Legge di Bilancio – strategie, timori, aspettative, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

La Legge di Bilancio giunge ogni anno, di questi tempi, per dare al Paese l’assetto finanziario dell’anno successivo, cioè gli strumenti per amministrare le risorse pubbliche secondo le attese dei cittadini.

Per noi dell’Unione rappresenta sempre un momento di particolare trepidazione e di nascosta speranza nel quale si sovrappongono le legittime aspettative di una categoria come la nostra, sempre costretta a inseguire e tentare di colmare il fossato della disuguaglianza e della disparità e i timori, legati alla imprevedibilità della Politica e al pericolo che corrono in permanenza gli stanziamenti destinati alle attività in favore della nostra categoria.

Quest’anno, finalmente, forse per la prima volta, siamo in grado di mostrare e offrire alla Politica un profilo unitario, collaborativo, responsabile. Teso a evitare ogni contrasto tra le nostre istituzioni e associazioni, volto in positivo, a ottenere garanzie e forme di tutela per tutti, piuttosto che ostacolare i progressi di ciascuno.

Abbiamo chiesto al Governo la riconferma delle risorse già stanziate l’anno scorso, con senso di responsabilità verso le esigenze generali del Paese, ma anche con la fermezza di chi vuole quanto meno conservare i livelli di servizio già consolidati e oggi operanti.

Abbiamo dunque invocato garanzie e conferma delle risorse per la nostra Unione, per la Biblioteca di Monza, per la Federazione Nazionale, per la IAPB, per il Museo Omero di Ancona, per la Fondazione LIA; convinti che un’azione unitaria e ad ampio raggio, guidata proprio dall’Unione sia il miglior esempio di concordia, di condivisione degli obiettivi, di azione comune.

Abbiamo chiesto al Governo, inoltre, con la voce unitaria di tutti, due milioni di euro in più sulla Legge di finanziamento delle attività di formazione, considerato che la posta attuale è bloccata da oltre dieci anni e che le organizzazioni chiamate a beneficiarne, dal 2016 risultano raddoppiate, poiché a Irifor e Ierfop, si sono aggiunte, sia pure con quote minori, ANPVI e Stamperia Braille di Catania.

Abbiamo chiesto inoltre un finanziamento significativo di almeno cinque milioni di euro in favore dei Centri di riabilitazione visiva sostenuti dal sistema sanitario delle Regioni, considerato che le somme attualmente previste appunto dalla legge 284/97 risultano tanto modeste da divenire e apparire non solo insufficienti, ma addirittura del tutto insignificanti.

Analogamente abbiamo chiesto che sia portata a mille euro la detrazione destinata a supportare il mantenimento del Cane Guida, rispetto ai 516 euro attuali, fissati ancora nel millennio precedente, prima ancora che divenisse circolante la moneta unica europea.

Abbiamo insistito, infine, perché sia corrisposta alla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi la terza rata del contributo straordinario concesso con la legge 278/2004, purtroppo mai materialmente erogata.

La mancata erogazione di quella terza rata, infatti, rischia di costituire un ostacolo altissimo per la realizzazione del nostro Centro Nazionale di Alta Specializzazione dedicato alla pluridisabilità.

Strategia, dunque, unitaria, condivisa, collaborativa, con l’Unione chiamata a svolgere il ruolo di rappresentanza e di tutela per tutti, ma con il consenso convinto di tutti.

Aspettative realistiche, commisurate certo alle condizioni della finanza pubblica nazionale, ma volte a garantire le risorse esistenti e a colmare, almeno in parte, quel deficit di supporto che si è determinato negli anni.

Timori, quelli di sempre! Dovuti all’altissima responsabilità di dovere e sapere rappresentare unitariamente le esigenze di tutti, nella consapevolezza dei pericoli immensi insiti nel percorso di una Legge di Bilancio, tanto più in questa occasione praticamente elettorale nella quale ogni gruppo politico mira a conseguire il massimo di visibilità e pubblicità, mentre i portatori di interessi, vecchi e nuovi, si accalcano al “banco delle pretese” con assillante insistenza.

Con la perseveranza dei nostri dirigenti nazionali e territoriali, con il sostegno affettuoso dei nostri Soci, con l’apporto dei tanti amici dei ciechi e dell’Unione, con l’aiuto della Provvidenza, cercheremo di condurre in porto la nostra fragile nave anche quest’anno.