in età adulta, e non immagina che, anche dopo questo evento, obbiettivamente drammatico per tutti, resta una intera vita da vivere, un viaggio da compiere ricco di novità e di emozioni.
Leopoldo ha guidato la sezione di Lucca dal 2001 al 2013 come presidente distinguendosi per l’impegno senza orario, e per la serenità con cui ha affrontato anche momenti difficili nella vita della nostra Unione. Grazie alla sua intraprendenza, la sezione di Lucca ha organizzato negli anni vari corsi per centralinisti e di informatica, e si è battuta per dare lavoro non solo ai non vedenti e ipovedenti locali, ma a chiunque veniva a sapere che nel territorio lucchese ci fosse un posto da ricoprire. Ma l’esempio più luminoso di fede e di speranza Leopoldo lo ha dato a tutti noi durante il lungo periodo di malattia. Sempre con il sorriso sulle labbra, sorprendeva medici, amici e familiari, e la sua dipartita noi la abbiamo vissuta quasi come una replica di quel tragico gioco che, da bambino, lo ha privato della vista.